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Autore: Wild_Free    21/01/2015    1 recensioni
Cosa fareste, se foste nella condizione di poter scegliere il vostro futuro?! Di poter decidere se continuare a soffrire o porvi fine?
Questa è la mia visione su quello che Kagome potrebbe fare. E' la prima volta che scrivo, siate clementi :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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GHOST
 
Non so descrivere il mio stato d’animo con una sola parola in questo momento, perché inizialmente mi sento in ansia, come se mi trovassi in un vortice e mi sento sbattuta qua e la, ma la cosa che più mi agita è che ad ogni spostamento del mio corpo, davanti ai miei occhi mi appaiono ricordi di ogni genere: situazioni in cui avrei dovuto reagire e invece ho lasciato correre, momenti in cui mi sono arrabbiata per un nonnulla, rivedo le cazzate fattee i bei momenti passati insieme ai miei amici, i pianti e i dolori che mi hanno fatto crescere, ma rimango sconvolta nel vedere per ultimo TE: la persona che mi ha sconvolto la vita, non so più dire se in maniera positiva o negativa.
 Perché nonostante il nostro primo incontro sia stato abbastanza burrascoso, ora so che non puoi fare a meno di me, te lo leggo negli occhi ogni volta che ti vengo ad avvisare che torno nella mia epoca o quando ti preoccupi per me quando mi ferisco.
Inuyasha, l’ho capito dopo parecchio tempo, ma in fondo sapevo che tu per me eri qualcosa di più, fin dalla prima volta che ci siamo visti, sarà stato per colpa del tuo strano aspetto, di quelle carinissime orecchie che spuntavano tra quei capelli color della luna o semplicemente per la persona che sei, per come hai imparato a volermi bene, a conoscermi, non lo so, ma anche io non posso fare a meno di te.
Siamo dipendenti l’uno dall’altra. Che vuol dire? Che sono una drogata, forse, che appena sente svanire la dose ha bisogno di assumerne un’altra per sentirsi più leggero? Si beh, è un paragone un po’ brutto, però la sostanza è quella. Nonostante quando siamo assieme non facciamo altro che litigare, quando non ci sei, non riesco a concentrarmi, ti penso costantemente, come se avessi il terrore da un momento all’altro di dimenticarmi di te. E tu sei no sei da meno, perché anche se non lo dici espressamente, gli altri si lamentano sempre di quante storie tu faccia sulla mia assenza “ingiustificata ed infinita” e non riesci nemmeno a dare il meglio di te in combattimento..assurdo no? Quando ci sono, ti lamenti sempre che sono d’intralcio, ma quando manco perdi quella lucidità per sfuggire al nemico creando un piano all’istante.
Mi appari davanti in tutte le tue sfaccettature: incazzato, nervoso, disperato, felice, triste, malinconico. Ecco che il vortice inizia a stringersi, come a volermi intrappolare, sento il respiro accelerato e so benissimo il perché. Tu ora non verrai a salvarmi perché sei da lei, da Kikyo, il tuo grande amore.
Frustrazione. Ecco come mi sta logorando dentro. Io ero un animo puro quando ci siamo incontrati e tu ora sei riuscito a tirar fuori persino la parte peggiore di me, quella che si nutre di gelosia, invidia.. insomma quella che è capace di impazzire per la disperazione.
Mi lascio trasportare dal movimento del vento, non oppongo resistenza, per chi poi? Sono stanca di essere la seconda, quella che si può abbandonare senza pensarci due volte appena lei si ripresenta, perché tanto si ha la certezza di ritrovarla lì, ad aspettarti, come una cogliona. Sono stanca di essere presa in giro, sì, in giro è il termine esatto, perché nonostante tutto non posso nemmeno permettermi di avvicinarmi agli altri o mostrare affetto per chiunque all’infuori di te, ma mi sono stancata, ora mi riprendo in mano la mia vita.
 Il vento cessa di colpo, ormai ha raggiunto il suo obiettivo: ora sono colma di rabbia e ho rinunciato ad Inuyasha. Nel momento in cui ho preso coscienza di ciò che determinava ciò, son riuscita a sentire distintamente qualcosa dentro di me crinarsi.
Ho rinunciato ad un sogno.
Ho rinunciato ad un desiderio.
Era da tanto che non mi capitava.
Vuota. Ecco come mi sento ora. Sono sola, in mezzo al nulla, avvolta dal buio e non so come uscirvi. All’improvviso una luce bianca mi risveglia, come a ricordarmi che l’incubo non è ancora terminato. Mi alzo e mi dirigo verso di essa. Uno specchio. È da lì che la luce esce. Mi avvicino di più e riconosco il paesaggio al suo interno. È la foresta vicina al pozzo mangia ossa, riesco persino a vedere il Goshonbugi spuntare alto tra gli altri alberi. Perché questa immagine? Entro dentro allo specchio, ma subito inizio a nascondermi perché sento delle voci in lontananza. Cercando di far meno rumore possibile mi avvicino per sentire ciò di cui discutono, le persone sono due, sento distintamente due voci, una femminile ed una maschile.
Aspetta un attimo, questa voce la conosco, questa.. è la voce di Inuyasha.
Solo allora mi accorgo di trovarmi nel passato. Al primo nostro incontro. L’ho appena liberato. Lui sta imprecando perché si è lasciato sfuggire la sfera dei quattro spiriti e ancora si ostina a chiamarmi Kikyo nonostante gli ho ripetuto almeno quattro volte che il mio nome è Kagome.
Capisco perché sono qui. Ho la possibilità di scegliere per la seconda volta che fare. Se seguirlo o se lasciar perdere e tornare nella mia epoca, chiudendo una volta per tutte il collegamento con pozzo, visto che non possiedo più nessun frammento della sfera.
“Pensa, Kagome, pensa..qualsiasi cosa tu decida di fare ciò comporterà inevitabilmente un cambiamento a tutto quello che conosci ora” mi ripeto come un mantra. Possibile che a 16 anni appena debba assumermi una tale responsabilità? Devo scegliere se ritornare per sempre la Kagome Higurashi del XXI secolo oppure se continuare a viaggiare nel tempo alla ricerca dei frammenti della sfera, a stare con i miei amici.. Più penso, più sento delle fitte alla testa, non so perché, è ora che prenda la mia decisione.
Inuyasha è corso via, lasciando l’altra me sola sotto l’albero, così mi faccio coraggio e mi avvicino, la chiamo, non voglio farla spaventare ulteriormente visto ciò che le dovrò dire.
- Ciao Kagome, io sono te nel futuro, a dir la verità un futuro molto prossimo visto che ho un solo anno più di te.- inizio imbarazzata.
- C-chi sei tu? C-che co-cosa vuoi da me?-  balbetta l’altra me indietreggiando.
“È terrorizzata, maledizione, così non va bene” – Kagome, hai capito perché sei riuscita a passare nel pozzo?- le chiedo con tono pacato e continuo vedendola annuire, - e sai perché Inuyaha continua a chiamarti Kikyo? Sai chi è?-
- No, perché quell’idiota non si è degnato di rispondermi! È fuggito lasciandomi qui. Dove sono?- chiede, e vedo la confusione nei suoi occhi.
- Ti trovi sempre in Giappone e sempre a Tokyo, però non in quello che conosci, hai viaggiato 500 anni indietro nel tempo. Ora ti trovi nell’epoca Sengoku. – prendo una pausa per darle la possibilità di immagazzinare le informazioni – Sei riuscita a passare il pozzo perché all’interno del tuo corpo si celava la sfera dei quattro spiriti, un gioiello in grado di esprimere il desiderio di chi la possiede, sia che esso sia maligno o benigno. Tu possedevi tale gioiello perché 550 anni fa, in questa epoca, la sacerdotessa che aveva il compito di custodirla è morta e aveva dato dichiarazione di essere cremata assieme ad esso, in modo da impedire ulteriori scontri in nome del gioiello. Quella sacerdotessa si chiamava Kikyo e tu, Kagome, sei la sua reincarnazione.- Mi fermo ancora.
- O-okay, e perché tu sei qui?- domanda incerta l’altra me.
- Hai presente Inuyasha?- lei annuisce così continuo – Ecco, io sono qui per darti la possibilità di scegliere.-
- Scegliere cosa? Che vuol dire? Quando tornerò a casa? – domanda con la voce rotta. L’ansia e la paura provata sono state grandi è normale che mostri qualche cedimento. “Voglio mostrami forte, ma in fondo sono fragile ed insicura” penso guardando la quindicenne davanti a me.
- Hai la possibilità di scegliere come continuare la tua vita. Pensaci su, perché non è così semplice come sembra. Hai due opzioni: o attraversare ora il pozzo, chiudendo per sempre il collegamento e continuando a vivere la tua solita vita nella Tokyo del XXI secolo; oppure raggiungere Inuyasha e intraprendere con lui la ricerca dei frammenti della sfera, perché se rimarrai qui, non volendo la romperai per cercare di riprenderla..-
La vedo volgere lo sguardo verso il pozzo mentre mi domanda – E cosa perderei lasciando questo posto per sempre?-
- Perderesti tante cose: avventure, paure, amici e Inuyasha. Perché anche se ancora non lo sai, più avanti capirai che per lui nutri un sentimento che va al di là della semplice amicizia.- mi fermo perché la vedo arrossire subito e infatti esclama – I-io?! Inna-innamorata di quell’antipatico?- “sapevo avresti reagito così, anche io al tuo tempo non ci avrei mai creduto se me lo avessero detto” ma lo tengo per me e continuo – Non è così male come sembra, ma lo capirai solo conoscendolo. Ma non sono qui per parlarti di come e quando ti innamorerai di Inuyasha. Kagome, il cuore di Inuyasha non apparterrà mai a te, perché lui ancora prova qualcosa per quella sacerdotessa, Kikyo.
 Io sono arrivata ad un punto tale che non posso vivere senza di lui, ma questo suo tira e molla mi sta struggendo. Perché si è vero lui si preoccupa per me, mi difende..ma appena lei riappare dal nulla lui sparisce alla sua ricerca, e io mi sento morire dentro. Pensa che quanto torna non ha nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi per giorni. Questo perché le ricordo lei. Tu le ricordi Kikyo ed è per questo che ora ti tratta così. Gli ricordi la sua amata che un giorno lo imprigionò a quell’albero dove tu poco fa, lo hai liberato.- termino la mia spiegazione. La scelta ora è in mano sua.
- Ehm..tu..Kagome del futuro, perché mi dici queste cose?- mi domanda la ragazza di fronte a me in imbarazzo.
- Perché io ora non riesco a lasciarlo. Ma non ho nemmeno la forza di continuare ad essere trattata così. – mentre dico queste cose calde lacrime rigano il mio viso. – Non posso star con lui, ma non mi permette di avvicinarmi a nessun altro. Mi sento come imprigionata..e come se all’estremità delle mie dita ci fosse un elastico che arriva fino a lui e più mi allontano più sento dolore perché in estensione l’elastico tira e stringe e quando sono vicino a lui mi sento completa, capisco che sono dove vorrei essere. Non mi interessa quanto tempo ci metterò a recuperare le lezioni perse, non mi interessa quanti insulti mi dica, non... riesco  a sorridere senza lui.
 Amare in silenzio, Kagome, richiede un tale sforzo, nemmeno immagini quanto. Arriverà persino a farti diventar cattiva: ad odiare certe persone, ad augurarle il male. Ci credi? Tutto quello che hai letto in quei libri prima di addormentarti è vero. Sembra assurdo no? Bene, Kagome, ora è il momento di fare la tua scelta.- termino ancora in lacrime, ma non me ne preoccupo, ho bisogno di lasciar trasparire le mie emozioni, deve capire il più possibile quello che provo.
Mi siedo ai piedi del grande albero. La scelta non è facile, ci sono tante cose da considerare. Rimaniamo in silenzio per circa 10 minuti, quando sento un rumore in lontananza che avrei potuto riconoscere su un milione: Inuyasha.
- Kagome, è scaduto il tempo per pensare, devi fare la tua scelta ora!- le intimo con forse troppa urgenza nella voce.
- Perché ti agiti così tanto? È successo forse qualcosa?- domanda iniziando a guardarsi attorno.
- Inuyasha sta arrivando. Lui non deve vedermi. Avrai si e no 2 minuti, sta correndo veloce-  le comunico.
Non arrivando nessuna risposta dall’altra me, decido di nascondermi. Lui non deve vedermi.
- Kikyo, che fai ancora li? Ho bisogno di te per ritrovare la sfera.- si lamenta il nuovo arrivato ansimando leggermente.
Lei non fa una piega e gli domanda solamente – Inuyasha, tu smetterai mai di amare Kikyo? Sarai mai in grado di provare dei sentimenti per altre persone?- la sua voce è quasi impercettibile da sentire per le mie orecchie, ma so bene che lui ha sentito tutto.
- C-cosa? Che razza di domande sono mai queste? C-che ne sai tu di quello che p-provo per K-Kikyo?- domanda a sua volta lui. È il suo modo per difendersi, per non mostrarsi vulnerabile e sensibile con gli altri.
- Non mi hai risposto.- le fa notare la ragazza.
- I-io..- prende tempo “non starà rispondendo veramente? Io ci ho messo secoli prima di riuscire ad instaurare una conversazione senza doverlo mandare “a cuccia” “ mi ritrovo a pensare sconvolta
– I-io..no, l’amerò per sempre.- confessa infine.
Senza nemmeno accorgermene ricomincio a piangere. Conoscevo già la risposta, ma sentirla pronunciare da lui..è un’altra cosa.
Non c’è nulla di più brutale della verità.
Ora rivolgo il mio sguardo all’altra me, che ha iniziato a camminare in direzione del pozzo.
Mentre appoggia le mani nel bordo la sento parlare –Kagome, non so posso capire quanto dolore tu stia provando ora, ma le tue lacrime mi hanno fatto comprendere che quel sentimento che provi per quel ragazzo è troppo forte, sia per lasciarlo andare sia per sopprimerlo. Ho fatto la mia scelta. Addio Inuyasha!- detto questo la vedo saltar dentro il pozzo.
“È tutto finito? È davvero tutto finito?” penso. Capisco che non si tratta di un sogno quando mi guardo le mani e le vedo sparir lentamente. Sto svanendo. Il mio ultimo sguardo lo volgo a te, Inuyasha.
- Ti amo, Inuyasha- dico in un sussurro prima di svanir del tutto.

-Angolo Autrice-

È sempre così. Non lo so perché, ma ogni volta che trovo una canzone che mi piace, l’ascolto all’infinito fino ad arrivare ad odiarla. Il meccanismo è lo stesso che si ha per il cibo: mangi finché non ti senti sazio, solo che io lo faccio con le canzoni. Eccomi quindi ad ascoltare per la millesima e passa volta in questa giornata uggiosa di metà gennaio “Ghost” di Beyonce. 
Spero vi sia piaciuta, anche perchè ero parecchio incerta se postarla o meno :)
 
  
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