Una volta mi hai lasciata sola in montagna, a me neanche piace la montagna, ma piaceva a te, tu però ci sei stato soltanto un paio di giorni, anche se sapevi che ero a pezzi e che avevo bisogno di te. Il lavoro andava male, mia madre stava male. Allora, con affettuosa (non nego, affettuosa) durezza (non negarlo, durezza) te ne sei andato, e io giravo per il paese col suicidio in fondo a ogni strada. Invece sono tornata in albergo per mangiare, giù il boccone e giù il magone, una cosa di uova e polenta, calda e gialla.
Sì, sì, poi tutto è passato, mia madre è guarita, e il lavoro è bello. Siamo insieme, e ti amo e mi ami, ma quella volta me la sono cavata da sola. E da allora non ho più bisogno di te. Non importa che tu lo sappia.
Io sono felice, di te e di questo.
153 parole risalenti a un 14 luglio per nulla caldo, anzi, ricordo che ero sotto le coperte del letto. Ma avevo voglia di pubblicare qualcosa
Baciiiii
153 parole risalenti a un 14 luglio per nulla caldo, anzi, ricordo che ero sotto le coperte del letto. Ma avevo voglia di pubblicare qualcosa
Baciiiii