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Autore: Artemide5775    22/01/2015    0 recensioni
Loro credevano di essere normali adolescenti, ma non lo erano , non lo erano mai stati e non lo saranno mai, anche se ci proveranno.
Cinque ragazze con un destino già segnato.
***
Victoria - novizia vampira che è dovuta crescere troppo in fretta.
Crystal - la solitaria a cui piace leggere nel parco e disegnare tutto quello che prova.
Diamond - ragazza solare e pimpante con tutti, oltre che ingenua.
Alexandra - una studentessa modello dal cuore di ghiaccio e cinica in amore.
Deborah - capo cheerleader, amante degli sport, stronza e menefreghista.
***
Tratto dal Prologo:
Mentre ignare le cinque ragazze si dirigevano a scuola e a lavorare, un ragazzo dai capelli castani e gli occhi del medesimo colore era appena arrivato a New Orleans con l'intento di rovinare la vita delle giovani e delle loro anime gemelle.
***
Il Prologo presenta solo le protagoniste femminili.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=ft0TqxGWrdg
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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“Sono profonda come una pozzanghera.” 

-The vampire diaries

 

Chapter XXVIII


Bite




 

Deborah entrò nel cortile della sua scuola, affiancata dalle sorelle, anche se Diamond e Crystal salutarono subito le gemelle per poi andare, rispettivamente, sai loro amici.

Deborah superò un gran numero di studenti, insieme alla sorella, prima di trovare Abbie che stava parlando con alcune compagne, con cui aveva le ore di letteratura in comune. Quel giorno avevano una verifica e ne stavano discutendo.

-ciao- disse gelidamente Alexandra. Di solito con chi non conosceva bene, era così gelida e tutti lo sapevano. Perciò, nessuno si sorprese.

Deborah, non salutò neanche, non le importava essere gentile, o che fosse educato. Si limito a mettersi a vedere qualcosa sul telefono, facendo finta di non prestare attenzione a loro.

Abbie concedo quasi subito le sue compagne dic corso per poi girarsi verso le sue migliori amiche. -potreste almeno cercare di essere più socievoli-.

-lo sai che non é da noi- disse Deborah e Abbie si ritrovò a sospirare. Non era affatto da loro essere socievoli e questo non sarebbe mai cambiato.

-comunque, perché mi cercavate?- chiese riferendosi alle due chiamate perse che si era ritrovata da entrambe le sorelle, quella mattina.

-niente di importante- disse Alexandra -come abbiamo la prima ora in comune abbiamo pensato di entrare tutte insieme-.

Abbie la guardò, non riusciva a capire il fatto che si comportasse sempre come una persona di ghiaccio, mentre, invece, non lo era. -perfetto, allora fra poco entriamo, tanto sta per suonare- le rispose.

Le ragazze cominciarono a chiacchierare, fino a quando Abbie non toccò l'argomento “ragazzo ideale di Deborah”.

-Ab, é solo uno sbaglio- disse Deborah riferendosi al profilo disegnato da Crystal -una strana coincidenza-.

La bruna scosse la testa -non credo- .

Alexandra guardò le due, Abbie le aveva appena spiegato la situazione e lei pensava che fosse una cosa troppo strana. Si segnò mentalmente che avrebbe prestato più attenzione a quel ragazzo, giusto per sicurezza.

Abbie e Deborah stavano discutendo fino a quando, quest'ultima non vide una loro compagna che non veniva a scuola da giorni, Georgie.

Le andò incontro con area arrabbiata, aveva mancato alcuni allenamenti e non si era fatta per niente sentire, facendo preoccupare la squadra.

-Georgie- la chiamò severa quando si ritrovò a pochi passi da lei.

Solo in quel momento notò come era vestita l'amica. Indossava una tuta grigia e un maglione arancione un po' troppo grande per lei. Era molto spettinata e indossava un paio di occhiali da sole con le lenti nere. Aveva l'aria stanca e sembrava che appena riuscisse a reggersi in piedi.

-Georgie?- chiese Abbie non riconoscenedola, anche lei e Alexandra alla fine le avevano raggiunte.

-ma che hai?- le chiese Alexandra notando la sua pelle caffè latte più pallida del solito e con un'aria stanca che non le apparteneva.

-ciao, sto bene- disse Georgie con una voce così flebile, tutto il contrario della sua voce normale che era sempre squillante. Sembrava che avesse fatto uno sforzo per parlare.

Suonò la campanella e la maggior parte degli studenti cominciò a dirigersi all'interno dell'istituto, tranne alcuni che continuarono a parlare, o che stavano fumando. Georgie fece per fare un passo in avanti, ma barcollò.

-penso che dovremmo portarla in infermeria- disse Abbie. Tutte e due annuirono. Era assurdo che nessuno le stesse notando, in fondo erano  vicino al cancello della scuola, in un punto ben visibile.

-vado io- disse Alexandra cominciando a correre verso l'interno della scuola.

-non c'é ne bisogno- disse Georgie. Solo in quel momento  Deborah notò che la sua amica continua  a toccarsi il collo, senza mollarlo, ma come che il maglione a aveva il collo lungo non riusciva a capire perché se lo toccava.

-che hai?- le chiede avvicinandosi a lei e senza seguire le proteste di Georgie, le controllò il collo. La bruna non cercò di spingerla via, non ne aveva le forze, ma la supplicò di non guardarle il collo.

Deborah vide subito una benda bianca e la scostò leggermente e ,stranamente, non si disgustò. Però, la scena era rivoltante. Molti si cominciarono ad agitare appena videro l'infermiera della scuola che si dirigeva verso di loro, spaventata.

-ragazze, che succede qui?- chiese mentre Alexandra e un'insegnante portavano con se una barella.

Abbie non parlò, era troppo sconvolta e disgustata dalla scena. Mentre Deborah sembrava abbastanza calma -é stata morsa-.

L'infermiera era una donna sui quarant'anni, con i capelli corti,  castani,tipo taglio maschile e gli occhi del medesimo colore. Indossava un camice e un paio di scarpe alte, ma da ginnastica.

La donna rimase stupefatta un momento,ma poi decise di agire. Georgie, proprio in quel momento svenì. Alexandra, trovava a che fosse una situazione assurda, ma non fece commenti, anzi cercò di aiutare a sgombrare l'aria, come che alcuni studenti si erano avvicinati a loro, incitò ai suoi coetanei di allontanarsi e molti l'ascoltarono spaventati.

**

Crystal si stava dirigendo verso la classe di francese, quando sentì qualcuno di borbottare che una ragazza era venuta a scuola ferita. Si girò per vedere chi stava parlando, ma subito le venne incontro la sua amica Annamaria.

-ciao Crys- la salutò.

Crystal ricambiò il saluto per poi chiederle delle voci che giravano tra i corridoi.

La ragazza castana si morse il labbro, sembrava spaventata -Georgie, una delle cheerleader é venuta a scuola e si é scoperto che é stata morsa da un animale- le spiegò, neanche lei non sapeva benissimo che cosa era accaduto.

La bionda si sorprese -Georgie, la cheerleader?- chiese per conferma. Non la conosceva benissimo, ma sapeva che era una brava ragazza e che spesso era venuta a casa sua a trovare o Diamond o le gemelle.

La castana annuì per poi aprire il suo armadietto ed estrarne un paio di libri abbastanza doppi e un quadernino per gli appunti.

-adesso dove l'hanno portata?- chiese la Winchester.

-credo in infermeria, ma penso che abbiano chiamato un'ambulanza che sta arrivando- disse Annamaria -comunque, io vado. Ho un'interrogazione in storia e non posso arrivare in ritardo-.

Crystal annuì e si congedò.

****

Diamond camminò per i corridoi deserti della scuola cercando di non farsi beccare, ormai, tutti erano in classe a fare lezione. Lei, però, voleva vedere come stava Georgie. Erano amiche da diversi anni e lei non sapeva neanche bene che aveva. Le avevano solo detto che era stata portata in infermeria, ma nessuno le aveva spiegato perché.

Girò un altro angolo e per poco non le venne un colpo quando si ritrovò di fronte Niall che sembrava sorpreso quanto lei di vederla. -che ci fai qui?- gli chiese.

Lui fece un mezzo sorriso -ho sentito della ragazza che é stata portata in infermeria, volevo solo vedere che é successo- le spiegò.

-perché?- chiese lei. Di solito era una tipa allegra, ma in quel momento, voleva solo sapere se Georgie stava bene. In fondo erano amiche,ed era logico che si preoccupasse per lei.

-solo cuorisità. E credo di non essere l'unico curioso- Niall non sapeva bene che dirle, non era abituato a mentire, ma c'é la stava mettendo tutta in quel momento. Però, non voleva mentirle, gli dispiaceva...

-io non sono curiosa. É una mia amica e voglio sapere come sta, non mi importa che é successo. Se l'ha morsa un lupo, un cane, un cannibale o.. Perfino un vampiro! Voglio sapere come sta!- disse superandolo e lasciandolo senza parole.

Niall non l'aveva mai vista così... Seria. Si vedeva che era preoccupata e pure molto. La seguì in silenzio.

-perché mi segui?- gli chiese voltandosi verso di lui.

-vengo con te. Credo che un po' di sostegno morale potrà farti soltanto de bene- disse sorridendole. Vedeva quanto stava male e voleva veramente aiutarla.

Lei sorrise lievemente -grazie- disse e i guerra cominciarono ad avviarsi in infermeria insieme.

******

Il castano bevve un altro bicchiere di vino per poi andarsi a sedere su una delle poltrone in pelle. Era arrabbiato, il suo piano non era riuscito. Aveva fallito. La strega che aveva trovato era troppo debole e inesperta e perciò non era riuscita nel compito che le aveva affidato.

Bevve l'ultimo goccio dell'alcol e poi si alzò di scatto. Lanciò il bicchiere vuoto nel camino acceso, come se quel gesto potesse aiutarlo in qualche modo, ma fu solo inutile.

Sentì qualcuno applaudire e si girò. Un ragazzo biondo si andò a sedere in uno scatto in una poltrona non molto lontana da lui. -ciao- disse con uno dei suoi sorrisetti che il moro tanto odiava.

-William- disse con disprezzo per poi ruotare gli occhi al cielo -che vuoi?-.

Il ragazzo dagli occhi caramello sorrise -solo quello che mi appartiene-.

-non c'é l'ho. Lo sai- gli disse stringendo una mano in un pugno, odiava quel fatto. Non riusciva a crederci che aveva perso di nuovo quell'anello -i sopravvissuti sono riusci a recuperare l'anello- gli spiegò.

-ti sei fatto di nuovo battere da quei ragazzini?- ridacchiò il biondo.

-non ho perso. Ho comunque ciò che voglio- disse indicando la porta che conduceva a un corridoio che portava a una cella sotterranea.

William fece una smorfia- hanno parlato?- chiese.

-non abbastanza- disse il ragazzo dagli iridi scuri.

-sei davvero crudele-  disse William sorridendo in modo alquanto sadico.

-lo so- si vantò il moro.

Proprio in quel momento un grido di dolore squarciò il silenzio che si andò a creare.
 

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Spazio Autrice

Buona lettura e ditemi che ne pensate lasciandomi una piccola recensione.

Questa è Georgie.

Grazie mille a tutti quelli che seguono questa mia storia,

Kiara,
 

   
 
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