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Autore: _neikos_    25/01/2015    6 recensioni
Un amore non corrisposto o forse solo un amore temuto da troppi.Un destino già scritto che non dà pace e non dà speranze. Una partenza sofferta e odiata, basteranno ad arrendersi?
Una nuova avventura ha inizio e stavolta Bunny prenderà da sola le sue decisioni.
In questa storia fonderò aspetti sia dell'anime che del manga.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Seiya/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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La mattina era arrivata troppo presto a svegliarla, la sera prima era tornata a casa distrutta e non aveva fatto nemmeno caso al fatto che la finestra fosse rimasta completamente aperta e così anche la persiana. La sveglia segnava le sei e mezzo e decise di alzarsi per fare una bella doccia prima di andare a scuola, erano gli ultimi 5 giorni di liceo, poi ci sarebbero stati gli esami, i quali sarebbero finiti esattamente dopo tre settimane. 26 giorni e sarebbe stata libera. Libera di correre da lui. Scalpitava, ormai contava anche i minuti che la separavano da quel momento. Rientrò nella stanza con i capelli ancora bagnati e cominciò a riordinare, come se facendolo potesse mettere ordine anche tra i pensieri che aveva in testa. Lo faceva con calma e con meticolosità, iniziò spingendo il cavalletto un po’ più vicino il muro, ai piedi del letto, lasciando però il quadro coperto, e chiudendo qualche tubo di colore rimasto sparpagliato sul pavimento; rimise nell’armadio tutti i vestiti che aveva accumulato sulla sedia e poi arrivò alla scrivania: buttò qualche cartaccia e qualche vecchio scontrino, un biglietto che era rimasto lì dall’ultima volta che era andata al cinema con Marta, lo guardò e sorrise, povera Marta, dacché  erano praticamente inseparabili la stava completamente ignorando da settimane, così come faceva anche con Rea, forse perché loro per prime si sarebbero accorte di quello che le passava per la mente, cercando a suo parere di dissuaderla,  e non voleva che nessuno si intromettesse nelle sue scelte stavolta. La scrivania era sgombra e ripulita, ma qualcosa era ancora fuori posto, Bunny cercava di capire cosa, finché non posò lo sguardo sulla cornice che era rimasta lì per anni, la prese in mano e osservò qualcosa che prima di allora aveva lasciato scorrere come “normale”.  Nella foto lei stringeva il braccio di Marzio, era ancora una ragazzina perdutamente innamorata del suo principe  e aveva un sorriso smagliante, mentre lui.. lui sorrideva a malapena. Continuava a guardarla ma niente, nessuna emozione, solo una domanda: allora era sempre stato così? Ma non ci voleva pensare, non voleva passare altro tempo a rimuginarci su, la decisione ormai era stata presa. Aprì il cassetto del comodino e tirò fuori un’altra fotografia, quella che la consolava nei momenti più bui, che le faceva compagnia nelle notti di solitudine  e che per troppo tempo era rimasta nascosta. Aprì la cornice sfilò la prima foto e inserì la seconda, richiuse bene la cornice e poi la girò guardandola per un po’, il cuore cominciò a batterle forte nel petto, aveva ripensato per attimo al giorno in cui gliel’avevano scattata, lei non se n’era neanche accorta, era troppo presa a scherzare con lui, a sfuggirgli per non farsi baciare anche se sperava che lui la prendesse, troppo incantata a guardare quel sorriso che le riempiva di gioia il cuore e l’anima. Si ridestò dal suo ricordo e posò la foto sulla scrivania poi prese un post-it e un pennarello tracciando un meno seguito da un 26 ed un coniglietto. Posò l’altra foto sulla libreria con tante altre, vicino a quella con Chibiusa, sfiorò il viso della bimba, ma quella ormai era un’altra storia, un’altra vita, un’altra Bunny, poi si girò. Ora era tutto al suo posto!

Si preparò di fretta come al solito, tra una cosa e l’altra era riuscita a fare tardi anche svegliandosi un’ora prima, prese una fetta di pane tostato al volo e uscì di casa per raggiungere le amiche che l’aspettavano per andare a scuola.« Ragazze ci sono, possiamo andare!» urlò da lontano continuando a correre «Bunny, finalmente tra 4 giorni finirà questo strazio, almeno noi d’ora in poi potremo essere puntuali» «Rea… sarà la prima cosa che ti mancherà quando saremo fuori da questa scuola ricordatelo » le rispose guardandola di sottecchi, mentre le altre sorridevano divertite. Arrivarono a scuola e trascorsero un’altra normale giornata tra studio, battute e pettegolezzi che arrivavano dall’ultimo banco. Quando la campanella decretò la fine delle lezioni si ritrovarono tutte al tempio di Rea per studiare un po’ con l’aiuto di Amy, ma una di loro non riusciva a concentrarsi in nessun modo, così la protetta di Venere interruppe la lettura di tutte esclamando: «Ragazze ma che ne dite se appena finiti gli esami ci prendiamo una bella vacanza e ce ne andiamo tutte al mare?» Tutte risposero entusiaste che fosse una splendida idea, tranne Bunny che sembrava voler sorvolare sulla domanda, ma le ragazze lo avevano notato così Morea prese la parola «ehi Bunny tu non dici niente? Vieni anche tu vero? Qualche giorno di svago farebbe bene a tutte..» «Si hai ragione è che in realtà avrei altri progetti»…. «e sarebbero??» chiese curiosa Marta. Aveva pensato di tenere per sè le sue intenzioni ancora per un po’, ma ormai che c’era..  che senso avrebbe avuto nasconderlo, così decise di raccontarlo e via, strappato il cerotto passato il dolore. Chiuse il libro e finalmente alzò lo sguardo: «Ragazze.. io andrò su Kinmoku appena finiti gli esami». Tutte la guardarono sgranando gli occhi ma nessuna di loro sapeva bene come reagire o cosa dire, la notizia le aveva completamente spiazzate, Amy emise un semplice “oh” mentre Marta guardando prima le altre e poi lei, aggiunse «Beh è un’idea anche questa..»…  continuarono a guardare Bunny, pensavano che avrebbe continuato a spiegargli qualcosa ma la ragazza come se niente fosse riaprì il libro e si rimise a sottolineare la pagina che aveva lasciato in sospeso. Le altre, ognuna per sé, cominciarono a ripensare agli ultimi anni passati con lei dopo la sconfitta di Chaos, ai silenzi, alla tristezza che aveva negli occhi, alla distanza che aveva preso prima da Marzio e poi da loro. Ricollegarono tutto a quello che infondo volevano ignorare: lei sentiva la mancanza di Seiya, e quando lui era partito aveva portato via con sé il cuore di Bunny e quelle certezze che ormai giacevano sgretolate ai loro piedi. Ad un certo punto Rea sbatté le mani sul tavolo e poi si alzò facendo pressione sulle braccia e sulle mani che rimanevano appoggiate al tavolo: «e basta? Non ci dici altro? Così.. attraversi l’universo come se niente fosse, e per cosa? Per fare una visita di cortesia? E Marzio? » Amy non voleva che le due si mettessero a litigare, specie su quell’argomento delicato che sicuramente avrebbe portato polemiche, così si intromise con la sua solita pacatezza prima che scoppiasse una lite: «Bunny quello che vuole dire Rea è che è un viaggio molto pericoloso da affrontare da sola, e poi sappiamo quanto eri legata a Seiya e che hai sofferto per la sua lontananza, quindi magari ti va di dirci qualcosa in più su questa tua decisione di intraprendere questo viaggio.» «Amy guarda che non ho bisogno di un traduttore simultaneo, ha capito benissimo da sola quello che ho detto!!» ma a queste parole rispose subito Morea ammonendola :«Ma sicuramente il modo in cui lo ha detto Amy è molto più appropriato!!!». Bunny ancora non rispondeva, voleva lasciare  che prima si calmassero tra di loro, poi però sentì Marta, lei iniziò a parlare tenendo gli occhi ben piantati sul tavolo, il suo tono non era arrabbiato come quello di Rea, non era comprensivo come quello di Amy ma neanche protettivo come quello di Morea, era solo triste: «Bunny ma non ti fidi più di noi?» «No Marta ma cosa dici, è solo che..» «e allora perché ci hai chiuso fuori così dalla tua vita? Pensi che non avremmo potuto capirti? Pensi che ti avremmo ostacolato? Noi avremmo potuto starti vicino.. Io avrei potuto starti vicino se solo una volta mi avessi detto la verità, credi che sia facile vedersi sbattere la porta in faccia dalla propria migliore amica? Senza una spiegazione, senza una parola. E vederla cambiare davanti ai tuoi occhi senza poter fare niente, vederla soffrire lontana da te! E ora ci dici che te vai? E a noi dovrebbe stare bene e basta? Non si tratta solo di Marzio, si tratta anche di noi Bunny, ci siamo anche noi nella tua vita! Non contiamo più niente per te?» A quelle parole Bunny si rese conto di non poter più tacere, si alzò dal suo posto e si inginocchiò davanti a Marta prendendole le mani e facendole un bellissimo sorriso, si ritrovò a stringerla forte tra le braccia, quel gesto più di tante parole poteva spiegare che la protetta di Venere si stava sbagliando,  «per me voi siete importantissime, siete le migliori amiche che si possano desiderare e mi dispiace avervi fatto soffrire». Cercava di rassicurarla mentre la sentiva singhiozzare sulla sua spalla, «Io non me ne sto andando, ma ho bisogno di lui nella mia vita Marta, vado solo a riprendermelo» le disse guardandola finalmente negli occhi che avevano smesso di lacrimare, «e magari mi trascino dietro anche quell’antipatico di Yaten che ne dici?» aggiunse scoppiando a ridere. Marta non rispose, si limitò a sorriderle di rimando arrossendo un po’. In compenso fu la protetta di Marte a riprendere la parola: «Bunny ma sei sicura di quello che stai per fare? Non è una scelta di poco conto, e se non andasse come credi? E se poi volessi tornare sui tuo passi ma fosse troppo tardi, che cosa faresti?» «Ne pagherei le conseguenze Rea, sono pronta a farlo. Sono pronta a rischiare e sono anche pronta a perdere. Ma devo farlo e lo farò. Io devo vederlo, ho bisogno di vederlo.. ». Non sapeva neanche lei da dove avesse tirato fuori tanta sicurezza, eppure, lì, davanti alle sue compagne, non era più spaventata, né titubante. Aveva portato avanti, fiera, la sua volontà, con un tono caparbio e orgoglioso tanto che le guerriere non avevano trovato un appiglio per contrastare quella decisione. «Allora noi ti copriremo, dirai ai tuoi che sei al mare con noi… evitiamo problemi giusto? » «si Marta ha ragione, ma con Marzio come farai Bunny?» «glielo dirò appena lo vedo Amy, non vi preoccupate farò le cose per bene, in questi giorni dovrei riuscire ad incontrarlo, anche se, detto tra noi, non credo che rimarrà scioccato dalla notizia..»

«Quale notizia?» «Marzio ma cosa ci fai tu qui?», lupus in fabula. Bunny credeva di risolvere la situazione in poco tempo, ma non credeva che sarebbe successo tutto così in fretta, e di sicuro non si aspettava quella sorpresa, forse il primo gesto spontaneo dopo chissà quanto tempo.. probabilmente anche lui aveva capito che le cose tra loro stavano degenerando e ora cercava di salvare il salvabile. La porta era stata aperta proprio mentre le ragazze stavano parlando così lui si trovò a sentire le ultime parole non capendo però che fosse proprio lui il diretto interessato. «Sono venuto a prenderti, immaginavo che foste tutte qui, ho finito prima in ospedale e sono passato..  Ti dispiace..?» «ma no figurati, è che non me lo aspettavo..  ragazze scusate per oggi finiamo qui, sarà meglio che io vada» «Allora sei pronta.. possiamo andare?» «certo…» 

Bunny e Marzio uscirono dopo aver salutato le ragazze, le quali però erano riuscite a mal celare l’imbarazzo che avevano provato nel trovarsi davanti Marzio all’improvviso, un attimo dopo aver saputo che Bunny aveva deciso di lasciarlo. Nessuna di loro lo avrebbe creduto possibile, e si chiedevano come l’avrebbe presa il giovane, se loro stesse avevano faticato ad accettarlo, non potendo fare però nulla per impedirlo.

Intanto i due erano saliti in macchina e si stavano dirigendo verso la casa di lei, «Bunny ma di cosa stavate parlando con le altre? Erano un po’ strane.. Sembravano scioccate quando mi hanno visto.. » «Stavamo parlando di me.. » «è successo qualcosa? Stai bene?» «non è successo niente.. o almeno non ancora, ma io sto bene Marzio, sto benissimo..» . La ragazza sembrava non voler proferire parola, guardava fuori dal finestrino, premendo la bocca sul palmo della mano, appoggiando il gomito sulla portiera. Avrebbe preferito non essere lì. Sapeva che doveva farlo, ma avrebbe preferito non dare spiegazioni per tutto quello che stava per succedere, a quel ragazzo che aveva amato tantissimo, ma che ora sentiva quasi un estraneo.. 

Una volta arrivati quasi davanti casa, Marzio parcheggiò sotto un albero e spense il motore, Bunny gli aveva chiesto di scendere dalla macchina e lui aveva acconsentito;  si ritrovarono ad attendere fuori dalla vettura che uno dei due si decidesse a parlare. Bunny si era appoggiata al tronco con le mani incrociate dietro la schiena, mentre Marzio giocherellava con le chiavi appoggiato allo sportello, non sapeva perché, ma era stato assalito da un insolito nervosismo, e ormai era sicuro che il silenzio di Bunny non avrebbe portato niente di buono. Le giornate si erano allungate molto e benché fossero le otto passate , il sole aveva cominciato solo da poco a tramontare, rendendo il paesaggio tutto intorno stupendo, immerso in una scala di colori che andava dal rosa all’arancio e al porpora. Il ragazzo aveva allora deciso di sedersi sul cofano per poter ammirare meglio quello spettacolo, prendendo una mano a Bunny, stringendogliela e cercando di tirarla verso di lui, per poterla tenere stretta a sé mentre il sole lasciava spazio alla luna, ma lei fece resistenza cercando di sciogliere la presa sulla sua mano, «Dai vieni qui.. » «No. Non ne ho nessuna voglia..» «Da quando non hai voglia di vedere un tramonto con me?» «Praticamente da più di due anni, ma non mi aspettavo certo che te ne accorgessi..» disse lei a bassa voce, parlando più con se stessa che con lui.. Marzio l’aveva guardata sbigottito, mentre lei gli diede le spalle;  aveva intuito che probabilmente avrebbero avuto una discussione ma non si aspettava di certo una risposta del genere. A quel punto non sopportava più il dubbio, « Bunny cosa c’è? Cosa succede? Cosa stavi dicendo di te alle altre?». Lei attese un secondo poi si voltò nuovamente verso di lui, aveva cercato in quel poco tempo di capire lei stessa cosa stesse provando, ma nulla, apatia completa, quindi gli si rivolse con tono piatto e quasi distaccato « Per me sei stato importantissimo Marzio, davvero, ma…. Io non ti amo più, credo sia meglio chiudere questa storia…….. Per me finisce qua, mi dispiace, spero che un giorno tu possa perdonarmi.». Era rimasta in silenzio ad osservarlo, ad aspettare una sua reazione, ma lui si era solo lasciato andare appoggiandosi completamente all’auto, era rimasto a bocca aperta, e si ritrovò a puntare lo sguardo a terra. Che cosa aveva detto? No, non era possibile, non era accaduto, entrambi conoscevano già il loro futuro, sapevano che li avrebbe visti insieme! Quindi non poteva averlo lasciato…  Lei non aveva più niente da dirgli, non in quel momento perlomeno, voleva solo non dover essere più costretta a guardare quella scena. Dopo qualche minuto ancora niente.. Lei ancora non sapeva cosa dire e lui non accennava né a muoversi né tantomeno a parlare, era inutile rimanere bloccati in quella situazione, quindi ancora una volta si scusò con quello che ormai era il suo ex ragazzo e s’incamminò verso casa.

 Entrò e si diresse subito nella sua stanza richiudendosi la porta alle spalle e appoggiandocisi contro, doveva assimilare quello che era appena successo. Lo aveva lasciato! Sensazioni contrastanti si stavano risvegliando in lei, tutte quelle che l’avevano completamente abbandonata neanche mezz’ora prima, ora bussavano frementi alla sua porta e si affollavano nella sua mente. Si mise le mani tra i capelli, alzando lo sguardo al soffitto, aveva cominciato a piangere e a ridere debolmente contemporaneamente mentre cercava di mantenere il respiro regolare. Chiuse gli occhi per un lungo istante, non era mai stata così tanto male e tanto bene nella sua vita, e nello stesso momento!  Credeva quasi di stare per impazzire:  era dispiaciuta per Marzio, dopotutto non avrebbe mai voluto vederlo soffrire così tanto, quasi non si capacitava della reazione che aveva avuto il giovane. Aveva paura dell’incertezza che ora avrebbe avvolto il suo futuro. Era distrutta dall’aver ufficialmente rinunciato a quella bambina, quella che sarebbe stata la sua bambina. Era terrorizzata dall’idea di andare da Seiya e scoprire che non l’avrebbe più voluta. Ma era dannatamente felice. Felice perché tutto questo non sarebbe bastato a tenerla lontano da lui. Era in fibrillazione perché mancava davvero poco, ora era ad un passo da lui, avrebbe riavuto Seiya con sé! E non c’era più niente ad impedirglielo! Sarebbe andata da lui a dirgli quanto lo amasse, e quanto fosse stata stupida a lasciarlo partire senza sbattere ciglio! Aprì gli occhi, velocemente si andò a posizionare  davanti al quadro, strinse il lenzuolo bianco nel pugno destro e lo tirò via con forza.     Rimase così immobile ad osservare il dipinto:  il blu la faceva da padrone, una notte profonda giaceva sulla tela, una stella cadente luminosa la squarciava dirigendosi verso una luna impallidita e sfuocata, in mezzo al colore scuro: il contorno giallo pallido di una ragazza, con delle ali più grandi del suo esile corpo,  sfuocato anch’esso, la ragazza alzava il braccio cercando di toccare la stella, l’inclinatura della mano era il segno della titubanza, forse per quanto volesse toccarla aveva paura da essere scottata dal suo calore, la mano rimaneva così sospesa a mezz’aria. Bunny lasciò cadere il lenzuolo a terra e poi alzò la sua mano e finalmente toccò quella stella. Non aveva più paura di bruciarsi! Ma qualcosa la ridestò da quel momento solo suo, qualcuno stava bussando impaziente alla porta, e senza voltarsi aveva dato il permesso di entrare.

Marzio non si capacitava ancora di quello che era accaduto, cercava e ricercava nei suoi ricordi qualcosa che fosse andato storto, il momento preciso in cui aveva fatto uno sbaglio tanto grave da perderla, qualsiasi cosa che gli potesse far capire quando la sua vita aveva cominciato a sgretolarsi mentre lui rimaneva impotente. Quando la realtà gli aveva aperto violentemente gli occhi, una rabbia prepotente si era impossessata della sua anima, mentre nella mente aveva solo un nome, che ora odiava più di qualsiasi nemico, più di qualsiasi altra cosa al mondo: Seiya! Decise di inseguirla, non poteva finire in quel modo senza nemmeno una spiegazione. Così arrivò davanti al suo portone e bussò, la madre di Bunny era andata ad aprire e vedendo il ragazzo lo salutò premurosamente dandogli il permesso di salire al piano di sopra per poter raggiungere Bunny in camera sua, augurandogli inoltre una buona serata visto che lei stava uscendo con il resto della famiglia per raggiungere degli amici a cena. Marzio altrettanto cordialmente salutò facendo un piccolo inchino, e ringraziando la signora si diresse verso la stanza di Bunny salendo velocemente i gradini che lo dividevano da lei. Arrivò davanti alla porta ma non poteva più trattenere la rabbia che aveva nascosto bene agli occhi di Ilenia. E così bussò impaziente, ricevendo poco dopo il permesso per entrare.

Mentre Bunny raccoglieva svelta il lenzuolo per poter ricoprire il dipinto, non sopportando l’idea che qualcuno potesse vederlo, Marzio entrava nella stanza: «Marzio ma come?... Cosa ci fai qui?» «Mi ha fatto entrare tua madre.. Loro stavano uscendo… pensavi che fosse finita in quel modo? Non credi di dovermi quantomeno una spiegazione??» «Una spiegazione? Dai… Marzio cos’è che ci tiene uniti? Pensaci.. cosa ci lega veramente.. ora.oggi. nulla.. » «Ma cosa dici? Noi abbiamo un futuro bellissimo davanti a noi, noi avremo una..» «No! Ti prego, non continuare…. Noi abbiamo solo quello.. non te ne accorgi? A me non basta più, Marzio non posso vivere una vita in attesa di un “idilliaco dubbio futuro” che non credo neanche di volere..» «ma Bunny abbiamo lottato così tanto per stare insieme». A quel punto lei rivide davanti agli occhi ogni singola battaglia e si infuriò, urlandogli addosso finalmente tutto quello che aveva sempre represso dentro di se «NO IO ho sempre lottato per stare con te, ogni dannata volta Endimyon!!  Qualcuno se la prendeva con la principessa della luna, decideva di usarti contro di me e tu? Tu ti facevi usare come una marionetta!!! Ma mi stava bene perché tornavi sempre da me… e invece NO  ero solo un idiota, perché c’era sempre qualcosa di più importante di me, una volta la scuola poi l’università poi quel maledetto viaggio in America» «Galaxia mi aveva rubato il seme di stella Bunny!!!» «Non centra niente, saresti stato via comunque, mi avresti ignorata ancora una volta comunque, si avremo anche lottato per stare insieme ma poi cosa abbiamo costruito di concreto? NIENTE! Tra una battaglia e l’altra il nostro amore che fine faceva???» «E si può sapere perché non me ne hai mai parlato prima?? Te ne esci dicendo che è finita, mettendomi davanti al fatto già compiuto e io cosa dovrei fare?? » dicendo questo si era girato per scaricarsi, per non dover sostenere il suo sguardo, ma fu peggio.. l’occhio gli cadde sulla scrivania, sulla quale si avventò prendendo in mano la cornice « è per questo che non ne avevi mai parlato??AMMETTILO, abbi almeno il coraggio di ammettere che è per lui e non per altre sciocchezze…» Disse scaraventando la foto! La cornice finì sul letto, ma non prima di colpire il cavalletto e far cadere prima il lenzuolo e poi il quadro sopra di esso.. Bunny spaventata si chinò subito a raccoglierlo. Marzio guardò la scena spiazzato, smise di urlare, guardandosi allo specchio non si sarebbe riconosciuto, chinò il capo, osservò il dipinto, poi con la voce spezzata e il dolore che stava per uscire dagli occhi :«cosa avrà poi di così speciale una stella cadente.. » « Bunny sfiorò di nuovo la stella impressa nella tela.. poi senza staccare la mano girò il volto per guardarlo negli occhi. Piangevano entrambi. « il desiderio..» «Cosa?» «La cosa speciale.. la cosa più preziosa che racchiude una stella cadente è il desiderio! E la possibilità che possa avverarsi, trascinata dalla sua scia…» Lei sorrise. Uno di quei sorrisi che lui amava profondamente, ma che aveva smesso di cercare dando per scontato che sarebbero stati sempre suoi.. La abbracciò. «Bunny ti prego dammi un’altra possibilità ricominceremo tutto d’accapo noi pos..» ma lei lo interruppe anche stavolta, «no Marzio… mi dispiace.. io non posso.. non più.» gli accarezzò il viso, asciugò una lacrima che correva sulla guancia, lui le fermò la mano e la strinse guardandola negli occhi, si era rassegnato, aveva capito in realtà le parole della sua principessa, ma non si era ancora arreso: «Ti aspetterò Serenity, in questa vita o nella prossima non mi importa, lo sai che staremo insieme.» La baciò per l’ultima volta, un bacio a fior di labbra,  delicato come era sempre stato lui, poi uscì non poteva più sopportare il dolore e la delusione e non si sarebbe fatto vedere in quello stato per niente al mondo. Fece le scale di corsa uscì di casa e sbatté la porta. Bunny rimase immobile a sentire la porta chiudersi. Era andato via. Era uscito dalla sua vita. Era libera.
 
 
 
 
 
 
   
 
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