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Autore: Heavensent    24/01/2015    4 recensioni
Non potevo non scrivere una one-shot per il compleanno del mio personaggio preferito.
Dean compie 36 anni, e Castiel gli fa un regalo alla sua maniera.
SPOILER decima stagione, ambientata dopo la 10x10. Destiel ma con tanto tanto fluff, e possibile leggero OOC, ma dipende dai punti di vista.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Ciao a tutti! In attesa di pubblicare l’ultimo capitolo della mia long “Come il sole che sorge” vi lascio questa piccola one-shot non troppo impegnativa sul compleanno di Dean, che è in assoluto il mio personaggio preferito della serie tv e proprio non ho potuto farne a meno. Ovviamente è una destiel, in caso aveste dubbi.
 

Possibile OOC, ma capite, c’è tanto fluff!
 
I personaggi di supernatural non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.
 
 

Esprimi un desiderio.

 
 
La mattina del 24 gennaio 2015 Dean si svegliò, avvolto dal silenzio del bunker di prima mattina. Per dormire non aveva tolto i vestiti dalla sera precedente. Aveva preso sonno tardi, rimuginando sul da farsi. Sul marchio, su Metatron, su Claire.
Sicuramente non aveva passato una notte da “domani è il mio compleanno”. Non aveva mai passato dei bei compleanni con la vita che conduceva. Certo, soprattutto quando era piccolo John provava a dare una parvenza di festa, magari comprando un dolcetto sgangherato su cui metteva un’unica solitaria candelina, e che poi dividevano fra loro tre e mangiavano nel silenzio delle stanze del motel. Poi quella tradizione andò via via scemando, prima per lui e poi per Sam. Si limitavano a farsi un augurio fra i denti con un veloce abbraccio o, negli anni più tardi, con una pacca sulla spalla. A volte sembrava ridicolo. Auguri per cosa? Per vivere prima o poi una vita migliore di questa? Per smettere di combattere i mostri almeno il giorno del compleanno? I compleanni erano solo un sospiro in più, un “anche quest’anno sono sopravvissuto”. Niente di più.
Si sistemò alla meno peggio la camicia sopra la maglia nera, sfiorando il marchio di Caino sotto la manica arrotolata. Si passò una mano fra i capelli disordinati e dopo aver messo le scarpe aprì la porta verso il corridoio, accecato dalla sua luce. Non intravide nessuno passando davanti alla cucina, mentre invece la luce della biblioteca era accesa e un silenzioso Castiel perlustrava, con sguardo corrucciato, dei libri sistemati sulla scrivania. Quando avvertì Dean entrare si alzò, inciampando quasi sui suoi stessi piedi, facendo un sorriso sgangherato come suo solito, quando non sapeva bene cosa dire o quando si ritrovava a pensare delle cose che non facevano parte del suo essere, troppo “umane”.
-Buon…buon compleanno Dean!-gli disse con un tono della voce che non aveva molto di entusiastico, ma allo stesso tempo fece sorridere Dean. Era un sorriso più ironico che piacevolmente sorpreso. Scosse la testa gettando uno sguardo al proprio braccio e mormorò un:-Già, proprio buono…-e si sedette qualche sedia lontano da Castiel, senza poter vedere i libri che l’angelo aveva aperto.
-Sam è andato a comprare qualcosa da mangiare, per festeggiare ha detto-gli disse Castiel, prima che lui potesse chiederglielo.
-Te l’ha detto lui che è il mio compleanno?-gli chiese aggrottando la fronte. Non ricordava che gli anni passati gli avesse fatto gli auguri. Forse non era semplicemente capitato che si vedessero quel giorno.
Castiel rise sommessamente:-Dean, io so tutto di te. Ho dovuto…studiare la tua storia quando ti ho salvato, quindi so bene quando sei nato. Ne conosco l’esatto istante.
Dean sentì uno strano brivido lungo la schiena, un misto di inquietudine ma anche una sorta di piacevolezza per l’attenzione ricevuta. A parte Sam nessuno da anni gli faceva quei sommessi auguri di compleanno e anche se pensava che fosse meglio così, il fatto che Castiel lo sapesse gli faceva piacere.
-E questo-continuò Castiel, indicando i libri davanti a sé- mi porta al regalo che ho preparato per te.
Dean alzò un sopracciglio e si passò una mano sugli occhi stanchi:-Senza offesa Cas, ma insomma i libri sono un regalo più indicato per quel secchione di mio fratello.
Castiel non gli rispose e si sedette, prese in mano un libro grosso e impolverato senza nessuno sforzo. Lo alzò avvicinandolo a sé per leggerlo, e Dean vide un titolo in latino che non sapeva tradurre. L’angelo cominciò a leggere traducendo quella lingua morta senza nessuno sforzo:
 
Le varie usanze con cui oggi la gente festeggia i compleanni hanno una lunga storia. Affondano le radici nel reame della magia e della religione. L’usanza di fare gli auguri, i regali e una festa — con tanto di candeline accese — aveva nell’antichità lo scopo di proteggere dai demoni il festeggiato e di garantirne la sicurezza nel nuovo anno. Fino al IV secolo il cristianesimo respinse la celebrazione dei compleanni giudicandola un’usanza pagana.
I greci credevano che ognuno avesse uno spirito protettore o dèmone che era presente alla sua nascita e vigilava su di lui durante la sua vita. Anche i romani accettavano questa idea. Questa nozione è stata tramandata nel pensiero religioso dell’uomo e si ritrova nell’angelo custode..- e l’angelo si fermò nella lettura, lanciando uno sguardo complice a Dean - nella fata buona e nel santo patrono. L’usanza delle candeline accese sulla torta ebbe origine dai greci. Nella credenza popolare, le candeline sono dotate di uno speciale potere magico per esaudire i desideri. [1]
 
Castiel chiuse il libro con un suono sordo, sorridendo nuovamente a Dean, che annuì e con tutta la serietà possibile gli chiese:-Quindi tu..saresti la mia fata buona?-rise di gusto alla sua stessa battuta, mentre anche Castiel rideva sommessamente, accennando appena un sorriso. L’angelo si alzò, avvicinandosi alla sedia di Dean e gli si mise affianco, in piedi, poggiando la schiena al tavolo e mettendo indietro le mani per tenersi al suo bordo:-So che voi umani avete l’usanza di farvi i regali e sinceramente non sapevo cosa fare. Quindi mi sono..informato, e ho trovato questi libri sull’argomento. L’ultima volta che stavo per portarti dei regali ho quasi picchiato un povero ragazzo perché non aveva la crostata…-Dean storse la bocca a quell’informazione, non capendo, e Castiel senza averlo notato continuò- ma non è finita qui. Sai che giorno era il 24 gennaio 1979?
Dean scosse la testa e Castiel continuò:-Giovedì. E io sono…
-…l’angelo del giovedì.-continuò Dean per lui, con voce roca.[2] Castiel annuì soddisfatto, e a Dean quell’espressione ricordò quella volta in cui avevano lavorato insieme a un caso, e aveva un viso soddisfatto quando giungeva alla conclusione di qualche ragionamento.
-Ho sempre pensato che il comando divino fosse arrivato per caso, ma ho capito che forse non lo è stato. Forse ero..destinato a salvarti-sussurrò queste ultime parole guardandolo negli occhi, facendo sussultare il cacciatore, incapace di dire qualunque cosa.
-Aspettami qui-disse poi Castiel andando verso la cucina, e Dean preso alla sprovvista annuì soltanto.
Castiel tornò poco dopo. Su un piattino in cui sembrava esserci del gelato non particolarmente invitante troneggiava una candelina dalla fiamma tremula, gliela mise davanti, sul tavolo, mentre Dean tentava di trattenere una risata:-L’unico dolce che abbiamo è questo, quindi per il momento ti devi accontentare..e non dimenticare il desiderio- si sedette accanto a lui, aspettando.
Dean non soffiò la candelina, ma si voltò verso Castiel:-Perché?
-Perché secondo quei libri si avvera…-disse Castiel, ma Dean lo interruppe scuotendo la testa:-No Cas, no..perché hai fatto tutto questo?
Castiel alzò le spalle, la stoffa del trench fece un rumore che sembrò rimbombare tanto era il silenzio della stanza. Lo guardava con quei suoi occhi che sembravano così smarriti in quei momenti umani ma quando combatteva erano fissi e determinati come quelli di un guerriero. Si fissarono per un momento interminabile, come spesso accadeva, poi infine parlò:-Perché è il mio destino. Devo prendermi cura di te, no?
A Dean vennero in mente come una carrellata gli avvenimenti degli ultimi anni, e pensò a Castiel, Castiel che lo salva dall’inferno, che gli incuteva nei primi tempi un timore che non sapeva spiegarsi, e poi quel suo essere ingenuamente diverte, i tradimenti, ma anche i modi in cui si era sempre fatto perdonare, dimostrando la sua fedeltà agli umani, rinunciando alla sua famiglia, al suo paradiso, alla sua “vita”, se così si poteva chiamare l’esistenza di un essere ultramillenario. E ora era indecifrabile quello che provava per lui. Un sentimento forte, come quello per un fratello forse? No, ciò che provava per Sam era unico. Ciò che provava per Castiel era semplicemente..diverso. Portò con non molta delicatezza una mano sul collo dell’angelo, che non si ritrasse a quella carezza impacciata. E poi si sporse, posando le labbra sulle sue. Castiel non si ritrasse, tastando la morbidezza di quelle labbra, che si schiusero lentamente mentre la candela e il gelato si scioglievano entrambi in silenzio. Fu un bacio lento, silenzioso, con poca malizia, a occhi chiusi. Un bacio che valeva un “grazie” che non si poteva esprimere a parole, una richiesta di aiuto per i giorni futuri. Quando smisero di baciarsi Dean rimase con la fronte poggiata a quella del suo angelo, tenendo gli occhi chiusi, mentre l’altro lo guardava silenzioso da quella distanza ravvicinata. Li fece separare il rumore della porta del bunker che si apriva.
-Ehi!-disse Sam quando li vide, non accorgendosi della loro vicinanza di poco prima. Aveva il sorriso sulle labbra e dei sacchetti fra le mani- il festeggiato si è svegliato!
Dean sorrise, guardandolo scendere dalle scale, poi rivolse un sorriso a Castiel, che lo ricambiò. E come sempre si capirono solo con uno sguardo. Avrebbero avuto tanto tempo per parlare.
 
Fine.
 
 
 
 
[1] Ringrazio gentilmente wikipedia.  http://it.wikipedia.org/wiki/Compleanno
[2] In realtà non è vero, mannaggia. Cadeva di mercoledì, ho controllato. Ma mi è sembrato carino ai fini della trama  visto che Castiel è "l'angelo del giovedì", quindi fatemela passare! 
  
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