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Autore: DelineavaIlRosso    27/01/2015    0 recensioni
Raccolta quantomeno inutile di riflessioni di una ragazza arrapata dal mondo.
Genere: Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte sento che non riuscirò a fare mai abbastanza.
Il mondo è tanto complesso.
Fa tanto schifo quanto è meraviglioso.
La vita che conduco ora mi fa sentire come se fossi in una palestra. Vado a scuola, preparo il mio futuro. Ma io sento di aver preparato abbastanza. Sento di star sprecando troppo tempo, ormai. Non voglio più allenarmi. Voglio gareggiare.
Le istituzioni mi stanno strette. Mi sta stretta la scuola, Nettuno, l'Italia.
Non mi illudo. So che la libertà, finchè eiste la società, è solo un'illusione.
Ma se devo stare al giogo, che almeno possa decidere autonomamente a quale sottopormi. Mi direste: e allora non sottometterti alle dinamiche sociali, scappa, guadagna con qualche lavoro occasionale e viaggia.
Oh, eccome se viaggerò. Ma scappare non è la mia vocazione. Amo troppo l'umanità per abbandonarla. Non nel senso che sarò un'eroina, no. Io non sono nessuno, come non lo è nemmeno Napoleone e persino Fleming. Chiunque abbia messo piede su questa Terra l'ha mutata, in bene o in male, ma dal momento in cui l'ha lasciata, l'onere è passato ai posteri. Certo, non mi dispiacerebbere apportare al mondo qualche aggiustatina qui e lì. Ma ciò non mi renderebbe un'eroina. Nella grande ottica delle cose, io sono solo una persona X. E sarò sempre solo una persona X.
Digressioni a parte, ciò che intendevo è che non riesco a guardare un sorriso di un vecchio senza commuovermi, né le lacrime di un uomo. Non riesco a non essere affascinata dalle persone, per quanto raramente ne apprezzi davvero una.
Non ho molte persone con cui agire, milioni con cui interagire. Non mi importa se mi basto anche da sola, continuerò ad amare le persone. La psiche è così affascinante. Mai quanto i sentimenti, però.
Non vorrei vivere da eremita. Voglio starci, in mezzo a lacrime e sorrisi. E poi anche io ho bisogno di una persona. Non puoi odiare le persone, se ne ami una, per quanto speciale sia.
Non è una sensazione quella che non riuscirò a fare abbastanza. Amo talmente tanto il fatto di stare al mondo che mi sembra uno spreco specializzarmi in una cosa sola.
Ma parliamoci chiaro: non so suonare, non ho talenti particolarmente spiccati se non quello della scrittura, in cui con ogni probabilià non mi classifico tra le più mere eccellenze. Sono pigra, a volte. La scuola mi rende pigra. Non mi da stimoli per impegnarmi sul serio. Mi ruba troppo tempo per concretizzare i miei piani. Dunque aspetto -im-pazientemente di terminarla.
Voglio fare il chirurgo. Chiurgo pediatrico, ad essere precisi. Tra le mille cose che noto e che amo dell'umanità, il carisma candido dei bambini è un fascino che mi cattura in maniera travolgente.
Ma come posso non essere attratta dalla psicologia? Come posso non sperare di riuscire a passare nelle più recondite parti della mente, silenziosa e infallibilmente abile come un osservatore che studia un labirinto dall'alto?
Vorrei usare la mia retorica per essere un buon avvocato, la mia arguzia per poter essere un'abile commercialista e vorrei dedicare tutto il mio tempo alla letteratura e alla recitazione.
Voglio essere tutto. E non tutto ciò che può realizzare un uomo. Voglio diventare tutto ciò che può essere l'umanità.
E non potrò mai. E ho la sensazione di sprecare una vita, di non sfruttarla appieno.
E, cazzo, lo sapete qual è il dono più grande che ci ha fatto il Creatore in cui non credo? Il momento il cui grido di gioia per essere al mondo e sono tutto ciò che potrei essere?
L'orgasmo.
Masturbarmi spegne tutto ciò che ho intorno o lo incamera in un unico posto di cui sono completamente padrona. E quando non lo contengo più, perchè è tanto vasto e tanto vario che comincio a cadere nelle masturbazioni mentali che mi hanno tenuta impegnata fino ad adesso, come un brufoloso ragazzino di tredici anni che ha appena scoperto di non poter più guardare la ragazza più bella della sua classe senza bagnarsi le mutande, basta toccare un bottoncino e PUF. Faccio esplodere tutto.
Mi crogiolo per il tempo che mi è necessario nella beata assenza di ogni cosa, con la sola compagnia delle mie frenetiche pulsazioni.

Vieni, e il mondo ti viene dentro. Copiosamente.
E questa è la mia adolescenza.
Niente discoteca. Niente droga. Niente isteria.
Masturbazioni. Fisiche e mentali.
   
 
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