Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: kia99    26/01/2015    0 recensioni
"Ti ho amata da quando avevamo 18 anni, prima che pensassimo la stessa cosa:essere amati ed essere innamorati e ora, tutto quello che posso fare è dirti che queste braccia sono state fatte per stringerti."
Incontrerai tanti ostacoli, compirai anche tanti errori, ma non ci sono limiti se hai fiducia in te stesso. Il desiderio ti stimola e poi la volontà di farcela:questo conta più di tutto.
Perchè, credetemi, i sogni si realizzano per davvero.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1


-Vi dichiaro marito e moglie-
No, riavvolgiamo il nastro, voglio raccontare la storia da un po prima.
Come mai mi sono sposata a soli 21 anni?

Allora...

*3 anni prima*
-Amore sei sicura di avere tutto?-
-Si mamma, ora è meglio che vada o perderò l'aereo-
Oggi parto per il college, a Londra.
Il mio sogno sta per diventare realtà.
Avevo 12 anni quando decisi che me ne sarei andata dall'Italia.
Mi ricordo che dissi ai miei genitori, tornata da scuola:"Tutti i miei compagni dicono che un giorno andranno via da qui, impareranno nuove lingue e inseguiranno i propri sogni...ma se ci pensi bene, è facile parlare
ma chi ci riuscirà veramente?" volevo essere io. Volevo essere io quella che ce l'avrebbe fatta e cosi mi decisi: finisco il liceo e parto, vado a studiare all'estero.
Ecco perchè ora mi trovo in aeroporto, mia madre al mio fianco in lacrime, mio papà che con un braccio le avvolge le spalle e mio fratello che sorride mentre mi saluta con un cenno del capo.
Mi volto un'ultima volta sorridendogli, quel sorriso fiero ma allo stesso tempo impaurito di chi ancora non ha capito quanto ciò che ha sempre sperato è ad un passo da lui, per poi scomparire dietro l'angolo con
la valigia al seguito.
Nella tasca dei jeans tengo un piccolo pezzo di carta sul quale scrissi una cosa all'età di 13 anni.
Forse leggevo troppi libri o guardavo troppi film, ma il biglietto dice:
                                                                          "Londra è l'unico posto dove voglio vivere. Studierò e andrò li, troverò l'amore della mia vita e seguirò sempre il mio cuore,
                                                                           perchè lui è l'unico che sa veramente cosa voglio."
Promisi che al momento giusto sarebbe stato con me e ora è quel momento giusto.

Guardo fuori dal finestrino la città allontanarsi sempre più, fino ad essere coperta dalle nuvole e per un attimo mi sembra che tutto questo sia sbagliato, che non ce la farò mai da sola e quindi piango, gli occhi
fissati verso le nuvole, ma che sembrano non accorgersi delle tante possibilità che mi si stanno aprendo.
Le lacrime escono, forse per paura che tutto possa cambiare, ma subito mi ricompongo.
-Se ti sentirai sola, guarda in alto e ricordati che siamo sotto lo stesso cielo- mi aveva detto mia madre per riuscire a farmi andare tranquilla all'asilo.
A volte ti restano impressi nella mente alcuni ricordi strani e ti chiedi il perchè proprio loro si siano guadagnati un piccolo spazio nella tua testa...a me capita, ma non sono mai giunta ad una vera e proprio risposta.
Forse però quest'ultima non esiste, forse è solo giusto cosi e te non puoi fare niente.
Ed è con questo pensiero che mi addormento abbandonando con la mente per un attimo tutto e tutti.

Al mio risveglio manca solo un quarto d'ora all'arrivo.
Sblocco lo schermo del cellulare e trovo una chiamata persa da un numero sconosciuto.
Deve essere quel tale, Scott.
Mamma ha detto di fidarmi di lui, si sentono spesso ed è un suo caro amico.
Scott viveva in Italia, fino a quando non si era innamorato di una ragazza inglese e cosi decise di partire con lei.
Queste sono le uniche cose che so sul suo conto apparte che ha una figlia più grande di me e un figlio della mia età, il quale frequenterà la mia stessa scuola, quindi starò da lui finchè non troverò un appartamento.

-I passeggeri sono pregati di spegnere i cellulari o qualsiasi altro oggetto che possa interferire con la fase di discesa-
'ok, ci siamo. Ora inizia la tua nuova vita.'

Le porte scorrevoli si spalancano al mio passaggio sotto il sensore di apertura e mi trovo all'aperto.
Una leggera folata di vento mi ingarbuglia i capelli e mi provoca un leggero brivido che mi percorre dalla testa ai piedi.
Mi guardo intorno spaesata.
Non vedo nessuno, eppure quel tipo doveva venire a prendermi qui.
Sto per richiamare quel numero sconosciuto sul mio cellulare, quando sento:
-Cavolo sei proprio identica a tua madre!-
Mi volto non capendo bene da dove arrivi quella voce, quando davanti a me noto un uomo grassoccio, quasi pelato.
-Hey, stai tranquilla-dice notando probabilmente il mio imbarazzo -io sono Scott-
-Piacere, Emily, Emily Cal...-
-Si so chi sei, dai ci conviene andare, tra poco potrebbe iniziare a piovere-
Saliamo in macchina e non posso nascondere un po di imbarazzo, ma sono grata a Scott, il quale se ne sta in silenzio senza farmi domande.

Osservo la città fuori dal finestrino scorrere via mentre sfrecciamo via.
Sorrido spontaneamente mentre immagini confuse mi attraversano la mente.
-Hey cos'hai?-
-No niente, solo tutto questo mi sembra strano-
-Ed è solo l'inizio-
Già, è solo l'inizio di un grande sogno.
-Eccoci arrivati. Te se vuoi entra, ci dovrebbe essere solo mio figlio. La tua stanza è al secondo piano a destra, dalle un'occhiata mentre io tiro giù le valigie-
Non rispondo niente, mi limito a mostrargli un sorriso quasi dolce e innocente e scendo dalla macchina.

Tutto è in ordine. La casa ha un arredamento antico, ma pulito.
Salgo la rampa di scale, ma mi fermo sulla porta a sinistra, di fronte a quella che se non ho capito male sarebbe la mia stanza.
Dall'interno proviene una voce rauca.
Il figlio di Scott sta cantando Thinking Out Loud di Ed Sheeran.
Mi accovaccio davanti alla porta, appoggiando l'orecchio sul legno freddo per ascoltare meglio.
Ma ad un certo punto, la voce si ferma e la porta si spalanca.
Indietreggio spaventata per la sopresa, contro il muro alle mie spalle.
Appare davanti a me un ragazzo alto, capelli ricci e occhi verdissimi.
Solleva un sopracciglio e mi guarda con fare interrogativo.
-Te devi essere Emily, giusto?-
Annuisco.
-I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non si origlia qualcuno?-
Abbasso la testa imbarazzata mentre con una mano mi porto dietro l'orecchio una ciocca di capelli.
-Eddai stavo scherzando, non ti spaventare-dice ad un certo punto il ragazzo sorridendo e facendo comparire due tenere fossette.
-Quella è la tua stanza- dice indicandomi la porta difianco a me -Oh e comunque io sono Harry- aggiunge voltandosi mentre ormai si trova a metà scale.
Sorride scuotendo la testa rassegnato e scompare al piano di sotto.
-Piacere di conoscerti- dico ormai sola.






*Spazio autrice*
Allora, ciao:)
Avevo già provato a scrivere una ff, ma ci avevo rinunciato, non mi piaceva per niente ciò che avevo scritto.
Cosi ho iniziato questa.
Mi sono molto impegnata e credo di aver fatto una cosa come minimo decente, almeno per me.
Continuerò a scrivere lo stesso perchè mi diverte, ma mi piacerebbe davvero sentire cosa ne pensate voi, sentire qualche consiglio per rendere tutto più interessante.
Quindi perfavore lasciate qualche piccola recensione, mi farebbe davvero piacere sapere che in questo momento non sto parlando da sola.
-Chiara:)
Emily

Harry




  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: kia99