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Autore: whiteblankpage    26/01/2015    6 recensioni
C’è questa canzone, strana e con le parole belle. Battiamo i lividi per mantenerli viola.
Ci sei tu che continui a rigirarti il dito nelle piaghe come se questa sorta di felicità non fosse giusta.
C’è la pasta avanzata nella pentola sul ripiano della cucina, la valigia vuota nell’armadio e la nostalgia che aspetta fuori da una porta che ti rifiuti di aprire.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Battiamo i lividi per mantenerli sempre viola.


 
 
 

Sul muro della cucina, sopra il tavolo, c’è scritto Human after all, ma nessuno sa chi sia stato a scriverlo. Sorridi, lasci scorrere lo sguardo su quei segni a matita, questa è una di quelle piccole cose che ti piacciono tanto, una di quelle casualità importanti solo per le persone come te. Perché qualcuno che conosce i Daft punk ha vissuto tra quelle quattro mura chissà quando, magari tre mesi fa, magari tre anni, e adesso ci siete tu e quella scritta come sottile traccia di un passaggio.
“Sei una ragazza particolare”, l’ha detto Andrea l’altro giorno e tu gli hai sorriso per la scelta di parole, perché ‘particolare’ è una parola così bella con cui vestirsi.
Sullo specchio della vostra camera c’è scritto Thug life, ci sono le sbarre alle finestre e Livia che non c’è mai, sempre a lavoro, ci sono i biscotti allo zenzero che pizzicano alla lingua e questa nuova vita che è come una boccata d’aria proprio prima dell’asfissia. Hai i piedi rovinati dal troppo camminare, gli anfibi da buttare, la pasta del Lidl nell’ultimo cassetto, il ricordo della barba ruvida di Andrea sulla pelle l’altra sera, la testa così piena da sembrare vuota.
“Sono sociopatica, ho un problema con le persone”.
“Nel senso che ci metti un po’ ad attaccarti?”
“Nel senso che non so relazionarmi”.
“Dai che ci divertiamo”.
“No, non così”.
“Non ti fidi di me?”
“Non mi fido di nessuno, scusa”.
Londra è grande, ti sei persa due volte in un giorno per ritrovarti prima a Bow, poi ad Aldgate, Bethnal green non è una bella zona ma l’affitto costa poco e poi c’è Human after all sul muro della cucina che qualcosa dovrà pur significare.
I’m Nobody! Who are you?
Are you -Nobody- too?

Ci sono ancora i tuoi gusti strani, le poesie scoperte per caso e le canzoni che sembrano esserti venute a cercare, ci sono tutte le persone che ti sei lasciata indietro perché era ora di pensare a te stessa e tutte le strade che avresti potuto prendere. Chissà dove saresti andata, chi avresti incontrato, quali braccia ti avrebbero presa all’improvviso facendoti ridere forte.
“Ti fidi di me?”
La casa adesso è più tranquilla, dopo cena cala una quiete vestita di tristezza e alle 4.00am non senti più le chiacchiere provenire dalla cucina, l’odore di fritto che riempie il corridoio e la risata di Sara che è appena tornata da lavoro. È così difficile per quelli come te, il cambiamento. Quasi quanto la stasi, e quel star fermi ad aspettare non si sa cosa che alla fine uccide.
C’è questa canzone, strana e con le parole belle. Battiamo i lividi per mantenerli viola.
Ci sei tu che continui a rigirarti il dito nelle piaghe come se questa sorta di felicità non fosse giusta.
C’è la pasta avanzata nella pentola sul ripiano della cucina, la valigia vuota nell’armadio e la nostalgia che aspetta fuori da una porta che ti rifiuti di aprire. Adesso sei un po’ più forte, gli attacchi di panico sono diminuiti notevolmente, non piangi da quattordici giorni e stai imparando a parlare di cose che spaventano, dei sentimenti, delle gravidanze, della disoccupazione, di te. Sei la tua paura più grande e forse ancora non l’hai capito, ma stai imparando ad affrontarti e questi sono passi importanti.
“Sei una ragazza particolare”.
Le chiavi ce le ha ancora, chissà se domani passerà per un caffè.
Intanto c’è l’affitto da pagare, quel colloquio a Tottenham court road, il caffè da fare prima di correre a prendere il D3.
Le chiavi ce le ha ancora, in questa vita nuova tu non corri più dietro a nessuno. 




*Spazio autrice*

Beccatevi queste 614 parole senza connessione o filo logico. 
Vita nuova, pocchissimo tempo per scrivere, ma una nuova raccolta di os. Nella Ballata della quotidianità butterò tutte le parole senza senso che ho bisogno di far uscire, non ci saranno agiornamenti regolari, posterò ogni volta che tirerò fuori qualcosa dalla mia confusione. 
Battiamo i lividi per maneterli viola è il primo di una lunga serie di monologhi, non l'ho corretto per mancanza di tempo quindi spero non ci siano errori. 
Se mi cercate questo è il mio facebook
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