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Autore: Jocker    21/01/2015    1 recensioni
E se la nostra amata Hoenn, meta di innumerevoli viaggi videoludici, non fosse più la stessa? E se un giorno, una ragazza dovesse affrontare un viaggio perfino più pericoloso di quello affrontato da ragazzini di dieci anni lanciati con solo un pokémon in mezzo al mondo brutto e cattivo? E se un giorno, a qualche pirla venisse l'idea di risvegliare Groudon e Kyogre e di far girar loro le pokéballs? Che potrebbe succedere, oltre a tanto, ma tanto tanto, casino?
Genere: Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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"Cara Sophie,
questa vacanza a Selcepoli è davvero stupenda! Spiaggia, sole, mare... Cosa si può avere di meglio? Vorrei poter rimanere qui tutta l'estate! Adesso ti sto scrivendo dalla spiaggia. Sono le due del pomeriggio e non c'è ancora nessuno quindi posso scriverti in tranquillità. Anche i miei fratellini e i miei genitori sono ancora nel bungalow a riposare, mentre io posso stare qui a godermi tutta questa pace! Non vedo l'ora che anche tu venga qui con noi, ci divertiremo un mondo!
Un abbraccio, 
  Maria"
Sohie girò la cartolina e guardò la foto: "Vieni anche tu a Porto Selcepoli!" sotto la scritta c'era una foto della spiaggia: ombrelloni, sdraio, i bambini che giocano sulla sabbia...
Sophie alzò lo sguardo: la spiaggia era scomparsa, sommersa dall'acqua; sul mare galleggiavano i rottami degli ombrelloni e delle sdraio. Ma non solo: qua e là c'erano anche i cadaveri che non erano ancora stati raccolti dai soccorritori. Sophie sapeva che tra di loro, nascosta da qualche parte, c'era anche il corpo di Maria.
- Torniamo a casa, Wailmer -
Il sole stava ormai tramontando e appena sarebbe scesa la notte quel mare placido si sarebbe riempito di Sharpedo: era ora di muoversi.

7 anni. Ben 7 anni erano passati da quel terribile giorno, ma Sophie ricordava tutto come se fosse successo ieri.
Erano su una nave da crociera, in viaggio verso Porto Selcepoli. Sophie non vedeva l'ora di arrivarci, per potersi tuffare nel mare, costruire castelli di sabbia, stendersi al sole, tutto in compagnia della sua migliore amica, Maria.
Sophie era con sua madre nella loro cabina, mentre suo padre si trovava in uno dei bar della nave, a chiacchierare con degli amici che aveva conosciuto durante il viaggio. Improvvisamente la nave iniziò a ondeggiare, sempre più forte. 
Andò via la luce e Sophie si mise a piangere. Sua madre la prese in braccio e iniziò a consolarla, ma anche lei era spaventata. Che stava succedendo? 
Dall'esterno della nave arrivava un rumore terribile, come se stesse crollando il cielo intero. - Dov'è papà? - chiese Sophie, con la voce rotta dal pianto. - Adesso arriva Sophie, stai tranquilla, andrà tutto bene - le rispose la madre, coccolandola.
Ed era vero, suo padre sarebbe tornato, ma fuori dalla nave non c'era nulla che fosse andato bene. 
Se ne accorsero il giorno dopo, quando Sophie e i suoi genitori decisero di uscire sul ponte della nave. 
Non era rimasto praticamente niente, tutto ciò che non era ancorato alla nave era sparito, scomparso nell'oceano. Questo non era stato niente, in confronto a ciò che era successo sulla terraferma, ma lo avrebbero saputo solo più tardi, quando i primi sopravvissuti sarebbero iniziati ad arrivare sulla nave con le loro storie di terrore e paura. Iniziarono a nascere leggende: si raccontava che tutto fosse accaduto perché qualcuno doveva aver risvegliato qualche pokémon misterioso. Alcuni dicevano di aver visto persino Kyogre, il leggendario creatore dei mari e degli oceani, lottare con il suo eterno rivale Groudon; ma era impossibile, perché entrambi si trovavano in un sonno profondo da secoli e nessuno avrebbe potuto risvegliarli.
O forse no, chissà...
L'importante però era che loro erano sopravvissuti ed era ora di ricominciare a vivere.
Prima di tutto, si doveva decidere il da farsi: sarebbero dovuti scendere a terra, o rimanere per mare, rischiando però di essere sorpresi da nuove tempeste.
Alla fine, scelsero una via di mezzo: grazie all'aiuto del Wailord del capitano, spostarono la nave verso una baia nelle vicinanze e si ancorarono lì. Poi iniziarono le prime spedizioni, sia verso la spiaggia che verso il mare, grazie alle quali riuscirono a raccogliere tutto il materiale più o meno utile che le onde avevano spinto verso la baia. Pian piano cominciarono a costruire delle infrastrutture e ad organizzarsi al meglio. Riuscirono a costruire delle specie di chiatte, ancorate alla nave, e su di esse furono fabbricati magazzini e quant'altro potesse essere utile alla comunità, che si ingrandiva sempre di più a causa dell'arrivo di altri sopravvissuti, attirati dalla fama di questa città galleggiante che era riuscita a prosperare dopo il disastro. Con il tempo, il piccolo governo che dirigeva la nave decise di iniziare a mandare lui stesso degli esploratori, sia per terra che per mare, per cercare altri sopravvissuti o perfino altre comunità, magari lì dove un tempo c'erano villaggi o intere città. Anche Sophie, adesso che aveva compiuto 16 anni, era una di loro. Amava questo lavoro perché le permetteva di viaggiare e di trovare qualcosa di interessante da portare a casa o, nei casi eccezionali, qualcuno. C'era voluto molto tempo, certo, per convincere i suoi genitori, ma alla fine c'era riuscita e poteva finalmente vedere ciò che era successo fuori dalla sua piccola città galleggiante, osservare quelle che un tempo erano città immense, ora ridotte a distese chilometriche di macerie. Cose terribili, ovvio, ma, in qualche modo, stupefacenti... Almeno fino al momento in cui, sepolta sotto queste cose stupefacenti, non si trova la tua migliore amica.



N.d.u.p.c.s.è.m.a.s.s.E (Note di un pirla che si è messo a scrivere su Efp)
Allora, figliuoli (e figliuole, se sono così fortunato da essere riuscito ad attirare anche un pubblico femminile) ce l'ho fatta finalmente, sono riuscito a scrivere il primo capitolo di una fanfiction, yuhuu!! *stappa lo spumante* ok, spero che come inizio vi sia anche solo leggerissimamente piaciuto, perché ho fatto una fatica che non vi dico a scrivere tutta questa roba (che in fin dei conti è poco niente). 
Se avete consigli per me, sono qui, datemene a bizzeffe, fanno sempre comodo. Adesso, spero di riuscire entro un mese (sì, basta crederci) a scrivere un altro dannato capitolo (basta che il lato oscuro (i videogiochi) non mi attiri verso di sè mentre scrivo). Forse, un giorno o l'altro, scriverò una presentazione... Chissà...
Va bien, che dire, spero che abbiate apprezzato (una recensioncina, sia positiva che negativa, non darebbe fastidio)
Ciao ciao! *saluta alla maniera dei famigerati abitanti di Teletubbielandia*
P.S. quasi dimenticavo. Ringrazio Nox (sperando che stia leggendo anche lei questa storia) per avermi convinto a scriverla, e spero che non si sia arrabbiata per il piccolo cameo che le ho fatto fare (non ti voglio portar iella, tranquilla)
Ancora ciao ciao! 
  
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