Gray se ne stava seduto lì, tra le rovine innevate, di fronte alla tomba di suo padre.
Il capo chino ed il dolore che gli tormentava l'anima, si sentiva in parte colpevole per la sua scomparsa, forse avrebbe potuto fare qualcosa, forse …
“Gray-sama …” La voce dolce ed incerta della maga dell'acqua lo fece sobbalzare, non si aspettava di essere osservato.
“Juvia! Mi hai seguito fin qui?” Chiese allarmato, come un bambino che viene sorpreso a combinare una marachella.
“Mi dispiace tanto!” Iniziò la maga, il capo chino a guardare il suolo coperto dalla neve e torturandosi le mani. “C'è qualcosa che Juvia deve dirti …” Continuò, mordendosi il labbro mentre gli occhi iniziaroso ad inumidirsi di lacrime.
“È stata Juvia a sconfiggere il negromante che controllava tuo padre …” Il ragazzo spalancò gli occhi e mille emozioni iniziarono a scontrarsi dentro di lui: rabbia, gratitudine, tristezza ed un'altra che non riusciva ad identificare, ma era calda.
“Tu …” Iniziò una frase che non finì.
“Juvia non si merita di amare Gray-sama …” La maga iniziò a piangere, i singhiozzi le scuotevano il petto. “È stata Juvia ad uccidere tuo padre.”
Gray si alzò velocemente ed in poche falcate raggiunse la nakama dai capelli blu, afferrò con forza il piccolo scialle che copriva la parte superiore del suo vestito. Lei aveva ancora il volto chino e le guance rigate dalle lacrime.
Si strinse contro di lei, il volto contro il petto caldo della ragazza e le lacrime che aveva trattenuto così a lungo gli bagnarono le guance fredde.
“Grazie …” Sussurrò alla maga, che incredula aveva gli occhi spalancati.
“Scusami … scusa.” Continuava a ripeterle, stringendosi a lei, contro il suo corpo caldo e dove si sentiva stranamente a casa.
“Gray-sama …” Lei gli accarezzò i capelli e lo strinse di più a lei. “Sei caldo.”
Gray alzò il viso ed incontrò quello della ragazza, nessuno mai gli aveva detto che era caldo. Freddo, pervertito, spogliarellista, ma mai caldo …
Allungò una mano verso il viso di Juvia e le asciugò una lacrima che stava percorrendo la sua guancia nivea, la sua pelle era morbida e calda.
Raddrizzò il busto ed avvicinò il volto a quello della ragazza ed il suo profumo gli invase le narici, adorava il suo profumo: Juvia profumava di pioggia e fiori.
In pochi secondi le sue labbra si avvicinarono a quelle della maga e la baciò dolcemente, sentì la ragazza irrigidirsi per la sorpresa ma durò solo un secondo, la ragazza chiuse gli occhi ed accarezzò il volto del mago.
Anche Juvia era calda, lui aveva sempre odiato il calore ma lei era qualcosa di diverso, un calore diverso, lei era diversa e lui non poteva più farne a meno.
Avrebbe combattuto sempre per lei, per sentire sempre il suo calore ed il suo profumo.
In quel momento scoprì l'altra emozione a cui prima non era riuscito a dare alcun nome.

-Note Di Evelyn-
Mi scuso per gli errori, lo so che non è la shot migliore ma è venuta di getto, dopo aver letto l'ultima scan e dovevo assolutamente scrivere! Mi dispiace per la lunghezza minima e spero non si siano troppi errori.
Alla prossima!