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Autore: Akeryana    26/01/2015    5 recensioni
[Dal capitolo 1]
Era sperduta nella neve e le vennero in mente le parole che un giorno sentì da una persona a lei cara, ma non riusciva a ricordarsi chi fosse.
"E' così fredda"
"La neve è candida"
"Cos'è qualcosa di candido?"
"Qualcosa di non rosso"
"E cos'è qualcosa di rosso?"
"Un mostro che succhia il sangue delle persone. Un mostro che ha sembianze umane."
Vide avvicinarsi un uomo....Con gli occhi rossi....
< Ciao bambina, posso succhiare il tuo sangue? >
L'uomo cercò di prenderla ma venne fermato da un...ragazzo.
< Leon >
***
"Un vampiro. Sono creature oscure a cui non bisogna avvicinarsi e se lo farai, verrai catturata...."
Il ragazzo si avvicinò a quell'innocente creatura porgendole la mano che lei afferrò e lui la strinse a se.
"Da quegli occhi"
***
< Adesso basta Diego! >
< No Francesca, io non mi arrendo! Dimmi perché non vuoi stare con me >
< Perché tu sei un vampiro e io odio i vampiri, sei fortunato a non essere ancora morto >
***
< Violetta, dicci che cosa sta succedendo! >
< I vampiri parlano da giorni di un peccato che tu e Leon avete commesso >
< Un peccato che se venisse scoperto, per me e Leon sarebbe la fine >
Paring: Leonetta, Diecesca, Fedemilla
Genere: Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le storie di vampiri e umani'
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Nuovi arrivi allo Studio For Hope

 
 
 
Il giorno che ci siamo conosciuti...
Immobile, trattenevo il respiro.
 
 
 
Francesca era al dormitorio della night, quel posto le metteva soggezione ma doveva assolutamente parlare con Diego. Per giorni e giorni non aveva fatto altro che pensarci e dopo un mese aveva preso la sua decisione.
Entrò nel salone dove si riunivano per le assemblee importanti, al centro c’era un tavolo in cristallo, con sopra un portagioie, ma era certa che non contenesse gioielli. Poi le pareti erano di un rosso cremisi, colore strano per dei vampiri, e al muro degli armadi, contenenti dei portagioie. Ma cosa ci tenevano dentro?
<<    Cosa ci fa un’umana qui?    >>    al suono di quella voce, che tanto odiava. Lara. La vampira che odiava più di qualsiasi altra cosa.
<<   Sono qui per Diego    >>   rispose decisa, non abbassava la testa di fronte a nessuno…Nemmeno a un vampiro.
<<   Dopo tutto quello che gli hai fatto passare credi di poter venire qui come se non fosse nulla? Ts. Povera illusa    >>   ovviamente commentò con acidità.
<<   Non mi importa di quello che pensi, io devo solo parlare con Diego    >>    il suo tono era gelido, ma non avrebbe potuto farle gelare il sangue, lei non era tipo che si spaventava tanto facilmente.
<<    Fammi indovinare: solo perché ti ha morso credi che lui adesso ti ami e speri di avere quella storia d’amore proibita da tredicenne fissata coi vampiri. Fammi il favore    >>  
La frase non colpì tanto Francesca quanto per una parte…    <<   Come fai a sapere che Diego mi aveva morso?    >>  
Lara la guardò per qualche secondo, per poi scoppiare in una fragorosa risata che, ovviamente, fece andare su tutte le furie la ragazza    <<   Il giorno che ti ha morso tutti noi abbiamo sentito odore di sangue e una volta che Diego è venuto ha raccontato con fierezza il momento di vittoria    >>  
<<   Il “momento di vittoria”?   >>   ripeté l’umana confusa.
<<    Si, esatto. Tutti noi sappiamo quanto tu odi i vampiri e tutti noi ci siamo sempre chiesti come fosse il tuo sangue, ma ovviamente nessuno era ancora riuscito a morderti. Fino a che…    >>  
<<    Adesso mi hai stancato Lara!   >>    si sentì una voce provenire dal piano di sopra, le due si girarono e lo videro: era Diego. E sembrava anche piuttosto infuriato.
<<   Ti ho stancato? Di fare cosa? Di dire la verità? Ts. Se volevi dirglielo tu potevi anche dirlo. Non mi cambiava, l’importante era che vedessi la sua faccia a queste parole    >>   aveva un sorriso di vittoria sul volto, evidentemente aveva raggiunto il suo obbiettivo.
<<   Sparisci Lara prima che perdi la pazienza   >>   le ringhiò contro   <<   Lo sai che sono molto più potente di te. Sono un livello sei mentre tu una misera livello tre    >>   disse con più calma con le iridi divenute rosso cremisi.
La vampira strinse i pugni e se ne andò consapevole della dura verità.
L’umana si girò verso il suo vampiro, che con un salto incredibile arrivò alla fine della scala, che separava il primo piano dal secondo, e le andò di fronte con un sorriso smagliante.
<<    Sono felice di vederti Francesca   >>   
<<   Pensavo non volessi più vedermi per la questione del…Livello E   >>    sussurrò il nome quasi temendo di ferirlo nuovamente, ma no, lui sorrise.
<<   Sono contento che ti preoccupi per me, ma non devi e tutto grazie a Leon   >>    gli comparve un sorriso rassicurante.
<<    Intendi quando l’hai morso? Ma se il suo sangue poteva guarirti sin dal primo momento…perché non l’hai morso subito?   >>    chiese, giustamente, l’umana.
<<   Ti spiego: per noi vampiri ci sono diversi status sociali: il più basso è quello dei Livello E, ex umani. Poi c’è la classe dei vampiri comuni che vanno dal livello uno a livello cinque, che è molto più comune di quanto pensi e ne fa parte anche Lara insieme ad Andress, Maxi e Tomas. Poi ci siamo io e Federico che siamo della classe nobiliare, che ne fanno parte i vampiri dal livello sei al livello otto. Infine ci sono i Sangue puro, l’ultimo esistente è Leon, che una volta raggiunti i poteri completi dovrà diventare sovrano di tutti i vampiri e decidere anche il destino di voi umani    >>    si era stranamente incupito e la ragazza non ne capiva il motivo   <<   Tu pensi che lui come futuro sovrano abbia tutti i privilegi che si possano avere, giusto?   >>   lei fece cenno di si con la testa   <<   Ti sbagli…Sin da piccolo a Leon gli sono stati tolti molti privilegi, come quello di giocare con me e Federico, lui poteva solo studiare e ora che vuole dimostrare i suoi sentimenti a Violetta non può…Perché gli è proibito di dimostrare ogni singola sensazione o sentimento, non può piangere, sorridere o arrabbiarsi. Non deve mostrare il suo cuore a nessuno, per essere il leader che tutti noi dobbiamo avere    >>  
<<   Adesso capisco molte cose…E mi pento di averlo giudicato e capisco anche perché non volevi morderlo.   >>  
<<   Ma non penso che sei venuta per parlare di questo, cosa volevi dirmi?    >>  
<<   Che c’ho pensato e…Non mi importa se sei un vampiro, grazie a te ho capito che non tutti i vampiri sono crudeli e assetati di sangue. Ti chiedo scusa, ma volevo anche chiederti se…   >>   le sue gote presero colore paonazzo e lui comprese, infatti le prese la mano e con uno scossone la fece finire sul suo petto. Lei cercò di dire qualcosa ma non ne ebbe il tempo che la baciò con passione.
All’inizio fu colta di sorpresa e non sapendo cosa fare si stette ferma, ma dopo aver ricollegato il cervello al resto del corpo riprese a muoversi. Infatti mise le mani nei capelli bruni di lui e l’avvicino di più a se e, anche se all’inizio non se n’era accorta, lui prese possesso della sua lingua iniziando una danza, al quale lei non si sottrasse.
Un momento magico, indimenticabile…Che venne interrotto da Federico.
<<    Ei voi due!   >>   i due si separarono e si girarono verso l’amico che era di fronte a loro, ad alcuni passi di distanza   <<   Non vorrei disturbarvi ma io e Romeo adesso abbiamo lezione e tu, mia cara Giulietta, dovresti andare da Violetta e Ludmilla    >>     prese l’amico per le spalle e lo trascinò via, mentre quest’ultimo si lanciava sguardi complici con la sua amata.
 
 
 
Fin dall'inizio,
Sapevo che...
Avrei trovato una casa per il mio cuore che...
Batte forte
 
 
 
La serata fortunatamente era passata tranquilla, anche se a Ludmilla parse strano il fatto di non aver visto né Federico né Tomas, ma di certo, per una volta, staranno stati a lezione al posto di stare con lei.
Le rimaneva solo da controllare l’entrata del dormitorio della Night Class, poi sarebbe potuta andare nella sua camera a riposare visto che ormai era notte fonda.
Una volta superato il giardino posteriore si ritrovò di fronte il pavimento di marmo che portava dritto all’entrata. Fortunatamente le sembrava tutto tranquillo…Ma forse era troppo presto per dirlo, infatti, poco più in là da lei vide una figura, che a piccoli e lenti passi, seguendo il terreno di marmo, si dirigeva all’entrata. Ludmilla uscì il suo pugnale  anti-vampiro, pronta per attaccare, però appena la persona, illuminata dai raggi lunari…Per lo shock lasciò cadere la sua arma nell’erba e si portò le mani alla bocca, nel tentativo di non gridare ma lo stesso attirò l’attenzione.
<<   Ludmilla, posso spiegarti…    >>     allungò la mano insanguinata verso di lei, ma la ragazzo non l'ascoltò e corse via spaventata.
Lui la fissava. Come poteva aver avuto paura di me dopo tutti questi anni? Le ho mai dato ragione di avere paura di me?
Ma i suoi pensieri vennero interrotti da una voce a lui troppo familiare, che lo chiamava    <<   Federico...   >>  
Il vampiro ritornò a guardare di fronte a se e lo vide: Leon.
<<   Leon io...Io...   >>   si inginocchiò di fronte a lui, mentre le lacrime uscivano copiose dalle sue iridi castano. Posò le mani sporche di sangue per terra, intanto le lacrime arrivarono alla sua bocca, anche essa sporca di sangue.    <<   Io ho ucciso Tomas!    >>    gridò in preda a una crisi isterica.
<<   Federico calmati…    >>   si inginocchiò di fronte a lui.
<<   Come? Come posso calmarmi dopo aver ucciso Tomas? Un mio simile! Mi sento un mostro…    >>  
Leon l’abbracciò e lo aiutò ad alzarsi.    <<    Non sentirti in colpa, Tomas forse più di tutti meritava la morte    >>   cercò di consolarlo.
<<   Lo dici perché ti ha accusato di aver ucciso suo padre, tuo zio?    >>    l’amico gli fece cenno di si con la testa   <<   Ma mentiva…vero?    >>  
<<   Si, non sono stato io ad ucciderlo, ma mio padre per darmi il tempo di scappare e salvarmi. Avrei voluto restare    >>    disse con un filo di malinconia.
<<   Non auto commiserarti, avevi solo cinquemila anni, che per gli umani sarebbero cinque anni    >>  
<<  Grazie Fede, questo mi rassicura    >>  
<<   No, grazie a te Leon     >>  
 
 
Colori e promesse,
Come essere coraggiosi.
Come posso amare se ho paura di cadere?
 
 
Ludmilla correva spaventata come mai, le lacrime le coprivano la visuale e non capiva dove stesse andando...Ma le importava poco. Federico. La persona che amava di più al mondo. L'unica persona del suo passato che gli era rimasta. Aveva ucciso.
Da cosa l'aveva capito? Dal fatto che...una volta le aveva fatto assaggiare il suo sangue.
Aveva tredici anni, era stata attaccata da dei Livello E e non era riuscita a difendersi. Appena arrivò Federico, la vide a terra in una pozza di sangue. Stava per morire dissanguata, ma a lui venne un idea: con le zanne si morse il polso, così da far fuori uscire il liquido rosso cremisi. Prese l'amata con il braccio pulito facendola mettere a sedere e appoggiando la testa sul suo petto, era dannatamente debole. Avvicinò il polso pieno di sangue alla bocca dell'amata, che stava perdendo velocemente quel colore roseo. Le disse di bere il suo sangue e lei, troppo debole per fare altro, obbedì. Posò le labbra su quel liquido e bevve a piccoli sorsi, credeva che le avesse fatto schifo e invece no, era dolce ma lasciava un sapore metallico in bocca. Nel mentre era presa dalle sensazioni che quel liquido le stava dando dentro il petto, le ferite si stavano chiudendo. Dopo  il vampiro riprese a parlare, dicendole semplicemente che bastava, che era tutto come prima. Ma si sbagliava. I suoi sensi erano più affinati, riusciva a sentire meglio e a vedere meglio, anche gli odori erano più forti. Non l'aveva trasformata ma queste qualità erano emerse.
Infatti riusciva anche a percepire di chi era il sangue che aveva sul corpo e non era il suo ma di Tomas.
Perché l'aveva ucciso? Cosa era successo mentre era via? Era forse infuriata perché il rivale le faceva delle avance? Se era solo questo il motivo le veniva la pelle d'oca. Era mai possibile che fosse stato geloso di lei così tanto da arrivare a uccidere un suo simile?
Andò a sbattere contro una parete. Era incredibile, aveva corso tanto che non si era nemmeno resa conto di essere arrivata al paese, che distava solo tre chilometri dalla scuola. Ma per sua sfortuna era finita in un vicolo buoi, poi a quell'ora.
Si asciugò in fretta le lacrime, sentiva qualcosa di strano in torno a se. Si guadò attorno e lì vide: dei Livello E.
Era cinque e l'avevano circondata, non mostrava paura perché tanto sapeva che con il suo fidato pugnale anti-vampiro li avrebbe uccisi con un sol colpo...Però, per sua sfortuna, si ricordò che le era caduto, per lo spavento, appena vide Federico.
Era circondata. Era arrivata la sua fine. Si accasciò a terra e chinò la testa, facendo capire a quegli esseri che per lei non valeva la pena combattere. La potevano divorare.
In un primo momento lì sentì avvicinare, ma poi, non sentendo più nulla alzò lo sguardo e di fronte a se vide le sue più care amiche: Fran e Vilu.
<<   Cosa credi che ti lasciamo così?    >>    la prima a parlare fu Violetta, che le porse la mano, con un sorriso solare sulle labbra.
<<   Non so cosa sia successo, ma poco mi importa. Ora dobbiamo solo sbarazzarci di questi brutti mostri    >>    dopo toccò a Francesca, che anche lei le porse la mano con un sorriso sincero.
La bionda strinse entrambe le mani, facendosi aiutare ad alzarsi.
<<    Ma ragazze io ho perso il mio pugnale   >>    confessò abbilita.
<<   Non fare così, potrai sempre aiutarci da bordo campo  >>   la rassicurò la mora.
<<    Già Ludmilla non disperare, l'importante per ora è distruggere questi Livello E e tornare a scuola   >>   continuò la bruna.
<<   Grazie ragazze   >>  
Fran e Vilu guardarono i vampiri e fu come se si trasformassero. L'aria dolce svanì lasciando spazio solo alla voglia di vincere.
Violetta prese il suo bastone in metallo e andò all'attacco, un Livello E le si parò davanti, ma lei no si fece intimorire e lo colpì con il suo bastone, che al contatto con la pelle del vampiro lo colpì con una scarica elettrica. Scagliandolo contro una parete.
<<   Ottimo Vilu, ma sprechi troppe energie. Trovo molto più utile la mia vecchia pistola   >>   tirò fuori da sotto il vestito, dove sopra il ginocchio, abbastanza nascosta dal vestito, c'era la fondina dove teneva la sua arma. La puntò un po’ per volta verso i livello E, con estrema maestria ne colpì tre rimanendo ferma. Intanto i corpi, anche di quello colpito da Violetta, si dissolvevano diventando polvere, ma i loro vestiti restano al suolo. Una volta sconfitti gli ultimi le tre tornarono a scuola. Stanche dell’incredibile serata che avevano avuto.
 
 
 
 
Ma guardandoti lì da solo...
Improvvisamente,
I miei dubbi vanno via in qualche modo.
Un passo più vicino.
 
 
 
Francesca e Violetta erano state avvisate, la sere successiva, dell’arrivo di due nuove studentesse, un’umana e una vampira.
Decisero che Francesca avrebbe dato il benvenuto all’umana mentre Violetta alla vampira, era più sicuro. Almeno Francesca non avrebbe ucciso la vampira.
La mora attendeva di fronte il dormitorio della “Day Class” l’umana, che vide arrivare. Dai suoi movimenti e dal suo modo di camminare vedere che era molto timida. Portava abiti scuri: una canotto che andava da sopra dal blu scuro al nero, una gonna rossa con sopra una cintura borchiata e le braccia coperte da braccialetti, infine degli stivali neri, anch’essi borchiati. Aveva la pelle molto chiara e i capelli neri e ricci che le ricadevano sulle spalle. Sembrava tanto fragile da potersi spezzare da un momento all’altro. Questo colpì molto Francesca ma poi si accorse dell’enorme borsone che aveva sulle spalle, molto grosso per tenerci solo vestiti.
Una volta faccia a faccia la guardiana regalò alla  nuova arrivata un sorriso sincero.
<<   Ciao io sono Francesca, tu devi essere Nata   >>   le allungò la mano, ma la nuova arrivata si limitò a guardarla solamente, senza dire o fare altro.   <<   Non devi spaventarti, ti prometto che fino a quando ci sarò io qui nessuno ti farà del male   >>   ritirò la mano e l’accompagnò nella sua camera, mostrandole l’edificio.
Nel mentre Violetta aveva già incontrato la vampira. Era molto socievole ma sentiva una strana presenza in lei, quasi maligna. Il suo nome era Emma. Indossava una maglia bianca, con una gonna marrone e delle calze nere che le arrivavano fino a sotto il ginocchio, infine delle ballerine nere. Abbigliamento molto originale. Aveva i capelli biondi, la pelle chiara, come ogni vampiro e gli occhi castano scuro.
Erano nel corridoio dirette alla lezione della Night Class che era tenuta da Angie. Ma nel mentre incontrarono Andress che rimase incantato da Emma, cosa che non le sfuggì. Infatti corse da lui, con un sorriso diabolico, che la bruna notò e rabbrividì, e andò dal vampiro quasi a un soffio dalle sue labbra e gli lasciò un bacio a stampo. Il vampiro ne rimase piacevolmente sorpreso, mentre Violetta solo sorpresa.
Tutti e tre fecero strada insieme, mentre i due vampiri parlavano l’umana restava dietro, al pensiero di dover vedere Leon dopo il divieto di Antonio.
Andress aprì la porta dell’aula seguita dopo da Violetta, che sentì lo sguardo di Leon su di se, ma non ebbe il coraggio di guardarlo.
<<   Oh Violetta, che bella sorpresa. Cosa devi dirmi?    >>   chiese Angie amorevolmente, come sempre.
<<  Volevo presentarvi la vostra nuova compagna di classe, il suo nome è Emma   >>   dopo la vampira entrò e si guardò attorno, tutti gli sguardi erano su di lei.
Quando Leon si alzò per darle il benvenuto, cose che faceva per tutti e Violetta lo sapeva, ecco perché non le diede fastidio. La nuova alunna capì chi fosse. Con un balzo incredibilmente agile atterrò sul banco del Sangue puro, si abbassò di poco e prese tra le mani il suo viso, scioccando tutti, compresa Violetta.
<<   Quindi tu sei Leon Vergas, l’ultimo Sangue puro, il nostro prossimo capo. Allora sono vere le voci su di te: sei tanto bello quanto potente   >>    lo elogiò come un Dio mentre si avvicinava sempre di più alle sue labbra.
“Perché Leon deve sempre essere al centro dell’attenzione?!”  pensò Andress geloso e invidioso.
“Come osa toccare Leon?!” pensò Lara infuriata.
“Ts. Povera illusa. Se pensa che basti questo per conquistare Leon” questo fu il primo pensiero di Maxi.
“Il cuore di Leon appartiene solo a Violetta. Quella lo imparerà a sue spese” pensò Diego con un sorriso beffardo.
“Leon sta solo aspettando che Violetta esca per scaraventare quella sgualdrina al muro. Non vuole che la sua piccola umana veda il suo lato peggiore” pensò Federico, che aveva ragione.
Violetta uscì dall’aula con gli occhi pieni di lacrime.
“Come poteva già avermi dimenticato dopo tutto quello che avevamo passato? Non l’aveva scansata o cacciata, le stava permettendo di toccarlo. Forse credeva che non servisse più perdere tempo con me? Perché Leon mi stai facendo tanto male?”
Nel mentre nell’aula il Sangue puro girò la testa da un lato impendendo alla nuova alunna di baciarlo, poi con un gesto svelto della mano la scaraventò al muro. Tutti sorridevano compiaciuti, tra questi anche Angie.
<<   Come osi trattarmi in questo modo?!    >>   gridò scioccata la vampira.
<<   Tu per me non sei altro che una compagna di classe, il mio cuore viene già occupato da un’altra e il suo nome è… Violetta   >>   il Sangue puro uscì dall’aula senza essere fermato. Intanto le sue parole ferirono nel profondo Lara e fecero infuriare Emma, che uscì anche lei seguita da Andress.
<<   Emma aspetta!   >>   gridò il vampiro.
La vampira si girò verso di lui   <<   Cosa vuoi Andress? Non so dell’umore giusto   >>   
<<    Non perdere tempo con Leon, lui non ti merita. Piuttosto potresti pensare a qualcun altro    >>    propose avvicinandosi a lei.
<<    Ah si? E chi hai in mente?    >>   fece la finta tonta, quando sapeva chi intendeva.
Il vampiro le prese il viso tra le mani avvicinandola a se   <<   A me    >>    la baciò con infinita passione.
“In effetti potrebbe essere un’idea. Mentre sto con Andress potrei anche provarci con Leon, così avrei due piccioni con una fava. Perfetto….”
 
 
 
Sono morta ogni giorno aspettandoti.
Tesoro non aver paura,
Ti ho amato per mille anni
E ti amerò per altri mille.
 
 
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte
 
Nota autore: Salve a tutti. Scusate l’incredibile ritardo ma questo è il capitolo più lungo che io abbiamo mai scritto. Allora FINALMENTE Diego e Fran si mettono insieme (Ma solo io trovo Lara acida? -.-). Ma cosa?! Federico ha ucciso Tomas? Per fortuna Leon lo capisce e lo aiuta. Quando ci sono gli amici… E intanto scopriamo un pochino di più sul passato di Leon. Ma Ludmilla lo vede sporco di sangue e scappa e si caccia nei guai, ma ci sono Fran e Vilu a salvarla. Ma cosa ne dite del ricordo di Ludmilla? Le parti si inverto, non è Federico a bere il suo sangue ma lei. E per concludere arrivano Nata (attenzione a tutte le Naxi, nel prossimo capitolo inizierà la Naxi ma sarà un po’…complicato) ed Emma, che ci prova sia con Andress che con Leon, ma Leon al posto di Andress la rifiuta (bravissimo Leon *.*). Ora vado a scrivere il nuovo capitolo di “Seguenda estrella a la derecha y luego dritto hasta la manana” come qualcuno mi chiedeva ;) Un beso.
  
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