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Autore: Tarisha    25/01/2015    1 recensioni
Serie: Cuore di Draco.
N° 8
inserita nello svolgersi della storia narrata nel libro "Harry Potter e i doni della morte"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'CUORE DI DRACO'
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OMBRE DI FOLLIA

 

 

 

Sollevò le palpebre e la luce triste dell'alba invase il suo sguardo.

Si rizzò di scatto, scivolò dal letto e corse verso la porta che trovò chiusa.

Combatté con la serratura fino a quando si rese conto che avevano gettato un incantesimo su di essa per impedirgli di fuggire.

Arretrò cercando di ritrovare il respiro perché cominciava a ricordare tutto ciò che era accaduto.

 

Se Bellatrix aveva ucciso Hermione a lui non importava più vivere.

 

Aveva tentato di correre in suo aiuto nella lotta insensata che si era scatenata nel grande salotto, ma sua madre glielo aveva impedito in una esplosione improvvisa di scintille scarlatte sprizzate dalla sua bacchetta.

Aveva perso conoscenza e chissà per quanto tempo era rimasto in quello stato.

 

Ruggì di collera e paura ed era pronto a gettarsi contro quella maledetta porta quando la vide socchiudersi.

Si fermò.

Sua madre entrò lentamente e lo guardò.

«E' morta?» chiese lui in un sussurro faticoso.

Narcissa chiuse la porta e andò ad accomodarsi sulla poltrona posta accanto alla finestra.

Il suo volto era impassibile.

Lui provò un moto di rabbia.

«E' morta?» chiese con tono più alto facendo un passo avanti.

«E' riuscita a fuggire.»

Il sollievo e la gioia che provò nel sentire queste parole furono tali da far scaturire dalla sua gola un gemito strozzato che voleva essere una risata liberatoria.

Il volto di sua madre mostrò una lieve preoccupazione.

«Non avrei mai immaginato che potessi tenere a lei in questo modo.» mormorò.

Lui la guardò con occhi immersi nelle lacrime.

«E' una Mezzosangue.»

Provò nel sentire la madre pronunciare quella parola un'ira violenta, come se l'insulto fosse stato fatto a lui.

Si allontanò da lei.

«Questo dovrebbe significare qualcosa? Dopo tutto quello che stiamo passando?»

La madre distolse lo sguardo per posarlo sulla finestra.

«Potter? Weasley?» chiese lui dopo un lungo silenzio.

«Anche loro fuggiti. Insieme all'elfo e al folletto.»

Le mani che teneva serrate a pugno si rilassarono. Si sedette sul bordo del letto.

Era viva.

Solo questo contava.

«Devo dirtelo, Draco, perché qualcuno te ne parlerà. Meglio che tu lo sappia ora. E da me.»

Lui si irrigidì.

La madre continuò.

«Bellatrix ha lanciato un pugnale mentre si stavano Smaterializzando. Non ho idea di chi abbia colpito.»

 

Sua madre aveva detto qualcosa.

Ma non poteva essere vero.

Perché se lo fosse stato tutto era finito.

 

Il gelo soffiava dentro di lui carico di disperazione.

 

«Se è davvero morta allora lo sono anche io.» sibilò.

La madre gli si avvicinò e gli prese il volto fra le mani.

«Draco, che stai dicendo?» sussurrò con voce tremante.

«Io non posso vivere in un mondo senza lei.»

Un buco gelido si era spalancato nel suo petto e lo risucchiava via.

«Draco! Draco!» lo chiamava la madre atterrita.

Ma lui non la sentiva più.

Quanto ancora la sua anima poteva sopportare? Troppi erano i morti, troppi gli abbandoni, troppa la paura e lui era stanco di avere paura, stanco del terrore e di dover subire il dominio dell'orrore.

La madre lo accarezzava disperata ma lui non la sentiva. Si stava perdendo in un mondo dove non vi sarebbe più stata sofferenza. Solo questo chiedeva.

«Draco! Tu l'hai detto! E' una strega potente. E deve esserlo se Potter l'ha portata con se'. Mi hai sempre detto che le interessava solo lo studio e quindi conoscerà incantesimi che pochi possono sapere. Non può un pugnale averla uccisa. Lei è ancora viva. E' viva!»

La madre lo accarezzava e lo scuoteva atterrita da quello sguardo che si stava smarrendo in un luogo in cui lei non avrebbe più potuto afferrarlo.

Perché questo lui voleva.

Perché la vita era finita.

La madre lo abbracciò e gli sussurrò all'orecchio.

«E' viva. Non le è accaduto nulla. E' viva.»

Lui affondò il viso sulla spalla della madre e rimase così, a lungo, immobile.

«Si... è viva... lo sento.» sussurrò pianissimo.

Un sospiro di sollievo uscì dalle labbra della madre.

«Lei ti ricambia?»

La domanda lo sorprese. Non aveva mai parlato di queste cose con sua madre.

Negò con la testa.

«Perché mai non dovrebbe ricambiarti! Sei un Malfoy!» disse lei inaspettatamente.

Lui sollevò la testa e la guardò.

«Appunto.»

La madre riprese ad accarezzargli il volto scostandogli i capelli.

«E' una ragazza forte. Intelligente. E molto bella.»

Un mezzo sorriso segnò le sue labbra gelide.

«Ho il tuo consenso, mamma?»

«Finirà tutto questo, Draco. Finirà.»

Lui sollevò lo sguardo perdendolo verso la finestra dove il sole cominciava a profilarsi deciso fra le basse nuvole.

«E' come finirà che mi preoccupa.» mormorò allontanandosi da lei.

 

«Anche Potter è fuggito.» disse dopo un po'.

 

«Si.»

 

E il pensiero che lo invase lo lasciò in bilico fra la rabbia, la paura e la speranza.

 

Tutto era possibile.

 

Perché Potter era fuggito.

   
 
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