Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Silen    26/11/2008    6 recensioni
Iª parte: C’erano soltanto una retta e un punto lontano…
IIª parte: …il triangolo doveva ancora unire i suoi tre lati…
Epilogo: …ma una forma geometrica è già tale, a prescindere,
e persino quando doveva essere ancora 'disegnata'!
[Scritta per la "FIRST-AID KIT Challenge!"]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Hermann Kaltz, Karl Heinz Schneider, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'e'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CT OneShot

Le supposte non conoscono confini, né hanno pregiudizi o preferenze culturali!

Questa volta, invece, ritorniamo nel passato tedesco di Inseguire un sogno, afferrare il destino


Alleanze e obiettivi

Poppenbüttel, Amburgo – Gennaio 1981

Alla villa era in corso un’insolita battuta di caccia: quel ragazzino impertinente si era nascosto chissà dove, e lei stava incominciando a spazientirsi sul serio.

Karl-Heinz, un bel gioco dura poco… – strepitò, – Se non vieni fuori immediatamente, il tuo sederino imperiale diventerà bello rosso, e non a causa della varicella! – Ma la sua voce potente si perse nell’eco del corridoio vuoto; sospirò frustrata, stringendo le labbra, e tornò in salotto, dove la sua amica sorseggiava pacifica il tè.

Si accigliò, aggrottando le sopracciglia, e le scoccò un’obliqua glaciale occhiata azzurra, inclinando di lato la testa bionda; lei si poteva rilassare, perché tanto suo nipote si era lasciato mettere la supposta senza fare storie, mentre il suo

Quei due disgraziati, stando sempre insieme, e attaccati come piattole, si erano presi contemporaneamente tutte le malattie esantematiche dell’infanzia, quella era soltanto l’ennesima; ma ora in casa Schneider c’era anche la piccola Marie, e il dottore aveva consigliato di allontanare il fratello, per non rischiare che la attaccasse pure a lei.

Così, si erano messi d’accordo con i Kaltz, e, mentre il Kaiser-Sohn e la nuora erano rimasti a casa, lei e il Kaiser-Enkel si erano trasferiti alla villa per rimanerci fino al termine della convalescenza. Anche perché l’amica era più anziana di lei, poi il marito, Leonhard, era stato da poco dimesso dalla clinica, e doveva pure badare agli altri due fratelli, Mathilde e Gerhard, che, fortunatamente però, avevano già preso la varicella.

Lei era sempre riuscita, con le buone, oppure con le cattive maniere di Oma Kaiser, a far prendere le medicine a suo nipote, che, però, stavolta, aveva partorito la geniale pensata di scappare via come un fulmine biondo, quando aveva adocchiato il terribile oggetto di cura oblungo e potenzialmente fastidioso. E, ahimè, la tenuta del deputato aveva più stanze e corridoi di un convento.

Sedette pesantemente sul divano e si servì il tè – Perché Karl-Heinz non prende un po' esempio da Hermann, che è sempre tranquillo e obbediente! –

Beate Hulde sorrise, serafica – Non turbarti, cara, lo troveremo… – mentre addentava un pasticcino, – È proprio come Rudolf junior quando aveva la sua età, ma non ancora altrettanto scaltro! – sentenziò convinta.

La madre orgogliosa che c’era dentro di lei sogghignò, compiaciuta, considerando che i suoi maschi Schneider sembravano fatti con lo stampino. – Già, sempre in perenne movimento, e testardo come un mulo! – annuì agitando un biscotto.

– Donne! – tuonò una voce maschile dal vano della porta, – Sono arrivati i rinforzi! –

Le due signore si voltarono, e Oma Kaltz ridacchiò, mentre Karla osservò accigliata il marito, abbigliato come se dovesse andare a caccia sul serio, compreso il berretto di pelliccia in testa, apostrofandolo – Sei ridicolo conciato così, Rudolf senior! – che fece spallucce, – Per stanare il nemico astutamente nascosto, bisogna ingegnarsi: così ho portato con me l’avanscoperta… – e fischiò.

Sauzer si intrufolò in salotto uggiolando euforico; anche se non era un cane da caccia ma un irruente Deutsche Dogge, si era dimostrato altrettanto capace di fiutare l’odore del padroncino ogni volta che spariva. O per andare a giocare a pallone, oppure, come in questo caso, per non farsi infilare uno scomodo ‘proiettile’ nel deretano, come disse Opa in un impeto venatorio un po' scurrile. Le nonne sghignazzarono.

Poi il Colonnello richiamò all’ordine il suo esercito unico per cominciare a perlustrare il territorio ostile in cerca della preda in formato nipotino monello, e girarono in lungo e in largo per la villa, dato che, senza coperte, in giardino sarebbe stato troppo freddo.

Il cane annusava silenzioso, e concentrato nel suo compito, sicuro, ogni volta, della direzione che prendeva, mentre il nonno lo seguiva, da buon cacciatore che era, senza fare il minimo rumore. Finché Sauzer non si arrestò davanti a una porta socchiusa, puntando e scodinzolando col piccolo moncone di coda rimasto.

Rudolf Schneider senior sbirciò dal piccolo spiraglio e lo vide: un ciuffetto biondo che spuntava da sotto un tavolo. – Rimani qui e sorveglia, vedetta canina, mentre io vado ad avvertire le retrovie…! – sussurrò all’orecchio peloso e pendulo, e il Kaiser-Dogge sedette impettito sulle zampe posteriori.



Sohn: figlio maschio. Enkel: nipote di nonni. Deutsche Dogge: Alano.

* * *

Toh, anche qui siamo nel pieno della caccia al Kaiser, però sembra che i crucchi siano più organizzati ed efficienti!

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Silen