Fanfic su artisti musicali > HIM
Segui la storia  |       
Autore: Glendora    25/01/2015    0 recensioni
Farla finita sembra davvero molto facile, soprattutto nella solitudine di una camera d'albergo a chilometri di distanza da casa. Questo, però, non sembra il destino di Ville Valo che, inaspettatamente, tra le mura di quello che sembra essere un vero e proprio girone dell'Inferno, troverà quello che ha sempre cercato, ciò che la fredda lametta di un rasoio appoggiato sulla pelle non è stata capace di dargli. Ma il fato ama giocare con le persone e Ville non è certo immune...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Con il foglio stretto tra le mani, Lily esce dalla clinica per andare a cercare Ville e gli altri e dar loro la notizia della sua dimissione dall’ospedale: di sicuro quell’annuncio servirà ad alleggerire la richiesta che dovrà fargli dopo, accompagnarla in un nuovo ospedale per scoprire l’esito della biopsia.

Seduti in cerchio sul prato, riparati dalle fronde di diversi alberi che proiettano una fresca ombra su di loro, i cinque ridono e scherzano del più e del meno. Nonostante non riesca a vedere Ville in faccia, Lily lo sente ridere con quella sua risata tipica, bassa e calda, capace di farle dimenticare qualsiasi cosa. Chi invece la vede benissimo è Burton che, rivolto verso la direzione in cui procede Lily, le rivolge un sorriso garbato e gentile che incuriosisce Ville, facendolo girare per controllare l’oggetto dell’attenzione del tastierista.

“Stavamo giusto parlando di te” l’accoglie Ville, sorridendo.

“Ecco perché mi fischiavano le orecchie” risponde lei inginocchiandosi al fianco dell’uomo, indecisa se sfiorarlo o meno. “Allora, si è comportato bene?” Chiede poi, rivolgendosi agli altri quattro.

“Fin troppo…anzi volevamo chiederti se sei sicura che sia davvero Ville Valo?!” Lo schernisce Linde, molto a suo agio con la dottoressa.

“Direi di sì, almeno credo” continua Lily, che trova davvero facile conversare con gli altri membri della band.

“Fate poco gli spiritosi voi! Non ci può fidare nemmeno degli amici” si lamenta scherzosamente Ville, allungando il braccio per cingere Lily sul fianco. “Tutto bene? Sei stata via tanto” Ignorando le risate degli amici, Ville si rivolge direttamente a Lily, parlandole piano, dolcemente.

“Ho una sorpresa per te” annuisce lei, porgendogli il foglio. Non vuole che ci siano altre notizie se non quella della dimissione.

“Che cos’è?”

“Leggi!!”

Sotto lo sguardo curioso di tutti, Ville inizia a leggere il contenuto del foglio, diventando sempre più contento man mano che capisce quello che c’è scritto e appena la parola idoneo alla dimissione gli salta all’occhio, non può che alzare lo sguardo verso Lily per chiedere conferma di quelle parole.

“Come hai fatto?”

“Io non ho fatto niente, è tutto merito tuo!”

“Che sta succedendo?” Si intromette Gas, il più curioso tra tutti.

“Posso uscire, mi dimettono.” Esplodendo in una dimostrazione di gioia collettiva i quattro amici iniziano a commentare la notizia sovrapponendo le voci che iniziano ad amalgamarsi insieme rendendo incomprensibile ciò che stanno dicendo. “E il messaggio che ti è arrivato? Sembrava importante” chiede lui, smorzando l’eccitazione generale.

“Non ti sfugge niente, vero?”

“Non quando si tratta di te! Allora?”

Facendosi seria in viso, Lily prende un profondo respiro che non sfugge a nessuno dei presenti: sicuramente non è una buona notizia quella che deve dare loro e guardando ora lei ora Ville, cercano di capire cosa si celi dietro quel silenzio.

“Immagino che Ville vi abbia detto delle mie condizioni di salute…” inizia a dire lei subito trovando conferma nel cenno d’assenso degli altri. “Sono arrivati i risultati della biopsia: la dottoressa che mi ha in cura è una mia amica e ha fatto pressioni per avere il più in fretta possibile l’esito…”

Nessuno osa parlare e poi che cosa dovrebbero dire? Quella è una cosa troppo privata che riguarda solo Lily e Ville e loro si sentono un po’ d’impiccio nel trovarsi lì, in una situazione così delicata.

“E…” la voce di Ville è tesa e preoccupata, ma non può fare a meno di esortarla a parlare.

“Mi aspetta questo pomeriggio per parlarmi. Non mi ha voluto dire nulla per telefono.”

“Io vengo con te! Posso uscire subito, giusto?” Chiede tenendo ben saldo il foglio tra le mani.

“Sì, puoi uscire, ma non sei obbligato ad accompagnarmi: ci sono i tuoi amici e tu ne avrai abbastanza di ospedali…” In realtà Lily desidera con tutta se stessa avere Ville al suo fianco, ma per dimostrarsi forte e soprattutto per non farlo preoccupare, cerca di non dare a vedere quanto l’esito di quella biopsia la spaventi, nonostante Aoki le abbia detto che non c’è nulla di allarmante.

“Credo che loro possano sopravvivere anche senza di me.”

“Lily, non vorrei intromettermi, però Ville ha ragione! Anzi se ci presti il telefono chiamiamo un taxi e ce ne torniamo a casa…non vogliamo essere d’impiccio” propone Migè prendendo in mano la situazione.

“Ma non siete affatto d’impiccio, anzi! Tra l’altro il vostro appartamento è a due passi dall’ospedale…”

“Taxi Lily…ora!” Ordina Ville, cercando di essere il più serio possibile. Non è da lui incutere timore, non ha proprio la faccia di uno capace di fare la voce grossa per imporre una decisione, ma ha capito benissimo le intenzioni di Lily: tergiversare il più possibile per evitare il momento della verità, usando perfino i suoi amici per arrivare al suo scopo.

“Te l’ha mai detto nessuno che sei un mostro?” Borbotta lei mettendo il broncio, ma grata a Ville per quella lucidità che sta dimostrando, certamente maggiore della sua. Scusandosi con gli altri membri della band, che sembrano non voler sentire ragioni a riguardo, Lily chiama loro un taxi proponendo loro di provare a ritentare un incontro la sera stessa, magari andando a cena da lei per fare quattro chiacchiere in assoluto relax.

Dietro di lei, Ville si sbraccia come un pazzo per far capire agli altri di rimandare perlomeno al giorno dopo qualsiasi tipo di incontro: almeno per oggi ha bisogno di stare solo con Lily perché ci sono troppe cose da sistemare e soprattutto, altrettante notizie da assimilare e né lui né lei sono pronti a gestire tutto questo, figuriamoci se devono anche occuparsi degli altri.

“Mi spiace davvero dovervi mandare via così.”

“Tranquilla, non ti preoccupare. Ci rifaremo un’altra volta” dice Migè mentre, salutando sia Lily che Ville, entra nel taxi.

“Per qualsiasi cosa sapete dove trovarci: forse non è poi così un caso aver trovato un appartamento vicino all’ospedale…” prosegue Linde, abbassando il finestrino.

“Fate i bravi, mi raccomando” li ammonisce Ville, che sente uno strano senso di vuoto alla bocca dello stomaco vedendoli andare via.

“E tu prenditi cura della tua bella” gli sussurra Gas ad un orecchio, mentre Burton saluta Lily con una stretta di mano.

Dopo aver osservato il taxi sparire all’orizzonte, Lily può finalmente abbassare la maschera di cordiale serenità indossata per l’occasione e sbuffando, appoggia la testa al braccio di Ville che, per tutta risposta, le cinge il fianco tenendola stretta baciandole la testa.

“Mi dispiace veramente un sacco: sono riuscita a rovinare un momento che volevo fosse solo tuo…era importante per te stare con i tuoi amici…”

“Ci siamo chiariti, se è questo che ti preoccupa! Abbiamo parlato, ci siamo detti tutto quello che dovevamo dire e ora non ci sono più problemi tra noi! Adesso voglio solo pensare a te e basta. Anche loro l’hanno capito.” Continuando a stringere Lily, Ville pensa a cosa fare se le notizie che si preparano a ricevere non dovessero essere delle migliori: non può perderla, non adesso che l’ha appena trovata e prega con tutto il cuore di non doverle mai dire addio.

“Andiamo a salutare Katherine…?” Propone Lily forse perché, anche lei, ha bisogno di scacciare dalla sua mente lo stesso pensiero che turba Ville.

Incamminandosi all’interno della struttura, Lily e Ville non parlano più di tanto. Si limitano a stare mano nella mano, come se quel contatto fosse in grado di colmare il silenzio fatto di paura e di domande alle quali nessuno può rispondere.

 

***

“Kat…Ville vorrebbe dirti una cosa” dice Lily avvicinandosi alla donna, seduta sullo sgabello del pianoforte intenta a suonare una semplice melodia imparata anni prima.

Voltandosi, Katherine nota subito che c’è qualcosa che non va sia sul volto di Lily che su quello di Ville e non può che smettere di suonare, consapevole del fatto che quello che l’uomo deve dirle non è affatto una buona notizia.

“Io vi lascio soli. Vado a prendere la tua roba in camera e a firmare dei documenti! Ci vediamo tra poco.”

Mentre Ville guarda Lily allontanarsi sente la mano di Katherine stringere la sua. Ormai quei gesti sono diventati la norma per lei, che non si esprime che solo attraverso lo sguardo o la gestualità, e immediatamente Ville capisce cosa sta cercando di dirgli.

“Devo andare Katherine. Mi spiace davvero tanto lasciarti sola, ma non posso più stare qui. C’è una persona che ha bisogno di me, però non posso aiutarla se resto chiuso qui dentro.”

Con gli occhi pieni di lacrime, Katherine guarda Ville per poi volgere lo sguardo nella direzione in cui Lily è sparita, come per chiedere se sia proprio lei la persona che Ville deve proteggere.

“Sì, è Lily. Sta male, anche se non lo darà mai a vedere: devo starle vicino. Mi capisci, vero?”

Annuendo, Katherine lotta contro tutta se stessa per non farsi vedere piangere anche da Ville, l’unico tra i pazienti che si è sempre dimostrato carino nei suoi confronti, che l’ha sempre accettata e soprattutto che l’ha aiutata a ritrovare la sua strada cospargendola di note musicali. Lily e Ville l’hanno guarita. Hanno sanato la sua anima distrutta riportando al loro posto i pezzi di quello che sembrava un cuore privo di vita, ora nuovamente capace di battere, di emozionarsi. Non sarà facile senza di loro, ma Katherine capisce bene che c’è qualcosa di ancora più importante in ballo, altrimenti nessuno dei due avrebbe preso quella decisione.

“Ti prometto che verrò a trovarti spesso e che suonerò per te tutte le volte che lo desideri. Non ti lascio sola Katherine.”

Buttando le braccia addosso al collo di Ville, Katherine lo abbraccia come non ha mai abbracciato nessuno nei lunghi anni del suo ricovero. Ha lasciato dietro di sé qualsiasi tipo d’emozione e di sentimento, si è chiusa in un muto dolore, in attesa di qualcuno capace di sciogliere il ghiaccio della sua anima, ridandole la vita.

“Guarisci anche lei” sussurra con la voce dolce e tenera di una bambina. “Guarisci anche Lily come voi due avete fatto con me.” Senza neanche rendersene conto, Katherine pronuncia quelle parole che non possono essere taciute. Forse ci voleva qualcosa di così forte e potente per scuotere il suo animo sopito o forse, era semplicemente giunto il momento di ritornare a far sentire la sua voce alle persone che le vogliono bene.

“Farò del mio meglio te lo giuro, tu però non smettere più di parlare: hai una voce bellissima.” Sorridendo a quel complimento, Katherine lascia andare Ville e timidamente lo guarda, arrossendo leggermente: non si sentiva così da tanto tempo, ma forse è finalmente giunto anche per lei il momento di tornare a vivere.

Ritornando nella sala comune con il borsone contenente la chitarra e gli effetti personali di Ville, Lily si avvicina ai due con un’espressione mesta sul viso: vuole salutare anche lei Katherine e spiegarle la situazione per evitare che si sente abbandonata da tutti in un giorno solo.

“Se sei triste per causa mia non devi.”

Stupore.

Sgomento.

Gioia immensa.

Può una semplice frase pronunciata da una persona, evocare una marea di sensazioni così variopinte e speciali?

“Hai parlato…Katherine, tu hai parlato!” Incapace di trattenere l’emozione e la felicità che le riempie il cuore, Lily guarda Ville con un sorriso raggiante per poi tornare a fissare Katherine, senza realmente sapere che cosa fare. Non si aspettava davvero di poter sentire la voce della sua paziente, non dopo così tanti anni e  tutte le terapie fatte, inutili davanti al suo silenzio.

Allungano la mano per prendere quella di Lily, Katherine la guarda sorridendo percependo la commozione della dottoressa nel sapere che, finalmente, anche lei è pronta ad andare avanti.

Proprio quando ci sarebbero mille parole da dire, mille spiegazioni da dare, ecco che non serve aprire bocca per esprimere i propri sentimenti:  a Lily basta vedere la luce che brilla negli occhi scuri di Katherine per capire che quelle parole sono per lei, una sorta d’augurio a non mollare mai qualsiasi cosa dovesse accadere.

“Mi hai reso la persona più felice di questa terra” dice Lily, continuando a tenerle la mano.

“E tu mi hai fatto capire che non c’è solo il dolore…”

“Sai vero che questo non è un addio?!”

“Sì, e comunque non devi preoccuparti: io sto bene…ora pensa a te.”

“Lo farò! Per qualsiasi cosa sai che io ci sarò sempre, non esitare a chiamarmi…parlerò con Connor, si occuperà lui di te e magari potrai essere dimessa nel giro di qualche mese.”

“Mi piace il dottor McRabbit, è simpatico!”

Non potendo trattenere una risata, Lily si lascia andare a tutta quella gioia che la invade e la fa sentire leggera e libera dalle paure che l’angosciavano fino a poco tempo prima e Ville non può che essere grato a Katherine per quel preziosissimo regalo: vedere Lily così lo fa sentire bene.

Rimanendo ancora un po’ con lei, Lily e Ville decidono di salutarla con una canzone, quella con la quale è iniziata la loro avventura musicale, un sigillo che rimarrà indelebile nel cuore di tutti loro e che mai potrà essere spezzato.

Guarire: risalire la china densa come inchiostro per scoprire che il sole è sempre stato lì, a portata di mano, così vicino, ma invisibile agli occhi che non vedevano altro che lacrime. Guarire e urlare di felicità, sapendo che in realtà non si è mai stati soli.

 

Please don’t stop
Until my heart no longer screams
Katherine Wheel

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > HIM / Vai alla pagina dell'autore: Glendora