Thomas si sveglia di soprassalto. Ha gridato, ha gridato tanto e lo sa, perché la gola gli fa dannatamente male.
Quando sente il tocco della mano gelida di Brenda sulla sua, sussulta. Non dormono insieme, non ancora almeno.
E allora trovarsela davanti lo spaventa, non così tanto come ciò che stava sognando, ma abbastanza da fargli salire i brividi lungo le braccia.
Non gli parla, e nonostante non riesca a vederla per colpa del buio che li avvolge, riesce a sentire il suo sguardo su di se e lo rassicura, come sentire la sua mano sulla propria.
Lo sta accarezzando con il pollicce, come a donarli maggiormente quella sensazione di sicurezza che ancora, nonostante siano passati giorni da quando sono lì, non è del tutto penetrata in lui. Quella sicurezza che ancora non riesce a sentire.
Allora gliela stringe, come ulteriore conferma che lei è lì, davvero seduta davanti a lui e non parte dell'incubo che lo segue tutte le notti, in cui Teresa e Newt gli muoiono davanti agli occhi e i dolenti lo attaccano ogni volta più forte, ogni volta più numerosi.
L'incubo che l'ha svegliato ora e che gli lascia un peso sul petto e la voglia di piangere.
E per un attimo è felice che non ci sia luce, così lei non può vedere i suoi occhi sicuramente arrossati e non deve mostrarsi come il ragazzo coraggioso che in realtà, non è.
Anche se lei lo sa e le sta bene così, perché conosce il vero Thomas e sa cosa ha passato.
E un'altra cosa che lo spaventa, forse di più, è sentire Brenda alzarsi e lasciare la presa dalla sua mano non appena capisce che i suoi respiri sono tornati regolari.
- non andare -
e lo chiede con un sussurro così debole che persino lui fatica a sentirlo.
- resta con me -
sembra quasi un bambino, con la voce che trema e la paura di fare questa richiesta, che gli rimbomba in testa.
Ma poi la sente, che prende le coperte e si infila accanto a lui, lasciando che il suo profumo riempia l'aria, che stringe la sua mano intorno al suo petto e poi ci posa sopra il capo quasi troppo piccolo per Thomas.
E lui si distende meglio accanto a lei, grato che abbia accettato, perché a dormire un'altra notte da solo, non ci sarebbe riuscito.
- grazie – aggiunge e lei gli da una piccola stretta in risposta.