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Autore: Lumos and Nox    26/01/2015    8 recensioni
Tre capitoli su alcune delle coppie tra Villains più amate.
Ecco a voi Aderis, Jalefica, Yzier e molte altre. Tre semplici caratteristiche che le accomunano: pazzia, cattiveria e... "amore"?
#1: Famiglia
#2: Litigio
#3: Romance
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vita di Coppia: come sopravvivere



1. Famiglia

Ade/Eris
Avere una famiglia, creare un'altra immortale seccatura completa di divine piccole pesti, in perenne contatto con le loro vite, non era mai stata la priorità di entrambi. Insomma, quel pensiero non era stato nemmeno al di sopra di tutti i grandi traguardi delle normali coppiette- che in questo caso comprendevano una casa a forma di teschio nelle profondità del Tartaro, gemiti di anime torturate, qualche accidentale calamità naturale e, cosa più importante di tutte, la vendetta e conseguente dolorosa, morte dei propri nemici.
E tutto sarebbe stato perfetto. Ma il "Fato" aveva ancora molto da ridire al riguardo.
«Hai intenzione di indirre una festa in suo onore come a suo tempo fece tuo fratello?» chiese Eris osservando con ben simulata noia il pancione.
«Tralasciando il fatto che era una festa degna delle loro scarse capacità mentali, effettivamente vorrei proprio vedere il grande e possente Zeusino qui nel Tartaro. Non credo abbia nemmeno mai visto il piccolo Cerby».
Eris prese con grazia il calice di ambrosia che Ade le porse. «Oh, credo che ci sarebbe qualcosa di ben più importante da vedere che non un cane a tre teste, non credi?»
Gli occhi del Dio dei Morti si illumirarono. Sorrise, teneramente perfido. «Sai, sinceramente credo che potrebbero anche venire, se non avessi tentato di spodestare tutto il loro patetico Olimpo. In compenso, potrei chiedere alle Parche di donare qualcosa alla peste, che ne dici, zuccherino?»
Eris ridacchiò. «Dico che mi sembra un'idea niente male, per una divinità del tuo calibro. Così debole rispetto a me».
«Uhm, i cambiamenti d'umore della gravidanza». Ade si avvicinò al volto della dea sino a sfiorare le sue labbra. «Interessante».
Nella pancia di Eris, la piccola Nemesi scalciò come a voler esprimere il suo desiderio di entrare a far parte della famiglia più malvagia degli dei.

Jafar/Malefica
«Temo di non aver compreso, Jafar». Malefica scese dal suo trono con una grazia innaturalmente fredda, che avrebbe fatto rabbrividire anche il più formidabile principe. «Per quale motivo non sei in grado di compiere il compito che avevamo pattuito?»
Jafar strinse le labbra. «Mi duole contraddirti, mia Signora, ma lo avevi deciso solo tu».
«E con questo cosa devo aspettarmi, Jafar? Una ribellione?»
Il Gran Visir perse la pazienza. «Almeno spiegami come si fa!»
Le labbra di Malefica si arricciarono in un sorrisetto. «Non credo proprio. Dopotutto, dovresti avere già esperienza al riguardo, con la Principessa Jasmine».
Jafar scosse la testa con una smorfia, benché dentro di sé non potesse far altro che continuare ad ammirare profondamente la Strega per il suo colpo basso.
«No?» si finse sorpresa Malefica. «Oh, che peccato».
«Devi soltanto mostrarmi come metterglielo, Malefica!»
La Regina di Tutti i Mali non sembrò sorpresa dalla supplica nel tono del Gran Visir.
«Per favore» sibilò quello infine, cercando quasi di non farsi sentire, chinando la testa.
Malefica ghignò, e finalmente acconsentì ad aiutarlo, seguendo Jafar al fasciatoio nell'altra stanza, dove il piccolo Dubra- pelle verde e occhi dorati- stava urlando a squarciagola nell'attesa di essere cambiato.
Possibile che essere una famiglia dovesse essere più complesso di organizzare un'ascesa al trono ad Agrabah?

Yzma/Facilier
«Darkia, hai intenzione di scendere?» strepitò Yzma con quanto fiato aveva in gola, mentre Facilier aiutava i tre gemelli demonietti- Shango, Agni e Te Reinga- che avevano adottato a prendere fuoco senza danneggiare troppo i vicini.
Avevano già ustionato Kronk, ed era difficile non avere in casa un servitore tutto muscoli- e niente cervello- disposto perfino a rifare il letto di ceneri ardenti dei tre gemelli.
Yzma, i denti stretti in un'imprecazione e le braccia rigide fissate lungo i fianchi, era sull'orlo di una crisi di nervi: sarebbero dovuti essere già da almeno dieci minuti al Palazzo delle Malvagità e se c'era una cosa che odiava era ritardare alle occasioni in cui loro potevano mostrarsi in tutta la loro magnificenza.
La voce di Darkia arrivò attutita dal piano superiore, in quello che sembrava un diniego. Yzma mollò un urlacchio esasperato e si gettò sul divanetto lì accanto. «Non può metterci sempre così tanto!»
«Non stressarti, mia cara» si inserì Facilier, spegnendo distrattamente il fuoco che, starnutendo, Agni aveva appiccato al tappeto. «Sono sicuro che Darkia ha quasi finito. D'altronde, non capita tutti i giorni di poter assistere alla presentazione ufficiale del sedicenne Principe di Tutti i Mali».
Il viso di Yzma si illuminò in un ghigno. «Credi che Darkia abbia...?»
«Non lo credo, ne sono sicuro» rispose Facilier sistemandosi la giacca. «Controllare un intero corredo di ombre può rivelarsi davvero utile a fini spionistici».
I due ebbero appena il tempo di scambiarsi un'occhiata complice, prima che una voce lugubre alle loro spalle li raggiungesse.
«Eccomi». Darkia, l'unica gravidanza che il corpo decrepito di Yzma avesse potuto sopportare, stava scendendo a fatica per via del lungo abito viola scuro che la faceva inciampare. La pelle grigiastra metteva parecchio in risalto il sorriso storto e i capelli neri arruffati.
«Sei splendida, piccola mia» si complimentò Facilier, mettendole un braccio sulle spalle, mentre la ragazzina sorrideva. «Ho usato il tessuto d'ombra e...»
Venne interrotta dalla voce stridula di Yzma. «Sei stupendamente cupa davvero, Darkia, ma a dopo gli elogi! Se siamo tutti pronti, andiamo! Te Reinga, guai a te se mandi a fuoco il vestito di Darkia! Lo potrai fare dopo! E Shango, Agni, smettetela di litigare e datevi la mano!»
Yzma si assicurò che tutti le avessero obbedito prima di gettare una pozione di trasporto nel camino del salotto. «E vedete di non farci sfigurare!»
Attenzione, Malvagi. La famiglia Yzmier stava arrivando.

Frollo/Gothel
«Credo di non aver sentito bene. Che cosa vorresti fare, Claude Frollo?»
Il giudice deglutì lentamente, pulendosi con eleganza le labbra con un tovagliolo. Si preparava alla risposta. I vari servitori si affrettarono chi ad uscire dalla stanza, chi a non sembrare troppo interessato.
«Se mi avessi fatto finire, lo sapresti, Gothel. Stavo soltanto proponendo una carriera che Lucifero potrebbe intraprend...»
«Ah! Ecco qui il tuo errore, caro: mio figlio non farà mai un lavoro tanto orribile come il tuo!»
«Quindi vorresti trascinarlo nella follia della tua Magia Nera?»
Mentre i suoi genitori battibeccavano, Lucifero, tratti appuntiti del volto, occhi castani e una zazzera di capelli neri sotto un berretto viola, sospirò. Sarebbe stato carino se in quella famiglia la sua opinione fosse contata qualcosa.

Crudelia/Madame Medusa
«Ora devi lanciarglielo, tesoro, così...» Medusa sventolò davanti agli occhi di Rubinia un enorme coscia di pollo, prima di tirarla ai due coccodrilli famelici nel canale. Mentre la bimba batteva felice le mani, si ritrovò a pensare quanto fosse ironica la vita. Lei, che aveva odiato come non mai i mocciosi e l'amore che non fosse per i soldi, si ritrovava ad essere sì ricca e a vivere nella villa De Mon, ma anche ad essere sposata con Crudelia e ad aver adottato una bambina. Passò la mano nei capelli mezzi bianchi e mezzi rossi di Rubinia- Crudelia e le sue maledette tinte. «Andiamo a comprare una nuova pelliccia come sorpresa per la Mamy?»
Rubinia spalancò gli occhi verdi, strillò per la gioia e, incapace di tenere un segreto, corse subito dentro la villa a rivelarlo a Crudelia.
Madame Medusa sospirò, non riuscendo a reprimere un sorrisetto. Sempre così finiva, in quella famiglia.

Helga Sinclair/Clayton
«Non perdere di vista il bersaglio, Cecil».
Il bambino non obbedì abbastanza in fretta: un piccolo schiaffo in testa e gli occhi erano di nuovo sul suo obiettivo.
«Non farmi perdere tempo» lo riprese imperscrutabile e seria Helga. «Stai imparando a sparare, non partecipando al festival internazionale delle mammolette».
Cecil sbuffò una ciocca dei suoi capelli biondi, sotto lo sguardo divertito di Clayton che, sotto una tenda poco più in là, era impegnato a intrattenere la piccola Alexandra. A cui non piaceva aspettare.
«Papaaaà!» strillò la piccola mora. «Finisci la storia! Alla fine hai ucciso l'uomo scimmia?»
«Certamente. Ma non è stata quella l'avventura più micidiale in cui mi sono imbattuto» rispose l'uomo, aspirando del fumo dalla sigaretta. Incrociò per un attimo lo sguardo di Helga. Si sorrisero.

Grimilde/Gaston
Gaston avrebbe voluto avere almeno una dozzina di figli, che lo avrebbero accompagnato a caccia e che avrebbero seguito le sue orme. Grimilde non aveva mai avuto intenzione di deturpare il suo corpo perfetto con qualsiasi attività fisica, figurarsi poi con una gravidanza, un patetico tentativo di creare una famiglia.
Dopo varie sfuriate, animali della foresta brutalizzati e sortilegi magici finiti ovunque, erano giunti ad un accordo.
Uno solo.
E ciò spiegava il bambinello che aveva il privilegio di stare accanto a Grimilde. Aveva un visetto pallido, labbra piccole e carnose, mento all'infuori, capelli neri e- cosa che sua madre adorava- un occhio azzurro e uno verde, come a dimostrare che, qualunque cosa Grimilde facesse, era perfetta.
Aingeal aveva solo tre anni, ma già sembrava aver capito come funzionava il mondo. Eccolo lì, a giocare con i filtri magici mentre Gaston cercava di fargli impugnare un rozzo fucile per bambini, inutilmente.
Era ormai evidente. Loro figlio sarebbe diventato uno stregone e l'avrebbe aiutata a riprendere il suo trono. Lo aveva deciso lei, ed era lei a capo di quella... famiglia. Era strano che la vecchia immagine del re e di Biancaneve che compariva a quella parola fosse stata sostituita da Gaston e da Aingeal. Era strana, ma... bella. La sua famiglia.

Merlino/Magò
Si erano sposati giovani, Merlino e Magò. Merlino aveva ancora i capelli neri e a malapena un accenno di barba, mentre Magò non si era ancora ingobbita dalla Magia Oscura, no, non c'era ancora stata nessuna macchia in lei, né nessuna magia in nessuno di loro.
Magò aveva i capelli lunghi color violetta, naso all'insù, begli occhi grandi e verdi e un corpo slanciato che l'abito da sposa fasciava benissimo, al contrario della tunica di Merlino.
Il bambino che era nato dopo un anno di matrimonio era bello come Magò, aveva pensato spesso Merlino. Aveva capelli violetti, occhi neroazzurri ma un fisico un poco gracile, con le caviglie magrissime. Nonostante questo, Merlino aveva sempre pensato che il suo Marrec fosse meraviglioso. E che avrebbe reso fieri sia lui, sia Magò, diventando un cavaliere.

Hans/Charlotte La Bouff
«Ooooh, non sono splendidi?» esclamò sognante Charlotte, aggrappata al braccio di Hans. Il principe diede un'occhiata distratta ai nuovi oggetti delle moine della ragazza ed impallidì quando il sguardo scivolò su due o tre bambini- rispettivamente i figli di suo fratello maggiore Wilhelm- che giocavano a palla, le vesti da parata ben in vista. Charlotte sospirò di invidia, stringendosi a lui. «La tua famiglia è così grande e bella, Hans».
«Lo sai che ne penso» scattò lui con tono freddo. L'espressione sul viso della ragazza si fece per un attimo colpevole prima di rivelare un sorriso. «Vedrai che con noi sarà diverso. Te lo prometto» assicurò tanto di sorriso e pollice alzato.
Hans emise uno sbuffo- forse speranzoso- mentre i suoi occhi scivolavano sulla pancia ancora piatta di Charlotte. Da un certo punto di vista, anche lui ne era certo: insieme ai piccoli Gerda e Kay, la sua vita sarebbe cambiata. Avrebbe avuto una nuova famiglia, una vera famiglia, non dodici fratelli disposti a tutto pur di distruggerlo.

Spugna/Nonna Fa
Un bambino tozzo, con gli occhi a mandorla stranamente azzurri, correva a perdifiato lungo le banchine del porto. Subito dietro di lui, un'altra bambina, uguale se non fosse stato per i capelli appena più lunghi. «Sbrigati, Bèiké!»
«Io sto arrivando, Féng! Sono mamma e papà che non si sbrigano!»
Alle loro spalle, Spugna e Hua Yun si avvicinavano saltellando tra le tavole. «Porta bene!» si giustificò la mamma, sorreggendo il marito che barcollava. «E poi il nostro Grillo ci porterà fortuna di sicuro al mercato!»
Un brontolio sordo si confuse con Féng che apriva la bocca per parlare. Spugna trasalì e si rizzò a sedere, ritrovandosi nella penombra della sottocoperta. Immagini confuse di Hua gli danzavano sotto le palpebre.
Era stato solo un sogno... di una famiglia che forse avrebbe potuto avere.



N.d.A.
Ebbene si, mi lancio in una nuova sfida: tre piccoli prompt su queste sei coppie. Che la mia morte abbia inizio.
Cercherò di aggiornare ogni due o tre giorni, come avete visto sono racconti molto brevi.
Passando ai nomi dei bambini (perché ogni cosa ha un suo significato):
Nemesi: è la Dea della Vendetta, e non c'entra una beata fava con Ade e Eris. Tecnicamente, nella mitologia greca, è figlia di Oceano e Notte ed è precisamente la dea della Distribuzione della Giustizia. Ma da Ade e Eris, come poteva non nascere la dea della Vendetta?
Dubra: significa "Ago" in arabo ed è un richiamo alla maledizione che Malefica aveva imposto ad Aurora.
Darkia: questo è a dire il vero l'unico nome su cui sono andata a puro intuito. Richiama un poco le ombre di Facilier e l'oscurità di Yzma, non trovate? Comunque, Darkia ha circa quattordici anni ed è l'unica figlia naturale degli Yziel.
Agni: nome di una divinità del fuoco atzeca.
Shaung: nome di uno spirito del fuoco voodoo.
Te Reinga: significa "Inferno" in lingua maori.
I tre gemelli sono stato adottati, ho immaginato fossero tre spiriti del fuoco simili per carattere ai tre fratellini di Merida.
Lucifero: niente, è solo il nome del diavolo.
Rubinia: nome che richiama la passione di Madame Medusa per le pietre preziose.
Cecil: secondo nome di Clayton (avevo finito le idee).
Alexandra: nome del padre di Helga traslato al femminile.
Aingeal: "Angelo" nella lingua della zona in cui si svolge Biancaneve e i Sette Nani. Considerando quanto Grimilde ai canoni di bellezza, chi è più bello di un angelo?
Marrec: è in celtico e significa "Cavaliere". Era ciò che all'inizio sia Magò, sia Merlino desideravano che loro figlio diventasse, prima che si ammalasse mortalmente nel tentativo di poter diventare uno scudiero. Da ciò deriva l'avversione di Merlino per questi mestieri e la rottura tra i due.
Probabilmente in seguito approfondirò tutta la loro storia.
Gerda: ammetto che qui non sono stata molto originale. È il nome della protagonista della fiaba originale de La Regina delle Nevi.
Kay: è il coprotagonista de La Regina delle Nevi. Scusate, non avevo molte idee...
Bèiké: significa "Conchiglia" in cinese (almeno secondo google traduttore).
Fèng: significa "Vento" in cinese, ma lo stesso discorso di sopra vale per questo nome.
E niente, spero vi piaccia e di non essere andata OOC. Ci tengo a sottolineare che questa storia non ha niente a che vedere con il ciclo di Promessi Rivali- avete idea della quantità di mocciosi che circolerebbero nel Black Realm, sennò?
Riguardo a PR, aggiornerò al più presto con la oneshot sul Principe Giovanni e poi con il nuovo capitolo. Ho una nuova shot su Spugna, migliore della scorsa, preferite che cancello la precedente o che pubblico entrambe?
Fatemi sapere anche se volete che aggiunga nuovi parings :)
Baci
Nox

  
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