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Autore: rinoa81    26/11/2008    16 recensioni
Doveva ammetterlo: all'inizio la cosa l'aveva intrigata, a lei piacevano le cose particolari. E quella, lo era... però, però. C'era un però. Ad Ino piaceva avere il controllo delle cose, e in quella situazione si sentiva più una marionetta e non andava bene. Ad Ino inoltre, piaceva scegliere, e ahimè in quel caso non poteva farlo. Era stata frivola a pensare che sarebbe stata una serata diversa dalle altre, per spezzare un po' la routine, un modo per fare qualcosa di diverso, insomma. Non aveva messo in conto che chiunque sarebbe potuto presentarsi lì da lei, quella sera, e chissà con quali intenzioni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'asta- ShikaIno version
A Solarial,
che mi ha permesso di usare l'ambientazione della sua fanfiction,
che mi ha trascinata e invogliata affinché scrivessi,
che ha sempre fiducia in me.
A Lee,
che con poche parole mi dà un carica incredibile,
che mi sprona a scrivere anche sotto frustate, 
che aspetta il Naruto della sua vita, con l'augurio che arrivi presto.
Grazie di tutto.
Oltre a loro,
dedico questa storia a tutte le persone che in questo periodo hanno cambiato o vogliono cambiare vita,
a chi ha girato pagina, a chi sta per farlo.
A chi è tornato a vivere, finalmente.

L'asta - ShikaIno Version

Non poteva crederci, non poteva averlo fatto veramente. Non poteva essere stata così stupida da essere cascata nella trappola diabolica di Tsunade-sama. Ino Yamanaka, così scaltra e furba, si era lasciata incastrare come una bambina delle elementari. Certo, Tsunade-sama ne sapeva sicuramente una più del diavolo e sapeva sempre come ottenere ciò che voleva, però...

Però si era fatta fregare, inutile girarci intorno e cercare scuse.

Doveva ammetterlo: all'inizio la cosa l'aveva intrigata, a lei piacevano le cose particolari. E quella, lo era... però, però. C'era un però. Ad Ino piaceva avere il controllo delle cose, e in quella situazione si sentiva più una marionetta e non andava bene. Ad Ino inoltre, piaceva scegliere, e ahimè in quel caso non poteva farlo. Era stata frivola a pensare che sarebbe stata una serata diversa dalle altre, per spezzare un po' la routine, un modo per fare qualcosa di diverso, insomma. Non aveva messo in conto che chiunque sarebbe potuto presentarsi lì da lei, quella sera, e chissà con quali intenzioni. Anche se Tsunade aveva assicurato a tutte le ragazze che la situazione sarebbe stata sotto controllo e non ci sarebbero stati risvolti spiacevoli, un po' di preoccupazione le era venuta. Magari le era toccato un vecchio maniaco in astinenza da anni. Un espressione di disgusto le si formò sul volto. 

Maledetta Tsunade.

"Un'asta?" aveva chiesto Ino, un sopracciglio alzato.

"Un'asta."  aveva risposto la voce tranquilla di Tsunade, seduta alla solita scrivania.

"Un'asta con lo scopo di raccogliere fondi per la costruzione di un Night Club... é uno scherzo, vero?" 

"Non lo é." 

Ino era rimasta in silenzio per pochi secondi, il tempo di essere allettata dall'idea e di scartarla subito dopo, avendo avuto la visione di un vecchio bavoso che tentava di baciarla.

"Mi dispiace, ho già un altro impegno." disse convinta, credendo di chiudere così facilmente la questione.

Tsunade la guardò storto, intrecciando le dita sotto il mento e assottigliando poi gli occhi.

"Forse non ci siamo capite, Yamanaka. Non ti ho chiesto un favore, questo é un ordine."

Ino deglutì, quello sguardo che non ammetteva repliche intimoriva persino lei, sempre battagliera e sfrontata. Ma l'immagine di quel vecchio faceva sempre più spesso capolino nella sua mente, -ora una sua mano rugosa tentava di accarezzarle il viso. 

"No." affermò, seriamente disgustata. "Non può chiedermi di mettermi come premio in palio per un'asta e sperare che io accetti come se fosse la cosa più normale del mondo!" sbatté un piede al suolo, come quando era bambina e faceva i capricci col papà, sicura che avrebbe funzionato.

Tsunade osservò la ragazza divertita, pronta a colpire dove sapeva.

"Sakura non ha fatto tutte queste storie, mi deludi, Ino..." 

"A che ora é, l'appuntamento?"


Cretina. Era stata una cretina. Questo era ciò che la ragazza si stava ripetendo mentalmente mentre veniva accompagnata da Shizune nel luogo dell'appuntamento. Si guardò intorno un po' spaesata, non trovando niente di familiare che la rincuorasse in qualche modo. In realtà non sapeva nemmeno lei cosa cercasse, forse TenTen, Hinata, o Sakura, coinvolte anche loro in quell'assurda vicenda esattamente come lei. Avevano passato il pomeriggio insieme a prepararsi, lei aveva aiutato le ragazze sia con i vestiti che col trucco, visto che era l'unica esperta tra loro. TenTen aveva fatto più storie di Sakura, lamentandosi ogni due dei tacchi delle scarpe che le aveva scelto, Hinata non voleva farsi truccare, mentre la rosa sembrava più rassegnata. In qualche modo si era anche divertita, ed era soddisfatta di tutto il lavoro svolto, anche su se stessa, ma c'era sempre quel maledetto vecchio che saltava fuori nella sua mente e tentava in tutti i modi di abbordarla.

Shizune si fermò davanti una porta, facendo segno ad Ino di essere arrivate. Le rivolse un sorriso comprensivo, e poi la lasciò sola, sparendo in pochi attimi prima di doversi subire anche le lamentele della bionda, che a giudicare dall'espressione che aveva, non avrebbero tardato ad arrivare.

Ino guardò la porta, indecisa. Forse faceva ancora in tempo a scappare. Poteva inventarsi una scusa qualunque; un malore improvviso, aveva scordato di chiudere il negozio, aveva lasciato il gas aperto, o doveva cercare il suo gatto scomparso... ah, no, non possedeva un gatto. Maledetto gatto.

Afferrò la maniglia, girandola lentamente, schiudendo la porta che cigolava un po'. Notò che nessuna luce era accesa  nella stanza, doveva essere in anticipo. Più rilassata dal fatto che dentro non vi fosse nessuno, entrò spedita chiudendosi la porta alle spalle, cercando nel buio l'interruttore della luce. Ma qualcosa colpì il suo olfatto, facendole capire che non era sola.

Nicotina.

"C'é qualcuno?" le sue dita si muovevano strisciando contro il muro, alla ricerca dell'interruttore che finalmente trovò, illuminando così quella piccola stanza. Non ci mise che pochi secondi per individuare una figura distesa sul letto, -braccia dietro la testa, sigaretta tra le labbra. 

Sgranò gli occhi, totalmente spiazzata. E lui che cavolo ci faceva lì?

La figura si tirò su mettendosi a sedere, facendo penzolare stancamente le braccia.

"Sei in ritardo, mendokuse..."

Ino rimase immobile, con la bocca semiaperta, cercando di fare mente locale. A parte che sapeva Shikamaru in missione, o comunque in qualsiasi altro posto a caso, le opzioni erano due: o le avevano fatto uno stupido scherzo con la storia dell'asta, o Shikamaru era tornato prima dalla missione e si era buttato su uno dei primi letti che avevo trovato nel palazzo dell'Hokage. Non potevano esserci altre spiegazioni, certamente. Eppure, aveva parlato come se la aspettasse... niente panico, c'era sempre la terza opzione: Shikamaru era impazzito.

"Che ci fai qui?" chiese semplicemente. Da un lato si sentiva sollevata, quando il vecchio bavoso sarebbe arrivato non sarebbe stata sola, no? 

"Non ci arrivi da sola?" le rispose lui alzandosi per spegnere la sigaretta ormai consumata, mettendo in seguito le mani in tasca.

Soltanto in quel momento Ino realizzò che Shikamaru non indossava i suoi classici vestiti. Portava un paio di pantaloni neri e una camicia bianca, decisamente un look più elegante rispetto a quello che era solita vedere. Lo squadrò da capo a piedi un paio di volte, ancora interdetta. 

"Sei qui per l'asta?"

Lui non rispose, avanzando qualche passo verso di lei. Dio, se era bella. Il vestito che portava sembrava essere fatto apposta per il suo corpo, rigorosamente viola, e i capelli insolitamente liberi dalla coda le ricadevano lungo la schiena. Era stato un caso che fosse tornato dalla missione proprio nel pomeriggio e avesse incontrato l'amico Chouji che lo aveva messo al corrente della brillante idea del loro Hokage. Non ci aveva pensato due volte a partecipare e "vincere" Ino. Era davvero uno sfigato, il primo appuntamento della sua vita con la ragazza che gli piaceva aveva dovuto pagarlo. Non era molto gratificante, ma l'idea che un estraneo potesse passare un'intera serata con lei, gli aveva fatto saltare ogni buon proposito di starsene in disparte a guardare. Perché era questo che di solito faceva Shikamaru, osservava ogni ragazzo che ci provava con Ino e sopportava. Fare tutto quello fino ad allora era stato facile, in un certo senso era come se agisse all'ombra, la proteggeva da chi non riteneva alla sua altezza, ma la verità era che nessuno gli sarebbe mai andato veramente bene. Quando aveva pagato per lei quella sera, non aveva pensato a come spiegarle il gesto, anche se sapeva che Ino cercava sempre una spiegazione a tutto. L'aveva fatto e basta, istintivamente, e adesso la situazione si complicava. Che seccatura. Tutte quelle complicazioni... lui non le voleva, ma alla fine non poteva evitarle. Non fin quando nella sua vita ci sarebbe stata Ino, perlomeno.

"Sì, sono qui per l'asta." gli riuscì solo di dire alla fine, ghignando.

Ok, niente vecchio bavoso pensò la biondina, sentendosi in parte sollevata, e dall'altra confusa per la presenza dell'amico lì. Tra tutte le cose assurde che gli erano capitate prima di allora, Shikamaru Nara che pagava una serata con lei le superava tutte, meritava di certo il primo posto. 

"Quindi, tu... hai pagato per passare la serata con me?"

"Sì, in parole povere... é così."

"Shikamaru Nara, ma sei scemo?" gli si avvicinò piantandogli un pugno in testa, facendolo chinare leggermente. "Passiamo quasi tutti i giorni insieme da quando siamo nati e tu sprechi i soldi in questo modo?" 

"Non é stato uno spreco." precisò lui, massaggiandosi il punto in cui era stato colpito. "La faccia che hai adesso ripaga di tutto."

Ino lo fulminò con lo sguardo, incrociando le braccia al petto.

Shikamaru Nara non aveva via di scampo.

"Adesso noi ci mettiamo comodi qui..." lo afferrò per un braccio trascinandolo sul letto, facendolo sedere. "e tu mi spieghi che succede, ok?" finì, mettendosi seduta accanto a lui, decisa come non mai a capirci di più. Shikamaru non era certo tipo da gesti futili o inutili, la sua presenza lì doveva per forza avere qualche significato. Ed Ino era curiosa, terribilmente curiosa. Probabilmente, se la curiosità non avesse avuto nome, si sarebbe potuta chiamare Ino Yamanaka. Ma non era soltanto quella a spingerla a cercare il perché, in verità. Se al posto di Shikamaru si fosse presentato Chouji, per esempio, l'avrebbe presa in modo diverso. Chouji era un ragazzo generoso, che si preoccupava sempre per gli altri. Ecco, se lui fosse stato lì, lei avrebbe pensato che voleva aiutarla evitandole qualsiasi tipo di guaio. Ma Shikamaru... no, non ce lo vedeva proprio, a fare una cosa del genere. Lui era più menefreghista.

O almeno, credeva.

Non le aveva mai prestato attenzioni particolari... a parte quando si trovava in difficoltà in qualche missione, o quando la aiutava a studiare medicina, oppure quando le faceva compagnia al negozio quando i suoi non c'erano, o quando... ok, forse qualche attenzione gliel'aveva prestata. Ma questo non voleva dire niente... andiamo, si parlava di Shikamaru Nara.

"Ti ascolto." lo incitò vedendo che non si decideva a parlare.

"Mendokuse..." biascicò lui, sapendo che non aveva scampo.

"Dimmi qualcosa che non so già!" trillò ridacchiando, divertita in qualche modo dalla situazione. "Non è che sei malato e domani morirai?"

"Ma sei scema? No!"

"Allora devi partire in missione per mesi?"

"No, Ino..."

"Allora è un'abitudine, la tua? Che brutto vizio..." lo guardò quasi con disprezzo, vedendo al suo posto il vecchio bavoso.

"Mendokuse, Ino..."

"Ah! Allora dev-"

Era la seconda volta che Shikamaru aveva fatto qualcosa senza pensarci troppo, ed era la seconda volta che ne era rimasto soddisfatto. D'accordo, avrebbe potuto zittire Ino in un altro modo, ma baciarla era stata la prima cosa che gli era venuta in mente, e poi... al diavolo, non sapeva usare le parole, doveva pur iniziare da qualche parte e lei non lo aiutava parlando come una macchinetta di cose senza senso, per giunta.

"Shika..."

"Se riattacchi lo rifaccio."

Ino si toccò le labbra, ancora incredula. Guardò Shikamaru che aveva l'espressione di uno che era imbarazzato e terrorizzato allo stesso tempo. Probabilmente stava pensando che lei lo avrebbe picchiato. E probabilmente lo avrebbe fatto se non per un piccolo dettaglio di cui lui non era a conoscenza.

"Sai, Shika... Stavo pensando che forse tu in qualche modo molto inconsciamente hai deciso di prendere parte a quest'asta perché la tua famiglia forse in passato ha avuto a che fare con questo genere di cose guarda tuo padre per esempio mi sembra uno che..."

Ma che cavolo...?

Oh.


Recepito il messaggio, Shikamaru la baciò di nuovo, ghignando maliziosamente.

E Ino sorrise.

Quell'asta si era rivelata più interessante di quello che -solo inizialmente, aveva pensato.

Villaggio di Konoha, qualche ora prima dell'asta.

"Ehi Shikamaru! Già di ritorno?"

"Ciao Cho. Sono appena tornato..."

Chouji sorrise furbo.

"Allora non sai ancora nulla, vero? 

"Mh?"

"L'Hokage ha indetto un'asta per raccogliere fondi per un Night Club..."

"Ah. Vabbé, vado a riposarmi."

"Le ragazze sono state messe come premio in palio. Anche Ino." 

"Ah. A che ora é, quest'asta?"



Fine.

Note autrice: Lucy, ho rovinato tutto, perdono. ç_ç 

Ho cercato di fare del mio meglio, e devo dire che nonostante forse non sia venuta un granché, mi sono divertita un casino. XD Ridevo da sola come una scema, non so se sia normale, ma tant'è. Adoro scrivere in questo modo, adoro scrivere su Ino e Shikamaru sopratutto perché mi permettono questo. Come già accennato nella dedica iniziale, l'ambientazione mi è stata gentilmente concessa da Solarial, che in seguito alla sua versione Neji/Ten mi ha proposto di scrivere questa. Ovviamente, vi consiglio di leggerla: L'asta

Che dire, spero di aver fatto cosa gradita, in caso siete tenuti a tirarmi pomodori. (Almeno ci faccio la salsa XD)

Ringrazio come al solito la mia beta (sola e unica ù_ù) Sakura84, oltre che per il suo lavoro, anche perché come da rito ormai, le riempio la testa con i miei "fa schifoooo" e mi rendo conto che venga voglia di picchiarmi. XD
Grazie anche alla mia Selphie86 che stavolta non l'ha scampata e ha letto tutto. (sotto ricatti, ma dettagli, suvvia XD)
Vi lovvo. *_*

Una dedica speciale a tutte le mosche bianche, alle new entry, e alla vecchia guardia.
   
 
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