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Autore: Vanilla_91    26/01/2015    5 recensioni
E' proprio quando pensi che la tua vita sia finita, che lentamente, con difficoltà, tutto ricomincia.
Dal testo:
-La mia decisione l'ho presa quello stesso giorno: avrei salvato quei bambini e avrei avuto te. La prima cosa potevo farla facilmente, ma con te era diverso. Non ti conoscevo e tu probabilmente mi odiavi a causa del mio comportamento inqualificabile. Ho usato mille scuse per averti vicino ed ogni secondo passato in tua compagnia mi rendeva più sicuro delle mie scelte. Non avevo conosciuto nessuno come te: tanto forte e tanto fragile. Un'anima così pura da lasciarmi esterrefatto.-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I fuochi d'artificio illuminano il cielo notturno.  Le nubi ricoprono il manto buio, oscurando la luna e le stelle,ma fortunatamente il tempo ha retto fino al termine dei festeggiamenti. 
Sospiro, felice e sollevata. La pioggia avrebbe smorzato la gioia dei bambini e io mi sono ripromessa, circa 2 mesi fa, che nulla più avrebbe intrecciato la loro serenità.
Due mesi, sono già trascorsi due mesi da quel meraviglioso giorno ma continuava a sembrarmi tutto un sogno.
La paura che svegliandmii tutto sarebbe sparito non mi ha mai totalmente abbandonata.
-Kagome.- mi richiama una voce profonda -entra dentro o prenderai un malanno standotene qui fuori in questa notte umida.-
Mi volto a fissare l'uomo comparso alle mie spalle, sorridendogli.
InuYasha è impeccabile, come sempre, nel suo elegante completo scuro. La giacca, cucita su misura, gli evidenzia alla perfezione il torace scolpito ed atletico. I tratti marcati del volto, i capelli neri come la notte e quegli occhi resi rari da intense sfumature violacee lo rendono l'uomo più bello che io abbia mai visto.
Sembrava così freddo, serio, altero, ma io ho imparato a conoscerlo bene. Conosco anche il lato più dolce e insicuro di lui, quello che forse ha permesso solo a me di vedere.
Sorrido, emozionata per quel pensiero.
-È una notte bellissima, non trovi?-gli domando, ignorando le sue parole e tornando ad ammirare il cielo scuro.
Inuyasha sospira, per nulla sorpreso dal mio atteggiamento, dai miei continui cambi d’argomento.
Si avvicina, cingendomi da dietro la vita, e donandomi calore col suo stesso corpo.
-Stasera non ci sono le stelle che tanto ti piace guardare.- osserva.
-No, ma è comunque una serata speciale.-
-Tu sei speciale.- mi sussurra all’orecchio stringendomi maggiormente a sè.
Avverto  il cuore aumentare i battiti e godo a pieno di questa sensazione. Per troppo tempo il mio cuore è stato vuoto,fermo, prima che InuYasha gli donasse nuova vita.
Ma tra noi non è sempre stato così, un tempo, neanche poi così remoto, l’ho odiato profondamente.
La vita con me è stata profondamente crudele quattro anni fa, quando una malattia mi ha portato via il mio adorato marito, Hojo.
Avevamo fatto grandi progetti: una casa, una famiglia, un'esistenza lunga e serena,ma non abbiamo avuto il tempo per realizzarli.
 Il dolore e la disperazione mi avevano resa un terreno arido, togliendomi ogni gioia di vita. Senza di lui nulla aveva più senso. Era stato tutto troppo improvviso, troppo veloce e troppo ingiusto perché potessi accettarlo o farmene una ragione.
Il ricordo di Hojo non mi aveva mai lasciato, nè il tempo aveva reso il dolore più sopportabile, come tutti mi avevano detto.
Continuavo a rivederlo in ogni angolo della nostra casa, d'un tratto troppo grande, nell'ufficio della società di assicurazioni che avevamo aperto insieme.
Fu su consiglio di Sango, mia cognata, che presi una decisione.
Avevo bisogno di ricominciare da zero, di allontanarmi da tutto, ma come potevo scappare da qualcosa che mi portavo dentro?
Trovai ospitalità presso un convento situato nel Tempio dove io e Hojo c'eravamo sposati.
Quell'antico casolare sarebbe stata la mia casa per i successivi tre anni.
Il dolore non mi abbandonò mai del tutto, ma quello stile di vita semplice, il calore di chi mi stava intorno e la solarità e l’affetto degli orfani ospitati nella struttura sono stati un toccasana per la mia anima.
Respirare non è stato più così difficile, svegliarsi non era una maledizione e sorridere non impossibile.
Ma una lettera un anno fa ha rischiato di rovinare per sempre non solo la mia vita ma anche quella di quelle piccole anime innocenti e sventurate.
Poche righe, fredde ed informali, ci annunciavano lo sfratto. I debiti del tempio erano ingenti, le spese enormi e le risorse molto limitate.
Quel bellissimo tempio, la mia nuova casa, sarebbe divenuto un hotel di lusso per volontà di una multinazionale.
-A cosa stai pensando?- mi domanda InuYasha.
-Alla prima volta che ci siamo incontrati, a come mi sono sentita quando ho letto quella lettera. Ti ho odiato anche senza conoscerti.-
-Prima di incontrarti ero un'altra persona, Kagome. Ero un uomo amareggiato, deluso dalla vita e da una famiglia che mi aveva abbandonato e ripudiato. Solo le ricchezze contavano per me, era il mio modo per dimostrare al mondo quanto io valessi.-
Annuisco, ricordando la prima volta che l'ho incontrato.
Aveva ignorato tutte le mie richieste di incontro, fino a quando non ero piantata nel suo ufficio.
A nulla erano servite le mie parole accordate, le mie suppliche, a lui non importava nulla del destino di quei bambini.
-"Non mi importa nulla se quei mocciosi finiscono per strada, su quel terreno sorgerà il mio hotel." Mi giurasti.-
-Ero uno sciocco superficiale.-
-E allora cosa ti ha fatto cambiare idea?- gli domando.
-Tu, il tuo coraggio, la tua forza. Non ti sei mai arresa, nonostante il mio comportamento arrogante e i miei continui rifiuti. E quando alla fine mi hai promesso che mi avresti lasciato in pace se avessi conosciuto i tuoi mocciosi solo una volta ho pensato "ecco è fatta, basterà incontrare una volta quei bambini per liberarmi per sempre di lei.- ammette, ridacchiando.
-Ma così non è andata.-
-No, perché mi è bastato vederti con quei poppanti per capire tutto. Lottavi per loro, non hai mai smesso di farlo. Conoscevi i loro nomi, le loro abitudini, come se ognuno di quei mocciosi fosse stato tuo figlio. Mentre eri con loro i tuoi occhi brillavano e io mi sono irrimediabilmente perso in quel prezioso cioccolato. Li amavi intensamente e loro ricambiavamo il tuo affetto. Quei bambini avevano trovato in te quello che per anni io avevo cercato nella mia famiglia.-
-Perché allora hai impiegato mesi per deciderti?-
-La mia decisione l'ho presa quello stesso giorno: avrei salvato quei bambini e avrei avuto te. La prima cosa potevo farla facilmente, ma con te era diverso. Non ti conoscevo e tu probabilmente mi odiavi a causa del mio comportamento inqualificabile. Ho usato mille scuse per averti vicino ed ogni secondo passato in tua compagnia mi rendeva più sicuro delle mie scelte. Non avevo conosciuto nessuno come te: tanto forte e tanto fragile. Un'anima così pura da lasciarmi esterrefatto.-
-Non esagerare, non sono mica una dea.- esclamo, imbarazzata.
-Non sto scherzando, Kagome. Tu hai salvato la vita di questi bambini e anche la mia, rendendomi un uomo migliore. -
Sento gli occhi pizzicare.
-Tu hai salvato me,Inuyasha. Avevo perso la voglia di vivere e tu me l'hai ridata- confesso.
È riuscito a sanare ogni ferita presente in me..
Mi bacia, con estrema dolcezza. Un bacio che sa di noi, di speranza, di nuovi inizi e possibilità, del nuovo destino che abbiamo deciso di donarci.
-Signorina Kagome, cosa stai facendo?- esclama una voce squillante, facendomi sobbalzare.
Il viso paffuto e allegro di Rin, l'ultima arrivata, ci fissa curioso.
-Rin, io..- esclamo imbarazzata, tentando di allontanarmi da Inuyasha che sogghigno divertito.
-Cosa fai qui piccola?- le domando tentando di cambiare argomento.
-È vero che non dovremo più andar via? Nessuno ci caccerà più?- mi chiede, preoccupata.
Inuysha mi precede: si cala fino a trovarsi faccia a faccia con lei.
-No, piccolina, è proprio per questo che stasera festeggiamo. Questo posto sarà casa vostra per sempre, se lo vorrete.- la rassicura.
Rin gli sorride, mostrando una tenera finestrella tra i denti.
-Grazie, signore. Corro a dirlo a Jaken.- urla la piccola, prima di scappare via.
Sorrido, divertita per la scena.
-Grazie InuYasha, tutto questo è possibile solo grazie a te.- 
-Questo è solo l'inizio, amore mio. Ci sono mille cose da fare:  riparare il tetto, sistemare l'ala sud, ampliare la struttura.-
-Si, c'è tanto da fare, ma lo faremo insieme.- sussurro, tornando a cercare le sue labbra.


NOTE DELL'AUTRICE:
Una storia senza pretese :D
Mi scuso per eventuali errori, ma è frutto di una rilettura veloce..provvederò comunque a correggere :)
Se vi va, sarei lieta di conoscere il vostro parere :)
Baci
   
 
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