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Autore: kazuha89    28/01/2015    1 recensioni
a tutto deve essere pronto, colui che vuole diventare un ninja. Ma un ninja sarà mai pronto..a diventare genitore?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Eravamo ancora nell’ infermeria, anche se il sole era già tramontato da un pezzo. Avevamo aspettato gli esiti degli esami per quasi un ora (tempo ridotto dal fatto che giù in laboratorio a nessuno piaceva l’idea di far aspettare Sakura più del dovuto) e gli avevamo letti tutte insieme. Ma tanto sarebbe valso leggerne uno solo di quei 5 esiti.. dato che dicevano tutti la stessa cosa: incinta.
Ora rido ripensandoci, ma in quei momento sono certa di non ricordare nemmeno una smorfia, in quella stanza, né sul volto delle mie amiche, né sul mio.
Ino aveva fissato il foglio per circa dieci minuti, poi si era passata le mani sui fianchi e sul sedere con aria afflitta, aveva aperto un cassetto della sua scrivania,ne aveva preso una scatola di cioccolatini e si era sdraiata sul lettino ad abbuffarsi, borbottando di anni a fare dieta finiti nel gabinetto. Ten Ten venne avvisata via messaggio dato che era in missione nel villaggio del tè per prendere delle erbe al suo maestro. Avrei giurato di sentire un urlo agghiacciante portato dal vento, quando ci arrivò la conferma che lo aveva ricevuto. Temari reagì con la sua rinomata diplomazia:
“Io lo uccido..”
“Temari, agitarsi non serve a nulla..”
“Lo faccio fuori..”
“Temari, stai calma..”
“TECNICA DEL RICHIAMO, BALLO DEL TAGLIERTAGLIA!..”
“Temari, il bambino!”
Ci volemmo tutte e tre. Io, Sakura e Ino, per riuscire a bloccare quella furia. Alla fine, l’idea che innervosirsi in quella maniera esagitata avrebbe potuto fare del male alla piccola creatura nel suo grembo, placò la sua ira.
Quanto a me e Sakura..reagimmo tutte e due in maniera molto particolare, credo. Sakura, poi, era pure concepibile. Lesse il suo esito con attenzione, il bel viso forse più pallido del solito. Poi posò il foglio su di una pila di altre carte sulla sua scrivania, e andò a passo lento verso la finestra che dava sul bosco che circondava il nostro villaggio, un dito a sfiorare leggero la sua pancia, gli occhi smeraldo persi nel vuoto verso l’orizzonte. Sapevo esattamente dove fosse il suo pensiero, in quel momento. I problemi per noi cinque potevano essere tanti, ma mai incolmabili come il suo. Perché lei sapeva, in cuor suo, che la creatura che portava dentro di sé.. era di un uomo che, molto probabilmente, non avrebbe visto mai.
Si, Sasuke Uchiha era senza ombra di dubbio il padre del bambino di Sakura. E con altrettanta certezza, si poteva affermare che, anche se avesse saputo di essere in procinto di diventare padre..non avrebbe fatto ritorno al villaggio. Il suo cuore era ancora troppo afflitto dalla colpa, per permettergli di ritornare a casa, anche in simili circostanze, lo sapevo fin troppo bene. E lo sapeva anche lei. Ero certa che Sakura avrebbe trovato il modo di avvertirlo della cosa, ovviamente..ma nutrivo vane speranze che gli chiedesse anche di tornare a casa, dato che sapeva di sprecare il fiato. No, lei rimirava quel bosco, dove lui si nascondeva, per prepararsi alla cruda realtà: avrebbe cresciuto quel bambino da sola.
E poi c’ero io.. che come era consuetudine del mio carattere..ero completamente nel pallone. Letto il mio esito, lentamente, mi ero gradualmente insabbiata fino al collo nell’angoscia più fangosa. Per quanto gli anni passassero, e il mio livello di maturità come ninja aumentasse giorno per giorno..quello di maturità non si muoveva di un passo. Ero riuscita a raggiungere ogni obbiettivo che mi ero stabilita, nella vita: ero riuscita a battere Neji, avevo dimostrato a mio padre che non ero un peso morto per la mia squadra, avevo protetto coi miei compagni il mio villaggio..e avevo conquistato l’uomo che amavo fin da bambina. Ora ero addirittura in procinto di dargli un figlio..perché accidenti continuavo a farmi le seghe mentali? Eppure, eccomi li, come una larva catatonica raggomitolata sulla poltrona, la mano sulla pancia, i sudori freddi. No, ma..come faccio? Come gestisco la cosa? Chi.. chi lo dice a Naruto?
Ma..ma che diavolo! Io glie lo dico, chi se no? E poi dove sta il problema? Naruto sogna da anni di avere una famiglia, che modo esisteva migliore di quello per renderlo felice?
E se invece sbagliavo? Se invece, ora che era diventato finalmente Hokage.. l’idea del nucleo famigliare lo disturbasse, lo distraesse dal suo lavoro? Non mi aveva mai detto di volere figli, poi..
Beh, che poteva farci, se era capitato? Ormai la frittata era fatta, tanto valeva presentare il piatto, indietro non si torna..
Eh no, indietro si torna, eccome.. potrebbe piantarmi incinta come sono, e dirmi di cavarmela da sola, proprio come avrebbe fatto Sasuke..
“Hinata, mi sembra di sentire gli ingranaggi in movimento nella tua testolina paranoica. E dal cigolio, non sono oleati bene..”
Tirai su la testa dal foglio con gli esiti degli esami, e vidi che Sakura mi si era accostata, e ora era accucciata davanti a me, la mano ancora posata sulla pancia. Mi sfiorò una guancia con un dito, e vidi delle goccioline d’acqua sul dorso della sua mano.
“Quelle due testine, le ho avute intorno per una vita, so come funzionano..” mormorò dolcemente. “Sasuke probabilmente farà esattamente come tutti si aspettano, ma la cosa mi passa attraverso, non mi tocca..”
Il verde dei suoi occhi parve raggelarsi appena, come se le sue iridi si fossero congelate. Non so davvero come riuscisse a mantenere quel tono pratico affrontando simili argomenti. Con la metà delle sue grane, io ero a un passo dal buttarmi dal monte Hokage..
“..e per quanto riguarda paparino, qui..”
E cosi dicendo, ticchettò piano con la nocca contro la mia pancia, facendomi venire il magone.
“:.Sono certa che sarà euforico, a voler limitarsi, quando lo saprà. Naruto agogna da una vita di costruire attorno a sé la famiglia che sin dalle fasce gli è stata sottratta. Questo piccolino..”
E posò il palmo aperto della sua mano sulla mia pancia, mentre io ero ormai in lacrime. “..Completerà il sogno  della vita che Naruto ha sempre voluto per sé. Credimi, io lo per certo..”
Mi congedai dalle ragazze che ormai era pomeriggio, dopo che le ebbi ascoltate accordarsi su come fare a comunicare il lieto evento ai neo papà. Ridendo sotto ai baffi mentre camminavo lungo la sponda del torrente, mi immaginai le loro facce, e in cuor mio rimpiansi di non poter assistere alla scena. Sai probabilmente ci avrebbe impiegato una buona settimana solo per decidere che faccia fare, poco ma sicuro. Già me lo vedevo vagare catatonico per il villaggio in cerca dio spunti. Rock Lee.. beh Rock Lee aveva un modo tutto suo di vedere le cose, non riuscivo proprio a immaginare cosa avrebbe detto a riguardo. Però me lo vedevo benissimo il maestro gai nei panni del nonno sprint..
Shikamaru sinceramente mi preoccupava. Non per la reazione..ma per la sua salute! Però, sapendo che tipo era, il buon senso avrebbe trionfato, alla fine. Magari la fine di qualche scazzottata, però. E la piccola Mirai avrebbe avuto un fratellino o una sorellina!
Sfilai i sandali, ed entrai in acqua. La frescura del torrente, mi fece sentire meglio, e mi sgombrò la mente dalle idee di troppo. Sakura aveva ragione, ovviamente. Naruto non avrebbe mai reagito male a una notizia simile, non era il tipo. Era pazzo d’amore per la piccola Mirai, figuriamoci un figlio tutto suo. Avrebbe perso la testa, poco ma sicuro. Già lo vedevo girare come un matto in giro per il villaggio per mostrare a tutti il suo erede, vantando chissà quali doti viste da chissà cosa nel riverbero degli occhi. E prima ancora di questo..già lo vedevo affannarsi perché non sollevassi niente più che una piuma per non affaticarmi, a mettermi alle calcagna tremila persone per tenermi d’occhio quando doveva stare in ufficio a scartabellare con Shikamaru (tremila in più di quei tremila che ho già di consueto, in questo caso..)
“Sai, mi sa che qui ci sono fin troppi ingranaggi poco oleati..” mormorai, carezzandomi la pancia, ridendo. “Eh si.. mamma è un po’ scema, tante volte..”
“Che ha fatto tua madre, per meritare simili trattamenti?”
Per poco non caddi nel fiume dallo spavento. Mi sentì afferrare per la vita e rimettere in piedi in tempo. E il bel fiso un po’ animalesco di Kiba mi si parò davanti.
“Kiba..” mormorai, ancora scossa. “Non piombare fuori dal nulla cosi, mi fai venire un infarto..”
“Veramente ero già qui quando sei arrivata, solo che dormivo..” rispose lui, uscendo dall’acqua, il suo enorme cane Akamaru ad aspettarlo sulla riva. “Akamaru ha sentito il tuo odore, e mi ha svegliato. Stanotte ero in missione,e non ho chiuso occhio.. perché mi guardi cosi, Hinata?”
Io sorrisi. Improvvisamente, mi era venuto in mente che Naruto non era l’unico a cui smaniavo di dire il mio segreto. E Kiba e Shino erano i miei migliori amici storici. Se solo ci fossero stati entrambi..
“hai un odore strano, Hinata, stai male?”
Ed ecco servito il secondo infarto della giornata. Shino, infatti, mi era arrivato più o meno con la bocca all’altezza del lobo, prima che si decidesse a parlare, facendomi fare un salto di un metro. Niente da dire, come squadra di spionaggio non erano secondi a nessuno.
“Un odore strano..non mi pare..” Disse Kiba, fiutando l’aria. Akamaru fece lo stesso, ma a differenza del suo padrone, il suo naso parve captare qualcosa che lo disturbò, nel mio odore. E poi, improvvisamente, prese a ringhiare al mio indirizzo.
“Akamaru, che ti piglia, è Hinata! Non si ringhia agli amici, lo sai benissimo..
Ma Akamaru imperterrito puntò il naso verso di me, il pelo irto sulla testa. Il suo muso..puntava la mia pancia!
Un istinto nuovo si fece strada in me, e portai prontamente le mani alla pancia, in difesa, e fulminai Akamaru. Lui si fece un po’ indietro, ma non abbassò la guardia. Kiba ci fissava, basito.
“Che diavolo..Akamaru che ti ringhia, tu che rimbecchi..che vi passa per la testa?”
“Evidentemente Akamaru è infastidito da qualcosa. Forse..quel qualcosa di strano nell’odore di Hinata..” commentò Shino. “Sei troppo lontano per sentirlo, Kiba. Io l’ho sentito solo un attimo fa quando mi sono accostato a lei. Ma gli animali lo sentono meglio degli uomini, quando cambia qualcosa..”
Kiba, dunque si fece avanti, fiutando avido l’aria. Finì per posare il viso contro i miei capelli, sfiorandomi il collo col naso. E ad un tratto, trasalì.
“Cavolo..hai davvero un odore diverso, assurdo! Conosco benissimo il tuo solito odore, e non è affatto questo! Che diavolo è..”
Kiba mi fiutava come un segugio a caccia di indizi, mentre sentivo gli occhi di Shino piantati addosso. Mi domandavo spesso quanto rimanesse di umano, in quei due..
“Oh piantatela, vuoto il sacco, basta che la smettete di rovistarmi come un cassetto!”
Presi fiato per bene, agitatissima. Questo sarebbe stato il rodaggio, la grande prova. Se mi fosse riuscito di dirlo tranquillamente a loro, la strada poi sarebbe stata meno tortuosa, ne ero certa.
“Kiba..Shino..devo dirvi una cosa. Io..”
Sorrisi estatica, e presi le loro mani, le lacrime lì lì per uscirmi dagli occhi a cascata, e le posai sulla mia pancia. I miei amici guardarono confusi per un paio di secondi, poi Kiba sbarrò gli occhi.
“No..non mi dire..” mormorò sorridendo e iniziando a scalpitare come il suo cane quando faceva le feste al padrone.
“Non sarai..no, non ci credo..” mormorò Shino, una nota isterica nella voce che non gli avevo mai sentito.
Li lasciai un pugno di secondi sulle spine, poi annui: “Si..sono incinta!”
Kiba esplose letteralmente, mentre Akamaru iniziò a saltellare qui e la come un matto. Shino mi posò una mano sulla testa commosso, per quanto poco consentisse la sua solita aurea gelida. Io mi appoggiai alla sua spalla con la fronte, ignorando il solito tumulto brulicante che si avvertiva sempre toccandolo.
“Naruto, maledetto bastardo, ce l’hai fatta!” sbraitò Kiba rivolto al monte Hokage in lontananza, il volto del padre del mio bambino scolpito tra le rocce. “Ora non voglio più sentire lamentele da parte tua! Shino, ti rendi conto, diventeremo zii!”
“Straordinario, si..” commentò lui, e Kiba  iniziò a osservare la mia pancia intensamente, toccandola di tanto in tanto. “Non è tanto tempo, comunque, sei agli inizi. Direi.. si e no in otto, dieci settimane. Bastardo..deve essere successo dopo che siamo tornati dal villaggio di Gaara. Bene che siamo stati via tre settimane col casino che era venuto su dopo quella tempesta di sabbia, ma sentire la tua mancanza fino a questo punto..”
“Dai, Kiba!” boccheggiai, paonazza. In quel momento, Shino si voltò di scatto verso di me, ed emise un verso amareggiato.
“Eh vabbè, mica occorre pensare ai dettagli, Shino!” sghignazzò Kiba.
“Macché dettagli..è che mi è appena venuta in mente una cosa. Hinata..Naruto lo sa?”
Il suo tono era terribilmente serio, e persino Kiba placò la sua euforia. Io lo guardai, ansiosa.
“No..l’ho saputo io meno di un ora fa. Solo i presenti e le ragazze lo sanno. Erano li con me quando l’ho saputo..”
Raccontai dello straordinario evento che si era abbattuto su di me e le mie amiche. Rimasero di sale.
“Miseria nera..le missioni a quanto pare, non fanno bene a nessuno!” commentò Kiba, ridendo. Shino invece, sospirò pensieroso.
“Cosa c’è? Perché sembri amareggiato, adesso?” gli chiesi, un po’ spaventata.
“No, nulla, non preoccuparti..” Rispose lui. “No..in fondo, è meglio cosi, forse..”
“Meglio cosa?” chiesi. Shino non rispose, ma guardò fisso Kiba, come per comunicare con lui qualcosa. Kiba lo guardò senza capire per un po’, poi parve venire fulminato da un illuminazione.
“Oh cavolo..Shino, parla prima, no? Bisogna..”
“Fare cosa, di grazia? Cosa è meglio fare, illuminami. Io qui, sono nel pallone, se vuoi saperlo..”
“Beh, ovvio, Hinata viene prima..” sbraitò Kiba. Shino mi guardò intensamente.
“Per me anche, certo, e sarà cosi per ogni futuro papà del villaggio. Ma Naruto..temo che le sue priorità siano diverse..”
“No, caro mio, lo stai sottovalutando. Naruto ama Hinata, e diventerà matto dalla felicità quando saprà che aspetta un bambino! Credimi, manderà tutto in malora..”
“Cosa? Ma di che..di che parlate?” chiesi, interdetta. Kiba mi venne vicino, rassicurante.
“No, non ti agitare, nessun problema! Shino..shino ha solo pensato da ninja invece che da uomo, tutto qui..”
“Lo so anche io che una moglie incinta viene prima di tutto. Ma Naruto è, e rimane il settimo Hokage..”
“Lei è incinta!”
“Non rischia la vita..”
“Non la lascerà mai..”
“Lo deve fare, è suo dovere..”
“No, l’unico dovere che ha, è verso suo figlio!”
“Non è vero! lui è l’Hokage, oltre che suo marito..”
“Insomma, di che diavolo parlate!”
Ero esplosa. Sentivo la tensione accumularsi sottopelle, e Sakura mi aveva raccomandato di non agitarmi nei primi mesi: era tutto delicatissimo in quel periodo. Kiba e shino parvero capire, e presero fiato. Poi, Shino parlò:
“Stamattina Naruto ha accettato di partire per una missione a cui parteciperanno tutti i Kage. Si tratta di una missione molto delicata, destinata ad unificare permanentemente le alleanze mondiali. Starà via un bel pezzo, temo. E quando tornerà, ci sarà ad intermittenza. Probabilmente..non potrà dedicarti il tempo necessario durante tutta la gravidanza. Forse, se non glie lo dici..sarà talmente preso che nemmeno si accorgerà che sei incinta, Hinata..”
Fu come una secchiata fredda mentre nevica in mezzo alla strada. Naruto..sarebbe partito. E per un lungo periodo..non si sarebbe nemmeno reso conto che ero incinta..
“Ed ecco perché glie lo dirai oggi stesso. Sono sicuro che rinuncerà a partire, se saprà che tra un po’ diventerà papà..”
Rinunciare. Conoscendolo, forse l’avrebbe fatto.
“Metti che lo faccia, dunque..” sbuffò Shino, un po’ alterato. “Che ne sarebbe di Konoha? La reputazione di Naruto ha vacillato per anni per colpa della volpe! Ora che è riuscito ad ottenere ciò che desiderava da tutta una vita..dovrebbe gettare tutto alle ortiche?”
“No..”
Mi usci dalla bocca prima che potessi accorgermene, spontaneamente. No, l’idea che Naruto si rovinasse la vita era davvero intollerabile per me. Io stavo benissimo, in fondo. Il bambino sarebbe nato solo tra nove mesi. Chi poteva dire che per allora, le trattative coi Kage non fossero già concluse? Nove mesi sono tanti..
“No..cosa?” disse Kiba, cingendomi le spalle con le mani. “Hinata, non puoi fare tutto da sola, un bambino va cresciuto da entrambi i suoi genitori, lo sai..”
Improvvisamente, il viso risoluto di Sakura che contemplava l’orizzonte, mi apparve davanti. Sasuke non ci sarebbe stato per il loro bambino. Sakura..avrebbe dovuto fare tutto da sola..
“Non è vero..posso farcela.” Risposi, le mani sul mio ventre. “Non fermerò Naruto..e non gli dirò del bambino.”
Kiba sbarrò gli occhi, incredulo e basito. Shino, però, mi venne vicino.
“Sto bene..” lo rassicurai, e strinsi entrambi tra le mie braccia. “Non sto male, in fin dei conti, no? E poi..anche Sakura baderà al suo piccolo da sola. Ci daremo coraggio a vicenda. E quando Naruto tornerà.. i bambini avranno un papà e uno zio tutto per loro!”
Kiba tremò impercettibilmente, Shino respirò a fondo nel mio orecchio.
“Di un po’..quand’è che sei diventata una donna, piccola Hinata?” mi chiese.
La mattina dopo, Naruto si alzò col levar del sole, l’aria un po’ tirata. La sera prima, mi aveva comunicato la richiesta di partire coi Kage, brontolando che sarebbe stato via un sacco di noiosissimo tempo per sbrigare un paio di questioni burocratiche. Io non fiatai, e mi limitai a dirgli di stare attento e di salutarmi Gaara, la signorina Mei e gli altri Kage.
“Bene, vado..” borbottò il settimo Hokage, sbadigliando. “Dio.. ma non posso scongiurare le guerre dopo mezzogiorno?”
“No..e non farti uscire simili cavolate, quando sarai là. Se fai figure di merda, ne risente tutta Konoha, signor Hokage..”
Io sorrisi. Quella mattina sarebbe partito solo Naruto, ma stranamente Shikamaru si trovò nei paraggi. Naruto lo considerava il suo uomo più fidato, il suo vice. Però a volte, sembrava Shikamaru stesso il vero Hokage.
“Si, mamma..” sbottò Naruto, indossando la giacca dell’ Hokage appartenuta a suo padre, Minato. Shikamaru sbatacchiò gli occhi invocando la calma, e io risi di gusto.
“A proposito di mamma..Temari sa che sei qui?” chiese Naruto ridacchiando. Io mi sentì morire. Naruto..sapeva di Temari? E Shikamaru..quanto sapeva, e quanto aveva riferito a Naruto?
Shikamaru divenne paonazzo.
“No, ronfava alla grande, quando sono uscito. La gravidanza..si sa, porta sonno..”
Naruto allargò un sorriso a ottomila denti.
“Ti invidio, bestiolina..” Disse, dandogli una pacca sulla schiena. “Ho sempre voluto una famiglia come la tua..”
“I tempi per te non sono maturi, e lo sai..” fu la risposta di Shikamaru. Se avessi potuto, mi sarei scavata una fossa per rannicchiar mici e morire. Shikamaru nel mentre intercettò il mio sguardo, e qualcosa scattò nei suoi occhi neri e misteriosi. Parve folgorato da un pensiero, e si sfregò gli occhi con una mano grugnendo di disappunto. Sapeva, era fin troppo evidente,ed era pure cosciente di aver fatto lui, adesso, una bella figura di merda..
Congedarmi da Naruto fu più doloroso del solito, quella volta. Cercai di non sembrare trasparente come al solito, e per volere di chi non so mi riuscì di far partire il mio sposo senza indugio alcuno. Quando Naruto ormai era niente più che una macchietta stagliata sull’orizzonte, Shikamaru mi si accostò alla schiena, carezzandomi gentile i capelli, mentre con gesto furtivo facevo sparire le lacrime dal mio viso.
“Vai con lo zoppo, e imparerai a zoppicare.. a furia di stare con Naruto, mi sto rimbambendo anche io. Perdonami, Hinata, non volevo mancarti di rispetto. Il tuo bambino..”
“Ho capito, tranquillo, nessun problema..” mormorai, contrita. “Penso anzi tu abbia ragione..”
Shikamaru respirò a fondo, guardando il sole spuntare dietro la collina.
“Non sei sola, voglio che tu lo sappia. Di qualsiasi cosa tu abbia bisogno..”
“Bada a Naruto, se credi, ma io so cavarmela, per quanto poco..” risposi, serena ,carezzando il mio tesoro nel mio grembo. “Se può farcela Sakura, posso anch’io. E nessuno farà ritorno per lei, perciò non è il caso di lamentarmi, direi.”
Shikamaru mi guardò intensamente, poi mi sorrise amabile.
“Hinata..ma quand’è che sei diventata una donna?”
Risi.
“E’ la seconda volta che mi viene chiesto, sai?” risposi, e mi voltai, diretta a casa, mentre il cielo si tingeva di azzurro annunciando una bella giornata di sole. “Beh, se vuoi saperlo.. direi oggi, Shikamaru..direi oggi.”
  
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