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Autore: Khonan    24/01/2015    5 recensioni
Amu frequenta la Seika Accedemy, un collegio di Osaka.
Se ne sta felicemente lontana da casa, facendo parte a tempo pieno dei guardiani. Tutto sommato è serena.
Ma poi, come un fulmine a ciel sereno, ripiomba nella sua vita una frammento tenebroso del suo passato.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Shugo chara prologo
P R O L O G O
Quel che successe prima

Circa sei anni prima
Amu piangeva. Piangeva lacrime amare. Piangeva chiusa nella sua cameretta, abbracciando forte il morbido cuscino rosa. Nei suoi dieci anni di vita non aveva mai provato quel tipo di dolore: non era dovuto a un ginocchio sbucciato o a un capriccio non esaudito.
“Ikuto-nii-san”, quel bambino più grande di lei di un anno era partito irrimediabilmente per l’America. Sentiva una crepa nel cuore.

Sapeva che era stato obbligato, dopo la morte della madre il patrigno voleva cambiare aria. Fosse stato solo quello. Con lui se ne era andata anche Utau, sua compagna di giochi e migliore amica.
In definitiva, si sentiva abbandonata.

Ikuto le chiamava principesse. 
Per definizione le principesse sono capricciose.
Per un capriccio che poi si trasformò in rimpianto, tagliò tutti i contatti con loro.
-
Circa due anni prima
Al passaggio delle scuole superiori, Amu aveva fatto una scelta inusuale per una sedicenne: aveva fatto i bagagli e si era iscritta al collegio “Seika Accedemy” di Osaka. Aveva lasciato Tokyo e si era allontanata da casa di 400 km circa in linea d’aria e circa 500 km di strada effettiva.
Voleva lasciarsi il passato alle spalle. Alla Seika si era presentata fredda e irraggiungibile, guadagnandosi così il soprannome di “bella e gelida Amu”.
Nonostante cercasse di essere distaccata e lontana da tutti, si era affezionata ai guardiani. Quei ragazzi le avevano dato  fiducia e l'avevano fatta entrare del consiglio studentesco con il titolo speciale di Jolly.
Si era incupita parecchio in quegli anni. Non che prima avesse un carattere solare ma "l'abbandono" di Ikuto e Utau l'aveva segnata nel profondo.
Il suo carattere era irrimediabilmente cambiato ma aveva superato la cosa e si era fatta degli amici.


Era serena.
-

Circa una settimana prima
Yaya sbuffò arrivata di già all’esasperazione.
  << Non riesco a scrivere questo stupido discor
so! >> gettò all’indietro la testa, fermandosi a contemplare il roseto presente fuori dalla serra. << Questo è uno di quei momenti in cui odio essere una dei guardiani >> sbuffò nuovamente.
Mancava una settimana all’inizio delle lezioni ma, nella frescura di inizio aprile, i cinque membri del consiglio studentesco dovevano già recarsi a scuola per organizzare l’assemblea di inizio anno, un specie di tour dell’istituto per i novellini ed occuparsi di altre scartoffie.
Amu frugò meccanicamente nella sua borsa, ne estrasse un pacchetto di sigarette e se ne accese una senza distogliere lo sguardo dai fogli che stava leggendo.
Nadeshiko le rivolse un’occhiata contrariata << Amu sai benissimo che non potresti fumare qui >> lei sbuffò di rimando.
  << Non rompere dai, sai che non sono una fumatrice accanita, quindi quelle poche volte che lo faccio lasciami in pace >> l’amica sospirò rassegnata, non c’era verso di ragionare con l’Hinamori.

Per un breve lasso di tempo calò il silenzio. Si sentivano solo i fruscio dei fogli ed la rosa che espirava il fumo.
  << Tadase perché qui nel programma c’è scritto che io  >> disse Amu marcando l’ultima parola << Dovrei fare da sotto-specie di baby sitter a uno del terzo anno? >> il povero Hotori si sfregò nervosamente la nuca
  << Ehm … sai com’è, è nuovo hehe... >> la ragazza gli lanciò un’occhiata omicida, odiava fare quel genere di cose.
  << Solo perché sei tu. Nadeshiko passami il dossier di quel tizio >>
  << Ecco a te >>
Amu lo aprì e quando lesse il nome perse un battito.
Scritti con un carattere più spesso, troneggiavano in bella vista quei cinque ideogrammi “月 詠 イ クト”  li lesse piano, scandendo ogni sillaba << Tsukiyomi Ikuto >>.
Spense la sigaretta senza finirla.
Si passò nervosamente una mano tra i capelli.
 
  << Non può essere >> disse inquieta sotto lo sguardo confuso dei suoi amici.
  << Che succede? >> domandò Yaya leggermente preoccupata, ma l’interpellata non rispose << Amu! >>.
  << Niente Yaya, stai tranquilla >> sospirò, cercando di fare un sorriso decente.
  << Amu >> Insistè l'amica.
  << Ho detto che non è niente! >> urlò alzandosi di scatto sull’orlo di una crisi di nervi << Non è fottutamente possibile che lui sia qui! Non dopo tutto questo tempo cazzo! >> disse a denti stretti, praticamente in un sussurro. Gli altri la fissavano in un modo a metà tra l’essere confusi e l’essere preoccupati. Non capivano cosa stesse succedendo.
La Jolly si rigettò sulla sedia bianca poggiando la testa sul tavolo. Chiuse gli occhi e fece dei respiri profondi per riprendere la calma.
  << Amu ... >> si azzardò a dire Tadase << Se per te è un probl- >> venne interrotto.
  << Taci Tadase >> la ragazza  si alzò e prese la sua borsa, avviandosi verso l'uscita << Scusatemi, per oggi io finisco qui >>.
Mentre percorreva il cortile si accese un'altra sigaretta non curante del fatto che qualcuno potesse vederla. Alzò lo sguardo al cielo, fissando una nuvola di passaggio.


Note autrice: 
Ma salve! 
Allura, questa è la prima merdaccia storia che scrivo su Shugo Chara
diciamo che è una specie di esperimento u.u
Tu,carissima lettrice (presumo che tu sia femmina), vuoi lasciare una recensione
con il tuo parere?
Come dici? No? Tzè sciocchezze u.u certo che vuoi, tvb 

Ok basta, alla prossima


  
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