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Autore: LadyMikaelson    27/01/2015    0 recensioni
Storia inventata dalla 2x01 di The Originals!
"Il mio amore per loro mi avevano trascinata alla morte grazie al mio sangue erano ciò sono oggi: forti,invincibili,belli,potenti e immortali hanno strappato la mia anima legata su una pietra fredda ricordavo bene quando in punto di morte gli giurai vendetta il suo sguardo malefico e divertito mentre mi guardava morire,il mio odio per lei era sempre cresciuto durante la mia prigione.
Ero stata un anima senza pace ma avevo fatto crescere il mio odio e la mia vendetta."
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davina, Elijah, Klaus, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Lost in the darkness
 
Pov. Elijah
 
Rimasi senza fiato,come se un vampiro potesse davvero respirare visto che ogni singolo ormone del corpo era morto ma in quel momento era come se ero vivo che il mio cuore batteva forte più di quanto un umano potesse sopportare e che il respiro era scomparso dai miei polmoni.
La mia mente era confusa non sapevo cosa stesse succedendo,era reale o uno dei miei sogni che si trasformavano in incubi? Causati dalla donna che mi aveva messo al mondo e che quando non sopportava più che eravamo deboli ci ha trasformato in dei mostri che si potevano nutrire solo di sangue di poveri innocenti.
Ed io lo avevo fatto molto in quei mille anni.
Ma di una persona mi aveva fatto più male di tutte,la donna che dovevo sposare la donna che amavo con tutto me stesso.
Io l’avevo uccisa senza pietà senza nemmeno un briciolo di lucidità e tutto questo era per colpa di mia madre come sempre era colpa sua lei non riusciva mai a pensare cosa fosse meglio per noi non lo aveva mai fatto e adesso vuole rimediare ad ogni suo errore.
-T.. Tatia.- dissi ad un tratto smettendo di pensare guardandola nei suoi occhi da cerbiatta lei mi ricambiò lo sguardo notando la sua fredda e il suo sguardo era tra il deluso e la brama di vendetta che nei miei secoli di vita avevo imparato a conoscere,lei l’aveva mandata qui per farmi come mio fratello Finn un suo giocattolino umano?
-Da quanto tempo,Elijah.- disse ma il suo tono era glaciale come non avevo mai sentito mai una sola volta da quando l’avevo conosciuta ma infondo l’avevo uccisa,cosa mi potevo aspettare? Ad un tratto la senti sospirare la guardai di nuovo mentre scuoteva la testa e si avvicinava verso di me notai un sorriso sulle sue labbra morbide mi guardò nei occhi. –Ti donano i capelli corti in questi mille anni ti avevo sempre immaginato ordinato e elegante nel vestire ma tu lo sei sempre stato infondo. Un uomo nobile.- aggiunse mentre il suo sorriso scompare subito dal suo volto.
Ma ad un tratto il mostro dentro di me usci di nuovo ricordandomi che aveva fame che quel Elijah che era esistito era solo frutto di sua madre che non sapeva controllarsi quando aveva fame che uccideva senza pietà e quando quel mostro se ne andava provavo rimorso di ciò che avevo fatto ma non potevo ritornare indietro per fermare tutto ciò,i miei occhi diventarono più scuri di quelli che erano veramente l’odio di ciò che aveva fatto mia madre ero sicuro adesso che l’aveva mandata per accettare di diventare ciò che voleva e in cambio avevo in dono o quello che era la donna che sarebbe dovuta essere alla fine dei miei giorni. O in realtà era lei nel suo corpo? Qualche sua illusione che sembrava realistica che poteva ingannare tutti e farli cadere nella sua trappola,ma non glielo avrei permesso non avrebbe cambiato ciò che ero misi le dita intorno al suo collo la sbatto contro al muro stringendo man mano la presa,le strinse le sue mani sui miei polsi graffiandoli leggermente cercando di ritrovare il controllo per respirare bene. –Esther.- dissi ringhiando i miei occhi cambiarono nuovamente in quelli di un mostro. –Ti ho detto che non accetterò mai di diventare ciò che vuoi non ti do questa soddisfazione.- aggiunsi stringendo di più la presa cercò di parlare ma io non glielo permisi. –So di aver ucciso Tatia ma è sempre stato per colpa tua se tu non mi avessi trasformato.. Io.. Non le avrei mai fatto del male.- trovai un minimo di lucidità e lasciai un po’ la presa senza lasciarla ma almeno avrebbe respirato un po’. –Anche la tua stessa pelle è uguale a lei morbida e sensibile come la sua.. Io non avrei dovuto bere ogni goccia del tuo sangue.. Lo so bene..- sussurrai guardando il vuoto davanti a me.
-Non sono Esther.- disse ansimando girai il mio sguardo verso di lei aspettando che continuasse lei continuava a guardarmi. –Non voglio essere colei che mi ha tolto i giorni più belli della mia vita ed nel mio stato di morte lei mi ha fatto soffrire fino ad oggi e lo fa ancora sempre quel maledetto giorno.- ad un tratto i suoi occhi cambiarono dentro si leggeva la voglia di vendetta sussultai togliendo la presa dal suo collo sentendomi di nuovo in colpa,di ciò che volevo fare dopo che riprese di nuovo fiato ricominciò a parlare. –Sono tornata per vendicarmi,Elijah.- il suo tono era freddo e pieno di dolore ormai trasformato in rabbia mi guardò di nuovo dritto nei occhi. –Non so cosa ti ha fatto tua madre ma io avrò la mia vendetta.- concluse e poi si girò per uscire dalla stanza ma in un attimo fui davanti a lei sussultò facendo qualche passo indietro per istinto come se avesse paura che l’avrei soffocata di nuovo ma non lo avrei fatto,non dissi nulla o almeno volevo parlare con lei e sapere ma in quel momento volevo solo guardarla per qualche instante prima di rovinare tutto con le parole o perdere di nuovo la mia lucidità ma avrei fatto di tutto perché non accadesse di nuovo avrei trattenuto fino a quando lei non fosse uscita dalla stanza,che fosse lontana da me.
Feci un passo avanti a lei continuando a guardarla di nuovo alzai piano una mia mano sfiorando piano il suo viso fino a toccarlo con delicatezza con quasi con la paura che si rompesse al mio tocco,la sua pelle era morbida e delicata come un petalo di un fiore come mi ricordavo e come da quando l’avevo persa la sognava quando chiudevo gli occhi o quando Niklaus mi pugnalava lasciandomi in un lungo sonno era sempre stata una donna forte lo ha sempre dimostrato con le liti che aveva avuto con mio padre per difendere Niklaus o quando lo aveva liberato dopo che nostro padre lo aveva legato fuori casa in mezzo la neve al freddo minacciandoci tutti ma solo a lei non ha fatto differenza o timore. E’ sempre stata una donna coraggiosa che sapeva nascondere in meglio le sue paure che aveva nei confronti di Mikael,notai che le sue guancia diventarono rosse come una rosa in giardino pronta per essere raccolta e un piccolo sorriso si dipinse sul mio volto mentre quel solo tocco aveva ricordato ogni sensazione che provavo quando stavo con lei scossi leggermente la testa lasciando che il mio braccio scivolasse lungo il mio fianco.
-Come hai fatto a tornare in vita? E’ impossibile..- dissi ritornando alla realtà dopo un momento che sembrava già essere passato un secolo la guardai serio nei occhi mentre il rossore dalle sue guancie man mano scompariva la senti sospirare piano e mi dette le spalle come se fosse infastidita dalla mia domanda la guardai mentre si avvicinava alla finestra guardando fuori.
-Com’è non sai che la tua cara mammina,mi ha sbattuto nel famoso purgatorio sopranaturale? Detto anche l’altro Lato.- disse in tono ironico rimasi senza fiato,come poteva essere andata in quel mondo? Lei era sempre stata umana ed io avevo bevuto il suo sangue mi senti di nuovo quella confusione rientrarmi nella testa.
-No aspetta.- dissi alzando una mano e lei si girò per guardarmi sorpresa della mia domanda come se non sapessi nulla. –Come hai fatto ad andare nell’altro lato? Tu sei umana anche se sei una Doppelganger dovevi andare in Paradiso o dove vanno gli umani quando muoiono e che centra mia madre? Io ti ho dissanguata e se tu devi vendicarti devi farlo solo con me-.
Spalancò per un attimo gli occhi avvicinandosi a me guardandomi di sottecchi.  -Ma cosa ti ha fatto quel mostro?- sussurrò guardandomi nei occhi inclinando un po’ la testa. –Forse tu e Niklaus sarete coinvolti quando i tuoi mi hanno ucciso insieme a tuo fratello Finn voi non eravate presenti o almeno è quello che ho visto io..-  disse e poi scosse la testa ritornando a guardarmi. –Qualcuno doveva pagare perciò che tua madre aveva fatto ha smosso l’equilibrio naturale rendendovi vampiri ed non era stata felice solo di uccidermi.. Ma ha spedito la mia anima in quel mondo e ogni giorno di questi mille anni ho sentito ogni dolore di quella notte.- aggiunse guardando il vuoto notai i suoi occhi lucidi che scomparirono subito nascondendo la sua debolezza cercai nei miei occhi di ricordare quella notte in cui nostra madre ci aveva reso immortali ma non riuscivo a ricordare nulla. Quando lo facevo uscivano le stesse scene che lei aveva preso solo un po’ del suo sangue giusto per trasformarci e fermare la maledizione di Niklaus non rendendolo un Ibrido ma solo un vampiro bloccando la sua vera natura di lupo mannaro e il giorno prima che lo faceva Tatia aveva visto ciò che Niklaus aveva fatto la notte precedente tutti i corpi di quei poveri uomini martoriati e fatti a pezzi lei scappò via la rincorsi subito cercando di spiegarle che non era come sembrava ma dopo che avevo sentito l’odore del suo sangue.
Appena nominai quella parola era come se avessi in quel momento la scena davanti hai miei occhi quel rosso che le colava dalla mano ferita procurato la notte prima e non ancora guarito sentì i canini scendere e il mostro dentro di me man mano uscire fuori mi girai appoggiando le mani su una sedia accanto a letto stringendo forte,cercando di trovare qualcosa per cui calmarmi ma il ricordo lo sapevo già a memoria dopo averlo sognato dopo tutti questi giorni io avevo ucciso Tatia e non potevo evitare tutto anche se lei aveva detto un ricordo che io non ricordavo che non c’era nella mia mente. –Elijah..- sussurrò piano appoggiando quasi con timore una mano sulla mia spalla dentro di me mi ripetevo con forza che non doveva succedere come nel sogno come a mille anni fa che l’avevo dissanguata ed era morta fra le mie braccia per colpa del mostro che viveva dentro di me che non se ne sarebbe mai andato via,ad un tratto sentimmo la voce di Ayana che ordinava a Tatia di uscire dalla stanza come se avesse già capito tutto la ragazza tolse subito la mano dalla mia spalla uscendo,quando scompari e non sentì più il suo odore mi girai verso la strega che mi guardava in sottecchi. –Grazie Ayana.- dissi piano e lei sorrise porgendomi una sacca di sangue la mia vista cambiò nuovamente le feci un sorriso come ringraziamento mi misi sul letto bevendo ogni goccia di quella sacca,sentendo il suo sguardo addosso.
 
Pov. Tatia
 
Usci subito dalla soffitta il mio cuore batteva all’impazzata come un tempo avevo dimenticato l’effetto che mi faceva ogni volta che ero vicino a lui sentivo ancora il viso bollire per quella breve carezza che mi aveva lasciato sul viso ed avevo subito un disperato bisogno di aria fresca per ritornare alla realtà e alla mia vendetta.
Sia Andrew che Davina mi domandarono com’era andata borbottai una scusa e usci fuori dalla casa all’impatto con l’aria fresca cominciai a respirare di nuovo mi allontanai giusto un po’ appoggiandomi dietro ad un albero socchiudendo gli occhi fino che il battito del mio cuore ritornasse alla normalità,quando tutto si era calmato cominciai a fissare il cielo chiedendomi cosa fosse successo ad Elijah era strano come se non si ricordasse nulla di quello che avevamo passato mille anni fa dovevo ancora chiedigli ogni cosa non avrei rinunciato facilmente.
Ma come poteva fare questo una madre al proprio figlio? Dirgli che era stato lui ad uccidermi,beh non mi stupivo che avrebbe detto bugie su bugie che lei non era malvagia ma avevo sempre sperato che con i suoi figli fosse stata diversa che li avrebbe difesi e soprattutto che a loro gli diceva la verità ma a quanto pare non era cosi.. O forse dovevo solo sperare che Niklaus sapeva cosa mi fosse successo che non fosse cosi confuso e strano come Elijah non ricordavo affatto l’uomo che amavo era cosi diverso certo non poteva avere un anima umana dopo che sua madre lo ha reso un vampiro che si deve nutrire solo di sangue dove il suo cuore era morto e sepolto con la sua vecchia vita ma forse una parte nascosta di me aveva sperato che lui fosse rimasto come un tempo: nobile,gentile,un uomo che ama la famiglia,che mantiene sempre la sua parola data e quando lo guardi nei occhi ti dava sicurezza e una pace interiore che nemmeno mio marito mi aveva mai dato.. Ma ora lo guardavo e davanti a me c’era un estraneo.
Un uomo che non conoscevo.
Che aveva il suo stesso aspetto ma la sua anima era completamente diversa.
Ne ero rimasta delusa quando abbiamo avuto quella breve conversazione mi massaggiai un po’ il collo ricordando come le sue dita lo stringevano chiusi gli occhi sospirando,perché dovevo essere Esther? Era una cosa che mi chiedevo durante quando ero con lui ma non avevo avuto il tempo di dirglielo ma avremmo avuto altri giorni per cui parlare oppure lo avrei fatto stasera stesso non potevo aspettare,presi lo smartphone dalla tasca dei miei jeans sbloccandolo subito entrando in rubrica cercando il numero appena vidi il suo nome mi fermai dovevo dirgli tutto quello che stava accadendo c’erano delle complicazioni appena cliccai verde portai il telefono appoggiato al mio orecchio sperando che potesse rispondere subito,appena vidi Davina venire davanti a me riattaccai subito mettendolo in tasca feci un sorriso alla ragazza che mi guardava stranita alla reazione che avevo avuto un attimo prima.
-Tutto bene? Prima sei scappata.. Elijah ti ha fatto qualcosa?- chiese subito guardandomi da tutte le parti per fortuna non avevo nessun rossore al collo scossi la testa portandomi una ciocca dietro l’orecchio.
-Si tranquilla sto bene avevo bisogno di un po’ d’aria non lo vedo da mille anni.. E non è stato come lo avevo immaginato tutto qui.- dissi sorridendole guardandola nei occhi fece una smorfia aspettando che rispondevo alla sua domanda. –Comunque no non mi ha fatto nulla è stato calmo.- conclusi come un opzione ovvia sapevo che Ayana non avrebbe detto nulla la mia amica annui ed ritornammo dentro dove trovammo l’anziana strega preoccupata ci ordinò di sederci domandando con dolcezza ad Davina di preparare del tè,la giovane annui andando subito in cucina a riscaldare l’acqua continuai a guardarla di sottecchi mentre mi sedevo accanto a Andrew che anche lui sembrava stranito dal comportamento di Ayana le chiesi cosa stesse accadendo ma disse che appena Davina ritornava ci avrebbe detto tutto,annui non cercando di convincerla sapevo che sarebbe stato inutile.
Dopo una diecina di minuti che sembrava non finire mai ritornò Davina con le tazze con il tè caldo la ringraziammo e aspettai Ayana che cominciasse a parlare la vidi mentre sorseggiava tranquilla ma pensierosa il suo tè sospirai quella attesa mi stava facendo innervosire sempre di più strinsi forte il cuscino che stringevo a me,guardando il liquido nella mia tazza ancora appoggiata al vassoio mi sentivo molto nervosa in quel momento sapevo benissimo che Ayana aveva qualcosa in mente che non andava affatto con i miei piani la guardavo nei occhi e glielo potevo leggere benissimo.
-Tatia.. So quanto questo è importante per te.- E infatti eccola li,pensai dentro di me ma continuai ad ascoltarla senza interromperla o almeno per ora. –Ma purtroppo devi rimandare.. Non so..-.
Quando nominò la parola “rimandare” la interrompi scoppiando a ridere in modo nervoso. –Stai scherzando per caso,vero? E’ ovvio che scherzi.- dissi a denti stretti cercando di darmi una controllata ma non potevo aspettavo tanto questo giorno e avevo troppe domande da fare a Elijah volevo sapere se lui centrava insieme a Niklaus ed poi sarei andata di persona da Esther avevo già preparato tutto per lei in modo che non sarebbe più entrata in nessun altro corpo e sarebbe morta per sempre.
-Mi dispiace.- disse solamente Ayana guardandomi nei occhi ma io distolsi subito lo sguardo guardando davanti a me le scale che portavano alla soffitta dove c’era lui. –Ho già parlato con Elijah lui non dirà nulla a nessuno che tu sei qui. Però non so cosa gli ha fatto Esther o come ho già detto in questo corpo sono troppo debole non è il corpo di una strega è già tanto che ho i poteri.- mi disse e la senti sospirare,mi stava chiedendo decisamente troppo non sapevo quando potevo durare,ora che lavoravo con Camille potevo incontrare ognuno ma il piano era questo in fondo ma però anche Ayana aveva ragione Elijah non era più come prima ma non potevo fermare tutto ora,forse era da egoisti. –Klaus lo può aiutare lo porterò in modo che non ti scoprono almeno per ora.- continuò a dire ma io ascoltai solo quella frase ma immaginavo già quello che aveva detto mi alzai dal divano.
-Va bene fai come vuoi,Ayana.- dissi un po’ con il tono freddo. –Ma non posso aspettare ancora ma hai ragione purtroppo le cose che gli ha fatto Esther lo hanno danneggiato.- conclusi scrollando le spalle ed avanzai verso le scale osservando a lungo la porta in alto dove c’era Elijah ma alla fine andai nella mia stanza a preparare i bagagli.
 
Guidavo guardando la strada davanti hai miei occhi,già mi ero presa anche la patente in modo che potevo davvero essere libera ed davvero una vera umana e non una ragazza che era stata uccisa mille anni fa e che dell’era moderna non sapeva nulla,Davina era al mio fianco senza dire nulla avvolte mi lanciava qualche occhiata come se mi voleva dire qualcosa ma alla fine non lo faceva ed io le ero grata per questo,quando Andrew aveva fatto scendere Elijah di sotto,prima che Ayana lo faceva addormentare a quanto pare ne aveva già parlato con lui,ci eravamo guardati a lungo e quei pochi secondi sembravano ore avevo scoperto che un'altra parte di me infondo nel mio cuore gli era mancato anche troppo quel uomo che l’aveva salvata in mezzo alla neve quando ero andata a finire giusto dentro la trappola sorrisi tristemente a quel ricordo.
Accompagnai a casa Davina che mi ringraziò abbracciandomi dicendomi anche che Mikael era in un luogo sicuro ora annuisco distrattamente ricambiando l’abbraccio poi aggiunse che se mi volevo sfogare potevo chiamarla a qualsiasi ora anche della notte ridacchiai e dissi che se c’era bisogno lo avrei fatto mi avviai subito a casa.. Volevo togliermi di dosso tutto quello che era successo in quei giorni e anche l’odore di Elijah anche se era stato torturato lasciato appeso con delle catene per giorni il suo profumo si era incollato sul suo corpo e poi successivamente sui miei vestiti volevo dormire non pensando a lui ma anche se era difficile.
Quando entrai in casa senti subito l’aria accogliente come se li dentro nessuno poteva farmi del male o disturbare ogni mio pensiero chiusi tutto ed corsi direttamente nel bagno spogliandomi buttando in modo disordinato i miei vestiti dentro la cesta aprendo l’acqua calda,lasciando che i miei muscoli si rilassavano sotto a quel getto d’acqua buttai la testa all’indietro chiudendo gli occhi era come se l’acqua in quel momento mi massaggiava le tempie lasciandomi dimenticare almeno per un po’ quell’incontro e quella brutta notizia che Ayana mi aveva dato ma scossi la testa.
Dopo un po’ di ore usci dalla doccia avevo fatto tutto con calma mi avvolgo nell’asciugamano prendendone un altro per asciugarmi i capelli piano e poi con il fono finisco di asciugarli andai nella mia stanza buttando l’asciugamano sulla sedia mettendomi dell’intimo e poi successivamente il pigiama mi misi una felpa sopra legando i capelli in una coda lenta notando un fascicolo sulla mia scrivania inclinai un po’ la testa osservando tutto stranita,in casa ero sicura che non c’era nessuno ed Andrew non poteva essere stato li era stato con noi per tutti i giorni se usciva era solo per andare nell’ospedale locale poco prima di New Orleans per prendere alcune sacche per lui e Elijah mi avvicinai notando che sopra a questo fascicolo c’era anche una busta bianca con una calligrafia elegante e ordinata con sopra scritto: “Per Charlotte.”  l’apro immediatamente leggendo il contenuto:
 
“ Mia cara Charlotte,
Scusatemi se sono dovuto entrare nella vostra casa e successivamente nella tua camera da letto ma ho dovuto farlo.
Sta’ tranquilla,non mi ha scoperto nessuno come ben sai sono una volpe.
Come hai notato c’è un fascicolo sotto la lettera,ho indagato a fondo come mi avete chiesto ho scoperto ogni cosa di quei due personaggi,non faccio nomi ma se sei veramente tu avrai già capito di chi parlo.
Ah ti ho lasciato un regalino per due personaggi!
Lo troverai nel cassetto della tua scrivania,il primo sotto il libro nel fascicolo troverai come usarla.

Ah beh come ben sai non è un mio regalo,ma di una persona a noi in comune.
Agisci bene,mi raccomando.
 
Con affetto,
Markos.
 
Ps. Ho trovato ciò che cercavi ed ora è al sicuro.”
 
Rilessi più volte la lettera e poi mi ritrovai a sorridere appoggiai subito sulla scrivania aprendo il cassetto della scrivania dove sotto al libro come mi aveva detto c’era uno scatolino ci trovai alcune pastiglie alzai un sopraciglio,a cosa mi dovevano servire queste?
Rimisi tutto apposto prendendo l’enorme fascicolo andando a sedermi sopra il letto quando lo apro trovai ogni cosa che cercavo e ovviamente anche chi erano i veri proprietari dei corpi che Esther insieme a Finn avevano rubato,leggendo avevo anche visto che c’erano delle denuncie ma solamente del corpo impossessato da Kol.
Richiusi subito il fascicolo sentendo la mia rabbia crescere sempre di più non mi piacevano tutto quello che stava facendo,erano ormai da 1000 anni da quando aveva trasformato i suoi figli in vampiri che aveva rovinato ogni cosa ed aveva distrutto insieme a suo marito e al figlio che voleva solo l’affetto tutto per se della madre la felicità di: Niklaus,Elijah,Rebekah ed anche Kol lo ricordavo come il ragazzo solitario che amava far incantesimi e rubare il cuore alle fanciulle del villaggio.
E avevano rubato anche la mia vita insieme alla mia felicità.
Forse ne Nik ne Elijah centrava nulla con tutto ciò.
Ma questa volta l’avrebbero pagata erano tutti tornati e a breve molto breve avrebbero scoperto che anche io ero ritornata da quella prigione di cui mi avevano imprigionato senza il mio volere mi guardai allo specchio notando qualcuno dietro di me. C’è l’avremo fatta ad avere la nostra vendetta.
 
Pov. Elijah
 
Ero seduto nella mia stanza sulla mia poltrona preferita che avevo comprato qualche secolo fa che tenevo ancora con cura,osservai il fuoco in modo distratto mentre ricordavo ogni particolare di quella mattinata,non mi ero ancora cambiato ero ancora sconvolto per ciò che mi aveva fatto mia madre e poi di quel incontro di quella donna che mi aveva cambiato la vita,vedere Tatia dopo tutto quel tempo aveva suscitato molte emozioni in me,non era come Katerina o come Elena lei era diversa da tutte loro era una ragazzina ma allo stesso tempo una donna con un figlio che avrebbe fatto di tutto per riaverlo di nuovo con se,mi ricordavo tante cose.. Le chiacchierate e lei che fantasticava che suo figlio mi avrebbe adorato e voluto bene come un padre ed io rimanevo incantato sentendo la sua voce dolce e melodiosa.
 
Risi con alcuni uomini del villaggio che si lamentavano delle loro mogli e mi dicevano che io ero fortunato visto che ero ancora libero scossi la testa divertito mentre misi nel carro l’ultimo carico di legna facendo segno che potevano andare,l’inverno era arrivato senza preavviso ed si gelava visto la neve che pensavamo arrivasse fra qualche mese ma non fu cosi quindi non uomini avevamo preso tutta la legna possibile e l’avremo portata nel villaggio in modo che nessuno sarebbe morto di freddo,o almeno cosi si sperava.
Mi girai cominciando a camminare con l’intendo di andare a casa sperando che non avrei trovato mio fratello Niklaus in fin di vita,per loro era facile ma se io avrei trovato una donna di cui amare di sicuro mi sarei allontanato da quella casa piena di dolore mentre camminavo senti un urlo.
-Vi prego qualcuno mi aiuti!!- urlò una voce di una fanciulla mi girai di scatto correndo verso la provenienza di quel urlo ma appena arrivai notai una ragazza che era rimasta vittima di una trappola dei cacciatori ma rimasi folgorato dalla sua bellezza dai suoi occhi. –Oh finalmente qualcuno mi ha sentito ma in questo villaggio siete tutti sordi o non aiutate una povera fanciulla in pericolo?- mi domandò guardandomi mentre io ero imbambolato ad osservarla non avevo mai visto una ragazza cosi meravigliosa. –Ehi?! Mi capisci come parlo? Mi aiuti o no?- disse sventolando una mano.
Mi riscossi subito sentendomi terribilmente in imbarazzo ed mi avvicinai a lei mettendomi in ginocchio sulla neve fredda guardando la situazione,una trappola come avevo immaginato. –Scusatemi signorina..- dissi ma lei alzò subito una mano dopo aver fatto una smorfia di dolore.
-No tranquillo non sono una signorina.. Ok sarò sfacciata cosi. Sono una signora anzi vedova lo so sono troppo giovane.- disse e poi diede un urlo guardai subito la trappola era davvero grave la guardai di nuovo.
-Mi dispiace per il vostro lutto.- dissi educato e notai le lacrime scendere dal suo viso per il dolore ma notai anche che stava tremando non ci pensai due volte tolsi il mio mantello e la copro senza chiederle il permesso le strinse subito le dita chiudendo il mantello immaginai che dopo ore che era bloccata li in mezzo la neve e dopo la tempesta,era congelata. –Immagino che siate congelata da quando siete qui?- domandai controllando di nuovo come togliere la trappola.
-Da questa notte.- disse ed alzai lo sguardo guardandola sconvolto con tutto questo freddo come aveva fatto a sopravvivere? Domandai a me stesso scioccato ma pare che lei mi aveva letto il pensiero socchiuse gli occhi. –Ho il fuoco nel mio sangue a quanto pare,ho passato cosa di lunga peggiori di questa.- mi confidò e mi prese la mano. –Ti prego aiutami.- sussurrò con le lacrime ai occhi sussurrando che non c’è la faceva più a sopportare tutto quel dolore.
-Si parlate raccontatemi ogni cosa per distrarvi dal dolore so che è difficile io mi chiamo Elijah.- dissi cercando di farla distrarre provai ad aprire la trappola ma era bloccata presi un pezzo di legno infilandolo notando che si era un po’ alzata la trappola,la guardai per un attimo notando che faceva di tutto per non urlare di nuovo e che si mordeva il labbro inferiore. –Ci siamo quasi tranquilla.- dissi sorridendole e pian piano sfilai il suo piede dalla trappola che cominciò subito a sanguinare la neve aveva calmato l’emorragia ma avevo medicato molte volte i miei fratelli minori presi una mia camicia di ricambio e la strappai avvolgendole il piede facendo un piccolo nodo in modo che rimaneva stretto e calmasse tutto. –Ok tutto apposto sei salva adesso ti porto dalla guaritrice del villaggio dove ti da delle cure e qualcosa di caldo ok?- dissi guardandola nei occhi.
Lei annui semplicemente la presi tra le mie braccia lei si strinse a me appoggiando la testa sulla mia spalla potevo sentire il suo respiro pesante contro al mio collo. –Comunque il mio nome è Tatia.- sussurrò piano mi fermai guardandola nei occhi notando che si era addormentata sorrisi con dolcezza sfiorandole il viso freddo e alzai il cappuccio del mio mantello avviandomi dalla guaritrice.
 
Quel ricordo,il nostro primo incontro quella volta che lei era entrata nel mio cuore me ne ero innamorato subito di lei andavamo in sintonia con tutto. Lei sosteneva che non era cosi che forse ero un complice ma che c’era mia madre ad aver fatto il lavoro ma io più cercavo di ricordare e più trovavo un blocco nella mia mente ed arriva subito quell’immagine.
 
-No Elijah ti prego.. NO!-. urlo Tatia ma io la ignorai i miei denti furono diretti nella carotide chiusi gli occhi quando senti il suo sangue scendere giù lungo la mia gola.
 
Io l’avevo uccisa,io ero il mostro.
Saltai dalla poltrona buttando una tazza che mi aveva portato Niklaus dopo poco tempo prima appena ero arrivato a casa era una tisana che ci aveva dato Ayana,presi un tovagliolo pulendomi con forza il polso cominciando a tremare per il nervoso e per il dolore che mi stava prendendo in un batter d’occhio in camera entrarono sia Niklaus e Hayley che mi guardavano visibilmente preoccupati,mio fratello si avvicinò a me prendendomi il polso ma io lo spinsi via ringhiando piano mentre i miei occhi cambiarono di nuovo.
-Elijah calmati!- disse mio fratello alzando le mani in segno di pace ma in quel momento non ero io era quel mostro che cercando di uccidere il ragazzino che ero un tempo,di nuovo. Ed io non potevo far nulla per fermarlo mi strinsi al bordo del cammino chiudendo gli occhi.
Dopo mille difficoltà e problemi con i miei genitori,le mi aveva scelto ed io l’avevo delusa.




{Buon pomeriggio a tutti!
In quanti hanno visto la nuova puntata di The Originals? ** Semplicemente meravigliosa e come sempre non annoia mai!
Dopo tantissimi mesi sono ritornata,essi finalmente ho lo schermo nuovo in realtà è da quasi un mese ma da come vedrete il capitolo è corto ma non avevo tante idee,prometto che nel prossimo sarà lunghissimo e ci saranno anche qualche colpo di scena ovviamente non riguardando almeno per ora Elijah e Niklaus! Beh Tatia e Elijah hanno avuto un mini incontro e alla fine c'è anche un flash back (L'unica cosa che amo del capitolo lol) il loro primo incontro ovviamente è inventato!
Ah,visto che ancora non conoscere il volto e l'aspetto di Andrew ecco qui -> http://24.media.tumblr.com/tumblr_mbhazjdlEp1rpiy7oo4_500.jpg 

Ho da poco iniziato una nuova fanfiction sempre su The Originals se volete farci un salto questo è il link:

Vampire Struckhttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2991262&i=1
E poi se siete fan sia di Nina Dobrev e Dylan O'Brien io e la mia migliore amica abbiamo appena aperto una pagina su loro,se volete farci un salto vi lascio il link -> https://www.facebook.com/pages/Neens-OBrien/890491450971874

Ma prima che me ne vada vorrei ringraziarvi con tutto il cuore,tutti coloro che seguono questa fanfiction davvero grazie!
Ci sentiamo al prossimo capitolo!

A presto,
DenyDF.}
  
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