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Autore: black dalia    21/01/2015    7 recensioni
(Storia ad OC, iscrizioni chiuse!)
30 anni fà, Artemisia è stata sconfitta ma ora un nuovo
nemico è apparso ed una nuova squadra è stata formata per fermarlo.
Ma cosa sucederebbe se questo nemico decidesse di tornare indietro
nel tempo per eliminare i genitori di questi nuovi eroi?
E se i futuri genitori fossero proprio Squall e i suoi amici?
Scopritelo leggendo!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Squall Leonheart, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PER SALVARE IL FUTURO
 

Cap.1) E' un sogno?



Oscurità... tutto quello che vedeva attorno a se era oscurità, nient'altro.
All'improvviso, tutto intorno a lui sembrò schiarirsi, come se si fosse accesa una luce, e vide una figura di spalle, in lontananza, che brillava nell'oscurità di quel luogo.
Dopo un attimo, la figura si girò verso di lui, come se solo allora avesse avvertito la sua presenza: era una ragazza ma, data la lontananza, non riuscì a distinguere i lineamenti del volto: era vestita con una giacca in pelle nera a maniche lunghe con cappuccio, sotto portava una maglia color rosso scarlatto, dei pantaloni in jeans neri con una catena d'oro alla cinta, che pendeva leggermente sul fianco, e calzava delle scarpe sportive anch'esse nere.
La vide iniziare a correre verso di lui e, piano piano, riuscì a distinguere i lineamenti del suo volto e ne rimase scioccato: il suo viso era incredibilmente simile a quello di Rinoa ma con i capelli castani, tagliati molto corti con un singolo ciuffo lungo sul lato destro legato in una treccina con un charms e gli occhi erano color grigio tempesta.
Quando arrivò ad un metro da lui, improvvisamente, l'oscurità attorno a loro prese vita e la intrappolò; la vide sgranare gli occhi e notò che erano pieni di lacrime, la guardò venire circondata dall'oscurità che, come viticci, le si arrampicavano addosso, trattenendola.
Cercò di muoversi per aiutarla ma scoprì che il suo corpo non rispondeva hai suoi comandi; era come pietrificato, costretto a guardare senza poter fare nulla: era frustrante!
Guardò come l'oscurità avvolgeva il suo corpo cercando di trascinarla via: stava piangendo... poteva vedere le lacrime rigarle le guance mentre stendeva un braccio verso di lui, muovendo la bocca come se stesse urlano ma non sentì niente.
Provò di nuovo a muoversi ma senza successo, lei lo guardava: l'espressione sul suo viso era di dolore e disperazione.
-Non... posso... muovermi!- gridò ma la sua voce arrivò stranamente spezzata alle sue orecchie, la vide scuotere la testa, agitata e muovere le labbra ma, ancora, nessun suono arrivò alle sue orecchie.
-Il tuo... nome...- vedendola in preda al panico provò di nuovo a parlare con lei almeno per calmarla -qual'è... il tuo... nome?- dopo la domanda lei lo guardò indecisa, mentre tentava in ogni modo di liberarsi dalla stretta delle tenebre, poi mosse la bocca ma, ancora, non udì alcun suono.
L'oscurità attorno a loro si stava facendo sempre più densa e notò che la ragazza era quasi scomparsa del tutto: poteva vedere solo il suo viso, i suoi occhi grigi che continuavano a guardarlo.
All'improvviso si sentì tirare all'indietro da una forza invisibile -aspetta!- gridò tentando di opporsi a quella forza; lui doveva aiutare quella ragazza! Non poteva lasciarla lì!
-No! Io...- ma non riuscì a finire la frase perché la forza misteriosa che lo stava tirando indietro diede un forte strattone e lui si ritrovò di nuovo nel buio fino a che un lampo di luce non gli fece chiudere gli occhi.


 


 


 

Squall aprì gli occhi di scatto e si ritrovò a fissare il volto di Rinoa che lo guardava con un misto di preoccupazione e sollievo.
-Squall! Per fortuna ti sei svegliato!- esclamò la ragazza sorridendo -quando ho avvertito tutta quella oscurità attorno a te ho avuto paura di essere arrivata troppo tardi!-.
Il ragazzo si mise a sedere sul letto e, solo allora, notò che era nella sua camera e tutt'attorno a lui c'erano i suoi amici che lo guardavano preoccupati.
Si schiarì la gola e si massaggiò le tempie; era così confuso... se ora era sveglio significa che quello che aveva avuto era stato un sogno?
“Ma... quella ragazza... sembrava così reale” pensò -tutto bene, Squall?- era stata Quistis a parlare guardandolo preoccupata -sì... io... credo di sì... che cosa è successo?- chiese alzando lo sguardo su di lei -beh... quando non ti sei presentato in mensa a colazione, ho avuto come il presentimento che qualcosa non andava, così insieme a Quistis sono venuta qui, ho bussato ma tu non hai risposto, ho continuato a chiamarti inutilmente per un paio di minuti, alla fine ho deciso di aprire la porta e tu eri steso sul letto circondato da una specie di nebbia nera, così ho mandato Quistis a chiamare gli altri mentre io usavo la magia per far sparire quella nebbia e farti svegliare... questo è tutto- rispose Rinoa.
Squall abbassò lo sguardo a terra e aggrottò la fronte “così è a causa di quella nebbia se ho avuto quello strano sogno?” pensò -Squall?- sentendosi chiamare rialzò lo sguardo verso Rinoa: si stava mordicchiando il labbro ed aveva la fronte corrugata -chi è Raine?- gli chiese ed il ragazzo la guardò, per un attimo, sbattendo le palpebre sorpreso ma poi rispose -è il nome di mia madre... perché?-
-è che... quando ho iniziato a usare la magia... tu hai parlato nel sonno...- il suo silenzio era un invito a continuare -hai chiamato... tuo padre- a quella rivelazione Squall la guardò scioccato -ho chiamato Laguna?!- chiese quasi disgustato; da quando aveva scoperto che il presidente di Esthar era suo padre non aveva più voluto vedere l'uomo, figurarsi poi se lo chiamava nel sonno.
-Beh... no... non esattamente... continuavi a gridare “papà! Papà!” poi hai detto “no! Non ti muovere... altrimenti potresti attirarli da te!” e poi, poco prima che ti svegliassi hai detto “Raine... il mio nome è Raine”- disse Rinoa guardandolo preoccupata, Squall si accigliò a quelle parole, riabbassando lo sguardo a terra -potrebbe essere quello che ha detto lei...- mormorò a se stesso -lei, chi?- gli chiese Zell che fino a quel momento era stato in silenzio accanto a Selphie.
Squall alzò lo sguardo guardandoli tutti; vedeva che erano preoccupati per lui, sospirò passandosi una mano tra i capelli -ho fatto uno strano sogno... era tutto buio attorno a me e poi, c'era questa ragazza che brillava di luce... non l'avevo mai vista prima ma la sua vista mi ha come... scosso! Ha incominciato a correre verso di me ma poi... è stato come se il buio attorno a noi prendesse vita ed a iniziato ad avvinghiarsi a lei tentando di farla scomparire... ho provato ad aiutarla ma era come se il mio corpo fosse stato pietrificato, non potevo muovermi! Lei cercava di venire da me... muoveva la bocca per parlare ma io non udivo niente... poco prima che il sogno finisse le ho chiesto come si chiamava... lei ha cercato di rispondermi, poi è diventato tutto buio e mi sono svegliato- finito il racconto Squall fissò, di nuovo, il pavimento; non sapeva se quel sogno significasse qualcosa ma era piuttosto preoccupante che Rinoa e Quistis lo avevano trovato avvolto da un velo di oscurità.
-Non so cosa pensare... non ho mai sentito niente del genere- disse Quistis sistemandosi gli occhiali -già... nessuno di noi, nonostante tutto quello che abbiamo passato, ha mai avuto un'esperienza simile- disse Irvine -pensi che potrebbe succedere di nuovo?- chiese Selphie che fino a quel momento era stata fin troppo tranquilla, a quella domanda rispose Rinoa -non lo so ma... io credo che, chiunque abbia fatto questo, era sicuramente una strega- a quella notizia l'intero gruppo s'irrigidì -ne sei sicura?- chiese Squall preoccupato; se c'era una strega di mezzo potevano esserci problemi in vista.
La ragazza lo guardò -sì... quando ho iniziato a usare la magia per scacciare l'oscurità che ti avvolgeva ho avvertito chiaramente un'altra aura magica...- poi appoggiò un dito sul mento, pensierosa -non avevo mai percepito un'aura simile: era... calda, positiva... completamente in contrasto con l'oscurità attorno a te! Per questo ho pensato che, forse, la ragazza che hai visto era una strega che chiedeva aiuto-
-ma perché proprio a Squall?- chiese Zell piegando la testa di lato, Rinoa scosse la testa -non lo so... forse è stato solo un caso che sia entrata nel sogno di Squall...- sospirò, abbassando le spalle -non ho proprio nessuna idea su questo, né sono sicura se possa tornare o no-.
Scese il silenzio mentre tutti pensavano alla faccenda, guardando gli altri Squall si alzò -se per ora non possiamo fare niente e se non c'è nessuna minaccia incombente all'orizzonte allora direi di continuare con i nostri doveri- disse andando verso la porta -sei sicuro?- gli chiese Rinoa preoccupata, lui la guardò -sì... lei non mi ha fatto niente e poi non sappiamo nulla su chi sia, dov'è o cosa fa, quindi continueremo come se non fosse successo nulla e ci penseremo di nuovo se ci saranno sviluppi- il gruppo annuì a questa decisione; dopotutto era vero, ora come ora non potevano fare niente.
Così Squall uscì dalla sua stanza seguito dagli altri solo per sentire gli autoparlanti del Garden venire alla vita diffondendo la voce del preside in tutto l'edificio -ATTENZIONE! A TUTTI I SEED! RECARSI IMMEDIATAMENTE NEL CORTILE DELL'EDIFICIO! SIAMO SOTTO ATTACCO! TUTTI GLI STUDENTI, INVECE, SI RADUNINO NELLA MENSA E RIMANGANO LI FINO A NUOVO ORDINE!-.
Dopo quell'annuncio, Squall e gli altri andarono di filato al cortile del Garden dove trovarono decine di mostri, a loro sconosciuti, che stavano iniziando a distruggere le mura del Garden e molti altri stavano cadendo dal cielo proprio sopra le loro teste.
Squall alzò lo sguardo e sgranò gli occhi quando vide quello che sembrava un'enorme buco nero dalla quale cadevano i mostri -maledizione! Che diamine è quello?!- ringhiò a denti stretti -non ne ho la più pallida idea!- rispose Zell anche lui incredulo -non ho mai visto niente del genere! Come facciamo a eliminarli tutti?!- chiese Selphie tirando fuori i suoi nunchaku -non lo so ma è meglio incominciare!- rispose Irvine caricando il suo fucile ed incominciando a sparare colpendo un paio di mostri che caddero subito a terra morti.
Seguendo l'esempio di Irvine, Selphie, Zell e Quistis si buttarono nella mischia, Squall rimase un attimo indietro con Rinoa -voglio che tu torni dentro e vada in mensa con gli studenti- gli disse spingendola verso la porta d'ingresso -no! So badare a me stessa e voglio lottare!- esclamò Rinoa stringendo i pugni con determinazione, si guardarono per un attimo e, alla fine, Squall si rassegnò -va bene... ma stammi vicino... e chiamami se ti trovi nei guai!- la ragazza gli sorrise facendogli l'occhiolino -non l'ho sempre fatto?- disse e corse verso la battaglia, Squall alzò gli occhi al cielo ma sorrise leggermente alla sua testardaggine e determinazione “beh... è uno dei motivi per cui mi piace” pensò, poi si gettò anche lui nella battaglia con il Gunblade spianato.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


Sento uno strano suono... è ovattato ma sembra vicino... all'improvviso, qualcosa di umido mi tocca la guancia destra ed io apro gli occhi, sbattendo le palpebre leggermente confusa; che cos'è stato?
Appena riesco a mettere a fuoco il muso di un cane compare davanti alla mia faccia -che strano sogno- borbotto ancora intontita ma, in quel momento, il cane si avventa su di me iniziando a leccarmi la faccia -fermo! Fermo! Sta buono!- gli dico cercando di allontanarlo, lui smette di leccarmi e mi fissa con la lingua di fuori, scodinzolando felicemente.
-Bleah!- dico schifata, pulendomi la faccia con la manica della mia giacca -ma allora... questo non è un sogno!- mi metto a sedere, alzo lo sguardo e controllo i dintorni; credo di essere in un vicolo dietro a delle case.
Come diamine sono arrivata qui?
Chiudo gli occhi e prendo la testa tra le mani; mi gira terribilmente!
Mi sembra di ricordare... il tunnel dove Darkar è entrato... a quel ricordo spalanco gli occhi -Darkar!- mi guardo attorno freneticamente ma mi calmo quando vedo che non c'è nessuno oltre a me -dove può essere andato?- sospiro passandomi una mano tra i capelli e guardo il cane che si trova di fronte a me -non è che, per caso, hai visto passare un uomo con la carnagione scura e i capelli bianchi?- gli chiedo sorridendo abbattuta, accarezzandogli la testa.
All'improvviso, sento delle urla in lontananza, nell'udirle il cane corre via abbagliando ed io mi alzo in piedi, togliendomi la polvere dai vestiti; che cosa succede?
Decido di andare a vedere mentre raccolgo da terra la mia arma; un piccolo sorriso mi sboccia sulle labbra mentre rinfodero Revolver ed inizio ad avviarmi verso l'uscita del vicolo.
Una volta che mi trovo sulla strada principale mi accorgo di essere arrivata in una città dall'aria familiare -questa città... mi sembra... di esserci già stata- più mi guardo attorno più me ne convinco -chissà se gli altri sono atterrati qui vicino?- chiudo gli occhi e tento di percepire la loro presenza ma non rilevo niente -no... non riesco a sentire neanche...- in quel momento delle urla m'interrompono -AHHHHH! SCAPPATE! UN MOSTRO STA ATTACCANDO LA CITTÀ!- grida un uomo correndo verso di me, dietro di lui una folla di persone fugge urlando.
Sgrano gli occhi a quella notizia; se c'è un mostro devo fare qualcosa... non posso permettere che ci rimettano degli innocenti!
Incomincio a correre nella direzione da cui provengono i ruggiti, con un po' di fatica data la ressa di persone che corre nella direzione opposta alla mia, e quando arrivo sul luogo dei disordini, una piazza al centro della città, vedo il mostro -merda!- sibilo a denti stretti: è un t-rock... uno dei mostri creati da Darkar più difficili da battere a causa dell'enorme stazza, della pelle dura come la roccia e della resistenza agli attacchi magici.
-GROOOWWW!- il suo ruggito mi fa stringere i denti; la mia solita fortuna del cavolo!
-AIUTO! QUALCUNO SALVI LA MIA BAMBINA! VI PREGO, LA MIA PICCOLA!- a quelle urla strazianti, mi volto alla mia destra: c'è una donna, trattenuta da due uomini, che cerca di correre verso il mostro.
Guardo verso l'essere e vedo una bambina, che deve avere più o meno 5 anni, nascosta in un vicoletto tra due case vicino alle zampe del mostro che, per fortuna, non l'ha ancora notata.
-Devo fare qualcosa!- chiudo la mia giacca, mi tiro su il cappuccio in modo da coprirmi parzialmente il volto, sguaino Revolver e mi fiondo contro il mostro; ne ho già abbattuti altri di questi bestioni e so come comportarmi.
Appena mi avvicino, l'enorme essere mi nota e tenta subito di attaccarmi: lo evito e, con precisione, lo colpisco alla mascella; è quello il suo punto debole.
Il mostro ruggisce di dolore e mi sferra altri attacchi alternando morsi a onde d'urto che provoca con le enormi zampe: riesco ad evitarli tenendomi a distanza e, ogni volta che si ferma, lo colpisco sempre nello stesso punto.
Dopo una decina di minuti di attacchi e schivate lo colpisco con un ultimo fendente ed il mostro ruggisce pietosamente prima di cadere a terra, morto.
Prendo un respiro profondo per calmare il battito accelerato del mio cuore e mi avvicino a lui; poggio la punta della lama sul suo corpo, chiudo gli occhi e lascio che la mia magia faccia il resto: in un attimo il corpo del mostro s'illumina e, lentamente, scompare lasciando il posto ad un enorme cespuglio di rose; mi piacciono le rose: hanno un buonissimo profumo.
Finito il compito di far scomparire il corpo del mostro, rinfodero Revolver per poi avvicinarmi al vicolo in cui è nascosta la bambina -puoi uscire ora, piccola... sta tranquilla... il mostro non c'è più- le dico tendendogli la mano, la bimba mi guarda un po' titubante ma, alla fine, esce dal vicoletto e mi prende la mano, le sorrido da sotto il cappuccio, dopo di che ci incamminiamo verso sua madre che, insieme hai due uomini che la trattenevano, mi guarda sconvolta.
Appena la bambina la vede mi lascia la mano e corre verso di lei -mamma!- la donna, a quel richiamo, si riprende subito e, scostatasi dai due uomini, le va incontro abbracciandola strettamente -bambina mia! Stai bene! Come sono felice!- dice mentre piange dalla gioia, poi alza lo sguardo verso di me -ti ringrazio per aver salvato mia figlia! Non so cosa sarebbe successo se non fosse arrivato lei!- scuoto la testa, leggermente imbarazzata -ma no, signora, non mi deve ringraziare... ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque nella mia posizione-
-io non ne sarei così sicura... comunque, ti ringrazio di cuore- le sorrido annuendo e le do le spalle iniziando ad allontanarmi; forse è meglio che me ne vada in fretta da qui... non vorrei attirare troppo l'attenzione.
-Ehi, tu! Aspetta!- mi volto e vedo venirmi incontro uno dei due uomini che tenevano la donna -ti ho osservato combattere contro quel mostro... sei uno studente del Garden o magari un Seed, non è vero? So che solo loro sono addestrati a combattere i mostri ed a usare la magia- mi chiede cercando di scrutarmi il viso -no... non sono uno studente del Garden, ne un Seed- gli rispondo tirando ancora un po' più giù il cappuccio -allora... sei una strega?- a quella domanda sgrano gli occhi e indietreggio di un paio di passi; so che molte persone hanno ancora paura delle streghe, per via delle guerre che ci sono state a causa loro, e che farebbero di tutto per fargli del male.
Lui alza le mani -sta tranquilla... non ho intenzione di farti nulla... anche se sei una strega hai abbattuto quel mostro, salvato mia nipote e la città, quindi ti ringrazio per questo- mi dice chinando il capo in segno di rispetto.
Accetto i suoi ringraziamenti ma poi le sue parole di poco prima affondano nella mia mente -ha detto che qui vicino c'è un Garden?! Vuol dire che siamo a Balamb?!- alla mia domanda l'uomo alza un sopracciglio e mi guarda come se avessi due teste -certo... questa è la capitale di Balamb- dice; questa è la capitale?! Com'è possibile?! E' diversa da come me la ricordo! Allora... il tunnel in cui è entrato Darkar era veramente... un tunnel per il passato!
-Devi andare da qualche parte?- mi chiede l'uomo risvegliandomi dai miei pensieri -il Garden... mi può dire che strada devo prendere per arrivare al Garden?- lui mi scruta per un attimo, poi indica alla sua sinistra -da quella parte... esci dalla città e segui il sentiero nella foresta... è inutile che ti dica che da quella parte è pieno di mostri... ma visto come hai sistemato questo penso che tu possa cavartela benissimo- mi dice ed io annuisco in comprensione -la ringrazio- e m'incammino in quella direzione; spero di poter trovare presto gli altri.
-Aspetta!- mi fermo e mi giro di nuovo ma, questa volta, è la donna a cui ho salvato la figlia ad avvicinarsi a me -vorrei sapere il tuo nome- mi dice, la guardo sbattendo le palpebre -perché?-
-voglio sapere a chi devo la salvezza di mia figlia- dice sorridendo, ricambio con un piccolo sorriso -Leon... il mio nome è Leon- poi mi volto e riprendo a camminare.


 


 


 


 


 

Eccomi qui con il primo capitolo e con qualche mistero!
Chi sarà mai la ragazza che è apparsa in sogno a Squall?
Come mai piovono mostri sopra al Garden?
E poi chi è questo misterioso Leon? Lo scoprirete solo leggendo! ;)
Intanto ringrazio tutti quelli che hanno risposto alla mia ricerca di OC! Sono tutti belli e sono sicura che verrà fuori una bella storia grazie al vostro contributo!
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Saluti e baci da black dalia

  
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