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Autore: Invader_from_Hell    07/02/2005    8 recensioni
Giacere. Strano pensiero verso la nostra segretissima luce.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sunienai

Sunienai

 

Bello non sentire niente che non sia tu.

Buono non sentire freddi messaggi sotto di me.

Solo caldo stupore, una promessa per un viaggio.

Sotterri irrilevanti informazioni non attinenti.

Emergiamo lentamente dal lago della vita.

Non c’è verità sotto la massa dell’acqua.

È un volume asfissiante, ne reggiamo la pressione.

Sono offuscati i contorni, le piante acquatiche sono false.

Non c’è voce sott’acqua, non si vede nulla.

Non c’è voce mentre viviamo, solo fede.

Sfili i tuoi ordinari vestiti, coprendo una sedia

Muoviamo insieme le gambe, verso la superficie

Verso l’immagine del sole ottenebrato e accecante.

Pulisci l’immagine del tuo urbano pallore

Correggi l’espressione di ordinaria noia.

 

Bello non sentire niente che non sia noi

Reflusso continuo di crescente fervore

Niente sotto che blocchi l’immensa caduta

Mentre precipita la nostra salita

Sprofondare verso l’alto senza trattenere il respiro

Godere di ogni boccata affannosa, di una mano

Che saggia un sentiero di rose.

L’altezza profonda del sole è la nostra scoperta

La nostra meta sempre più segreta.

Scaviamo solchi profondi e grezzi

Dalla spiaggia, bagnati e agghiacciati

Insieme alziamo le mani verso il sole in preghiera

Non c’è grazia che appaghi l’amore

C’è una salita ed è sempre il dolore che fugge

Più in basso osservando la luce fino a morire

Soffocato da un filo di voce

che urla e ripete il mio nome.

Non c’è abisso che regga la forza

Incessante è la nostra caduta.

 

Bello sentirti e avvertire poi me.

Mi vedo in salita, saldamente attaccato

È roccia scoscesa, mi affanno alla luce

Non sento rumore, solo una voce

Che chiama il mio nome nell’atto di luce

Che sublime per il terrore

Rifranto non teme il mio ardore.

Unisce i respiri, rifugge il dolore

Ci stendiamo sull’acqua e scappa un respiro

Strozzato fugge sotto l’aere di fuoco

 

Le braccia non contengono più nulla.

Il silenzio schianta i timpani.

Il poeta tocca la corda

E l’aere ne vibra.

 

      Chiami il mio nome urlando un respiro.

      Fa’ silenzio, sale il calore.

Siamo fermi.

Oppressi da un sottile terrore

L’aere stanco sussurra

“ Amore “

 

 

 

 

 

 

 

  
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