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Autore: JessyR89    22/01/2015    3 recensioni
dal testo: Non c’è stagione in cui i fiori gialli non spuntino fuori dopo ogni pioggia
Nessuno sa il loro nome, ognuno li chiama con un termine popolare, qualcuno li strappa via perché sono erbacce, qualcuno li calpesta, qualcuno li succhia….una bimba li ama.
“mammina, sono per te” allunga il piccolo bouquet, il suo cuore batte forte, spera che le piacciano.
Piccola Os sulle delusioni derivanti dal rifiuto di piccole cose, apparentemente insignificanti per alcuni, ma importanti per altri
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c’è stagione in cui i fiori gialli non spuntino fuori dopo ogni pioggia. Il colore giallo intenso spicca forte e accecante tra il verde del trifoglio e l’erba spontanea. Grandi chiazze di giallo macchiano la vista, il profumo dolce riempie l’aria. Nessuno sa il loro nome, ognuno li chiama con un termine popolare, qualcuno li strappa via perché sono erbacce, qualcuno li calpesta, qualcuno li succhia….una bimba li ama.

Corre goffa tra gli alti ciuffi d’erba, i suoi stivaletti calpestano i cumuli di fango sotto un sole caldo e un cielo azzurro privo di nuvole. I suoi occhi sono catturati da quel giallo così ipnotico, la bimba si apre in un sorriso sdentato, piccole fossette appaiono sul viso rotondo. Si sente affascinata da quel fiore giallo, dallo stelo verde chiaro e acquoso, dai petali tondeggianti a campanella; un’immagine si stampa nella sua mente, un nuovo sorriso. Corre verso la macchia verde e gialla più vicina, strappa il primo fiore, poi un secondo e un terzo fino a creare un piccolo mazzolino giallo. Corre in casa felice, si precipita in cucina, la sua mamma è voltata intenta a preparare il pranzo. La chiama.
“mammina, sono per te” allunga il piccolo bouquet, il suo cuore batte forte, spera che le piacciano.
“grazie” cantilena la donna mentre prende i fiori dalla mano della bimba che si dondola sul posto sorridente.
Il pranzo è pronto, la bimba è seduta al suo posto, mangia lentamente il suo pasto, gli occhi fissi su quel mazzolino abbandonato sul davanzale della finestra.
È l’ora della merenda, i fiori non ci sono più.
 

Una sera calda d’agosto. Una passeggiata notturna, mani forti stringono le manine della bimba che osserva la campagna, ascolta curiosa uno strano verso, il frinire dei grilli aveva detto il nonno, cammina composta. Una pianta a lei familiare presenta qualcosa di completamente sconosciuto, di mai visto: un fiore tondeggiante bianco perla con sottili fili viola al centro aperti come un ventaglio. I petali sono vellutati, non ha nessun profumo, è solo nuovo. Le mani della bimba lasciano quelle del nonno e strappano il fiore, lo custodiscono quasi a volerlo proteggere.  Lo voglio regalare alla mamma.
Due occhi impassibili osservano il fiore e poi rispecchiano una risata “il fiore del cappero?”
La bimba vede tutti ridere, non capisce cosa ci sia di male, è un fiore bellissimo. Perché tutti ridono? Accenna una risata debole anche lei, ma i suoi occhi sono seri, feriti.
 

Il suono della campanella annuncia la fine delle lezioni, la ragazzina carica il pesante zaino sulle spalle e si affretta a lasciare l’aula. I suoi compagni la stanno aspettando, la salutano, la baciano, c’è chi le promette di chiamarla nel pomeriggio.
L’aria primaverile profuma l’aria, la strada che porta a casa è lunga, il sole risplende caldo, alti alberi in fiore costeggiano la via sui marciapiedi. Petali viola creano un tappeto compatto per terra, la ragazzina osserva questa nevicata viola che la abbraccia sotto i rami mossi dal leggero vento creato dalle macchine che passano veloci. Forse questo le piacerà. È diverso, è bello, profumato….
Stacca decisa un grappolo di glicine, violetta e conica, fragile ma affascinante.
Corre su per le scale di fretta, la porta si apre come sempre sulla cucina, l’odore di arrosto le colpisce le narici che ispirano l’odore facendole brontolare lo stomaco.
“guarda che ti ho portato!?” la cascata di petali viola pende dalle dita della ragazzina sotto gli occhi della madre indaffarata nel servire i piatti.
“grazie, mettilo li” un semplice cenno del capo verso un punto impreciso della cucina.
Dei petali si posano nuovamente sul davanzale di quella finestra per scomparire poco dopo.
 

Una ragazza lascia che il sole le baci la pelle e la riscaldi dentro dopo giorni di pioggia. Ecco i fiori gialli che puntualmente si perdono a vista d’occhio nell’immenso giardino della sua casa. Si sente un po’ sciocca ma ha voglia di un fiore giallo. Si china e recide lo stelo spesso con un gesto secco delle dita, crea un piccolo mazzolino, lo odora e lo mostra orgogliosa a sua madre che la guarda quasi infastidita mentre la ragazza cerca il vasetto giusto. Li avrebbe messi in camera sua, vicino alla finestra, dove il fascio della luce del sole arriva diretta e apre i candidi petali gialli.
 

Una donna osserva una piccola bambina correre tra l’erba, i suoi piedini nudi calpestano l’erba fresca da poco tosata e fa volare nel vento un nastro rosa. La bambina ride mentre sua madre la osserva orgogliosa. Lo sguardo si perde sull’orizzonte azzurro, dove il mare e il cielo si toccano in una linea perfetta.
“mammina, sono per te!” due manine paffute stringono un mazzolino di fiori gialli, gli occhi della donna riflettono quel colore cosi intenso, come se la luce stessa del sole si sprigionasse da essi e si bagnano appena di lacrime. Troppi ricordi dolorosi risuonano nella sua memoria. Sono solo erbacce! Crescono con la pipì dei cani. Ma che ci devi fare? Buttali via!
Le dita affusolate della donna prendono i fiori gialli, ne ispira il profumo dolce “sono bellissimi, grazie tesoro!”
Un vasetto di vetro bianco troneggia sul tavolo in salotto, un nastro rosa è legato al corpo cilindrico del vaso, un mazzolino di fiori gialli spicca in contrasto ed emanano una luce luminescente al bacio del sole.
“mammina, perché si chiudono?”
“perché i fiori gialli amano il sole, sono aperti solo quando sono illuminati dai raggi solari e si avvolgono su se stessi quando arriva la sera. Ma non preoccuparti, domani mattina ritornano di nuovo come prima, anzi più belli di prima”
“ti piacciono?”
“tanto….sai tesoro questi fiori sono come un cuore triste, loro nascono sempre, anche se li strappiamo, rinascono ogni volta che dopo un temporale esce il sole…..cosi come quando sei triste e hai pianto tanto, il sole esce di nuovo e tu sarai più bella, proprio come un fiore giallo"




 
  
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