Fanfic su artisti musicali > Beatles
Ricorda la storia  |      
Autore: LittleWillow_    23/01/2015    13 recensioni
Di tre volte in cui George si accorse che la morte esisteva.
[Breve oneshot per ricordare il Beatle più sottovalutato in assoluto.]
"E' stato bello, non è vero? Accennare solo a Paul e a John proprio nello stesso modo in cui loro a volte ti è sembrato abbiano fatto con te? Quanto volte in mezzo agli altri ti sei sentito come una virgola di cui non si sentirebbe nemmeno l'assenza, George? E non negarlo: Pensare che anche loro leggendo la tua storia si siano sentiti così ti ha creato un briciolo di malsana soddisfazione.Ma è quando la neve si tinge di rosso che ti chiedi che cazzo ti passasse per la testa. "
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Harrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 La morte esiste - 

La prima volta che te ne accorgi è quando vedi John e pensi che stia per crollare. Deve averlo percepito anche Astrid, perché ti rivolge un'occhiata ansiosa mentre ti chiede di avvicinarti a lui, e gli appoggi appena la mano sulla spalla, quasi aspettandoti che cominci a sbraitarti addosso da un momento all'altro, perché per lui sei ancora quel bambino di 14 anni timido e silenzioso, e lui non ha bisogno di te. La tua compassione non la cerca e non la cercherà mai. Ma ti sbagli. Astrid esce della stanza quasi a lasciarvi quel momento di intimità dolorosa, e John ti sfiora la mano. E piange. Ed è la prima volta che lo vedi piangere, lì nella stanza di quell'amico - il primo di una lunga serie che vi troverete a salutare-. E piange, e per una volta non sei più tu il bambino e non è più lui l'adulto, lui è solo John ed è solo un po' meno duro del solito, e tu sei solo George e lui ha solo bisogno di qualcuno che lo consoli, e tu hai solo bisogno di lui.

La morte esiste, ma è solo un piccolo - 

La seconda volta è una fredda mattina invernale, non ci sono più gli altri, non ci siete più voi, ma ci sei solo tu. Con qualche anno di più, meno bambino e più George. Con una tua storia che ti è piaciuto scrivere, perché questa volta -sembra dirlo a caratteri cubitali persino il titolo- è solo la tua e nessuno ti ruberà la scena. E' stato bello, non è vero? Accennare solo a Paul e a John proprio nello stesso modo in cui loro a volte ti è sembrato abbiano fatto con te? Quante volte in mezzo agli altri ti sei sentito come una virgola di cui non si sentirebbe nemmeno l'assenza, George? E non negarlo: Pensare che anche loro leggendo la tua storia si siano sentiti così ti ha creato un briciolo di malsana soddisfazione.Ma è quando la neve si tinge di rosso che ti chiedi che cazzo ti passasse per la testa. Ed è quando vorresti aggiustare tutto che ti rendi conto che non c'è più nulla da aggiustare, perché è tutto maledettamente irreparabile, tutto perso. All'improvviso sei di nuovo smarrito come quel ragazzino che posava per Astrid nella camera di Stuart per tentare di consolare John, quel ragazzino si rende conto che la morte gli è di nuovo passata accanto, ridendo beffarda. Con una sola fottutissima differenza: La sedia in camera di Stuart dove posava John ora ti appare vuota. E non c'è più nessuno da consolare.

La morte esiste, ma è solo un piccolo destino a volte lontano, a volte troppo vicino perché poi -

Questa volta siamo nel nuovo millennio, di quel giorno ricordi a malapena ed ormai ti appare tutto sfocato. Se solo chiudi gli occhi riesci a vederti di spalle che ridevi, perché su una vita così avresti messo la firma. Poi sorridi perché non hai nemmeno bisogno di chiuderli. Infondo basta cercare Dhani. Ripensi ai vostri primi successi, quelli in cui i 64 anni sembravano un traguardo, e senti che non lo raggiungerai mai. E va bene così, ma hai ancora voglia di correre, hai ancora voglia di lottare. Per tuo figlio, per tua moglie, per la gente che ti ha voluto bene. Non vuoi deluderli, e vorresti credere che ancora una volta te ne uscirai ironizzando sulla tua malattia e sulle troppe sigarette o sul psicopatico di turno. Ma questa volta è diverso, e tu lo sai. Hai rassicurato chiunque, ma non puoi rassicurare te stesso mentre quelle fitte ti costringono a chiudere gli occhi e le immagini tue, di John, di Paul, di Ringo ti scorrono come al rallentatore. E sorridi tranquillamente come hai sempre fatto, perché in quei 58 anni hai avuto tutto ciò che altri non riusciranno ad avere in cento. Ed è così che te ne vai dal mondo materiale, senza clamore. Con gli stessi passi felpati con cui sei entrato nei cuori delle persone. 
Da lì però non te ne stai andando. E non hai nessuna intenzione di andartene.

La morte esiste, ma è solo un piccolo destino a volte lontano, a volte troppo vicino perché poi c'è l'amore a volte lontano, a volte troppo vicino.



 

Note dell'autrice.
Prima storia in questo fandom. Come molte di voi, sono una shipper McLennon, ma non mi sento ancora pronta a scriverci sopra e a farvi leggere qualcosa del genere, quindi vi presento un omaggio che ho scritto molto impulsivamente il 29 novembre scorso. Per correttezza: La frase che porta avanti tutta la OS è una frase di Cristiano     De Andrè. Spero apprezziate.
  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: LittleWillow_