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Autore: TheTooDarkLordTwo    21/01/2015    3 recensioni
Xantia é un' entità, ovvero un'essere completamente fatto di energia, presto Xantia assumerà il ruolo di Teadh l'entità della morte, contro la sua volontà si troverà ad uccidere tutti gli esseri viventi, ma un giorno una persona allieverà il suo dolore...
(storia completamente riscritta!)
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Miliardi di anni fá, alcuni esseri incredibilmente potenti vagarono senza vita per l'universo, la nostra storia comincia nel momento del loro risveglio.  Come bambini appena nati, non sapevano chi o cosa gli avesse creati,e quale fosse il loro scopo su questo mondo.
vagarono per secoli alla ricerca di risposte...
Inventarono un linguaggio simile al nostro... si dettero dei nomi:
Jonas,Zeus e Sheeva erano i nomi da loro scelti.
Durante il loro infinito vagare questi dei trovarono qualcosa di strano su di una stella: un braciere gigantesco,
La fiamma celeste che vi ardeva era simile all'energia che scorreva nelle vene degli dei; così, combattendo contro l'ostile clima della stella lo recuperarono, gli dei scoprirono come  utilizzare il potere del braciere a loro piacimento... così a Jonas venne un idea: creare un pianeta in cui vivere.
Spostarsi di pianeta in pianeta era estenuante, ma lo era di più non avere un posto da chiamare casa.
Ci provarono per anni e anni...ma senza alcun risultato.
Alla fine in preda all' ira Jonas scagliò via una scintilla del braciere e lo stesso fece Zeus. le due scintille si scontrarono e dall'esplosione nacque una piccola palla di terra incandescente. Zeus fornì la sua energia alla palla ogni giorno per millenni, alla fine, quello che consideravano un errore, cominciava a diventare un pianeta.
 divenne gigantesca, e gli altri Dei nell' attessa che la loro casa fosse completa, continuarono a sperimentare con l'energia del braciere, scoprirono così  che combinando alcuni elementi presi da altri pianeti con le fiamme  del braciere potevano creare elementi nuovi, come l'aria e l'acqua che utilizzarono per modificare il pianeta incandescente e renderlo un posto ospitale.
Quando tutto fu pronto questi esseri cominciarono ad abitare in pace il loro pianeta, finché qualcosa di strano accadde:
Scoprirono che la "terra" su cui vivevano, era direttamente collegata al braciere dell' eternità.
I venti cambiavano così come lo faceva la fiamma, i terremoti colpivano quando la fiamma oscillava, e il pianeta progrediva in bellezza e vegetazione quando la fiamma era tranquilla.
Gli dei si accorsero subito del fatto che la vegetazione avesse un dono: tutte le piante avevano un briciolo del potere della fiamma dell' eternità.
Questa energia poi, si trasmise anche nelle acque.
Qui, gli dei furono testimoni di una cosa che non avrebbero mai immaginato:
L'acqua primordiale stava dando vita a qualcosa: degli esseri viventi.
Da piccoli batteri questi divennero esseri microscopici, poi, creature simili a pesci.
Queste creature sbocciarono per tutti i mari, e diventarono sempre più intelligenti e abili, finché avvenne ciò che possiamo considerare il nostro inizio:
Questi esseri si evolvettero sempre di più, fino a diventare anfibi, e poi terrestri.
tanto che per gli dei la situazione divenne insostenibile...
Finché abitarono le acque, gli dei avevano sempre fatto in modo che le anime di questi piccoli esseri tornassero nella fiamma da cui si erano generate, ma adesso erano troppi da poter gestire,
Quindi ebbero un idea...
Usare le fiamme del braciere  per creare esseri a propria immagine e somiglianza e metterli ad amministrare la vita sulla terra.
In primo luogo l'idea fu subito scartata: avevano creato altra vita per sbaglio, e non sapevano cosa sarebbero diventate quelle creature, sarebbero potute essere pericolose per loro stessi.
Inoltre, non avevano mai creato direttamente la vita, e non vi era sicurezza sul risultato.
Gli dei hanno sempre avuto il libero arbitrio e sono sempre stati d'accordo perché fratelli, ma se gli esseri creati si fossero rifiutati di collaborare?
Nonostante la loro prima avversità a tale idea, una piccola riflessione dette loro una svolta: l'esistenza degli dei era dovuta al fatto che qualcuno li avesse creati.
Se avessero smesso di supportare queste creature, si sarebbero estinte, e il senso stesso anche se autoimposto della loro esistenza sarebbe andato perso.
Così alla fine si convinsero:
Crearono altri esseri, ma meno potenti, in caso di ribellione e senza l'abilità di interagire direttamente con la fiamma.
Vennero chiamate entità. 
In particolare ne vennero create due con la stessa scintilla, infatti si assomigliavano e venivano considerati fratelli.
Decisero di chiamarsi Xantia e Yertron.
Gli dei lasciarono libere le entità nel mondo, per poterlo osservare, capire, studiare e compatire.
Il giorno decisivo, arrivò dopo qualche decennio:
Gli dei chiamarono a raccolta le entità e Jonas disse: «siete stati creati per amministrare la vita sulla terra, ma voi in quanto esseri intelligenti, non siete uguali.»
Zeus continuò: «sarebbe un errore assegnarvi ruoli alla cieca, se sbagliassimo, sareste costretti a fare qualcosa che non volete fino alla fine dei tempi.» 
Concluse Sheeva: «vi verranno assegnati dei poteri a seconda di come vi comporterete in una prova; abbiamo scoperto che per ogni uso sbagliato della fiamma, questa ne alimenta una seconda, la fiamma viola, fatta di energia negativa, essa non produce niente di buono, infatti le creature, che ne sono derivate sono fameliche e spietate, li abbiamo denominate demoni.»
«usando l'energia negativa del braciere abbiamo creato alcuni demoni.
Essi attaccheranno degli alberi e tenteranno di mangiarne i frutti.
Ad ognuno di voi verrà assegnato un albero che dovrete proteggere a qualsiasi costo, e un avvertimento: NON MANGIATE I FRUTTI DEGLI ALBERI A VOI ASSEGNATI.
Sono pregni di energia negativa, e vi corroderanno dall'interno.
Cominceremo quando si vedrà di nuovo il sole.» 
Xantia e Yertron passarono la notte attorno al fuoco, Xantia per prepararsi alla imminente sfida, costruì un'arma, composta dal ramo di un albero e una pietra affilata sulla punta, volta al lato destro del manico.
«chissà cosa volevano dire i vecchi...»
Disse Yertron rompendo il silenzio.
«non chiamarli così...in fondo cos'altro vuoi fare,rimanere a guardare i pesci nuotare?»
Rispose Xantia
«no fratello mio...voglio un pó di libertà!  Quanti giri ha fatto il sole da quando siamo stati creati?
E siamo già in grado di fare ciò che questi stupidi animali possono  solo sognare di fare...e loro ci hanno messo molto tempo per diventare ciò che sono!
Perché gli Dei non danno a noi il controllo del pianeta e non riciclano queste bizzare e inutili creature...?
Perché hanno paura! Preferiscono dominare su esseri deboli, in modo che quando non li andranno più a genio potranno spazzarli via e ricominciare.»
«Yertron...gli dei esistono da millenni, sanno quello che fanno.»
«Xantia...tutto ciò di buono che hanno creato lo hanno ottenuto per sbaglio...i loro più grandi vanti sono i loro più grandi errori.»
«spesso ciò che di più bello ci succede, non è una cosa intenzionale, e proprio questo che lo rende eterno: non si può replicare, perché non lo facciamo consciamente.»
Disse Xantia porgendo un' altra delle sue armi al fratello.
«cosa è?»
Disse Yertron afferrandola ed esaminandola.
«Qualcosa che penso ci darà un vantaggio contro i demoni domani.»
«ti ringrazio fratello, ma questi demoni saranno al massimo animali più grossi, niente che possa preoccuparmi.»
«Beh, io ho fatto la mia parte, adesso meglio dormire.»
«Fratello, sei un'entità, sei interamente fatto di energia non hai bisogno di dormire, non sei una di quelle bestie.»
«lo so, ma così mi perderei una parte di mondo.»
Anche Yertron si stese a guardare il cielo stellato.
«adesso che sei per terra e vedi le cose dal loro punto di vista, non ti senti meglio?»
Chiese Xantia.
«Sono fatto della stessa energia di quelle stelle Xantia, non ho bisogno di guardarle per sentirmi qualcuno.»
Voltando la testa però si accorse che il fratello già dormiva.
«eh, il solito.»
Il giorno dopo la prova ebbe inizio...
Xantia prese la sua arma simile ad una falce e si posizionó di fronte all'albero da proteggere.
Accanto vi era l'albero di suo fratello, appena si posizionò davanti, i due si intesero con uno sguardo.
 i demoni arrivarono dopo poco, erano esseri somiglianti alle entità ma con alcuni arti di animali, i loro occhi rossi, incutevano paura ai due che non avevano mai visto niente del genere.
 Xantia ingaggió una dura lotta contro di essi,e dopo quasi un'ora
di combattimento frenetico, ne uscì solo con qualche ferita.
A Yertron invece le cose non andarono allo stesso modo.
Venne ferito gravemente dai demoni e chiamò l'aiuto del fratello che senza esitare si precipitò.
«NO!»
La voce di Sheeva lo fermò.
«non puoi interferire con le prove altrui.»
Xantia rimase quindi immobile.
«NON ASCOLTARLI! AIUTAMI!»
Xantia rimase immobile e tremolante davanti al fratello in fin di vita...
«mi...mi dispiace...»
 Yertron riuscì a togliersi i demoni di dosso, e strisciando si avvicinò ai frutti dell' albero... 
«non me ne andrò per colpa di qualche stupido animale...»
Ne prese uno... lo magiò.
le ferite, dalla quale uscivano sprazzi di luce bianca, dovute all'energia della fiamma di cui era fatto il suo corpo scomparvero all' istante e fu avvolto da una energia viola, i suoi occhi divennero rossi lampeggianti.
 distrusse i demoni con gran facilità...
«li farò fuori tutti...ma prima ho bisogno di tutta l'energia possibile.»
Yertron avanzò verso l'albero del fratello.
«no...no...»
Xantia provò a fermarlo, ma con un colpo della sua falce Yertron lo tolse di mezzo.
«sei solo un traditore.»
Non appena afferò uno dei frutti, il fratello con un colpo lo fece volare via dalla mano.
«non sei in te, e non ti permetterò di farti ulteriormente del male.»
Yertron lo colpì con un fendente, Xantia rispose con la sua falce.
«SPARISCI!»
«senza di te non me ne vado!»
I due fratelli cominciarono a combattere senza sosta...
Il loro combattimento li portò in una  zona con numerosi laghi di lava incandescente.
«qui è pericoloso...avanti, smettila!»
Il fratello scagliò Xantia al tappeto.
«Non finché non avrai ciò che meriti.»
Yertron provò a colpire il fratello che però rotolò via, con la falce incastrata nel terreno Yertron era un bersaglio facile, e infatti Xantia lo colpì scagliandolo in uno dei fiumi di lava.
«no...no...cosa ho fatto?!»
Mentre veniva trasportato via Yertron con le sue ultime forze urlò «SEI TROPPI BUONO PER QUESTO MONDO, NON DURERAI NULLA SENZA DI ME!!!» prima che gli dei potessero prenderlo in custodia.
Jonas assegnò i  poteri a tutte le unità, poi arrivò il turno di Xantia.
«sei stato veloce,preciso e inarrestabile...proprio come la morte.»
un fascio di luce colpì Xantia e gli donó un'armatura e una nuova falce metallica.
«d'ora in poi tu sarai Teadh.
L'entità della morte.
Quando ci sarà qualcuno in fin di vita, non dovrai far altro che schioccare le dita...anima e corpo dell'individuo si separeranno.»
Xantia tirò su il cappuccio della sua nuova armatura, così facendo, il suo corpo divenne scheletrico, poi si specchiò in uno stagno.
«no...no...voglio essere testimone della vita degli esseri che proteggo, non voglio portargliela via...«
«invece sono più che sicuro che sarai all'altezza del compito...»

Io sono Teadh. 
La morte.
Nessuno può vedermi...
Nessuno può sentirmi...
Ma prima o poi tutti mi incontreranno.
   
 
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