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Autore: Anown    26/01/2015    1 recensioni
[Misao]
[Misao]La storia si basa principalmente sul gioco Misao ma ci sono molti collegamenti con Mad father dato che l'autore è lo stesso e ci dovrebbero essere dei personaggi in comune.
Onigawara è un demone che concede la possibilità agli spiriti inquieti di vendicarsi però spesso porta le persone che ne hanno provocato l'ira in un'altra dimensione, una sua cliente insoddisfatta lo denuncia e il povero demone si ritrova ad essere intervistato.
La storia suppone che Onigawara, Ogre e lo straniero con gli occhi rossi siano la stessa persona e che Novella la signorina "Libreria" del gioco Misao sia il clone di Aya.
Fa una piccola comparsa Sachico la principale antagonista di Corpse party. Spero che la storia possa piacere.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Quel demone avrebbe dovuto aiutarmi a vendicarmi di mio marito invece lo ha salvato e portato in un’altra dimensione! Non mi è stato nemmeno utile a salvare la mia bambina o meglio l’ha salvata, ma ora lei segue le orme del padre!- disse furiosa una bella donna dai cappelli lunghi e castani, gli occhi azzurri e un abito blu.
-Si calmi e lasci parlare me signora Drevis.- disse una bambina con la pelle di un insano bluastro, gli occhi in parte nascosti dai lunghi e disordinati capelli neri e un abito stracciato rosso.
-E lei chi è?- chiese un giornalista.
-Io sono Sachiko Shinozaki e faccio da avvocato a Monika Drevis.- rispose la bimba.
-Davvero? Lei è lo spirito che è stato in grado di creare numerose dimensioni sovrapposte nella scuola maledetta Havenly Host per intrappolarvi i malcapitati che vi entravano senza l’aiuto di alcun demone?- chiese sorpreso il giornalista.
-Sì, sono io, Onigawara si era offerto di aiutarmi, ma avrebbe fatto in modo che io mi potessi vendicare solo del diretto responsabile e anche in caso fossi riuscita ad attuare il mio piano di vendetta su larga scala lui avrebbe fatto in modo di trasportare le mie vittime in un'altra dimensione come ha fatto con Alfred Drevis e con le vittime sacrificali della signorina Misao.- spiegò irritata la bambina. La TV venne spenta e una giornalista con accanto un cameramen chiese ad un uomo pallido e calvo con occhi rossi e orecchie appuntite: -Allora, signor Onigawara, ci spieghi cosa ne pensa delle accuse della signora Drevis?-
-A dire la verità, il fatto che Aya, la figlia della signora Drevis, sia diventata un’assassina non è colpa mia in alcun modo. Io ho fatto tutto il possibile per allontanare la signorina, è lei che ha voluto salvare a qualunque costo il genitore e che alla fine è rimasta influenzata dalla faccenda a tal punto da impazzire. Per quel che riguarda la signorina Shinozachi invece ho da dire che la persona che ha meritato la sua ira è già morta e non è giusto che lei si metta a spegnere vite a caso. Inoltre la mia scelta di portare qui le persone che scatenano la giusta ira degli spiriti è legata ad un mio grande progetto... Fin da quando ero un piccolo demone che osservava il mondo umano, i criminali psicopatici e gli individui crudeli senza scrupoli mi hanno sempre incuriosito. Ho sempre voluto studiarli e vedere come agivano in contesti isolati così ho deciso di…- disse Onigawara cercando di utilizzare un tono solenne per poi essere interrotto.
-Ok basta così.- rispose la giornalista sbadigliando. -Comunque, stando qui il signor Drevis è diventato una persona migliore?-domandò la reporter.
-Ehm…- il demone cominciò a riflettere su cosa rispondere, ma si sentì rumore di motosega e comparse Alfred Drevis che ne brandiva una mentre inseguiva una rana con la testa da pollo.
-Signor Drevis, che ne pensa delle dichiarazioni di sua moglie?- chiese la reporter inseguendolo.
-Tutto ciò che ho fatto era per il bene di mia figlia e della scienza. Ora scusate ma devo andare.- rispose sbrigativo l’uomo per poi tornare all’inseguimento.
Sulla poltrona fecero accomodare una graziosa ragazzina con i capelli scuri di media lunghezza, gli occhi castani e una divisa scolastica rosa.
-Bene bene, signorina Misao, ci dica cosa ne pensa dell’operato di Onigawara.- chiesa la donna.
-In realtà sono abbastanza soddisfatta del suo operato, se avessi continuato ad essere così ossessionata dalla vendetta non avrei mai trovato la pace.- dichiarò la ragazza sorridendo mentre la giornalista si annoiava ma poi continuò -Però non capisco perché doveva riportare in vita le mie vittime sacrificali in particolare quell’essere crudele, infimo e senza scrupoli di Yoshino, lei non meritava alcuna seconda possibilità!- disse Misao assumendo un tono di voce truce mentre il suo incarnato diventava sempre più pallido, il suo collo cominciava a inclinarsi e dalla sua bocca cominciava ad uscire sangue.
-Misao!- esclamò con gioia un bambino dai capelli verdi saltandole in braccio.
-Kudoh, è davvero bello rivederti.- disse dolcemente Misao tornata normale mentre accarezzava la testa del bambino.
-Bene tu sei una delle vittime sacrificali di Misao, cosa ne pensi di tutta questa faccenda?- chiese la giornalista al bambino ma lui stette zitto.
Un gatto cominciò ad avvicinarsi a Misao strusciandosi contro le sue gambe e facendo le fusa ma la ragazza infastidita gli diede un calcio e lo allontanò.
-Lei è Mr Sohta vero? Il maniaco omicida con il fetish per le mani, allora cosa ne pensa della sua trasformazione?-chiese la giornalista.
-Miao.- rispose il gatto e la giornalista delusa andò ad intervistare una bambina dai capelli rosa a caschetto.
-Allora Yoshino sa perché si trova qui?- chiese la donna sperando in una risposta sodisfacente
-Veramente no, non ne ho idea.- rispose la bambina con fare altezzoso poi si girò con rabbia verso una bambina bionda attaccata ad un ragazzo biondo.
-Ehi, brutta ossigenata lascia subito il mio uomo!- disse rabbiosa la piccola andando dai due.
-Ossigenata? Questo è il mio colore naturale!- si difese la biondina.
-Ah certo, ti sarai di certo versata della vernice addosso.- ribbattè Yoshino
-Bene signor Tohma, dato che penso che parlare con Saotome sarebbe inutile, lei cosa ne pensa della sua permanenza in questa dimensione?- disse la donna.
-Sinceramente penso che sia un inferno. Devo badare a queste pesti e le uniche ragazze nei paraggi sono Novella che se mi avvicino minaccia di uccidermi e Ayaka l’unica compagna di classe che non era attratta da me ma sa cosa le dico? Se avessi saputo che facendo il Don Giovanni sarei finito così mi sarei fatto prete!- disse depresso il ragazzo.
Sulla poltrona delle interviste stavolta si accomodò una ragazza con gli occhiali e i capelli scuri raccolti in una treccia.
-Bene Novella lei è l’assistente di Onigawara vero?- chiese la donna.
-Sì, sono io.- rispose gentile la ragazza.
-È vero che prima che glielo desse una ragazza lei non aveva neanche un nome? Gli altri la chiamavano Libreria giusto? Non si sente un po’ frustrata per questo?- cominciò la reporter.
-No, il signor Onigawara è un po’ strano, non mi ha dato un nome per questo, non è una cattiva persona. Riguardo al suo lavoro posso dirle che se non avesse l’abitudine di portare qui gente io non sarei qui dato che sono il clone della figlia del signor Drevis anche se non posso dire che avere tanti umani fra i piedi mi renda felice dato che io ne ho molta paura.- rispose lei.
-A proposito della storia della clonazione, lo sa che Monika Drevis, la madre della ragazza da cui lei è stata clonata, ha chiesto di adottarla e di farle da tutore legale?- rivelò lei.
-Eh!?- esclamò sorpresa la ragazza.
-Lei e maggiorenne e non può essere adottata.- precisò Onigawara.
-Bene ed ora intervisteremo la povera ragazza che ha dovuto ritrovare le parti del corpo di Misao, la piccola Aki.- presentò la reporter.
-Emh, veramente io sono Aki maschio, la mia controparte femminile non è potuta venire.- disse un ragazzo dai capelli corti e castani imbarazzato.
-Ok, ma ci dica, è stato faticoso e snervante svolgere questo compito?- chiese lei.
-No, anche se spaventato dallo squillo di un telefono ho quasi sbattuto contro il muro e ho rischiato di morire, comunque no, è stato un piacere per me aiutare Misao. Però scoprire di avere un alterego femmina ed essere costretto da questa ad uccidere un uomo è stato veramente traumatico.- rispose inquieto il ragazzo.
-Ehi Aki, che bello rivederti.- disse una ragazza dai lunghi capelli biondi tenuti in ordine da un fermaglio rosso.
-È bello anche per me. Scusa se ti ho lasciato sola con Sohta, ripensandoci era abbastanza ovvio che ti avrebbe uccisa e dato che il cervello di Misao si trovava nel suo armadietto avrei dovuto essere più sospettoso ma ero talmente occupato a cercare le parti del corpo di Misao che non ci ho riflettuto.- disse sinceramente dispiaciuto.
-Ma no, tranquillo. Ora sono così felice, poter stare il mio Onigawara è così bello. Sai che io e lui ci sposeremo la prossima primavera?- disse la ragazza al settimo cielo.
-Davvero? Lei è la fidanzata di Onigawara? Ottimo risponda a qualche domanda.- disse eccitata la reporter.
-Non credete a quello che dice, io non sono fidanzato!- esclamò preoccupato Onigawara.
-Bene prima andava dietro a quel maniaco di Sohta ora va dietro a un demone con non so quanti secoli più di lei… Ayakama che fai...- commentò preoccupato Aki mentre Ayaka si appoggiava alla spalla di Onigawara.
-Bene ci parli lei della sua storia d’amore con questa ragazza umana?- domandò interessata la donna.
-Scusi ma non sta finendo il tempo a disposizione del suo programma?- disse Onigawara sperando di togliersi d’impiccio.
-Oh cielo! Ha ragione! Chiudiamo qui e tanti saluti da NPDS, notiziario per demoni e spettri, vi auguro un buon continuamento di serata.-      
  
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