Rumpelstiltskin era fermo nell'ingresso di casa e, alzando lo sguardo, la vide scendere le scale. Un gradino alla volta, piano piano.
Era bellissima, il vestito azzurro metteva in risalto gli occhi che la frangetta troppo lunga copriva un po'.
Quando arrivò in fondo alla scala lui le accarezzò una guancia rosea
-Ciao amore.-
-Ciao papi. Me le allacci le scarpe, per favore?-
Rumpelstiltskin posò il bastone in un angolo e prese in braccio la bambina facendola poi sedere sul comò, tra le foto di famiglia. Allacciò la fibbia dei sandaletti blu che le fasciavano i piedi e la rimise a terra.
-Siamo pronti? La mamma ci aspetta.-
Lei mosse la testa in segno di assenso e prese la mano sinistra di Rumpel, quella libera dal bastone, e insieme si diressero alla libreria.