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Autore: Giucchan    23/06/2003    8 recensioni
Ranma, volente o nolente, ha determinato con la sua esistenza la formazione di due gruppi di persone che da una parte non lo sopportano, dall'altra lo adorano! E' per questo che verrà giudicato dal Tribunale di Tokio con l'accusa di essere "l'apportatore di disgrazie altrui per eccellenza". I suoi amici-nemici potranno quindi decidere, durante il processo, se accusarlo o difenderlo.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Tribunale era pieno di gente. La maestosa porta della stanza era spalancata, in modo da evitare l'affollamento del corridoio principale, situato tra le due file di panchine.

Ranma si guardava attorno con occhi sbarrati: era incredibile, c'erano proprio tutti, da Shinnosuke ad Azusa. In lontananza, appoggiati alla parete si potevano riconoscere i compagni di classe del liceo Furinkan, Gosunkugi compreso. Ranma cercò Akane con gli occhi e quando i loro sguardi si incrociarono, la ragazza gli rivolse un sorriso compiaciuto.

Ranma: Razza di stupida…

Genma, seduto accanto al figlio al banco degli imputati, stava animatamente discutendo con la moglie Nodoka, probabilmente sul fatto che se suo figlio ora era in quella situazione, la colpa era da addossare esclusivamente all'uomo con gli occhiali.

Il ragazzo richiamò l'attenzione del padre con una gomitata nello stomaco.

Ranma: Senti papà, rinfrescami la memoria…come mi sono lasciato convincere a venire qui?

Genma: Hai dimenticato figliolo, del premio che riceverai se vincerai la causa?

Ranma: Già è vero, il viaggio in Cina…

Ranma tamburellava nervosamente con le dita sul tavolo dietro al quale stava seduto e aspettava impaziente l'inizio di quell'assurdo processo. Se gli avessero accennato a un qualcosa di simile qualche giorno prima, non ci avrebbe sicuramente creduto. Tutto infatti aveva avuto inizio la mattina precedente, appena dopo il solito frettoloso risveglio.

Flashback

Akane: Ranma! Vuoi svegliarti?! Sta sicuro che se continui a poltrire così arriverai tardi a scuola!

Ranma mugulò un qualcosa d'incomprensibile e infilò la testa sotto le coperte.

Akane: Ah, sarebbe questa la tua risposta? Allora io ti lascio qui!

La ragazza spazientita si allontanò dalla stanza e prense a passo affrettato la strada per il Furinkam. Poco dopo il fidanzato le si trovò a fianco, in equilibrio sulla staccionata e con un toast in bocca.

Ranma: Pefché non mi hai afpettato?

Akane: Hai anche la faccia tosta di chiedermelo?!

Ranma Saotome mandò giù il toast e assunse la solita postura, con le braccia incrociate dietro alla testa.

Ranma: Uff…non sei per niente carina…

Akane: Sì lo so, lo so…

La ragazza allungò il passo superando Ranma, il quale infastidito da ciò la prese come una sfida e i due cominciano involontariamente a fare a gara per arrivare a scuola. In lontananza però, si sentiva già suonare la campanella.

Quella mattina Ranma e Akane ce l'avevano fatta per poco, come al solito, ma subito dopo si erano ritrovati in corridoio con un secchio colmo d'acqua in entrambe le mani.

Akane: Come al solito è colpa tua, Ranma…

Ranma: Ah sì? Chi è che ha urlato davanti al professore "PIANTALA RANMA!" con quella voce stridula che ti ritrovi?!

La ragazza lanciò uno dei secchi addosso a Ranma, trasformandolo in ragazza.

Ranma-chan: Sarai contenta ora…

Akane: Per niente, ma mi accontenterò…e ricorda che se tu non mi provocassi io di certo non ti trasformerei in ragazza!

Ranma-chan: Cosa vuoi dire?

Akane: Eh?

Ranma-chan: Ho capito bene? Mi preferisci in versione maschile?

Akane: Io non ho mai detto questo!

Ranma-chan: E invece sì!

La ragazza coi capelli rossi fece la linguaccia a quella coi capelli a caschetto.

Akane: Non è vero…piantala Ranma!

Ranma-chan: Hai visto che è colpa tua se ora ci troviamo qui?! Se non ti scaldassi sempre così tanto noi non litigheremmo mai!

Akane: Stupido!

Akane, dopo aver lanciato il secondo secchio addosso a Ranma, si allontanò irritata.

Ranma-chan: Ahi…sempre la solita violenta…Akane? Akane dove vai! Non te la sarai mica presa?

Akane: Vattene!

Ranma-chan entrò nel bagno dei maschi e ne uscì un minuto più tardi con le sue normali sembianze.

Ranma: Aspetta Akane!

Ma Ranma non avrebbe più raggiunto la fidanzata, perché una dozzina di uomini in divisa, sbucata da chissà dove, dopo averlo colpito alla testa, l'avevano legato e imbavagliato in pochi attimi.

Fine Flashback

Questo era tutto ciò che il ragazzo ricordava, poi verso sera, dopo essersi ripreso, si era fatto spiegare tutto dal padre, si era fatto raccontare la storia di un ragazzo accusato di essere "l'Apportatore delle disgrazie altrui per eccellenza" e quindi imprigionato e costretto ad essere sottoposto ad un processo definitivo, per mezzo del quale si sarebbero determinate la sua colpavolezza o la sua innocenza. Ciò che teneva Ranma ancora dentro a quel tribunale era il fatto che gli fosse stato riferito che il giudice, della cui identità Ranma non ne era al corrente, gli aveva promesso che in caso di assoluzione, gli avrebbe regalato un viaggio in Cina.

Così Ranma si era arreso alla situazione, anche se non riusciva a sopportare l'insensatezza di quel processo. Lui accusato di essere causa delle disgrazie altrui? Questa era di sicuro la più stupida accusa che gli potesse essere rivolta, anche se a contraddire i pensieri di Ranma era la quantità di gente presente nella stanza…che fossero venuti tutti a sostenerlo? Cosa improbabile, se non impossibile. Sicuramente, ciò che infastidiva di più Ranma, era il fatto che Akane sembrava essersi schierata dalla parte dei nemici.

Giudice: Silenzio in aula! Inchino! Seduti!

Ranma alzò gli occhi per vedere in faccia colui che era stato scelto per giudicarlo. Accanto a sé aveva i suoi genitori, tra cui il padre col ruolo di avvocato difensore; dalla parte opposta della sala l'avvocato accusatore, Nabiki Tendo, e di fronte a lui il guidice. Qualcosa però non andava. Ranma se n'era subito accorto appena sollevato lo sguardo verso il giudice. Non era possibile. Non era vero. Il giudice…non poteva essere quella persona che era tanto ridicola quanto stupida, non poteva essere quell'individuo che certamente non era dalla sua parte…il giudice non poteva essere…il preside Kuno!

Continua…

  
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