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Autore: Lady_Pendragon    25/01/2015    4 recensioni
" Thorin .. non mi importa, non mi interessano i pericoli che corriamo ogni giorno. Io non ti lascerò andare. Ma promettimi che anche tu ... non mi abbandonerai. Ti prego, non voglio perdere ciò che ho appena trovato.
Questo viaggio mi sta cambiando, e non so nemmeno io se e come tornerò a casa. Ma ti prego .. non lasciarmi. Resta... con me. "
Le iridi chiare del nano sembrarono quasi sciogliersi a quelle parole.
Lo Hobbit era l'unico in grado di poter vedere il muro in pietra, che Thorin aveva costruito fra sé e il mondo nel corso degli anni, sgretolarsi come burro al sole, esponendo la sua parte più intima.
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Song :Raign - Don't let me go -  https://www.youtube.com/watch?v=s_rSrHmJGw0













Nevicava, faceva freddo, e Bilbo questo pareva sentirlo chiaramente.
Si sentiva la testa pesante, come se il povero collo non riuscisse a reggerla, probabilmente era caduto, pensò.
La vista era lievemente annebbiata, e nel paesaggio ghiacciato riusciva a scorgere una figura in lontananza, che guardava l'orizzonte.

<< Thorin ... >>

Sussurrò flebilmente, tendendo una mano verso il Re, ma egli non si voltò, ma anzi, cadde su quella lastra di ghiaccio.
Lo Hobbit sgranò gli occhi e tese maggiormente la mano verso quella figura stesa a terra, egli sembrava senza vita.
Urlò il suo nome alzandosi con fatica, correndo verso di lui cercando di non scivolare sul ghiaccio.
Mentre correva, tutto sembrava farsi più scuro, e Bilbo pareva soffocare.
Camminare diventava sempre più difficile, era come se qualcuno lo stesse tirando dalla parte opposta.
Lo Hobbit tese entrambe le mani verso il nano e urlò nuovamente il suo nome, senza udire una risposta.
Quando riuscì ad avvicinarsi di più, ciò che vide gli fece fermare il cuore nel petto.
Il corpo di Thorin giaceva lì, senza vita, gli occhi azzurro cielo ormai spenti.
Un peso enorme schiacciò il piccolo petto di Bilbo, che si sentì soffocare ancor di più a quella vista.
Si lasciò trascinare da ciò che lo portava via da quel cadavere e le lacrime presero possesso del suo viso, bagnandone la pelle rosea.


<< ... THORIN!>>


Ulrò ancora, ma questa volta lo scenario cambiò radicalmente.
Si sentiva ancora soffocare, ma ciò che vedeva attorno a sé non era un paesaggio invernale, né il cadavere del nano per cui nutriva un certo legame indescrivibile ai nostri occhi.
Si trovava nella propria camera, nella casa messa a disposizione dal Governatore della Città del Lago per Thorin e la sua compagnia.
Tremante, Bilbo si strinse nella camicia da notte zuppa di sudore e improvvisamente sentì una mano sfiorargli la fronte.

<< Sono qui. >>

La voce di Thorin gli fece riprendere fiato, lentamente, come se gli stesse insegnando nuovamente come respirare.
Lo Hobbit si voltò lentamente verso la fonte di quella voce bassa e regale, e accanto a sé trovò il nano, intento a passargli un panno umido sul capo.

<< ... Thorin. >>

Sussurrò Bilbo, quansi con sollievo, nel vederlo vivo e vegeto accanto a se.
Si sporse verso di lui, afferrando con mani tremanti la sua tunica, per avvicinarlo a sé.
Il nano non era solito concedergli dolcezze o smancerie, ma gli faceva così pena in preda alla febbre, così decise di non scostarsi e di lasciarsi avvicinare da quel piccolo hobbit.
I suoi occhi si specchiarono in quelli del Re, che splendevano azzurri come il cielo d'estate.
Bilbo amava perdersi dentro di essi, era come se in qualche modo si sentisse a casa.
Le sue piccole mani continuarono a stringerlo a sé, disperatamente.

<< ... Non lasciarmi, promettimelo. >>

La voce di Bilbo suonava seria e disperata nella stanza illuminata da alcune candele.
Thorin lo guardò con la sua solita aria seria e nobile, mentre gli asciugava ancora la fronte, e scostava lentamente i boccoli castani ormai umidi sulle punte.

<< Cosa intendi dire, Scassinatore? >>

Chiese il nano lentamente, continuando il suo operato, mentre lo Hobbit lo attirava ancora a sé.
Bilbo scosse il capo, come a dirgli di non fare il finto tonto.
Arrivò con il viso vicinissimo al suo e lo guardò ancora negli occhi, rifugiandosi nelle sue iridi celesti.

<< Lo sai cosa intendo. Non lasciarmi andare, non abbandonarmi, non andartene ... resta con me, sempre. >>

Thorin quasi ghignò a quelle parole dal suono fragile, come suppliche disperate.
Posò il panno umido sul lenzuolo e prese il mento di Bilbo fra le dita, sollevandolo.
A quel gesto lo hobbit tremò ancor di più, sentendosi sempre più in preda di vampate di calore.

<< ... Bilbo. >>

Quando Thorin lo chiamava per nome, il piccolo Hobbit sentiva il cuore fare una capriola nel petto.
Era raro sentirsi chiamare così, e quando succedeva, caratterizzava il fatto che quello era uno dei loro momenti intimi e unici.
Bilbo sentì il nano chiedere spiegazioni, nonostante egli avesse detto solo il suo nome.
Così, sospirando, lo Hobbit annuì e abbassò lentamente lo sguardo.

<< Io ... ho fatto un incubo. Tu ... eri in piedi, su una lastra di ghiaccio che dava su un paesaggio incantevole.
Ti ho chiamato, più volte, ma sei caduto...
Più mi avvicinavo, e più qualcosa mi impediva di camminare, come se una parte di me non volesse vedere che eri ... morto. >>

Thorin rimase in silenzio, ad ascoltarlo.
Teneva sempre il suo viso fra le mani, e ogni tanto lo accarezzava sulle guance accaldate e rosee.
I suoi occhi scrutavano lo sguardo timido e disperato di Bilbo che cercava di nascondersi, ma alla fine le iridi azzurre del nano riuscivano sempre a trovarlo.
Bilbo nel parlare riprese a tremare, come se fosse terrorizzato.
E in parte lo era, o meglio, il suo cuore batteva un ritmo irregolare al sol pensiero di poter perdere ciò che aveva appena trovato.
Lentamente alzò lo sguardo dalle lenzuola e lo portò sul viso di Thorin, che ancora lo guardava in silenzio.

<< Hai la febbre, è normale far degli incubi. >>

Fu ciò che disse il nano, giustificando così l'accaduto.

<< Ora riposa, o non guarirai mai più. E sai che mi servi, Scassinatore. >>

Bilbo scosse il capo a quelle parole, sospirando appena. 
I suoi occhi erano piantati in quelli di Thorin, e salì a intrecciare le piccole dita ai suoi capelli scuri e spessi, accarezzandoli lentamente.

<< Thorin ... ho paura. >>

Mormorò lo Hobbit con un filo di voce, mentre questa volta fu Thorin a scuotere il capo.

<< So i rischi che corro a intraprendere questa avventura, e non mi fermerò di certo adesso che sono così vicino a Erebor. Era un incubo, niente di più, pensala così e riposa. Domani starai meglio. >>

<< M-ma ..  >>

Bilbo si interruppe, lasciando le labbra schiuse e le iridi blu negli occhi di Thorin.
Scese con una mano verso il petto del nano, coperto solo dalla tunica leggera, e la posò sul lato sinistro, all'altezza di quell'organo vitale che pulsava più del dovuto, segno che anche lui aveva paura.
Lo Hobbit gli accarezzò il petto e lo guardò intensamente negli occhi.
Thorin ci pensava spesso, ai rischi che avevano, stavano e avrebbero corso per riconquistare il suo regno.
Prima della partenza dedicava meno tempo a questi pensieri cupi e tetri, ma man mano che si avvicinavano alla Montagna Solitaria, man mano che il suo legame con Bilbo si faceva ben più intenso, diede sempre più spazio a quelle preoccupazioni.

<< Thorin .. non mi importa, non mi interessano i pericoli che corriamo ogni giorno. Io non ti lascerò andare. Ma promettimi che anche tu ... non mi abbandonerai. Ti prego, non voglio perdere ciò che ho appena trovato.
Questo viaggio mi sta cambiando, e non so nemmeno io se e come tornerò a casa. Ma ti prego .. non lasciarmi. Resta... con me. >>

Le iridi chiare del nano sembrarono quasi sciogliersi a quelle parole.
Lo Hobbit era l'unico in grado di poter vedere il muro in pietra, che Thorin aveva costruito fra sé e il mondo nel corso degli anni, sgretolarsi come burro al sole, esponendo la sua parte più intima.
Il nano si sporse verso Bilbo e catturò le sue labbra in un bacio fatto di passione, amore, disperazione.
Lo Hobbit mugolò appena, sentendo la sua lingua danzare con la sua ad un ritmo sostenuto e possessivo.
Quasi gli mancò il fiato, talmente fu intenso quel contatto. 
Non l'aveva mai baciato così, era come se Thorin sapesse, dentro di sé, che quelli erano alcuni degli ultimi baci che poteva donargli.
Bilbo cercò di non vederla così, altrimenti sarebbe scoppiato in un pianto infinito, e si aggrappò al nano.
Incrociò le braccia dietro la sua nuca, passando le dita fra i suoi capelli corvini, segnati da alcune ciocche tendenti al grigio argento, e si accoccolò al suo petto, sopra di lui.
Thorin lo guardò negli occhi, respirando sulle sue labbra.
Gli accarezzò dolcemente uno zigomo, e disse qualcosa che mai lo Hobbit si sarebbe aspettato di sentire con il suono della sua voce.

<< Ti prometto che farò il possibile per rimanere con te, ma non so cosa mi riserva il fato. Stiamo per giungere alla fine della nostra avventura, e non so se l'esito di essa saranno gioia e ricchezza, o fiamme e morte.
Ma so .. che anche se dovessi dirti addio, rimarrei nei tuoi ricordi, nel tuo cuore, nella tua mente. E la mia anima .. sarà sempre legata alla tua, Bilbo Baggins. >>

Lo Hobbit rimase in silenzio, per la prima volta dopo mesi di sguardi maliziosi, carezze, baci e rapporti intensi, il nano si era mostrato per ciò che era dentro.
Gli stava dicendo cose che Bilbo non si sarebbe mai aspettato di udire.
Alle volte pensava di amare davvero quel Re dai capelli corvini e dagli occhi azzurri e profondi, ma credeva di parere stupido a dirglielo.
Come una ragazzina alla sua prima storiella affettiva.
Ma in cuor suo sapeva che era uno stupido per non averglielo ancora confessato, ecco qual'era il vero motivo.
E ora, forse, era giunto in momento adatto.
Prese coraggio, e poggiò la fronte febbricitante alla sua, socchiudendo gli occhi.

<< Io ... ti amo, Thorin Scudodiquercia. >>

Il nano sorrise, cosa che accadeva davvero raramente, per questo Bilbo si sentì da un lato fortunato, e dall'altro deriso.
Ma non gli importava, non in quel momento fatto di confessioni e paure.
Thorin gli diede un bacio a fior di labbra e lo strinse a se, accarezzandogli i fianchi morbidi.

<< Credo che sia nuovamente la febbre a parlare. Ora dormi, io resto qui accanto a te. >>

Bilbo sospirò rassegnato, e si strinse maggiormente al corpo di thorin, sia per paura che potesse andar via, sia perché era alla ricerca disperata del suo calore.
Il nano sentì quel corpicino fremere a causa dei brividi più volte, e nel mentre gli accarezzò quei boccoli morbidi e lucenti, per rilassarlo e indurlo al sonno.
Dopo poco il respiro di Bilbo si fece regolare, e Thorin notò che era immerso nel sonno.
Lentamente, portò le labbra sulla fronte dello Hobbit, e lì vi lasciò un piccolo bacio, insieme ad una confessione.

<< Ti amo anch'io, Bilbo Baggins. >>
   
 
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