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Autore: mortimorga    21/01/2015    0 recensioni
James è lì nella sua bellezza. Se ne sta seduto comodamente a ridere coi vicini di banco. Lei chi è per anche solo innamorarsi di un ragazzo simile... Lei la sfigata di turno. Lui quello più 'in' tra i compagni. Lei un cesso ambulante. Lui la perfezione a ragazzo.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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James è lì nella sua bellezza. Se ne sta seduto comodamente a ridere coi vicini di banco. Lei chi è per anche solo innamorarsi di un ragazzo simile... Lei la sfigata di turno. Lui quello più 'in' tra i compagni. Lei un cesso ambulante. Lui la perfezione a ragazzo. -Christin mi ha sentito?- dice una voce riscuotendola dai suoi pensieri. -C-cosa professoressa?- risponde Christin. -Leggi l'esercizio sfigatella!- dice proprio James. -Pagina 15 esercizio 4 frase 5- la rispende la professoressa lanciando un'occhiataccia al ragazzo che era intervenuto -Ah... Ehm... Si... Ecco...- -Lascia stare lo fa la tua vicina, la prossima volta però non sarò cortese e la nota con l'interrogazione di punizione ti toccano- Gli dice la professoressa. Christin si richiude dentro di se per cercare di sprofondare nel banco. È l'ennesima volta che la sua fiamma la critica davanti a tutti. Non riesce più a sopportare quella continua umiliazione nei suoi confronti. -Professoressa mi scusi, potrei andare al bagno?- -Certo Christin- risponde la prof. Subito nn mancò l'eco di James: -Si Christatin magari ti svegli un po'!- Come sempre cerca di ignorarlo ma non ci riusce. Appena chiusa la porta del bagno scoppia a piangere. Prese dalla tasca della felpa la lametta che si porta sempre dietro. Con mano esperta se la passa sull'avambraccio sinistro poco sopra a dove si vede benissimo l'ultimo della sera prima. Per fortuna non sanguina tanto, ci mancava solo che qualcuno si accorgesse di quella sua abituale pratica! Appena fu sicura che non sporcasse con la ferita torna alla classe. La professoressa ancora lotta per l'attenzione della classe e quindi non passa tanto nell'occhio. Poco dopo la campanella suona. Un'altra giornata dentro le mura di quella scuola finita.

Nel viaggio di ritorno verso casa cerca, come sempre, di fare la disinvolta per non farsi fare domande dalle solite due compagne che prendono il suo stesso pullman fino quasi alla sua fermata. Ilaria si accorge che Christin è sempre più silenziosa man mano che l'anno prisegue, ma non dice nulla continuando a parlare con la sua amica. Christin scende dalla fermata del pullman e si accorge che piove, rallenta il passo verso casa: a lei piace la pioggia che le bagna i capelli e il viso. Arriva a casa, tutto buio. Come sempre senza accendere neanche la luce posa pesantemente lo zaino sulla sua solita sedia; posa la giacca e le scarpe. Dopo essersi seduta cinque minuti e aver acceso la tv si alza a tirare su le tapparelle e a preparare da mangiare. Fece poco fino all'ora di allenamento. Con fare poco invogliato si prepara e aspetta la sorella e il suo ragazzo Che l'avrebbero accompagnata. Durante allenamento non riesce a sentire nessuno. Vuole solo non dover pensare all'ennesimo colpo subito. Salto in alto come sempre raggiunta la solita altezza: psicologicamente non riesce più e inizia a preparsrsi. Aiuta uno che continua a volere provare una composizione troppo elevata per l'età. Come dopo un secondo si trova in pizzeria a aspettare quelle tanto amate pizze. Forse uno dei pochissimi modi per fare delle amnesie sulla sua vita.
   
 
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