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Autore: Akeryana    22/01/2015    3 recensioni
Di giorno era solo un ragazzo di 22 anni con delle doti da prestigiatore e da cantante, di sera era il più famoso e amato ladro di tutto il mondo. Il suo nome era Ladro Kid.
Ma era anche un ragazzo normale e come tale anche lui si era innamorato, ma per sua sfortuna l’amata era la figlia del commissario di polizia, l’uomo che aveva sempre cercato di catturarlo.
[Dal terzo capitolo]
Con un balzo incredibilmente agile atterrò di fronte a me, il suo mantello ancora svolazzava per aria ma la mia attenzione fu attirata da lui che si inginocchiò di fronte a me prendendomi la mano, intanto mio padre gli gridava incessantemente di allontanarsi da me, puntandogli anche la pistola ma non sembrava importargliene. < Io non sono né un poliziotto né un detective, sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore >
Paring:Jortini, Dievica, Mechibiani e Falba
(l'ho cambiato perché non mi piaceva e le coppie all'inizio non saranno queste. Buona lettura)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il gioco a volte vale la candela

Pov Diego
Non ci potevo credere…Jorge, il mio migliore amico, aveva rinunciato alla salvezza di Lodo, la ragazza che lui sapeva benissimo che amavo, solo per non dover rinunciare al suo amato Ladro Kid.
Ero nella mia stanza, a fissare il soffitto bianco, quando mi girai su un fianco e il mio sguardo, quasi a farlo apposta, finì sulle foto mie e di Jorge: sulla scrivania, vicino al computer, una foto, con la cornice blu in legno colorata, c’eravamo io e lui abbracci etto. Era del nostro primo giorno a Buenos Aires, lui indossava una maglia rossa a maniche corte e teneva sulla spalla il suo zaino. Io invece una maglia blu, sempre a maniche corte coi miei finti occhiali. Lui me li aveva regalati per il San Valentino di due anni fa, eravamo entrambi soli, ma io ero più triste perché la ragazza che mi piaceva mi aveva rifiutata quella stessa mattina, così lui, la sera, me li regalò e mi disse “Guai a te se li perdi! Se succede non riceverai più un regalo da me”.
Lui mi aveva sempre risollevato il morale, aiutato e consigliato, e alcune volte anche rimproverato, perché come lui diceva sempre “I veri amici sono quelli che davanti ti difendono e dietro ti rimproverano”
Lui l’aveva sempre fatto con me. Finivo sempre per fare delle risse, con un ragazzo della mia classe che si dava tante aree, ma un giorno lui mi prese per la maglia e mi scaraventò prima sul banco e poi nel muro.
Me l’ero cavata solo con dei graffi, anche se poteva andare peggio, ma appena Jorge lo venne a sapere corse nella mia classe, prese il ragazzo per la maglietta e gli disse, con tono calmo e minaccioso “Non so cosa sia successo e non mi interessa ma non azzardarti più a colpirlo in quel modo!” lui cercò di ribattere “Ma lui ha…” ma Jorge non lo voleva ascoltare “Ti ho detto che non mi interessa! Ma tu non ci stavi nulla a rompergli la testa quindi saranno guai per te se rifarai una cosa del genere” il ragazzo se ne andò infuriato e dopo il mio amico mi tirò per il braccio trascinandomi fuori dal cancello e dopo mi gridò contro che ero un idiota, che dovevo smetterla con quelle risse, che un giorno mi sarei veramente rotto la testa e altre cose del genere. Una volta terminato lo abbracciai e gli dissi che era il mio migliore amico e che non mi dovevo preoccupare perché tanto lui mi avrebbe sempre salvato e aiutato.
…Allora perché adesso non era così? Ladro Kid era diventato più importante per sino di me? Del suo migliore amico?
Beh...se era così allora ci avrei pensato io a salvare Lodo. Con o senza Jorge.
Pov Jorge
Lo so che Diego sarà infuriato con me per quello che era successo, ma lui deve cercare di comprendere. Dopo la morte di mia madre, mio padre si allontanò da tutto e da tutti...anche da me. L'unico che mi restava era Diego, fino a che...non scoprì che anche io, come mio padre, potevo essere Ladro Kid e avere la vendetta che desideravamo io e Diego.
Poi incontrammo Mechi e Alba...erano tipe poco raccomandabili. Andavano nella stessa scuola mia e di Diego, ma non ci parlavamo mai. Stavano sempre da sole e lavoravano in una parrucchiera Punk, riuscivano a fare qualsiasi trucco, qualsiasi taglio di capelli e avevano scoperto di riuscire a realizzare maschere facciali.
Un giorno noi due passammo per una stradina, vicino la parrucchiera, e vidimo che due ragazzi, anche loro poco raccomandabili, stavano discutendo in maniera pesante con Mechi e Alba. Decidemmo di stare nelle vicinanze, senza farci vedere, così almeno non ci avrebbero immischiato ma avremmo potuto intervenire in caso di emergenza.
Infatti dopo poco sentimmo Alba di lasciare stare Mechi. Andammo da loro e vidimo che uno di quelli aveva preso la bionda e l'aveva attaccata al muro nel tentativo di baciarla, ma lei si dimenava, nel mentre la mora era tenuta ferma dall'altro ragazzo e anche lei si dimenava implorandoli di lasciare la ragazza.
Io corsi da quello che stava tenendo Mechi e gli detti un pugno talmente forte che cadde a terra, mentre Diego dava una ginocchiata in pancia a quello che teneva Alba. Le trascinammo via e ci rifugiammo in un bar, dove era ovvio che non ci andasse più nessuno.
Da quel giorno, non solo Mechi e Alba si unirono a noi e a Ladro Kid...ma quel bar divenne il nostro ritrovo.
Infine Facu...con lui fu più dura. No che avesse problemi o che non avesse amici. Anzi, gli amici li aveva e anche tanti. Ma nel momento del bisogno...quelli diventarono conoscenti e lentamente anche...sconosciuti. Suo fratello era morto e lui voleva solo un pò di conforto, ma tutti lo videro come uno che cercava di elemosinare la pietà. Solo noi quattro lo accogliemmo a braccia aperte dopo quello che successe e lui non ci pensò due volte. Però non fu tanto facile, lui non voleva avere nulla a che fare con noi, dicendo che alla fine anche noi l'avremmo abbandonato. Ma dopo tre mesi, gli facemmo capire che non l'avremmo mai fatto.
Poi si unirono Tini, Xabi e Lodo. Questo era il nostro gruppo, ma adesso con tutti questi problemi: il rapimento di Lodo, la lite con Diego...A proposito, meglio andare a vedere come sta e anche a scusarmi.
Uscì dalla mia camera e mi diressi a quella di Diego, ero davanti la porta. Aveva ancora il pugno che dette, il primo giorno, per sbaglio.
Io e lui eravamo qui a parlare del commissario Stoessel, io mi stavo auto commiserando dicendo che non meritavo di essere Ladro Kid, lui stava zitto e fermo ma quando notò che avevo le lacrime agli occhi si spazientì e dette un pugno alla porta facendomi tacere. Si mise a gridare “Tu sei il miglior Ladro Kid che si sia mai visto in questi vent’anni e questo nessuno può metterlo in discussione, nemmeno tu”.
Presi un respiro profondo. Come avrebbe reagito? Insomma poco prima avevamo avuto un animato litigio.
Posai la mano sulla maniglia e l’aprì di slancio, ma non lo vidi. Anzi, vidi il mio zaino sul suo letto. Ma cosa ci faceva qui?
Aspettate…Non ditemi che…
Mi avvicinai a falciate al letto, aprì lo zaino e…No, non potevo credere che il mio “migliore” amico mi avesse fatto questo.
Il mio costume di Ladro Kid…Era scomparso! E sapevo benissimo chi l’avesse preso: Diego.
Pov Alex
Stavo andando da Lodo. Non provavo nulla per lei e non mi piaceva se era quello che stavate pensando, ma lei era diversa dalle altre. Tante ragazze mi avrebbero supplicato o si sarebbero infilate nel mio letto perché non le uccidessi, mentre lei mi aveva per sino sputato in faccia per difendere i suoi amici. Questo non lo potevo dimenticare ed era per questo che meritava di vivere. Eravamo rimasti d’accordo che l’avrei liberata quel pomeriggio, ma appena aprì la cella…
No! Maledettissima mocciosa!
Era sparita, ma come?! I due uomini che avevo lasciato per sorvegliarla erano a terra privi di sensi. Si era fatta aiutare. Quella piccola…
<<   Alex c’è Ladro Kid nel palazzo   >>   mi informò un mio uomo e io capì tutto. Mi aveva sempre preso in giro, anche se lo sapevo già. Mi ribolliva il sangue al pensiero che avesse infranto la nostra promessa. Meritava la morte!
<<   Non fateli uscire dal palazzo, qualsiasi cosa accada   >>   gli gridai contro.
<<    Quindi possiamo anche ucciderli?   >>  
Gli risi in faccia  <<   No, voi non “potete ucciderli”   >>   tornai serio e il mio sguardo divenne infuocato   <<   Voi “dovete” ucciderli   >>  
Pov Lodo
<<   Ma sei impazzito Jorge?! Mi avrebbero lasciato andare questo pomeriggio senza problemi.    >>   non mi rispose   <<   Sei un irresponsabile!   >>   ancora nessuna risposta   <<    Jorge…    >> 
<<   Stai zitta devo concentrarmi!   >>   mi disse, ma…non era Jorge. Quella era la voce di Diego.
Mi fermai, lo avvicinai a me, tirandolo per la manica, gli presi il viso tra le mani e restammo a guardarci. Si, era proprio lui.
<<    Diego cosa ci fai travestito da Ladro Kid?   >>    gli chiesi.
<<   Shhhh! Ladro Kid non può rivelare la sua vera identità!   >>  
<<   Non è un problema tuo o mi sbaglio?    >>   
Lui mi guardò seccato   <<   Ti spiego tutto dopo, per ora dobbiamo…    >>  
<<   Uscire, si questo già lo sapevamo tutti   >>   non fui io a parlare, ma Facu dalla ricetrasmittente.
Diego la prese in mani e gli rispose   <<   Come avete fatto a capirlo?   >>   chiese quasi scioccato.
<<    A dire il vero è stato Jorge a dircelo ed è preoccupati a morte per te   >>   
Stranamente il ragazzo di fronte a me si incupì, che cosa mi ero persa?
<<   Non ora Facu. Dimmi come uscire di qui senza che nessuno ci fermi. Non sono il vero Ladro Kid e non sono un prestigiatore.   >>  
<<   Non preoccuparti, il metodo più veloce è passare per i condotti di areazione, così nessuno vi vedrà, ma dovrete fare molta attenzione     >>  
Io e lui alzammo lo sguardo, c’era proprio un enorme tubo di ferro sopra di noi…E dire che me ne sarei potuta uscire tranquillamente tra poche ore.
Pov Diego
Entrammo nel condotto e Lodo sembrava incavolata nera con me. Ma ero stato io a salvarla eppure ce l’aveva con me…Donne! Chi le capisce è bravo!
Facu ci diede nuovamente la direzione, però questa volta Lodo mi diede uno spintone in malo modo e mi passò davanti.
ADESSO BASTA!
<<   Lodo mi spieghi cosa ho fatto?    >>   chiesi infuriato, ma a bassa voce, se ci avessero sentito ci avrebbero sparato a vista.
<<    Potevi evitare tutta questa sceneggiata dell’eroe e aspettare che mi liberassero, sarei stata più felice    >>    disse al quanto stizzita.
<<    Cosa?! E lasciarti un attimo di più tra queste mura mentre ti torturavano?!   >>   ero più scioccato che altro, ma le avevano fatto il lavaggio del cervello?
<<    Ma che torture. Anzi. Alex mi riempiva di baci    >> 
CHE?!
Vi prego ditemi che ho capito male.
Chi è Alex? Perché la “riempiva” di baci? E a lei erano piaciuti?!
<<   Ah…   >>   fu tutto quello che riuscì a dire. Sono un imbecille avrei dovuto dirle “Se incontro questo Alex gli spacco la faccia!”.
<<   Non fare quella faccia triste, non mi hanno fatto alcun effetto e sai perché?   >>   io mi limitai a fare cenno di no con la testa. Si fermò, si girò verso di me e…mi baciò!
Era il giorno più brutto e più bello della mia vita!
<<   Perché io amo solo te   >>   mi sussurrò sulle labbra dopo essersi separata da me.
<<   Quindi noi due adesso…   >>   non terminai la frase ma lei lo stesso mi rispose facendo cenno di si, con convinzione, con la testa.
Stavo sognando…Guai al primo che osava svegliarmi!
Ma il momento fu rovinato, da cosa? Da un proiettile che mi attraversò la spalla, fortunatamente l’aveva solo sfiorata.
Io e Lodo aumentammo il passo, ma per nostra disgrazia il tubo terminava…Fuori dall’edificio.
Guardai giù e le porsi la mano, le la strinse e mi abbracciò.
<<   Sai come volare?    >>   mi chiese spaventata.
Mi girai e le dissi   <<   Con te volo sempre   >>   mi gettai nel vuoto con lei tra le braccia.
I nostri cuori battevano all’unisono. Le sue mani erano strette alle mie. Che bella sensazione, che bel momento. Ora capivo perché Jorge amasse tanto Ladro Kid, ogni giorno viveva un’emozione diversa.
Ora mi sentivo in colpa, perché neppure io avrei rinunciato a questa sensazione.
Ma aveva ragione Lodo, non sapevo come si usasse il deltaplano, fortunatamente vidi Jorge, affacciato alla porta dell’aereo, pilotato da Facu.
<<   Diego prendila!   >>    mi lanciò una corda che afferrai, tenendo sempre stretta Lodo. Poi Xabi e Jorge, aiutati da Mechi, Tini e Alba, ci tirarono sull’aereo.
Il mio migliore amico mi fissò infuriato, ma nei suoi occhi non c’era ira, solo…lacrime.
<<   Ti rendi conto di quello che hai fatto? Potevi rimetterci la pelle! Perché non mi ascolti mai?! Perché non riesci a capire che se io ti perdessi…    >>   non riuscì a terminare la frase.
“Jorge mi dispiace” volevo dire, ma fu più esplicito l’abbraccio che gli diedi subito dopo, lui lo ricambiò subito anche se scoppiammo entrambi a piangere. Quando ci staccammo ci girammo, ognuno verso la propria ragazza, che si occupò di asciugarci le lacrime. Ma non terminò ancora.
Infatti vidi un ragazzo, affacciato a un enorme balcone che chiamava Jorge, o meglio   <<   Ladro Kid! So che hai mandato uno dei tuoi complici per salvare Lodo essendo che tu eri troppo vigliacco!    >>  
Il mio amico si affacciò e gli gridò    <<    Rammenta sempre che Ladro Kid non ha paura di nessuno! C’è stato solo uno spiacevole equivoco, ma sappi che ti posso affrontare e sconfiggere!   >>  
<<   Prima di pensare a me…pensa a tuo padre   >>   lo disse con un sorriso tanto maligno che mi fece venire la pelle d’oca, e così anche agli altri.
Il mio migliore amico si girò verso Facu, che capì e ci diremmo verso casa.
Pov Jorge
Cosa c’entrava mio padre?! Cosa voleva fargli? Lo dovevo sapere.
Atterrammo sul tetto di casa, che era abbastanza grande per poter contenere l’aereo, scesi, seguito da Tini, mentre gli altri forse ritenevano fosse meglio lasciarmi da solo, ma non me ne importava granché. Volevo solo sapere se mio padre stava bene.
Andai nella sua stanza: non c’era.
Nel bagno: non c’era.
In cucina: non c’era.
Nel salotto…lo trovai. Ma avrei preferito di no. Era a terra, non si muoveva ed era anche in una posizione scomoda. Già questo non mi faceva restare in pace. Mi avvicinai lentamente e mi inginocchia di fianco a lui. Lo presi per il busto e lo appoggiai al mio petto, tenendolo tra le mie braccia.
<<   Papà…   >>   non rispondeva   <<   Papà, svegliati!     >>   ancora nulla, iniziavo ad essere nervoso    <<   Papà ti prego…   >>   quasi lo gridai   <<   Ti prego…Non lasciarmi anche tu!   >>   le lacrime mi uscirono, non riuscivo a controllarle. Poggiai la fronte contro la sua   <<  Papà   >>   lo continuai a chiamare, ma nulla. Ormai avevo la conferma.
<<   Jorge   >>    mi sentì chiamare. Si, era la mia Tini. Sull’estremità della porta, con le lacrime agli occhi. Poggiai mio padre per terra e corsi da lei, come un bambino, in cerca di un abbraccio che lei non osò negarmi. Piangemmo insieme, anche se non avrei mai voluto che lei mi vedesse debole, ma adesso avevo bisogno di questo: di piangere mentre lei mi consolava con abbracci e coccole. Però non mi bastava…volevo un’altra cosa, il mio cuore la pretendeva: la vendetta.
 
Nota autore: Salve a tutti. Scusate per l’immenso ritardo ma sono stata molto occupata sia con la scuola che con altro. Ma cosa ne pensate di questo capitolo pieno d’emozioni? Ho lasciato molto spazio all’inizio a Diego e Jorge, togliendo, finalmente, anche il dubbio di come si fosse formata questa strana banda. Poi la scena Dievica (non dovete ringraziarmi ;) la desideravo quanto voi XD) e infine…la scena della morte del padre di Jorge, ma lui vuole vendetta. Riuscirà ad averla? O Tini e gli altri lo fermeranno? Ah prima di concludere volevo avvisarvi che siamo quasi alla fine di questa storia, rimangono solo pochi capitoli, ma non vi sbarazzerete tanto facilmente di me, perché dopo aver terminato questa (oltre alle altre storie) ho intenzione di iniziare una nuova e piccola storia ispirata al nuovo anime già molto conosciuto “Special A”. Ma intanto spero vi piaccia il mio nuovo capitolo. Recensite.
  
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