Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Amammarella    24/01/2015    0 recensioni
- Perchè sorridi? -
- Oh nulla. Solo, pensavo - Mi sorrise di rimando.
Presi una moneta strana dalla scrivania, uno zloto, moneta polacca. Me lo rigirai tra le dita davanti agli occhi mettendo a fuoco ora il cerchiolino argenteo e lucente, ora la figura che scriveva su un calendario scolastico davanti a me.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Non è possibile che lei legga solo un libro al mese! Non ci credo. Ogni volta che entro nel suo ufficio ne trovo uno diverso sulla scrivania.. E qui ci entro spesso. - 

Un ghigno divertito si formó sulla sua bocca. È raro vedergli addosso quel sorriso, di solito gli si alzano le labbra ma non in modo eccessivo. Ha un bel sorriso. È allegro, giovane... Effettivamente é un sorriso piu giovane di quanto sia lui in realtà. 

- Oh ma quel libro è bellissimo! - Disse, ignorando completamente la mia affermazione. Tenevo gli occhi sul piccolo oggetto, leggendo distrattamente le note in quarta di copertina con un gomito poggiato sulla scrivania.

- Non ne dubito. - risposi con la stessa noncuranza con la quale leggevo il retro della copertina consumata, nemmeno feci caso alle parole che mi uscirono di bocca: non mi importava. Potevamo parlare di qualunque cosa, o non parlare affatto, restava sempre che in quella stanza mi sentivo bene, con lui mi sentivo bene.

- Prendilo se vuoi. - Alzai gli occhi con un'espressione che tutt'ora non riuscirei a decifrare.Incontrai immediatamente i suoi. Ormai ero abituata a scontrarmici, e non mi creava piú imbarazzo.
- Effettivamente forse potresti ancora vivere qualche anno della tua giovane vita senza leggere cose del genere. - . Era seduto dietro la sua scrivania, irrorato dalla luce delle due di uno dei primi pomeriggi di ottobre che filtrava attraveso le veneziane leggermente piegate dietro di lui. Gli feci un mezzo sorriso, alzando l'angolo sinistro della bocca come ero solita fare e tirai su le sopracciglia.

- È così pesante?! -
- No. Ma non è di certo una lettura leggera. - 
Posó gli occhiali sulla scrivania con un gesto misurato ma deciso; anche lui iniziava a rilassarsi dopo quella che doveva essere stata un'estenuante giornata di scuola. Nonostante fosse controluce riuscivo a vedere quegli occhi buoni che amavo tanto,quelle labbra sincere leggermente contornate dalle sfumature dell'etá. Sentivo ancora nella mia testa tante delle parole che mi aveva detto, amavo ciò che usciva dalla sua bocca, per contenuto come per suono. Vedevo benissimo anche la barba di un paio di giorni prima, perfettamente curata e il sole che si rifletteva sui capelli tingendoli di oro.
Senza pensarci aprii il libro a caso portandolo vicino al viso e inspirai chiudendo gli occhi. Una stampa recente. Un odore al quale mi ero abituata a fatica nonostante fosse impresso su tutti i libri che avevo letto da un anno a questa parte. Mi aveva un po deluso sentirlo lì dentro. Cristo! Quell'ufficio sembrava uscito dal diciannovesimo secolo! Un libro lì dentro non poteva avere l'odore di una stampa recente, rappresentava una nota decisamente stonata.

- Anche io lo faccio sempre! - Non avevo mai sentito quel tono uscire dalla sua bocca, era sorpreso. Dischiusi lentamente gli occhi con il naso ancora dentro al libro e sbattei una volta le lunghe ciglia messe in risalto dal mascara. Restammo qualche attimo a fissarci, a studiarci forse, o a cercare di capire i pensieri dell'altro. Poi interruppi bruscamente quel contatto chiudendo il libro di scatto e poggiandolo sulla scrivania.

- Beh questa è una stampa nuova. Non mi piace molto in realtà. - Senza dire niente si alzò e prese un vecchio libro da uno scaffale che poi mi porse.
- Anche io preferisco i libri vecchi. - Guardai l'oggetto. A una prima occhiata poteva sembrare un libro, ma era in realtá un quadernino polveroso rilegato in pelle. Era vecchio, molto vecchio. Lo maneggiai con cura per paura di disintergrarlo sotto le mie mani non troppo delicate e, dopo avergli chiesto il permesso con gli occhi, lo aprii. Le pagine leggerissime sussultavano al leggero vento che filtrava da fuori, la grafia che riempiva le pagine era estremamente fitta, estremamente illeggibile. .

- Dio prof., sapevo che scriveva male ma questo è geroglifico. Cosa diamine é? Un diario? - Di nuovo quel ghigno inusuale che avevo visto poco prima.
- No, sono i miei appunti dell'universitá - Lo avvicinai al viso e inspirai, questo si che si adattava al suo proprietario e al luogo in cui era riposto. Immaginai il vicepreside del mio liceo sfogliare freneticamente quelle pagine prima di un esame per poi riporre il libricino sulla libreria alla mia destra non meno di due anni fa, era infatti coperto di polvere. Sorrisi a quel pensiero, e il mio sorriso si allargò quando realizzai che aveva condiviso con me una cosa che non condivideva con nessuno da anni.

- Perchè sorridi? -
- Oh nulla. Solo, pensavo - Sorrise di rimando, radioso.. 
Presi una moneta strana dalla scrivania, uno zloto, moneta Polacca. Me lo rigirai tra le dita davanti agli occhi mettendo a fuoco ora il cerchiolino argenteo e lucente, ora la figura che scriveva su un calendario scolastico davanti a me.

-Sai, mi ha sempre colpito il paragone che hai fatto di te stessa l'anno scorso- Di che diamine parlava?
-Scusi, quale paragone?-
-Quello con l'acqua. Insomma, sono cose che rimangono impresse no?-
-Io.. Si penso di si. Beh grazie- Risposi imbarazzata. Per la prima volta mi sentivo imbarazzata in sua presenza. Non era mai successo, insomma non essendo un mio professore a tutti gli effetti c'era sempre stato un rapporto diverso tra noi, forse anche inusuale per un vicepreside e un alunna. Aveva toccato un argomento delicato.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Amammarella