Fallimento. Avete mai sentito questa parola? Ne conoscete la sensazione? È quello che ho sempre provato da qualche anno a questa parte. Mi sentivo sempre un fallimento. È così si sentiva mia madre. Lo si poteva leggere sul suo volto ogni volta che vedeva mio padre. "Perchè è andata a finire così?". Nessuno conosceva il vizio di mio padre, eccetto me e mia madre, ma penso si intuisse dal suo alito che sapeva sempre di alcol. Ma non era un alcolizzato violento, era un alcolizzato tranquillo, beveva e si addormentava. Ma è riuscito comunque a rovinare il rapporto con la nostra famiglia. Si è lasciato andare dal momento in cui ha perso il suo lavoro e lì mia mamma ha dovuto ricominciare a lavorare. Ora lui non vive più con noi, non voleva rovinare ulteriormente la nostra vita. È così, mi sono ritrovata a crescere troppo in fretta. E mia mamma ha dovuto farmi sia da mamma che da papà.
Il traffico in autostrada era insostenibile. Come è possibile che tutta la gente riesca a tollerare i ritmi di questa vita?
Ero di ritorno da scuola, sono all'ultimo anno, quando ricevetti una chiamata da mia madre.
<< Tesoro? >>
<< Mamma, sto tornando da scuola.>>
<< Prima che tu sia sulla via di casa, volevo chiederti se potevi passare al supermercato a comprare un paio di cose.>>
<< Certo, di che cosa hai bisogno?>>
<< Compra solo il caffè e del pollo, sta sera quando tornerò voglio provare una nuova ricetta>> disse, ridendo.
Mi sembrò di vederla: sicuramente stava ribaltando casa per cercare qualcosa che si era dimenticata prima di andare al lavoro. Sorrisi. Io e mia mamma siamo uguali, abbiamo gli stessi capelli neri lunghi e gli stessi occhi nocciola.
<< Certamente. Ci vediamo dopo, buon lavoro.>>
<<A dopo.>>

Nel supermercato l'aria era fresca, al contrario del caldo torrido
che c'era fuori.
C'erano tante persone che correvano avanti e indietro per finire la loro spesa. Sembravano di fretta. Mi incamminai verso il reparto della carne e presi i petti di pollo, poi  il caffè e una coca cola per me e mi diressi verso la cassa.
Una cassiera giovane mi sorrise e inizió a battere i miei prodotti sulla cassa. Dodici sterline in tutto. Fantastico, li avevo giusti.
<<Arrivederci e grazie.>> disse, sorridendo. Ricambiai e mi diressi verso l'uscita. Caricai il sacchetto in macchina, chiusi la portiera e mi accesi una sigaretta prima di ritornare in macchina per dirigermi verso casa mia.
<< Sky! Hey Sky!>> sentii urlare.
Mi girai e vidi questo biondo che mi correva in contro.
<< Hey Niall! Come stai?>>
<< Bene grazie! Stanco perché è appena cominciata la scuola, ma visto che andiamo nella stessa scuola e abbiamo parlato oggi, suppongo che lo sappia anche tu.>>
<<A quanto pare>> risposi, ridendo.
Rise anche lui.
<< Posso chiederti un piccolo favore? Ho questi sacchetti pesanti e non me la sento di tornare a casa a piedi. Riusciresti a darmi un passaggio?>>
<<Niall, sei uno dei miei migliori amici, lo sai che non devi nemmeno chiedermelo. Poi abiti vicino casa mia, quindi andiamo!>>
Sorrise per ringraziarmi e ci avviammo verso casa. Il viaggio in macchina fu rilassante, cantammo, scherzammo e parlammo del più e del meno.
<< Eccoci arrivati>> disse. << Grazie ancora, ci sentiamo dopo per messaggio.. Oh. Quasi dimenticavo! Domani faró una festa a casa mia per festeggiare l'inizio della scuola e il nostro ultimo anno, vuoi venire? Anzi, devi venire. Volevo dirtelo di persona e non tramite messaggio>>.
<< Mi sono mai persa una tua festa?>> risposi ridendo.
<<Allora ti aspetto domani sera!>> disse, e chiuse la portiera.
Niall, Niall. Il nostro rapporto è sempre stato speciale. È la classica persona che c'è sempre per te. Ricordo quando mio padre se n'era appena andato, ero distrutta e lui ha passato quasi un mese intero a casa mia per evitare che avessi un crollo emotivo.
Arrivai a casa, oltrepassai la soglia e lasciai che la porta si richiudesse dietro di me.

Nuovo messaggio: Niall.
'Grazie ancora per il passaggio! Domani dopo la festa puoi dormire da me se ti va.'
Sorrisi. Che vi dicevo?
'Va bene. Un po' come i vecchi tempi'. risposi. Inviato.

Decisi di riposarmi un po' fino all'arrivo di mia mamma. Lavorava quattro ore la mattina e riprendeva a lavorare dopo pranzo, per altre quattro ore. Mi sedetti sul letto e presi il mio computer. Misi la musica e lasciai che il sonno mi prendesse tra le sue braccia..