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Autore: Falba_Naxi    25/01/2015    4 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi qui con una nuova storia Falba! Volevo ringraziare tutte le persone che hanno letto e commentato la mia storia precedente! Grazieee! Spero che vi piaccia! :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maxi, Naty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALBA POV
 
La sveglia suona. Sono le 7.30 di mattina. Per spegnerla alzo un braccio per poi rimetterlo sotto le coperte. Mi giro sulla schiena e guardo il soffitto. Ieri abbiamo fatto altri due show fantastici. Non mi stancherò mai di salire su un palco, so di non voler fare altro nella vita. Allungo le braccia ai lati per stirarmi un po’ e la sagoma ancora addormentata accanto a me si muove e mi stringe le braccia intorno alla vita, sospirando.
Il mio Facu che dorme. Uno spettacolo senza precedenti. È accoccolato contro il mio fianco e sento il suo respiro sul braccio. Lo guardo e mi ritorna in mente il giorno in cui abbiamo iniziato la nostra storia. Cosa sarebbe successo se quel giorno le cose fossero andate diversamente?
 
6 mesi prima
 
Sono le ultime settimane di registrazione della terza stagione di Violetta. Oggi dobbiamo provare una delle canzoni per il finale. Devo assolutamente arrivare in tempo, ma devo andare da sola con la mia macchina! Di solito vado in macchina con Facu oppure con chiunque abbia un posto libero a disposizione. Ma proprio oggi hanno tutti i posti occupati e così sono costretta a prendere la mia macchina praticamente quasi mai usata in questi anni.
Entro dentro la mia vecchia auto grigia metallizzata e la metto in moto. Ovviamente il serbatoio della benzina è  al rosso, perciò vado a fare benzina e dopo mi dirigo verso gli studi. Quando arrivo, mi metto in cerca di un parcheggio, ma sono tutti finiti quelli vicino all’entrata. Così scendo giù a quelli al coperto. Parcheggio in modo quasi decente e corro fuori dall’auto.
Quando entro negli studi sono sudata dalla testa ai piedi! Appena Lodovica mi vede scoppia a ridere.
‘Ehi non avrai corso troppo per arrivare, vero?’- dice guardano i miei capelli sicuramente usciti dal cipollotto.
‘Lasciamo stare! Si vede che non sono abituata a guidare per le strade di Buenos Aires! E poi qui fuori per trovare parcheggio! Il delirio!’- dico lanciandomi sul divanetto nel camerino.
‘Dai dai che ora ti rimettono al mondo pronta per girare!’- dice Lodo facendomi l’occhiolino.
‘Lo spero bene’- dico iniziando a darmi una sistemata.
 
Nel pomeriggio, finite le riprese saluto tutti e mi dirigo verso il parcheggio. Voglio tornare a casa! Ho bisogno di una doccia! Metto in moto la macchina, ma non parte. Cazzo. Ci riprovo e niente. Al quindicesimo tentativo parte, ma inizio a sentire un odore strano. Devo sbrigarmi. Esco dal parcheggio e decido di fare una scorciatoia che di solito fanno gli altri per evitare il traffico. Svolto in una via, quando ad un certo punto vedo del fumo bianco uscire dal cofano davanti dell’auto. Merda! Mi accosto ad un lato della strada, scendo ed apro il cofano. Inizio a tossire! Dio quanto fumo! E ora che faccio? Non so nemmeno dove mettere le mani! Devo assolutamente chiamare qualcuno! Apro lo sportello e frugo nella borsa in cerca del telefono. Quando lo accendo vedo che la batteria sta al 15%. Merda merda! Devo sbrigarmi a chiamare qualcuno! Ma non appena spingo il tasto per i contatti, il telefono muore.
‘Noooo merda!’- urlo in mezzo ad una strada dove non passano macchine! Sono da sola e il sole tra poco tramonta! Come diamine faccio adesso? Sicuramente se ne saranno andati via tutti! Ho impiegato 20 minuti per uscire dal parcheggio per colpa di questa stupida macchina! E do un calcio su una ruota. Mi appoggio al davanti dell’auto mettendomi le mani tra i capelli in cerca di un’idea.
‘Ehi che succede qui?’- dice una voce alle mie spalle. Sussulto. Per la concentrazione non mi sono nemmeno accorta che una macchina si era parcheggiata alle mie spalle.
Alzo gli occhi e Facu è accanto a me! Grazie al cielo una faccia amica! Quasi senza rendermene conto gli butto le braccia al collo!
‘Oddio grazie al cielo è venuto qualcuno! Pensavo di morire qui mangiata dai lupi!’- dico stringendolo ancora più forte.
Lui mi restituisce l’abbraccio ridendo: ‘In effetti non è un bel posto dove fermarsi!’- mi sciolgo dall’abbraccio e sospiro. Lui guarda la macchina: ‘Che è successo?’.
‘Non lo so! Stamattina ho messo la benzina! Poi prima quando l’ho accesa non è partita subito, ma dopo 20 minuti! E mentre ero qui ha iniziato ad uscire del fumo dal cofano e si è fermata!’-.
‘Perché non hai chiamato nessuno?’- dice lui.
‘Volevo chiamare Lodovica! Ma quando ho provato ad entrare nei contatti mi si è spento il telefono!’- lo vedo alzare un sopracciglio-‘Avevo la batteria scarica…’- ammetto abbassando gli occhi.
‘Avevi il telefono scarico?! E cosa sarebbe successo se io invece di passare da questa parte, avessi fatto la strada normale? Oppure se Sergio non mi avesse fermato più del solito per parlare dei passi della coreografia?’- ok era davvero arrabbiato.
‘Lo so! Fidati! Me ne sono resa conto! Devo comprarmi uno di quegli affari che ricaricano il telefono!’- dico per alleggerire la tensione. Non c’è bisogno che mi faccia la ramanzina. Lo so da sola che sono stata una stupida.
‘Va bene! Ora vedo se riesco a capire cos’ha questo carretto…’- dice scuotendo la testa e abbassandosi per guardare nel cofano.
Io mi appoggio alla macchina e lo guardo. È davvero un bel ragazzo. Io l’ho sempre detto. Lo adoro e sicuramente recitare insieme ci ha fatto unire ancora di più! Non so perché sto pensando queste cose. Alba non starai mica iniziando ad interessarti Facu? No, no è impossibile! Lavoriamo insieme da troppo tempo, si è vero, gli voglio un bene dell’anima. È stato il mio ragazzo per 3 anni nella serie, cioè la relazione più duratura della mia vita, anche se era per finzione.
Ad un certo punto Facu alza la testa e mi risveglio dal mio film mentale.
‘Ehi che succede? Mi fissi da almeno 5 minuti! Mi metti l’ansia’- dice lui ridendo e tornando a infilare le mani nel cofano.
‘Non ti stavo fissando! Assolutamente! Sono solo preoccupata per la macchina. Si sta facendo buio e qui passano pochissime persone’- dico io cercando di cambiare discorso. Che figura che ho fatto.
‘Si hai ragione. A quanto pare hai un problema al motore e io non posso fare nulla. Devi portarla dal meccanico’- dice Facu tirandosi su e chiudendo il cofano.
‘E dove lo troviamo un meccanico a quest’ora?’- dico io allarmata.
Facu si appoggia al cofano e mi guarda: ‘Per tua fortuna ho un amico meccanico non tanto lontano da qui. Ora spingiamo la macchina dentro quel parcheggio e domani mattina lo chiamo e si prende la tua auto!’- dice lui sorridendo e picchiettandosi la fronte con una mano, per confermare il fatto che ha avuto un’idea geniale. Solo che avendo le mani sporche di nero, si è rigato la fronte. Ridendo mi avvicino e mi metto di fronte a lui: ‘Perché ridi?’- dice sorridendomi.
‘Perché il genio qui ha tutte le mani sporche e si è macchiato anche la fronte!’- dico sfiorandogli la parte nera con il pollice. Lo sento irrigidirsi e anche io lo faccio. Forse anche lui ha sentito la scossa non appena ho sfiorato la sua pelle. Cerco di non pensarci e con il pollice gli pulisco la fronte. Mi accorgo che mi sta fissando, ma decido di ignorarlo. Quando ho finito abbasso gli occhi su di lui e vedo che mi sta guardando in modo confuso.
‘Pulito! Ora dobbiamo sbrigarci a spingere la macchina in quel parcheggio perché inizia a farsi buio’- dico spostandomi indietro e cercando di non guardarlo negli occhi.
‘Si è vero. Sarà meglio sbrigarci’- dice lui rianimandosi. Andiamo sul retro dell’auto e ci posizioniamo per spingere. –Allora al 3 iniziamo a spingere! Mi raccomando fai forza sulle ginocchia e non sulla schiena, altrimenti domani mattina non ti alzerai dal letto!- dice Facu girandomi verso di me e sorridendomi.
‘Certo! Grazie del consiglio!’- dico sbuffando –‘Sei pronto?’- lui annuisce –‘Bene! 1,2,3!’-. E iniziamo a spingere! Per fortuna il parcheggio è vicino e la mia macchina non è grandissima! Perciò non ci impieghiamo molto a spostarla.
‘Madre che sudata!’- dico appoggiandomi all’auto.
‘Già…Non vedo l’ora di andarmi a fare una doccia!’- dice Facu asciugandosi il sudore dalla fronte.
‘A chi lo dici! Forza torniamo indietro a prendere la tua auto!’ – dico iniziando a camminare.
‘E chi ti dice che io voglio accompagnarti?’- dice lui serio.
‘Come? Bè pensavo fosse ovvio! No, dico si sta facendo buio e qui non passa nessuno! Ma tranquillo! Non ti disturbare! Tra 1 km dovrebbe esserci una fermata dell’autobus!’- dico incazzata nera. Inizio a camminare dalla parte opposta, quando due mani mi prendono per le spalle e mi fanno girare.
‘Pensi davvero che io ti lasci qui da sola o peggio ancora ti lasci a prendere l’autobus?Non si può nemmeno scherzare ora?- dice Facu sorridendo e accarezzandomi una guancia. Il suo tocco mi fa andare a fuoco. E non credo che sia solo per la vergogna, dato che ho appena fatto la figura della stupida credulona acida.
‘No però… non lo so Facu! Sono nervosa per via della macchina e anche arrabbiata con me stessa perché se non fossi arrivato tu non saprei davvero cosa avrei fatto!’- e mi metto una mano sulla fronte. Sono proprio una stupida.
‘Ehi, per fortuna sono passato da questa parte, no? Allora godiamoci la botta di culo che hai avuto e andiamo verso la mia macchina!’ – dice passandomi un braccio intorno alla spalla.
Annuisco e mi accoccolo sulla sua spalla. Adoro questo ragazzo! Sa sempre come farmi tornare il sorriso! Ha un potere su di me! E poi è così gentile, divertente, disponibile, bello e…Aspetta. Ancora questi pensieri? Non sarà che davvero mi piace Facu? Ora inizio a pensarci sul serio.
Arriviamo alla macchina e dopo 10 minuti siamo già sulla strada principale verso i nostri alloggi. Nessuno dice nulla. Solo la musica della radio allevia un po’l’imbarazzo, o per lo meno l’imbarazzo che c’è da parte mia. Sto ancora seriamente pensando a ciò che provo per Facu, quando all’improvviso mi viene in mente una cosa terribile. Non gli ho detto nemmeno grazie! Devo comprargli qualcosa per ringraziarlo, però devo darglielo domani! No, aspetta. Ci sarà qualcos’altro, no? Ecco! Si perfetto!
‘Facu…ti volevo ringraziare per tutto quello che hai fatto oggi. Hai fatto più del dovuto e poi grazie anche per aver chiamato il tuo amico meccanico e per lo sconto che mi farà! Davvero grazie…’- dico guardandolo con la coda dell’occhio.
Lui si gira verso di me sorridendo: ‘Di niente Alba! Per così poco! Non c’è bisogno di tutte queste cerimonie!’- e torna a guardare la strada.
‘Certo che ce n’è bisogno! E per ringraziarti, se stasera non hai impegni, ti invito a cena da me per ripagarti di tutto l’aiuto di oggi! Che ne dici?’- dico sfoggiando il sorriso più smagliante che possa avere. Siamo fermi al semaforo. Allora Facu si gira e rimane senza parole. Poi poco a si riprende e scuote la testa e riparte. Forse il mio sorriso ha fatto effetto?
‘Grazie Alba! Non c’è bisogno di tutto questo disturbo chiunque avreb...’ – inizia a dire lui, ma lo interrompo.
‘Non accetto un no come risposta!’- dico incrociando le braccia al petto.
‘E va bene! Vada per la cena!’ – dice Facu alzando gli occhi al cielo – ‘Cucini tu?’-.
‘Certo! Menù speciale!’- dico iniziando a prendere la mia roba dato che si stava parcheggiando sotto il palazzo.
Entriamo dentro e saliamo le scale. Io abito al secondo piano, mentre Facu abita al terzo. Arrivati al mio piano, lui mi accompagna fino alla porta.
‘Allora ci vediamo dopo. Facciamo alle 20.00 qui da me?’- dico cercando le chiavi di casa nella borsa.
‘Va bene a più tardi’- dice Facu dandomi un bacio sulla guancia e tornando verso le scale. La mia reazione mi sconvolge. Il cuore mi si blocca e quando riparte batte a più non posso! Ma che diavolo mi succede?
Entro in casa e appoggio le borse sul divano. Bene, ho meno di due ore per preparare una cena decente e preparami. Decido di fare un menù all’italiana, secondo Lodovica nessuno che non sia italiano gli resiste. Speriamo che a Facu piaccia. Quando ho tutto il necessario inizio a preparare la cena.
Dopo circa 30 minuti ho preparato il condimento per la pasta e anche il pollo con le patate. Regolo il forno e metto dentro il secondo. Quindi decido di andarmi a fare una doccia.
Esco dal bagno per andare a prendere i vestiti, guardo l’orologio e sono le 19.50! Merda sono in super ritardo! Perché diavolo ho deciso di lavarmi anche i capelli? Corro in cucina per vedere in che condizioni si trova il mio pollo e sembra ben cotto, perciò spengo il forno ma lascio tutto dentro. Metto la pasta nell’acqua e corro di nuovo in bagno per vestirmi! Mi asciugo i capelli nel modo più rapido possibile, e intanto mi trucco leggermente gli occhi e metto il rossetto rosso che si abbina con la mia maglietta.
Mentre sono a testa in giù per asciugarmi il resto dei capelli, il campanello suona. Merda è già arrivato! Perché oggi ha deciso di essere puntuale? Grido un ‘Arrivo’ e intanto lancio il phon e gli asciugami nel cesto dei panni da lavare. Mi guardo un’ultima volta allo specchio. I miei capelli sono uno schifo, oltre ad essere ricci sono anche gonfi! Tanto è solo Facu, non devo dimostrare niente a nessuno! Ma mentre lo penso dentro di me so che è una grande balla, altrimenti perché mi sarei vestita così bene per una cena con un amico? Facu non è mai stato solo un amico per me. Finalmente ho il coraggio di ammetterlo. Corro verso la porta, afferro la maniglia, faccio un respiro profondo e apro.
 
FACUNDO POV
 
Sono consapevole di salire le scale, ma la mia testa è altrove. Perciò non mi sorprende il fatto che non riesca ad infilare la chiave nella serratura della mia porta. Quando finalmente entro in casa lancio lo zaino e mi siedo sul divano. Ho bisogno di riflettere. Cosa diavolo è stata quella sensazione che ho provato appena 5 minuti fa con Alba? Ho sentito il bisogno di averla vicino e per questo le ho dato un bacio sulla guancia. Però è inspiegabile la questione. Ho baciato Alba in guancia un migliaio di volte in questi anni e allora perché non appena ho sentito il suo profumo mi si è bloccato il respiro e il cuore ha perso qualche battito? Forse è stata colpa dello stress della giornata. Le prove tutto il giorno, poi la macchina di Alba che si ferma, il suo cellulare scarico… Troppe emozioni oggi. Se solo penso al fatto che ho deciso all’ultimo momento di fare quella strada, mi viene da ridere. Odio fare quella strada è piena di buche e non passa mai nessuno! Ti fa risparmiare un po’di tempo per non cadere nel traffico di Buenos Aires delle 6 di sera! E invece lei che fa? Rischia di rimanere su quella dannata strada, senza macchina, senza cellulare, e senza buon senso! Sono così arrabbiato! Ora posso sfogarmi! Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere se lei fosse rimasta lì da sola! Non posso credere che è stata così superfic… Un momento. Non starò esagerando? Che motivo ho per arrabbiarmi così tanto? Dovrei solo ringraziare il destino per avermi fatto fare quella strada! Non sarà che mi piace Alba? No, impossibile. L’unica spiegazione ragionevole è che tengo molto a lei, le voglio bene. Tutto qui. Un amico non può reagire in questo modo? Certo che può farlo!
Guardo l’orologio, ho 45 minuti per preparami. Mi faccio una doccia calda per togliermi tutto il nervosismo accumulato nelle ultime ore. Quando esco dal bagno rimango davanti all’armadio per 5 minuti buoni, in fondo è una cena tra amici non devo vestirmi né elegante e nemmeno troppo trasandato. Perciò scelgo una camicia bianca, un paio di jeans e scarpe nere. Mi guardo allo specchio e decido di lasciare sbottonati i primi due bottoni, così non sembro infagottato. Mi do una sistemata ai ricci che ormai sono tornati lunghi, avevo deciso di tagliarli corti, ma Alba me l’ha proibito dicendo con i capelli più lunghi sono molto più sexy. Al ricordo mi viene da ridere. La nostra relazione è sempre stata piuttosto strana, ogni volta che leggevo di noi due mi sentivo divertito per tutto ciò che i nostri fans e giornali scrivevano, ma ora che ci penso in effetti ad un occhio esterno potevamo sembrare qualcosa di più. Ma che sto dicendo? Meglio uscire prima che cominci a delirare. Guardo l’orologio e mancano 5 minuti. Perciò prendo il vino dal frigorifero, non mi va di andare da lei a mani vuote, prendo il cellulare, le chiavi ed esco.
Mentre scendo le scale cerco di non pensare a tutto ciò che mi è venuto in mente negli ultimi minuti. Quando arrivo davanti alla sua porta faccio un respiro e suono. Sento un ‘Arrivo’ dall’altra parte della porta. Merda! Forse sono arrivato in anticipo o forse sono troppo puntuale. Il fatto è che non volevo rimanere un minuto di più da solo con i miei pensieri. Ho bisogno di una risposta, di qualsiasi cosa.
Non appena la porta si apre appare Alba. Rimango senza parole. Lei è spettacolare, indossa una maglia rossa infilata in una gonna nera attillata e le scarpe nere alte. I suoi capelli più selvaggi del solito la rendono ancora più sexy e poi con il suo tipico rossetto rosso mi fa impazzire.
Non ho più dubbi. La mia risposta ce l’ho davanti agli occhi.
 
ALBA POV
 
Rimango a guardare l’uomo davanti a me. Ogni dubbio è sparito. Come ho fatto a non accorgermene prima? Ho sempre detto che è bello, ma rendersene conto in questo modo è un altro paio di maniche! Mi accorgo che anche lui mi sta fissando con una certa sorpresa. Forse ho esagerato a vestirmi così. Cerco di riemergere dai miei pensieri e mi rendo conto che siamo ancora sulla porta di casa.
‘Ciao!’ – mi è uscito con un tono strano, perciò mi schiarisco la voce – Entra pure!’-.
Anche lui sembra riemergere perché scuote la testa e dice: ‘Ciao, ho portato questo! Spero che stia bene con quello che hai cucinato!’ – e mi porge la bottiglia. Le nostre dita si toccano per un attimo e sento una scossa percorrermi per tutto il corpo. Lui ritrae subito la mano. Forse anche lui l’avrà sentita?
‘Ehm ho cucinato italiano, pasta e pollo con le patate! Non mi intendo di vino, perciò non se sta bene! Ci accontentiamo lo stesso, no? – dico mettendo il vino in tavola.
‘Certo! Wow che profumino!’- dice avvicinandosi alle pentole, sta per aprire un coperchio, ma lo colpisco con la mano. Lui la ritrae in fretta sorridendomi. E lì rimango a fissarlo. Quel sorriso mi ha ucciso. Gliel’ho visto sfoggiare un migliaio di volte, eppure questa sera tutto mi fa un effetto diverso. Ennesima dimostrazione che lui per me non è affatto un amico.
Mentre mangiamo parliamo del più e del meno, delle riprese, del tour che incombe tra qualche mese, del fatto le prime tappe saranno nel mio paese. Mi chiede com’è vivere così lontano dalla mia famiglia e gli dico che è dura, ma che sto realizzando il mio sogno e questo mi da la forza per andare avanti. Per un momento mi guarda come se avesse visto qualcosa di luccicante davanti agli occhi, poi con stile si riprende e si sistema sulla sedia.
‘Complimenti Alba! Era tutto buonissimo! Ti ha fatto bene quel corso di cucina!’- dice prendendo la bottiglia di vino.
‘Sono contenta che ti sia piaciuto’- dico soddisfatta. Meno male temevo di aver abbondato con le spezie. Mentre lo guardo versarmi il vino mi rendo conto che quello era l’ultimo goccio. Mio Dio ci siamo fatti una bottiglia di vino in 30 minuti? – ‘Facu non mi sono nemmeno resa conto che ci siamo finiti una bottiglia di vino in così poco tempo!’- ecco perché iniziavo a sentirmi accaldata e a fare pensieri poco seri su quei due bottoni aperti della sua camicia. Ma che bugiarda! Li guardavo anche da sobria!
‘Io invece me ne sono reso conto, ma non volevo dire nulla perché ora mi sento molto più tranquillo di quando sono arrivato!’ – ok, a Facu il vino da il potere della sincerità.
‘Che intendi dire? Non eri sereno a venire a cena da me?’- dico con una nota triste nella mia voce. A quanto pare a me il vino da il potere della stupidità.
‘No, non è questo è solo che… - dice passandosi una mano tra i capelli – ‘No lascia perdere, è una cavolata!’- dice sbuffando e alzandosi in piedi – ‘Vado un attimo in bagno’- e sparisce dietro la porta.
Rimango lì immobile a fissare la porta del bagno. Cosa diavolo sta succedendo? Perché si è fermato di colpo? Devo forse farlo bere di più? Ma che sto dicendo? Così domani non si ricorderà nemmeno di questa cena! Faccio un respiro e mi alzo andando a prendere il dolce al frigorifero. Lo poso sul bancone e mentre apro il cassetto per prendere un coltello, la porta del bagno di apre ed esce un Facu con i capelli all’insù. Si avvicina e mi abbraccia. Rimango impietrita dal suo gesto. Il suo profumo  mi colpisce come non aveva mai fatto prima. Colpa del vino, sicuro.
‘Abbracciami’- dice sussurrandomi nell’orecchio. Le mia gambe per poco non cedono. Sono percorsa da brividi per tutto il corpo. Alzo le braccia e lo circondo appoggiando le mani sulla sua schiena. Lui sospira e appoggia la sua guancia contro la mia – ‘Alba mi dispiace per il mio comportamento di poco fa. Il fatto è che oggi ho avuto mille pensieri, mi sono seriamente spaventato all’idea che tu potessi rimanere da sola lì su quella strada. Ed è da oggi che mi sto interrogando sui sentimenti che provo…’- dice lasciando cadere così la frase.
Allora non sono l’unica che ha sentito questa nuova energia tra di noi. Lo stringo più forte appoggiando la fronte sulla sua spalla – ‘Non sei l’unico ad aver avuto questi pensieri oggi. Mi sono sentita nervosa per tutto il pomeriggio. In realtà ti ho pensato tutto il pomeriggio…’- lascio cadere anche io la frase incapace di dire altro. So di essere rossa in volto, diamine ho 25 anni, non sono un’adolescente! Dio che effetto assurdo che mi fa questo ragazzo!
Lui si sposta da me e mi guarda negli occhi. Sono come ipnotizzata. Lui avvicina la fronte  alla mia e chiude gli occhi sospirando – ‘Tu mi hai stregato, Alba Rico Navarro! Non c’è altra spiegazione per tutto quello che sto provando in questo momento’- dice dandomi un bacio sul naso.
Io mi rilasso visibilmente e sorrido. Ormai abbiamo scoperto entrambi le nostre carte – ‘Non so chi abbia stregato chi, ma anche tu hai avuto un bell’effetto su di me’- dico facendogli l’occhiolino –‘Ho tirato fuori il dolce, non l’ho fatto io però! Non ho avuto tempo’ – dico stringendomi nelle spalle.
Lui si avvicina a me abbracciandomi da dietro e appoggiando il mento sulla mia spalla –‘Va benissimo lo stesso’.
Mi giro verso il suo volto dandogli un bacio sulla guancia, lui mi sorride e io continuo a tagliare il dolce.
Decidiamo di mangiarlo sul divano stando abbracciati. Lui mi circonda le spalle con un braccio e io ho la testa appoggiata alla sua spalla. Mangiamo in silenzio, entrambi pensierosi, credo. Io sicuramente, perché mi sto rendendo conto che non ci siamo ancora baciati sul serio e non so il motivo. Forse perché è stata una reciproca dichiarazione troppo rapida? Non lo so. Il fatto è che vorrei lanciarmi su di lui, ma devo tenere a bada i miei istinti. Sempre colpa del vino, anche se inizio a non esserne più tanto sicura.
‘Ehi, e questo silenzio?’- mi dice sorridendomi voltandosi verso di me.
Io mi giro e i nostri volti sono a pochissima distanza, mi fermo a guardare quella tenera fossetta che gli si forma sulla guancia quando sorride -‘Adoro la fossetta che ti si forma qui quando ridi!’-.
‘Davvero? E io adoro il modo in cui aggrotti la fronte quando sei confusa’- dice sorridendo ancora di più. E io istintivamente aggrotto la fronte –‘Esatto proprio così!’ – dice prendendo un po’ di crema dal dolce e mettendomela tra le due sopracciglia.
La sorpresa mi fa rimanere a bocca aperta. Facu ride a crepapelle sul divano e io ho intenzione di vendicarmi.
‘E così vuoi giocare, eh?’- dico prendo la crema dal mio piatto e gliela spalmo sul naso.
Lui si alza di scatto, prende il piatto e mi tira la crema tra i capelli. Mi alzo di scatto e iniziamo a rincorrerci intorno al divano. Riesco a colpirlo sulla guancia e lui sulla fronte.
Siamo davanti al divano, entrambi con la crema sulle mani, pronti alla prossima mossa, decido di attaccare spalmandogli la crema sui capelli, come lui ha fatto con me. Perciò alzo un grido di battaglia e corro verso Facu, lui perde l’equilibrio e cade sul divano trascinandomi con sé.
Sono sopra di lui a pochissimi centimetri dal suo viso. Ci stiamo guardando negli occhi. Sono talmente incantata che non mi rendo conto che Facu ha alzato una mano e mi sta spargendo la crema sulla bocca.
‘Ehi! Così non vale!’- dico, cercando di alzare una mano per togliermi la crema dalla bocca, ma lui mi ferma.
‘Lascia fare a me’- dice Facu con un filo di voce guardandomi negli occhi.
Posa entrambe le mani sulle mie guance e spezza la distanza tra noi due. Il tocco delle sue labbra mi fa andare in tilt. Incapace di controllarmi appoggio le mani sulle sue spalle incollandomi ancora di più a lui. Prendendo coraggio Facu mi abbraccia ancora più forte e inizia a togliermi via la crema dalla bocca con baci sempre più passionali. Iniziavo a perdere il controllo della situazione. Se continua così gli strappo i vestiti nel giro di 3 secondi.
Facu sembra leggermi nel pensiero perché si stacca da me e mi guarda. Leggo il desiderio nei suoi occhi e sicuramente lui lo legge nei miei.
Con uno scatto rapido si mette a sedere e mi ritrovo con le gambe allacciate ai suoi fianchi. Si alza e mi tiene in braccio, dirigendosi verso la mia camera da letto e dandomi piccoli baci dal collo fino al mento.
Mentre alzo la testa per dargli miglior accesso al mio collo, il mio sguardo si posa sul tavolo ancora apparecchiato, sui piatti sporchi nel lavello e sulla crema appiccicata al pavimento.
‘Facu…non abbiamo nemmeno dato una sistemata in cucina!’- dico mettendo il broncio.
Lui si avvicina e da un leggero morso al mio labbro imbronciato, scatenandomi una tempesta dentro – ‘Vorrà dire che domani ci divertiremo a rimettere apposto tutto’- dice facendomi l’occhiolino e tornado a divorare le mie labbra.
Arrivati in camera mi poggia con delicatezza sul letto e mi guarda. In modo goffo cerco di mettermi in ginocchio sul letto e mi avvicino a lui baciandolo, passandogli le mani sul collo fino ad arrivare al petto iniziando a sbottonargli la camicia, lasciandola cadere a terra.
Lui mi dedica un di quei suoi sorrisi che mi fanno girare la testa, mentre mi tira giù la cerniera del vestito, mi fa sdraiare sul letto e me lo sfila dal basso depositandomi leggeri baci lungo le gambe. Mi sfilo le scarpe con i piedi. Ora sono rimasta solo con la biancheria intima e vedo Facu che mi guarda dall’alto mangiandomi con gli occhi –‘Sei bellissima Alba’-.
 Con un sorriso mi metto seduta, gli prendo il viso tra le mani e lo bacio facendolo stendere sopra di me.
Il metallo della sua cintura inizia a perforarmi la pancia nuda, perciò sollevo un poco Facu e inizio a slacciarla, per poi passare ai pantaloni. Nel giro di 1 secondo Facu se n’è già liberato e torna stendersi su di me baciandomi con passione.
Entrambi sentiamo il desiderio crescere in noi, perciò dopo un po’ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi. Ci intendiamo senza nemmeno parlare, lui mi sgancia il reggiseno e lo lancia in un angolo della stanza, per poi passare al mio tanga. Non appena finisce di spogliarmi del tutto, mi guarda come se fosse in adorazione, io un po’imbarazzata da quelle attenzioni, metto le mani sulla sua schiena e scendo fino ad arrivare al bordo dei suoi boxer, per poi trascinarli giù per le sue gambe.
Ora non abbiamo più scuse. Accarezzo la guancia di Facu con una mano, mentre lui mi scosta i capelli che mi sono finiti sul viso.
‘Sai Alba, credo di essermi innamorato di te’- dice appoggiando la fronte alla mia.
‘E io credo di essermi innamorata di te’- dico baciandogli un angolo della bocca. Lui sorride e si sistema meglio tra le mie gambe. Improvvisamente mi viene in mente una cosa e sorrido.
‘Perché sorridi?’- dice sfiorandomi le labbra.
‘Perché sono contenta che oggi abbia preso quel catorcio di macchina’- dico e anche lui sorrise.
‘Già, se non fossi passato per quella strada ora non saremmo qui, insieme – dice dandomi un leggero bacio. E con un movimento dà inizio a quella che rimarrà per sempre la notte più bella della mia vita.
 
6 mesi dopo
 
Ritorno alla vita reale dopo una buona mezz’ora passata a fantasticare su quella giornata strana, ma allo stesso tempo perfetta.
Mi giro e mi trovo faccia a faccia con Facu che è ancora nel mondo dei sogni. Ha un’espressione così tenera mentre dorme che quasi mi dispiace svegliarlo. Quasi. Mi avvicino a lui e inizio a depositargli leggeri baci sulla guancia, sul naso, sulla fronte, all’angolo della bocca…
‘Amo quando mi svegli così’- dice Facu con una voce quasi cavernicola.
Sorrido e lui apre gli occhi avvicinandomi a sé e abbracciandomi.
‘Sai a cosa stavo ripensando, prima?’- dico accarezzandogli i capelli.
‘A cosa?’- dice lui guardandomi divertito.
‘Al giorno in cui ci siamo messi insieme!’- dico guardandolo negli occhi.
‘Che giornata quella…Cosa sarebbe successo se quel giorno le cose fossero andate in un altro modo? A quest’ora probabilmente non staremmo nemmeno insieme’ – dice Facu rabbrividendo.
Mio Dio. Non ci voglio nemmeno pensare. Lo abbraccio forte.
Certo che a volte il destino ha più fantasia di noi.
                                                            
                                                                                               FINE
   
 
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