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Autore: emy97    28/01/2015    0 recensioni
helly una ragazza di 17 anni molto diversa dalle sue coetanee, gestisce una vita più complessa e anche piena paure. viene esclusa da tutti per il suo strano dono di sapere leggere nella mente di chiunque incontrasse,a ostacolarla è Justin,un bellissimo e affascinante ragazzo,molto ambito tra le ragazze. La protagonista dovrà lottare per avere Justin per sempre accanto a se,il loro amore è indissolubile e riesce a superare ogni difficoltà.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1 capitolo Guardando il mio volto riflesso allo specchio posto nella mia stanza, avevo di fronte una ragazza del tutto diversa rispetto a qualche settimana prima. Tutto quello che faceva parte del mio corpo era cambiato: mi accorsi che qualcosa dentro di me stava inesorabilmente mutando. Tutto ebbe inizio in una fredda e umida giornata di ottobre. Gli alberi erano ormai spogli e il vento forte sollevava le foglie da terra, scompigliando così i miei capelli lunghi e mossi che fluttuavano accarezzando il mio viso candido e delicato. Il parco si era animato velocemente con le squillanti voci dei bambini usciti da scuola, che giocavano a rincorrersi girando intorno all'albero. Nei loro volti si intravedeva la spensieratezza genuina della loro giovane età con sorrisi innocenti e felici che riscaldano il cuore di chiunque li guardasse. All'improvviso sentii rimbombare nella mia testa tutte quelle voci, percependo i loro pensieri e la loro gioia. Mi bloccai per un attimo e la mia mente entrò in un caos totale,la vista si annebbiò e i miei occhi si chiusero spontaneamente,l'unica sensazione che provai era che tutto intorno a me girava come se io fossi risucchiata da un vortice.Le mie gambe tremavano e piano piano si sollevarono da terra facendomi capire che sotto i miei piedi mancava il terreno, i miei occhi di colpo si aprirono e fu allora che mi accorsi che io stessi volteggiando in quell'immenso cielo.Ero paralizzata dal terrore,non riuscivo a pensare,a comandare i movimenti del mio corpo,le mie braccia e gambe erano deboli quasi molli ma di una cosa ero sicura,che il mio essere fosse comandato da qualcuno che non ero io senza il mio volere,mi sentivo una marionetta ;cercai di urlare per chiedere aiuto ma era tutto inutile dalla mia bocca non uscirono parole,c'era solo io in un immenso tunnel dove nessuno poteva sentirmi o vedermi,raddrizzai il capo delicatamente evitando di procurarmi dolori per guardare verso il basso, riuscivo a vedere i medesimi bambini che erano fermi con accanto le loro mamme come se il tempo si fosse fermato in quel preciso momento ,l'unico elemento che volteggiava era una semplice foglia secca travolta da una goccia d'acqua che si poggiava su di essa. Senza che me ne accorgessi mi comparì davanti una bellissima donna dai lunghi capelli color oro e occhi verde smeraldo dai lineamenti delicati,con indosso un vestito bianco che risaltava la sua carnagione chiara e la sua pelle perfetta.Si avvicinò a me e con grazia e dolcezza mi sfiorò la fronte poggiando le sue morbide labbra su di essa,quel bacio mise fine alle mie torture e scaturì dentro di me una quiete mai provata e cambiò totalmente la mia persona. Il vortice in cui ero imprigionata sparì facendo cadere il mio corpo debole e indolenzito al suolo. Quando mi risvegliai mi ritrovai tra le braccia di un perfetto sconosciuto <> mi chiese lui con aria preoccupata.Cerco di sciogliere quel groppo che mi serrava la gola e respirai come se mi mancasse l'aria,mi sollevò delicatamente e poi mi aiutò con calma ad alzarmi da terra << sei sicura di stare bene?>>mi chiese lui nuovamente io annuii e riuscì addirittura ad abbozzare un sorriso. << penso di si.......>> poi prendendo fiato continuai << cosa ci faccio qua?>> domandai incapace di ricordare << noto che non ricordi niente...almeno sai il tuo nome?>>chiese ironico io lo guardai con aria interrogativa..ma che razza di domanda era quella, è vero che ero frastornata per l'accaduto ma sapevo come mi chiamavo, ignorai la sua ironia e risposi in un sussurro << Helly>> lui accennò un sorriso << perfetto vedo che ti sei ripresa,io sono justin>> Quando mi ripresi del tutto ed riusci a guardare in faccia il mio soccorritore, fui catturata dagli stessi occhi verde smeraldo e i capelli biondo oro erano uguali a quelli dell'angelo che vidi in quel tunnel,ma con la differenza che i suoi erano corti.Rimasi incantata ma allo stesso tempo mi domandai nella mia testa perché c'era così tanta somiglianza tra quelle due persone? Ma di sicuro questo non era il momento adatto per porsi certe domande.Lui si accorse che lo stavo fissando ed io imbarazzata di averlo guardato con insistenza diventai paonazza in viso; per non fargli notare il mio disagio distolsi lo sguardo da lui e notai che eravamo al centro dell'attenzione,lui percependo il mio nervosismo tranquillizzò la folla che si era creata intorno a noi: <> disse con un tono premuroso quasi da far credere che stavamo veramente insieme; a quell'affermazione arossiì violentemente e lo fulminai con lo guardo, cercando di capire che storia si era inventato quel ragazzo.La folla intorno a noi ci guardava con occhi pieni di tenerezza e pronunciava parole dolci su di noi quasi come se credesse veramente a quella storia appena raccontata.Tutto lo spazio attorno a noi si era liberato e tutta la folla che fin allora era lì ora non c'era più. Osservai attentamente le spalle larghe e muscolose del ragazzo, la carnagione chiara ......era un sogno ad occhi aperti. <> disse con un lieve sorriso sulle labbra, sembrava quasi mi leggesse nel pensiero ma è possibile? no ma che vado a pensare certo che non poteva essere vero!mi sa che avevo sbattuto troppo forte la testa. <> dissi poi passandogli accanto << ciao e grazie ancora della tua assistenza>> Me ne andai dopo avere pronunciato quelle parole, incapace di dimenticare l'episodio di oggi,le sensazioni che provai tra le braccia di quel misterioso ragazzo e quell'angelo che stravolse i miei pensieri .Perché mi sentivo così?Cosa mi era successo? Avevo ancora impressi nella mia mente quei occhi che mi vennero al solo pensiero i brividi lungo la schiena,volevo andare fino infondo a quella storia.Mi toccai con mani tremanti la fronte,il punto in cui mi baciò quell'angelo,qualcosa in me era cambiato ma nello stesso tempo avevo anche paura che non sarei stata più la Helly di sempre. Da quel giorno la mia vita cambiò non solo dall'incontro con justin ma anche dai nuovi poteri misteriosi che mi erano stati conferiti senza che nemmeno me ne rendendo conto,ora la mia personalità non era più la stessa,finalmente avevo capito in cosa consistevano i doni a me donati ,ormai non ero più una comune ragazza che va alle superiori e vive la propria vita spensierata.Sembrerà strano e inquietante ma riesco e leggere ogni minimo pensiero che la gente pensava ,anche il più perverso e persino anche quelli più buffi e belli; in poche parole tutti i pensieri possibili e immaginari. Il primo passo che per me fù il più importante era ritrovarmi in mezzo alla folla dei miei coetanei,sentire tutti i loro pensieri centrati nella mia mente, quasi da farmi venire un gran mal di testa; Mi ritrovai al mio fianco la mia migliore amica Anastasia la salutai con un sorriso e la abbracciai forte quasi da farle mancare il respiro,lei sempre con quella sua solita treccia di rado li lasciava sciolti,anche se io invidiavo la sua fulva chioma riccia, con i suoi occhi verdi ed espressivi,quel naso perfetto,le labbra carnose e le sue guance tonde con una spruzzata di lentiggini che la rendevano più attraente ,ma la cosa buffa di quel viso bello e tenero erano gli occhiali più grandi della sua faccia. Quando mi trovai d'innanzi l'aula entrai sempre accompagnata da Ana il mio vezzeggiativo per abbreviare il suo lungo nome: <>disse lei osservando i nostri compagni che si lanciavano l'uno con l'altro palline di carta ,allora mi posi la domanda più logica ,ma eravamo in un liceo o in un asilo nido? Ma non badai a quel comportamento infantile dei miei compagni ed entrammo prendendo posto,dall'altra parte dell'aula c'erano le ragazze più antipatiche della classe :Sharon, la piú burba ,Federica e la più insopportabile Veronica, sono note per il loro comportamento da egoiste e presuntuose.Sembravano delle modelle uscite da una rivista sempre impeccabili nel loro modo di vestirsi e nei modi di fare,piene di trucco e unghia perfette tante volte mi posi la domanda se questo era uno scudo per nascondere le loro imperfezioni o il loro lato debole. Ma fu qualcos'altro che catturò la mia attenzione,rivolsi il mio sguardo verso l' uscio della porta,riconobbi subito quel ragazzo che mi soccorse in quell'episodio che cambiò definitivamente la mia esistenza:il suo abbigliamento era piuttosto diverso dagli altri,portava una giacca di pelle nera,da motociclista e una sciarpa di un colore rosso acceso che non si abbinava affatto con il suo abbigliamento;sembrava uscito da un film,dove il protagonista oltre a essere affascinante e attraente portava con se un lato misterioso.Davanti a quella visione mi dimenticai che mi trovavo in classe e non diedi molto ascolto a quelle parole che pronunciava il nostro professore,poggiai entrambi i miei avambracci sul banco,incapace di togliergli gli occhi di sopra ,scossi la testa per riprendermi e provai a concentrarmi per capire cosa pensava realmente nella sua mente,ma fu del tutto inutile non riuscivo a leggerla. Perché? io leggevo i pensieri di tutti ma i suoi erano un mistero,cosa nascondeva questo ragazzo? << stai bene helly?>> disse Anastasia chinandosi verso di me,come se mi avesse letto nel pensiero. <> risposi con incertezza <> poi riprese a parlare <> finì poi con tono malizioso. <>negai io cercando di essere convincente. Lei fece una risata e poi mi guardò: << certo..... stavi guardando solo il suo modo di vestirsi,allora perché lo fissavi?>> non risposi alla sua domanda e tornai nuovamente a guardarlo.Quando si tolse gli occhiali da sole mi guardò anche lui con un'espressione indecifrabile,i suoi occhi catturarono i miei e io rimasi senza fiato quasi da svenire,incapace di parlare. Justin sorrise divertito come se sapesse l'effetto che faceva su di me,solo dopo mi resi conto che lo guardavo con insistenza e diventai paonazza in viso,non era mia abitudine fissare la gente ma con lui era diverso.Mi feci forza e alla fine trovai il coraggio di guardare oltre e non più verso la sua direzione. << ragazzi vi presento justin Morrison,il vostro nuovo compagno>> annunciò il professore a tutti noi << justin,lì è l'unico posto libero>> indica il mio banco con un dito. Riuscivo a sentire i pensieri cattivi su di me di tutti i miei compagni,chiusi gli occhi ormai abituata dalle loro critiche o anche invidia su di me;chi pensava che ero bella,ma io non mi definivo così, ero una semplice ragazza dai capelli lunghi e mossi neri e gli occhi azzurro cielo ma nonostante tutto non mi sentivo per niente speciale. Tutte le ragazze della mia classe quel momento volevano essere al mio posto,quasi mi odiavano,justin si avvicinò nel banco che era proprio accanto al mio <> mi salutò appena seduto <>risposi al suo saluto con timidezza Il professore iniziò a spiegare e mi accorsi solo dopo che ero l'unica di noi due ad avere il libro << potrei seguire con te?>> che sciocca che sono come faceva ad avere il nostro libro di testo se era nuovo! spostai il libro al centro facendo attenzione a non sfiorare la sua mano,lui mi guardò come se aveva capito il mio disagio,avvicinò la sua sedia alla mia.Avevamo gli occhi di tutti sopra di noi, e i troppi pensieri mi incasinavano la mente; allontanai ancora di più la mia sedia,ma ormai ero arrivata al limite e mancava proprio poco per scivolare dalla sedia,lui fece un sorriso divertito <> disse lui facendo finta di non avere capito la mia reazione quando avvicinò la sua sedia alla mia.mi stava prendendo in giro Non badai ancora una volta al suo umorismo e cercai di mantenere la calma dato che già mi stavo irritando da quel suo comportamento,mi concentrai sulla lezione anche se non era per niente facile,tutta quella vicinanza e quelle voci che rimbombavano dentro la mia testa ,c'era qualcosa che mi distraeva,senza dubbio già conoscevo la risposta: Justin. Mi girai verso di lui,chiedendomi perché non riuscivo a leggere nella sua mente era una situazione strana e inquietante ma allo stesso tempo mi incuriosiva,volevo a tutti costi sapere cosa pensava mi sforzai di più ma senza alcun risultato: si accorse che lo stavo fissando insistentemente <> domandò lui avvicinandosi sempre di più,a quella domanda improvvisa non sapevo cosa rispondere, non era mia abitudine fissare la gente ma in lui c'era qualcosa che mi spingeva a farlo << certo che no!stavo guardando la lavagna>>risposi cercando di essere più convincente possibile a quella scusa che inventai <>poi proseguì lui piegando le sue labbra morbide in sorriso <> << si infatti stavo prendendo appunti,di sicuro non sto una lezione intera a guardarti,non vedi?>> gli dico io indignata mostrandogli il mio quaderno anche se non avevo scritto niente ,poi mi girai facendo finta che lui non fosse accanto a me e stavolta presi davvero appunti. Finalmente suonò l'intervallo.Feci un sospiro di sollievo,fortunatamente lui non mi udii. Ci alzammo contemporaneamente nello stesso momento come se avessimo unito i nostri pensieri. Ana mi venne incontro mentre mi avviavo fuori dall'aula e lungo i corridoi della scuola mi guardava come se volesse leggere qualcosa nei miei occhi , ma si limitò a chiedermi semplicemente se mi trovavo bene con il mio nuovo compagno di banco. <> tagliai corto io e lei non mi chiese nient'altro, forse aveva capito che non era un buon momento per parlare di lui e continuammo la nostra conversazione parlando d'altro. Quando entrai in classe mi avviai verso il mio posto ma con molto fastidio notai che attorno al suo banco c'era quel famoso gruppetto di ragazze. Lui si accorse del mio rientro ma le altre, troppo impegnate nella loro conversazione, non badarono alla mia presenza: erano troppo occupate a fare le oche! Alzai gli occhi verso il soffitto e feci un lungo sospiro,il solo pensiero di guardare in faccia e sopportare quell'antipatico per altre tre ore mi faceva venire il volta stomaco.Ma dovetti farmi forza e avviarmi verso il mio posto: << scusate ragazze posso passare?>> loro non si accorsero lo stesso di me come se fossi un fantasma,ma la cosa che mi infastidì di piú fu che mi ignorarono completamente << noto che abbiamo problemi di udito,io vi consiglierei una visita.State occupando troppo spazio>> gridai io avvicinandomi sempre di più a loro. <>si scusò sarcasticamente sbattendo le palpebre con finta innocenza .Veronica squadrandomi dalla testa ai piedi come se fossi un'insetto da schiacciare ,era chiaro che la mia presenza non era gradita. Ignorandole passai davanti e andai a sedermi al mio posto .Veronica e le altre si allontanarono e con la coda dell'occhio mi accorsi che continuavano a lanciarmi occhiatacce mentre parlavano fra loro ,nella mia mente rimbombavano tutte le loro critiche. Ma non badai a loro e mentre aprivo lo zaino per estrarre i libri, sentivo il suo sguardo fisso su di me,perché mi scrutava così insistentemente? Nonostante attorno a lui c'erano le ragazze più belle e popolari della scuola i suoi occhi erano rivolti verso di me,proprio io che non avevo neanche un pò del loro aspetto curato e perfetto ;ero tutta l'inverso data la mia semplicità.Non mi disse niente stranamente ma fui io a porgli la domanda<>proseguì ancora io << mi stai mettendo a disagio,noto che è anche tua abitudine fissare le persone >> usai la stessa domanda che lui mi aveva posto durante la lezione di storia. << ah scusa.... è solo che stavo osservando come siete diverse tu e quelle ragazze comunque no non è mia abitudine fissare la gente>> concluse lui secco. Lo guardai stupita:<< non siamo tutti uguali......non ci tengo a diventare come quelle>> tagliai corto .Davanti l'uscio della porta c'era la professoressa che con un'espressione disperata,avanzò verso la cattedra;quasi non si metteva le mani nei capelli da quel casino che scatenavano i miei compagni.Quella classe era peggio di un'asilo nido! <> gridò lei vedendo che i miei compagni la ignoravano,a quell'urlo quelle voci assordanti ebbero fine e tutti andarono a sedersi composti e silenziosi ogniuno ai propri posti. Tutti avevano paura di quella professoressa sembrava l'insegnante cattiva di un film,aveva sempre i capelli legati con un fermaglio, con il suo abbigliamento austero magliette accollate fino al collo e gonna fino al ginocchio,le classiche scarpe alla nonna .Mi chiedevo sempre come facesse a non sentire caldo anche in estate.Della sua vita privata non si è mai saputo niente,molti spettegolavano in giro voci ma del tutto infondate,come se non avessero niente da fare e il loro hobby era mettere il naso negli affari altrui Con uno sguardo che incuteva paura si girò verso Sharon,Veronica e Federica,che invece di seguire la lezione pensavano solo ad abbellirsi le loro unghia: << la scuola non è diventata un centro estetico,siete qui per studiare e ora come i vostri compagni aprite il libro>> il loro comportamento di superiorità rispetto ai componenti della mia classe mi innervosiva ,sembra che tutto girava intorno a loro e gli altri fossero dei giocattolini che potevano usare quando volevano. Loro per risposta guardarono la professoressa e risero come delle oche, convinte che nessuno li sentiva. Ma volevano sembrare sceme o le erano veramente? La lezione iniziò,ma io già avevo perso la concentrazione e come se non bastasse avevo accanto justin che si avvicinava sempre più per seguire.Ma me lo faceva apposta? Andai sulla pagina che la professoressa ci assegnò,facendo sempre attenzione a non sfiorare i suoi avambracci,quasi come se prendessi la scossa avvicinandomi troppo << allora ragazzi la lezione di oggi sarà di ascoltare e interagire con il vostro compagno di banco,sul tema dell'amore>>annunciò la professoressa a voce alta <> concluse in tono severo, quasi soddisfatta del compito che ci aveva assegnato. Mi crollò il mondo addosso: a stento riuscivo a guardarlo negli occhi dalla vergogna, figuriamoci ad affrontare con lui questo argomento.Dall'agitazione mi raddrizzai le spalle e cominciai a spostare la sedia per avere abbastanza spazio per respirare. Dovevo evitare assolutamente di lasciarmi prendere dal panico e fare finta che per me l'amore è un sentimento che mi lascia indifferente.Mi accorsi che mi stava nuovamente osservando trattenendo a fatica un sorriso sommerso,di sicuro a momenti sarebbe scoppiato a ridere:aveva capito tutto,a questo ragazzo non si ci poteva nascondere proprio niente.Io verde dalla rabbia accennai un sorriso forzato ,il mio primo pensiero fu quello di prendere la prima cosa che mi capitava tra le mani e tirargliela in faccia.Dovevo calmarmi. Tra noi due la prima a parlare fui io <> non finii la frase che intervenne lui: <> il mio cuore iniziò a battere forte,quasi come se volesse uscire fuori dal petto.Che cosa mi stava succedendo? <> << si buona idea....>> risposi senza guardarlo in faccia. Presi il quaderno mezzo vuoto che avevo iniziato l'anno prima al corso di biologia e due penne. << l' amore é quel sentimeno che lega due persone che si amano davvero,se due anime gemelle sono destinate a incontrarsi si troveranno>> Poi si voltó verso di me e mi guardo dritto negli occhi senza mai distorglierli per non so quanto tempo << perdere la persona amata ė il dolore più grande che possa esistere >> il tono con cui pronunció quelle parole era malinconico. Tutto ad un tratto i suoi occhi diventarono tristi e quello sguardo malizioso e irritante era svanito. Perchė mi fissava in quel modo? Questa era una situazione troppo imbarazzante,non mi era mai capitato in tre anni di scuola di parlare d'amore con qualcuno << e tu che ne pensi helly?>> mi domandó senza mai togliere i suoi occhi sui miei. Sentivo le mie guance bruciare << ehmm......in veritá questo sentimento non l' ho mai provato quindi non saprei come definirlo veramente, so solo che perdere le persone che ami tanto fa male,faresti qualunque cosa solo per averle accanto anche per pochi attimi e dirgli solo ti voglio bene>> dissi io senza rendermi conto che le parole uscirono dalla mia bocca automaticamente senza che riuscissi a controllarle ;mi venne in mente un traggico episodio che segnó la mia vita.La perdita dei miei cari genitori travolse la mia esistenza lasciandomi un' angoscia e un vuoto che non colmai mai.Se sono qui e vivo una vita normale come tutti gli altri ragazzi della mia etá é tutto grazie a mia sorella Annie che mi ha accompagnato nel percorso della mia vita fin da quando avevo otto anni. << deduco che non si tratta di una delusione amorosa ma di ben altro.......dev' essere stata dura per te>> mormoró justin comprensivo.Quel tono affettuoso mi chiuse la gola e per un attimo non seppi cosa rispondere.Sollevó la penna e incominció a scrivere pur di far qualcosa per allontanare quell' atmosfera triste e malinconica che si era creata. <> io annuíí e insieme a lui iniziai ad esprimere le mie opinioni, anche se non ero di grande aiuto e lui di sicuro non ne aveva bisogno vista la sua perfezione. Ormai era scaduto il tempo ed era arrivato il momento della consegna del compito,la professoressa di italiano con la sua solita voce stridula annunció che era quasi ora che suonasse la campanella: <>concluse in tono acido.Dall' altra parte dell'aula c' erano le tre dell' Ave Maria che non avevano fatto altro che mandare occhiatine e sorisetti ironici.Sharon non pensava ad altro che: "ma guarda te questa disadattata che fortuna che ha...povero justin provo pena per lui" a quella parole l'odio che avevo nei suoi confronti si moltiplicó. <> commentó Federica sicura di sé. A quelle parole rimasi a bocca aperta,sapevo che lei avrebbe lottato per averlo e io non avrei avuto possibilità, non potevo competere con loro. << ti va di andare a casa insieme?>>chiese lui raggiante. <> chiesi senza pensarci lui inarcó un sopracciglio e poi rise: << bhe diró che sto accompagnando la mia ragazza...perché devo dare tante spiegazioni?>> chiese sempre guardandomi Io diventai bollente dalla vergogna, le mie guance erano un fuoco: << ma non credo ti prenderanno sul serio>> dissi ironica mascherando il mio imbarazzo. A quelle parole pronunciate da justin tre paia di occhi si puntarono verso di noi; << mi sa che avete attirato l' attenzione di quelle tre>> disse Anastasia guardando dalla loro parte con un sorrisino: << se volevate farle ingelosire ci siete riusciti alla grande.....vi stimo! Comunque piacere io sono Anastasia >> concluse girandosi verso di noi. <> disse stringendo la sua mano. Poi si giró verso di me : << non che possa importare molto la mia opinione peró fate davvero una bella coppia.Come dice il nostro professore " carpe diem ">> Anastasia si divertiva sempre a imitare il nostro professore di filosofia << ma secondo voi non somiglia al nonno di Heidi?>> poi rise e mormoró qualcos' altro tra sé e sé andandosene via.Ci lasció stupefatti entrambi. << Helly ma la tua amica é normale?>> Io ridendo risposi: << Si tranquillo, lei é sempre cosí pazza.....la sua allegria contagia anche gli altri>> ed era vero ogni volta che ero triste o giú di morale lei era l' unica a farmi ridere facendomi dimenticare ogni pensiero brutto che mi affliggeva. Anastasia era sgattaiolata da Christian, un nostro compagno di classe, erano simili: stesso carattere pazzo, belli entrambi; facevano una bella coppia. << formano una bella coppia quei due, ma sono fidanzati?>>commentó lui guardando verso la loro direzione Io lo guardai incuriosita dalla domanda che mi aveva rivolto << no é una storia lunga, stavano insieme ma poi non é andata bene e ora sono migliori amici>> << bene e dopo questi discorsi fuorvianti, potrei avere una risposta?>> chiese lui guardandomi dritto negli occhi e ignorando gli sguardi fissi e insopportabili del trio. << ehmm.... oggi non posso avevo giá impegni con Anastasia.... magari un' altra volta>> chiesi io facendo finta che quella domanda mi avesse lasciato del tutto indifferente.Misi i libri poggiati sul banco nello zaino e mi rivolsi verso di lui. << e poi per te potrebbe essere una seccatura.....e non sai neanche dove abito!>> << giusto.... dove abiti?>> Come facevo a spigargli dove abitavo? Fui salvata dal suono della campanella, mi alzai veloce dalla sedia, dovevo fuggire da tutte quelle domande. << scusa potrei spiegartela domani?>> poi continuai vedendo la sua faccia perplessa << c' é Ana che mi aspetta.Ciao>> feci un respiro di sollievo e me ne andai E cosí fu, Ana era lí ad aspettarmi impaziente di sapere tutti i dettagli delle mie conversazioni con il nuovo arrivato tempestandomi di domande mentre stavamo andando per la via di ritorno. << cosa? Ti aveva chiesto di andare a casa insieme? >> mi chiese lei stupita << e tu gli hai detto di no?>> Ana mi guardava con gli occhi sbarrati dallo stupore << tu sei pazza con un figo del genere hai rifiutato il suo passaggio?>> << si ho rifiutato che problema c' é? lo conosco da un giorno.Come faccio ad accettare un suo passaggio? E poi a me non interessa>> << tu sei strana tutte le ragazze vorrebbero essere al tuo posto.Ah.... come devo fare con te?>> sospiró alzando gli occhi al cielo << dai Ana basta..... non parliamone piú>> <> io diedi una piccola spinta sulla sua spalla << dai ti scongiuro, abbi pietá di me .Non parliamone piú>> dissi io esasperata. Giunti in prossimitá del parco notai un ragazzo che somigliava molto a justin.Anastasia lo indicò facendo un cenno con il capo e bisbiglió: << visto parli del diavolo....>> mi sentíì le guancie in fiamme, e mi domandai che cosa ci faceva lí.Cosa piú sorprendente era il medesimo parco in cui c' eravamo incontrati per la prima volta. Ma forse abitava vicino a me? << Ma sicura che é lui?>> domandai incerta. Anastasia inarcando un sopracciglio rispose sicura: << credo proprio di si>> riflettendo un' istante propose << dai seguiamolo>> << cosa? siamo diventate per caso stalker?>> <> mi scherní lei Nonostante fosse pessima era anche un' idea allettante, la curiositá ebbe la meglio. Senza che lui sospettasse minimamente delle nostre intenzioni iniziammo a pedinarlo per poi scoprire che abitava a poco distante da casa mia, non avrei mai creduto che a separarci fossero solo pochissimi metri. << tante storie per farti accompagnare che poi é qui a due passi>> mi apostrofó sarcastica , forse aspettandosi chissá quale avventuroso pedinamento. << basta ne ho abbastanza per oggi Ana, sappiamo dove abita ma ora preferirei andare a casa e fare i compiti>> << la solita secchiona>> scherzó << ci sentiamo stasera.Ciao>> Tornai a casa per niente contenta. Apríí la porta di casa e mi tolsi le scarpe da ginnastica. Appena entrai in cucina non udíí solo la voce sqillante di mia sorella , avanzai verso l' uscio della porta per saper chi c' era a casa nostra << ciao helly ti presento la nostra nuova vicina di casa....>> poi girandosi verso la ragazza che le stava vicino aggiunse << si ė trasferita solo due settimane fa con i suoi due figli >> Io a mia volta sorrisi e strinsi la sua mano, la osservai con piú attenzione; capelli castani e occhi castano scuro, dal suo aspetto giovane e curato poteva avere l' etá di mia sorella. << Ciao piacere di conoscerti ,io sono Sandy. Dammi pure del tu......non sono cosí vecchia>> . << Ciao picere mio io sono Helly>> poi sciolsi la presa della sua mano nello stesso momento in cui lo fece lei << allora vi lascio nella vostra conversazione>> salutai con educazione e salii i gradini che portavano nella mia stanza, avevo solo bisogno di chiudermi in camera e sentire un silenzio assoluto ,rilassarmi e liberare la mia mente dalle troppe domande su Justin. Perché lo pensavo? Tutto ad un tratto sentí il mio cuore battere forte e le guance diventare un fuoco , cosa mi stava succedendo? Mi ostinavo a pensare che la sua presenza non avrebbe scatenato in me nessuna emozione ma il solo pensarlo o averlo accanto mi provocava brividi in tutto il corpo e mi faceva diventare irrequieta ; << helly ci sarebbe un' altra persona che vorrebbe conoscerti>> disse mia sorella facendo irruzione nella mia stanza.Ed ora bussare era diventato un hobby? Mi alzai con fatica dal letto, il mio unico desiderio era passare un pomeriggio sola e senza nessuno che potevo conoscere. Scesi giú e a passi di lumaca andai in cucina: Vidi un ragazzo dai capelli neri e gli occhi color ghiaccio, labbra morbide e carnose e un sorriso incantevole. Avanzó verso di me: << ciao, piacere di conoscerti io sono Mike>> ma stava parlando con me o era solo un sogno? << piacer mio...helly>> lui porse la mano verso di me e io con imbarazzo la strinsi. Lui piegó le labbra in un sorriso << Hellison sarebbe il nome completo giusto?>> io rossa dalla vergogna risposi << si ma tutti i miei amici mi chiamano helly>>. << bel nome Hellison.... peró se preferisci Helly ti chiameró anche io cosí>> deglutii a fatica e mormorando risposi: << grazie...>> Perché avevo solo voglia di scappare? Come é possibile che avevo conosciuto due ragazzi cosí affascinanti nel giro di un giorno? << che ne dici di fare accomodare il nostro ospite Helly?>> chiese mia sorella osservandomi attentamente, come se aveva capito tutto.<< mostragli la tua stanza >> Mostrai a Mike il resto della casa, sembrava piuttosto calmo a differenza mia che mi sentivo a disagio, non eravamo abituate a ricevere molte visite ; l' unica persona che aveva messo piede a casa nostra era Anastasia. Quando arrivammo davanti la porta della mia stanza lui mi guardó e sorrise: << questa ė la tua stanza immagino>> disse quando entró << é accogliente...e grande>> << accomodati pure, vuoi qualcosa da bere?>> chiesi io pur di scappare ed evitare di stare sola con questo ragazzo. << no grazie...>> Mi sedetti il piú possibile lontano da lui << tranquilla che non mordo>> disse lui ridendo. Era la prima volta che entrava un ragazzo nella mia stanza, fin da quando ero piccola avevo avuto pochissimi amici, l' unica amica con cui ero cresciuta e che mi stava sempre accanto era Anastasia. << scusa ma....>> << non é mai entrato nessun ragazzo nella tua stanza vero?>> intuí Mike. << no...>> mormorai. Lui mi guardó senza togliermi gli occhi di sopra , il suo sguardo mi intimidiva. Era vizio di tutti ragazzi fissare le ragazze ? L' atmosfera che regnava in quella stanza era tesa, nessuno dei due riusciva a trovare un' argomento e percepivo la sua timidezza nei suoi pensieri : " che cosa dico?" era un bravo attore se riusciva a mascherare cosí bene il suo imbarazzo. Prima o poi qualcuno di noi doveva pur parlare: << ho saputo che vi siete trasferiti da poco.... come ti trovi qui ?>> lui si giró verso di me e io fui catturata dai suoi occhi penetranti : << bene, direi. Oggi é stato il mio primo giorno di scuola>> << ah bene.....ma non ti ho visto >> << oggi ho marinato la scuola ..ti va di andare a scuola insieme domani?Tua sorella mi ha detto che anche tu frequenti quella scuola, potresti farmi da guida se ti va>> concluse lui inclinando il capo. << certo volentieri… ci vediamo domani mattina davanti il cancello di casa mia>> << ok perfetto>> poi aggiunse << sei la prima persona che ho conosciuto da quando sono arrivato qui.Sono sicuro che diventeremo amici>> finí lui fiducioso. Quando pronunció quelle parole il mio disagio aumentó sempre di piú, sollevando la manica della mia maglia guardai il mio orologio da polso e sussurrai: << come s' é fatto tardi.....>> portai le mani davanti la bocca allarmata << oh no! mi sono dimenticata che avevo un compito da fare per domani>> speravo tanto che la scusa inventata in quello stesso istante fosse plausibile. " bella scusa....forse non le sto simpatico.Peccato é cosí carina" sentendo i suoi pensieri mi irrigidíí. << sai a pensarci avevo anche io un' impegno che mi era passato di mente.>> scattó dal letto e si avvió davanti l' uscio della porta << ci vediamo domani mattina.A che ora?>> << ehmm... per sette e mezza va bene?>> poi continuai << aspetta che scendo con te .....cosí saluto tua madre>> Scendiamo giú in cucina, mia sorella e Sandy avvertendo la nostra presenza entrambi si girarono: << ah eccovi qui..... Annie ci ha proposto di fermarci a cena>> annunció lei entusiasta rivolgendosi a Mike << Justin dovrebbe arrivare a momenti>> << Justin?>> feci eco io << ah si non ti avevo parlato di lui....é il mio gemello>> mi informó Mike Cosa? Non poteva essere il Justin che ho conosciuto stamattina. Sentii sopraggiungere il rombo di una moto << ah é già arrivato>> escamó la madre << perché non vai ad aprirgli? >>mi suggerí Annie. Andai ad aprire la porta, e mi ritrovai davanti il mio compagno di banco, volevo sprofondare. << ciao ....quindi sei tu la famosa vicina>> esclamó stupito << ci si vede spesso eh?>> aggiunse beffardo.Rimasi senza parole << che ne dici di farmi entrare....si gela qui fuori>> Ero cosí sconvolta che mi dimenticai di fare entrare in casa il mio ospite.Diventai rossa in viso: << ah si.......scusami...entra pure>> mi spostai e lo lasciai passare chiudendo la porta di casa alle mie spalle. Justin una volta entrato si tolse il suo solito giubbotto da motociclista e poi me lo porse. Rimasi incantata alla vista del suo fisico atletico,.Passó le mani tra i suoi capelli oro e poi con un sorriso da fare venire gli svenimenti disse << grazie>> Avanzó verso la cucina guardandosi intorno, entró e salutò con educazione Annie.Mia sorella subito dopo si accorse che lo stavo guardando con insistenza , mi rivolse un sorriso malizioso come se avesse capito tutto. << già conosci mia sorella Helly?>> Lui si giró e mi guardo: << si siamo compagni di banco.... vero?>> io deglutíí a fatica << si >> Accanto a me c' era Mike che pogió il braccio sulla mia spalla e guardó Justin.Da quando era arrivato lui Mike aveva cambiato comportamento. Cosa gli era successo e chi gli aveva dato tutta quella confidenza? << giá vi conoscete? il mondo é proprio piccolo eh!>> poi guardandomi continuó << anche noi abbiamo fatto amicizia>> cosa erano quei sguardi contrastanti che si mandavano Justin e Mike? Cosa era una sfida di chi ha fatto prima amicizia con me? " fratellino é cosí bello vederti ingelosire.....ti interessa veramente Helly allora" sentendo i suoi pensieri avevo capito che tra i due fratelli c' era molta rivalità, Mike voleva essere migliore di Justin e vincere a tutti i costi. Mi svincolai con gentilezza dal suo braccio poggiato sulla mia spalla : << ragazzi io vado ad apparecchiare.... voi siete gli ospiti sedetevi pure e rilassatevi>> Raggiunsi mia sorella che era impegnata a preparare l' insalata , per fortuna non aveva assistito a quell' atmosfera tesa. << Helly per caso ti piace Justin? l' ho visto come lo guardavi e quello era uno sguardo di una ragazza innamorata>> poi appena finí di condire l' insalata mi guardò << ti conosco troppo bene>> << lo conosco solo da un giorno...... non esistono i colpi di fulmine e poi sarà già fidanzato.Non penso gli piaccia una come me>> << una come te dici? sei una bella ragazza Helly... non ti sottovalutare dovresti solo curare di piú il tuo aspetto>> Io la guardai con aria interrogativa : << perché cosa non va nel mio aspetto>> << e me lo chiedi pure.... ti vesti come un maschiaccio, cambia look se vuoi attirare l' attenzione dei ragazzi.>> << io sto bene cosí e non ho intenzione di cambiare abbigliamento per attirare l' attenzione di nessuno>> << va bene.... dimmelo quando cambi idea>> Alle nostre spalle comparve Sandy : << posso dare una mano pure io?>> << non esiste! ci pensiamo io e mia sorella tu pensa solo a rilassarti>> poi si avvicinó nonostante mia sorella non volesse aiuto: << insisto anche io voglio aiutare>> poi aggiunse << apparecchio la tavola>> << ok apparecchia ma solo per questa volta>> disse Annie in tono arrendevole. Dall' altra parte della stanza nel frattempo Sandy poggiava i piatti, bicchieri e forchette sul tavolo aiutata da Justin e Mike scherzando amorevolmente con i suoi figli, quella scena a cui assistii mi ricordó tutti i momenti passati con mia madre. Provai nostalgia e invidia quasi da vergognarmene, persi i miei genitori in un' incidente stradale; era una fredda sera di inverno e le strade erano immerse nellla foschia. Stavamo chiaccherando allegramente tra di noi ma all' improvviso proprio davanti i nostri occhi sbucó dal nulla un capriolo che ci taglió la strada.Mio padre perse il controllo dell' auto e finimmo giú da un dirupo. Mi strinsi a mia sorella urlando dal terrore,chiusi gli occhi e li riaprí quando udii n grande tonfo: l' auto atterró su uno spiazzo roccioso, ma la parte davanti dove erano i miei genitori era in bilico e rischiavamo di finire giú nel fiume. << ragazze andrà tutto bene.Ci salveremo>> disse mio padre con una punta di terrore << ora usciremo dall' auto con delicatezza.... >> << prima voi due>> aggiunse mia madre << ma noi facciamo da contrappeso..>> disse Annie disperata << veloci non c' é tempo>> mio padré sbarró gli occhi << uscitee!>> strillò mia madre. Una lacrima rigó il viso di mia sorella, aveva già capito che sarebbero caduti giú. << vi vogliamo bene>> queste furono le ultime parole pronunciate da nostra madre. l' auto inizió a franare giú, Annie spalancó la portiera dell' auto e si gettó fuori trascinandomi con se. Ritornando a quel ricordo una lacrima scivolò lungo il viso e ritornai in me sentendomi sfiorare gli zigomi : Justin mi era di fronte. Con delicatezza mi asciugó la guancia. << perché piangi?>> chiese accarezzandomi i capelli. << n-niente....stavo solo pensando>> << immagino sia un brutto ricordo... vuoi parlarne?>> Esitai prima di rispondere: << non é niente... tranquillo.>> << ok, se avrai voglia di parlarne io ci saró>> Feci un sorriso forzato, non mi sarei mai aspettata che proprio Justin si comportasse in modo comprensivo con me. Il mio cuore incominció a battere forte come un tamburo e senza che me ne accorgessi Justin iniziava a piacermi.Come era possibile? Ho sempre creduto che innamorarsi portasse solo problemi. I suoi occhi penetranti scrutavano i miei facendomi andare in fiamme le guance, venni scossa da brividi in tutto il corpo.Speravo che qualcuno intervenisse << Che state facendo? ah fatemi indovinare....state giocando a chi ride per primo>> si intromise Mike ridendo << fratellino é maleducazione fissare le persone..... cosí la metterai in imbarazzo>> " Justin lei sará mia, non ci provare neanche per sogno" era una conferma Mike odiava suo fratello.Questo ultimo ricambió con un' occhiata di sfida, che cosa sarebbe successo se io non trovavo al piú presto possibile una scusa? << la cena é pronta>> annuncia mua sorella schiacciandomi l' occhiolino; Mike con un sorriso falso si rivolse a Justin << su sará meglio andare>> Andammo a sederci tutti a tavola, per evitare occhiattacce fra i due fratelli mi accomodai accanto a mia sorella.Volevo solo che questa serata finisse e io potevo rilassarmi da sola al buio dove nessuno potesse vedermi. Apparte gli sguardi fugacei di Justin e Mike la serata continuó in tranquillitá, mia sorella finalmente aveva fatto amicizia. Come mai mi trovo in questa situazione? E pensare che era solo il primo giorno, mi chiedevo cosa sarebbe successo in futuro. << ti sei divertita stasera Helly?>> chiese mia sorella entrando in camera << simpatici i nuovi vicini>> << si certo... mi sentivo imbarazzata peró é stata una bella serata>> risposi mentendo << imbarazzata? ah ho capito, ti riferisci alle occhiate di Justin che ti lanciava ogni tanto quando mangiavamo>> <> << ok, buona notte>> si avvicinò e con dolcezza mi diede un bacio sulla fronte. << notte>> risposi io abbozzando un sorriso.Spensi la luce e mi infilai sotto il calore delle coperte pogiando la testa sul cuscino esausta. La sveglia suonó e mi sforzai di aprire gli occhi ancora impastati dal sonno.Una delle cose piú difficili da fare era uscire dal mio letto caldo e accogliente. << buongiorno sorellina>> disse Annie pimpante alzando le tapparelle << é ora di alzarsi dormigliona>> come se io non lo sapessi! La luce penetrava dalla finestra facendomi quasi accecare, mi portai le coperte fino alla testa. << io non ti accompagno di certo a scuola se fai tardi....sai devo andare a fare il mio dovere come tutti>> << ok ora mi alzo>> risposi sbadigliando. Mi alzai e mi guardai allo specchio, oh mio dio facevo proprio paura! i capelli erano scompigliati ,gli occhi gonfi dal sonno.Si dice che le vere bellezze di una donna erano appena alzate dal letto. E io facevo l' eccezione alla regola. Mi chiedevo come facevano ad essere cosí perfette le dive dello spettacolo come: Jennifer Lopez o Shakira.Tutti pensano che ė solo merito del trucco ma penso che non tutte abbiano bisogno di una maschera per apparire perfette e curate. Aprii l' armadio che era composto solo da felpe e pantaloni per niente stretti, anzi stile rap o anche alla turca, ero molto diversa dalle altre ragazze della mia età che andavano al centro commerciale con gonne e jeans stretti quaei da far fermare la circolazione del sangue. Presi i primi vestiti che mi capitarono per le mani e andai a prepararmi, già sentivo mia sorella che mormorava cose incomprensibili .Come al solito si starà lamentando della mia lentezza. << oh era ora...come fai a perdere tempo se nemmeno ti trucchi!>> Presi una tazza e mi versai il caffė ancora caldo con un goccio di latte, si sentiva dall' uscio della porta il suo aroma.La mia unica salvezza la mattina. << questo era un modo di dire che sono lenta vero?>> << si>> poi scostando le tende della finestra disse << e farai meglio a sbrigarti...c' é Mike che ti aspetta>> Borbottai qualcosa che lei non comprese, mi ero completamente dimenticata che dovevo andare a scuola con Mike.Misi le scarpe davanti la porta e salutai mia sorella che mi auguró una buona giornata e di stare attenta a non accettare passaggi dagli sconosciuti. Non ero piú una bambina, ogni volta mi sembrava di essere a quarto grado, un programma molto noioso dal mio punto di vista. Uscii di casa e proprio davanti il cancello come stabilito il giorno prima c' era lui con un sorriso da pubblicità mentadent. << ciao...ci hai messo tanto per uscire eh?>> Mike era li che mi aspettava da chissà quanto.Perché mi sentivo l' unica stupitda della situazione? << ciao da quanto sei qui? >> chiesi curiosa. << dieci minuti circa>> rispose guardando l' orologio. Wow come era puntuale! << mi dispiace di averti fatto aspettare>> << tranquilla non ti metteró nessuna nota>> disse spiritoso << dai ora andiamo>>. Lo seguii silenziosa, non ero di molte parole la mattina; me lo diceva sempre Annie. Almeno lui aveva il senso dell' umorismo.Lo osservai attentamente senza farmene accorgere notai che in realtà erano molto diversi Justin e Mike: c' erano molte differenze che li distinguevano. Ma sicuro erano fratelli? << perché mi fissi? Sono cosí bello da non potermi toglirliere gli occhi di dosso?>> ridendo con naturalezza.Aveva un bel sorriso e una voce molto persusiva e sex, su questo Justin e Mike erano simili. << A me non é la bellezza che mi attira>> risposi secca << non sono il tipo di ragazza che sbava dietro ad un ragazzo >> << wow viva la sincerità>> Mi avvicinai e gli diedi una pacca sulla spalla: << ora andiamo casanova... prima che facciamo tardi>> rimasi stupita da quel mio comportamento ma con Mike mi sentivo libera di parlare, ero me stessa. Lui rise a quella battuta ma allo stesso tempo era sorpreso: << ok,piú veloce lumaca>> disse lui sarcastico accellerando il passo.Ecco non lo pensava solo mia sorella che ero lenta ma ora anche Mike.Chi altro me lo doveva ripetere? << ok.... ma aspettami.Non riesco a starti dietro se cammini cosí veloce>> Non riuscivo a camminare a fianco a lui, allora allungai il passo anche io.Non avevo scelta. Per tutto il tragitto da casa e scuola parló solo Mike, come riusciva a parlare cosí tanto senza stancarsi mai? Aveva forse delle batterie di scorta? Quando arrivammo davanti il cancello della scuola,entrammo e lui estrasse un foglio dalla tascha del jeans simili ai miei. Con un dito mi indicó l' aula che gli era stata assegnata. << ah.... é accanto alla mia>> dissi io sorridendo << bene seguimi>> << questa volta sono io che seguo te>> mi sottolineó << già e sarà meglio sbrigarci prima che iniziano le lezioni>> Ci fermammo davanti la sua classe, quando si fermò davanti la porta calò un silenzio quasi da sentire i bisbigli e i sorrisi e gli sguardi sognanti delle ragazze rivolti a lui: << non sbaglio quando ti chiamo casanova....quasi svengono.Buona fortuna >> Entrai in classe di fianco alla sua lasciandolo solo con le sue nuove ammiratrici.Guardai nella direzione del banco di Justin, lui era arrivato prima di me.Lui ricambiò il mio sguardo ed io a testa bassa dall' imbarazzo mi avvicinai al mio posto: << ciao >> per primo mi salutò Justin << ciao>> risposi in un sussurro poggiando lo zaino a terra.Mi girai verso Anastasia che stranemente ancora non si era avvicinata per soffocarmi con i suoi abbracci affettuosi, ma senza rendermene conto era davanti a me. << ciao>> mi saluto lei con entusiasmo abbracciandomi. << ok Ana anche io ti voglio bene....>> << ah scusa ti ho stretto troppo vero?>> rise imbarazzata << solo un poco sai >> intervenne lui calmo. << si.....ho un poco esagarato.Non mi ero accorta che eri fra noi>> << certo perchė ora sono pure invisibile.... >> lui inarcò un sopracciglio << oltre a essere una lavagna>> Io diventai paonazza in viso a quel ricordo : << ma che sta dicendo?>> Io mi limitai a fare una finta tosse e a fulminarlo con lo sguardo. << ehmm......ma non dargli retta.É strano, avrà dormito poco stanotte vero Justin?>> gli rivolsi un sorriso che comunicava " parla e ti tiro un pugno" << no.....veram...si>> gli tirai un calcio nella gamba da sotto il banco. << non so chi é piú pazzo fra voi due.Ma non me la raccontate giusta>> concluse lei schiacciandomi l' occhiolino, allontanandosi per sedersi al suo posto. << hei ma che ti é preso....mi hai fatto male>> disse toccandosi la gamba. << la prossima volta te ne arriva uno in faccia ,se non tieni a freno la tua lingua!>> dissi lanciandogli un' occhiattaccia << allora oltre a essere carina sei anche violenta>> sorrise. "Helly calmati" dissi a me stessa prima di tirargli veramente un pugno. Bolbottai qualcosa giusto per fargli capire che non é aria ma contemporaneamente diventai rossa in viso a quel complimento. In classe entró la professoressa di italiano, sempre con il suo sguardo severo che incuteva paura a chiunque la guardasse. << Mike é venuto a scuola con te?>> chiese Justin all' improvviso << ieri era emozionato era al solo pensiero>> Mi girai verso lui e notai che mi stava fissando: << si, é arrivato piú puntuale di me>> poi risi al solo pensiero di averlo chiamato " casanova".Ma perché Justin me lo aveva chiesto? << si é svegliato alle sei e mezza per prepararsi… non lo avevo visto mai cosí felice>> poi mi guardò serio: << penso tu gli piaccia >> Diventai rossa a quelle parole. Girai il capo e rivolsi il mio sguardo alla lavagna: cosa dovevo dire? Feci una lieve risata: << perché ridi?Ho detto qualcosa di strano?>>chiese lui inarcando un sopracciglio. << non credo sia cosí Justin.Ci conosciamo da solo due giorni>> negai.Ma ero consapevole che lui aveva ragione. << io sono fermo con la mia idea.Scusa ma non ti sei mai innamorata?>> In realtà non mi era mai piaciuto un ragazzo, tutte le ragazze alla mia età si divertivano, avevano dato il loro primo bacio tranne io. << no.....ehmmm.....puoi evitare queste domande imbarazzanti?>> diventai bordeaux in viso. Scemo mi piaci tu! pure io ho un cuore e provo emozioni.Non sono una statua. << si scusa.....>> si giró curvando le labbra in un lieve sorriso soddisfatto. Ero una completa stupida, gli avevo fatto capire un " si".Perché rideva ora? Mi zitii e cominciai a prendere appunti ancora agitata da quella domanda. Le sue occhiatine veloci mi mandavano in confusuone facendomi dimenticare quello che dovevo scrivere sul quaderno. Non ti sopporto Justin! Da dietro mi arrivò un bigliettino , lo apríí e duglutiii a fatica: " se provi ad avvicinarti ancora di piú a lui te ne pentirai.Vincerò io comunque" Richiusi il biglietto e so chi poteva essere il mittente: Federica. Lei era lí che mi mandava occhitacce di sfida.Ora avevo anche una rivale? Justin notó la mia espressione preoccupata: << hei tutto bene?>> po il suo sguardo andó su quel bigliettino << e quello cos' é?>> << non lo capisci da solo che é un bigliettino?>> ero nervosa e lui l' aveva capito subito. Me lo strappò dalle mani senza preavviso.Cazzo stava leggendo quel biglietto: << non é uducazione leggere le cose senza permesso>> << chi é che ha mandato il biglietto? >> << penso Federica....>> risposi guardandolo << ma non capisco perché l' ha mandato proprio a me>>. << so io perchė l' ha mandato proprio a te! é convinta che sei la mia ragazza>> disse lui pogiando il biglietto sul banco e portandosi le mani sui capelli.Le palpitazioni del mio cuore aumentarono, avevo davanti a me una visione stupenda e meravigliosa. << helly ci sei?>> Scossi la testa per riprendermi : << si...ehmm.Certo perché?>> << sembravi incantata, a chi stavi pensando?>> << niente...ora é meglio seguire la lezione.>> imbarazzata mi girai di nuovo verso la lavagna << riguardo a Federica puó pensare quello che vuole, io non sono interssata alla sua sfida, non siamo rivali.Dal momento che non sono la tua ragazza!>> conclusi predendomi una ciocca dei miei capelli mossi tra le mani e la arrotolai con il dito. Lui mi guardava ancora, il suo sguardo mi intimidiva.Feci finta di niente, in realtà avevo paura che avrei perso la sfida.Cosa dovevo fare se avrebbe scelto federica? << certo...mi sembra giusto ,e come hai detto tu non siamo fidanzati>> poi guardando verso la direzione di Federica e guardandomi di nuovo con occhi penetranti disse : << ma sicuramente sceglierei te.....non mi piacciono le ragazze trucco e balocchi>> mi provocò lui rivolgendomi un sorriso mozzafiato. A quella dichiarazione sbarrai gli occhi dallo stupore e rimasi immobile, la sua sincerità mi spiazzó.Raddrizzai le spalle schiarendomi la voce: << Come fai ad essere cosí spontaneo? >> << semplice, mi piaci>> pronunció quelle parole con naturalezza come se fosse una cosa normale da dire << ma ci sarà un momento migliore per parlarne>> ancora una volta rimasi senza parole.Stavo sognando o era la realtà? Da un lato il mio cuore sussultava e dall' altro non sapevo come comportarmi a questa nuova esperienza. << ragazzi volete spiegarmi cosa avete capito della lezione?>> la nostra conversazione fu interrotta dalla voce squillante della professoressa << volete un cornetto o un caffé? Non siamo in un bar dove siete liberi di parlare>> ci rimproveró furiosa lei. << ci scusi....>> risposi imbarazzata << stavamo parlando della lezione>> improvvisai una scusa << si la poesia di Dante é bellissima....non trova professoressa?>> intervenne Justin cercando di essere piú convincente possibile. Tutta la classe scoppió a ridere << bene vedo che vi interessa la lezione.....dato che siete cosí interessati volete spiegare ai vostri compagni il significato della poesia? Su Helly comincia tu>> << Certo con molto piacere>> dissi io fingendomi entusiasta. Lui rise sotto i baffi, divertito. << Justin ti ammazzo! >> mormorai stringendo i denti. Cominciai la mia spiegazione con lo sguardo di Justin fisso su di me.Cosa avevo di strano oggi? << e tu Justin che ne pensi? >> domando la professoressa in tono curioso. << bhe la mia compagna di banco si é spiegata benissimo......penso l' amore tra dante e Beatrice sia infinito nonostante la sua dolorosa morte>> rispose lui in tono soave, quasi da fare sbavare le nostre compagne. " bene é anche un poeta..cosa altro nascondeva?" pensai disgustata. << questa é la seconda volta che ti salvo>> mi ricordó lui spiritoso avvicinandosi al mio orecchio. << già.....>> Tagliai corto.Mi costava ammetterlo ma era la verità. Che presuntuoso! Come poteva piacermi un tipo del genere? La campanella suonò, interrompendo i miei pensirei.Federica, Sharon e Veronica si avvicinarono a Justin. << ciao...>> salutó per prima la capo gruppo ignorando del tutto la mia presenza << faró una festa strepitosa a casa mia, ovviamente tu sei invitato>> odiavo le arie che si dava! << mi dispiace ho altri impegni.....ma mio fratello Mike verrà con molto piacere>> << Ah.......ma é per la tua ragazza? Non hai niente incontrario vero Helly?>> chiese lei guardandomi con lo stesso sguardo di prima. Ma chi si credeva di essere? << bhe.... io non ho niente in contrario....dopo tutto lui non é il mio ragazzo>> risposi io alzandomi, senza fare notare il mio nervosismo.Le sorppassai senza aggiungere altro. << allora non c' é nessun problema Justin.... vedrai ti divertirai>> intervenne Sharon avvicinandosi di piú << dopo tutto non sei fidanzato>> << ragazze sarà per un' altra volta>> taglió corto lui. << ci contiamo allora…e ora presentaci tuo fratello dai>> disse Veronica afferandogli il braccio.Ormai era diventato la loro preda.Quando arrivarono davanti la porta Federica si giró verso di me e fece un sorriso perfido. Guardai questa scenetta rivoltante insieme ad Anastasia sedute sopra il bando: << Ma che stronze! E tu non fai niente per tenerti stretto a te Justin?>> era piú furiosa di me.La guardai e con finta indifferenza dissi: << e perché scusa? Non sono cose che mi riguardano>> << cosa hai detto? ti capisco bene quando dici le bugie.... e tu sei cotta!>> << ma ti senti bene Ana? Non mi p-i-a-c-e!>> ribadisco io con enfasi. << Si certo, certo.....e io ti dovrei credere?>> disse Ana con un sorrisino << Ti ripeto che non mi interessa.... puoi anche non credermi>>sento una voce da dietro. << ciao ragazze....sono arrivato nel momento sbagliato?>> << no....certo che no>> si sedette sopra il banco accanto a me, cosa ci faceva qui.Doveva essere con Federica e le altre? << piacere io sono Anastasia>>salutó incantata Anastasia << piacere mio Mike >>disse stringendo la sua mano che ancora lei non mollava. << ma non eri con Federica?>>chiesi io per rompere l'atmosfera imbarazzante che si era creata. <> << qel gruppo di arpie é cosî popolare che tutti vorrebbero essere al vostro posto>> commentò lei guardando le tre ragazze. Justin era davanti la porta, mi guardó intesamente come se vorrebbe leggermi dentro.Lo guadai pure io senza togliere i miei occhi dai suoi, aveva ragione Ana: Ero cotta. Distolsi lo sguardo e mi girai verso Mike che parlava con la mia amica: << helly sei con noi?>>chiese Mike mettendo una mano sopra la mia. << si certo.>> risposi agitata. << non sembra....>> << Mike fidati non é con noi.É distratta da altro>> rispose Ana al posto mio. <> il suo tono era diventato triste. Ana guardandomi come se volesse comunicarmi qualcosa disse: << Si, stiamo parlando proprio di lui>>. Mi alzai non appena entró la docente di scienze, che sembrava piú nervosa del solito e come sempre era in ritardo.Poi si lamentano se arriviamo noi tardi! << ciao ragazze....Helly ci vediamo all' intervallo?>> Chiese Mike speranzoso. Io anuii e poi scuotendo la mano lo salutai. Andai al mio posto sforzandomi di sembrare piú sorridente possibile.Perché ero gelosa di Federica? << allora alla fine chi va alla festa?>> chiesi guardando la lavagna << né io né Mike>> poi girandosi disse << non mi hanno lasciato in pace neanche un poco.Se tu avessi detto che eri la mia ragazza mi avrebbero lasciato in pace>>sbuffó. << perché l' avrei dovuto fare? Non é la verità..... se volevi ti potevi liberare anche da solo non sei un bambino indifeso >> risposi io fingendomi indifferente.Ma in realtà volevo prendere Federica e sbattergli la testa al muro. << ma cosa ti ho fatto di male per meritarmi la tua fredezza?>> << niente......dico solo quello che penso......e poi non sono cosí fredda.>> non riuscivo a guardarlo in faccia.Come si era permesso di dire che io sono fredda? << sarà meglio chiudere la conversazione..... non ho voglia di essere rimproverata un' altra volta>> << ok......come vuoi tu>> disse lui offeso. In quel momento mi resi conto che avevo esagerato, lasciando spazio alla rabbia verso me stessa, perché ho risposto cosí? Mi sono comportata come se fossi veramente la sua ragazza e questo non andava bene. L' atmosfera tra Justin e me era tesa e io mi pentii subito delle parole che avevo pronunciato.Mi sentivo una completa idiota, che mi era preso all' improvviso? L' intervallo lo passai con Ana ma come era stabilito anche con Mike.Mentre Justin si uní con il trio famoso e altri due gioccatoli manovrati da Federica.A quella scena provai invidia, di tanto in tanto lui mi lanciava occhiatacce quando Mike si avvicinava un po' troppo per i miei gusti. Mi dava l' impressione che fosse geloso. Entrammo in classe io e Ana dopo che Mike se ne fu andato ,davanti i miei occhi c' era la solita scenetta, Justin invaso dalle solite ragazze. << Mamma mia....... manco fossero delle falene attirate dalla luce>> Ana era davvero disgustata.Aveva molta fantasia.Non so dove tirava fuori quelle battute. << io direi che il termine giusto sarebbe " sanguisuga"....>> rimasi ancora un poco a guardare il modo in cui Federica e le altre provocavano Justin. << Dai e caccia via quelle oche!>> Ana mi diede una lieve spinta sulla spalla incoraggiandomi ad affrontare la situazione. Andai al mio posto ignorando lo sguardo di Sharon che mi comunicava solo: " Non ti avvicinare a lui" Justin mi guardó con insistenza non appena passai e questo mi irritò. Ma a quante carte sta giocando? << Bhe allora mi daresti il passaggio Justin?>> chiese Federica facendo la civetta << si ok>> << come sei gentile!>> poi guardandomi disse : << Mi sa che oggi Helly andrai a casa a piedi, un po' di allenamento fa sempre bene per dimagrire>> " Helly ignorale" << quello servirebbe a te cara.noto che sei ingrassata>> risposi io << ti sarai lasciata andare con i dolci>> poi senza dalle importanza mi girai e sorrisi. Mi fulminó con lo sguardo: << come ti permetti?>> << ma nessuno é perfetto ...... é normale prendere chili >>dico alzando gli occhi verso di lei. Mormoró qualcosa che io non riuscíí a capire. Poi guardai il professore davanti la porta: << ora sparite! non voglio essere richiamata per colpa vostra>> Finalmente se ne andarono, come io speravo. Ora avrei lottato per avere Justin. <> esclamó lui sorridendo << si me ne ero accorta......>> << Ora scusa ma voglio seguire la lezione>> dissi cercando di non perdere la calma,poi presi il libro alla pagina assegnata e lo misi in mezzo bruschamente. << scusa ma oggi devo darle un passaggio, doveva andare a fare la spesa>> era davvero furba Federica! << no grazie… non ho bisogno di nessun passaggio .Poi ho già detto a Mike che andavamo a casa insieme>> Non mi rivolse piú la parola.Serrò le labbra emettendo un grugnito.Fino alla fine delle lezioni non ci parlammo: sembravamo dei perfetti estranei. Quando suonó la campanella presi i libri pogggiati sul banco e li misi dentro lo zaino.Non riuscivo a guardare il modo in cui veniva trascinato da Federica e l' idea che al posto mio ci sia un' altra.Volevo esserci io.Andai via trattenendo l' ansia e la paura che sia io a perdere questa battaglia.Ad aspettarmi davanti il cancello c' era Mike con il suo solito sorriso e gli occhi che gli brillavano appena mi vide. Corse verso di me e mi prese sotto braccio: << ciao andiamo?>> chiese lui entusiasto << si....certo>> Da lontano c ' era Justin che ci guardava e non ci toglieva gli occhi di dosso, so che non avevo speranza con lui.Mi girai e andai insieme a Mike con una vocina dentro me che mi diceva di tornare indietro. Sentivo i pensieri di Mike, erano felici, come se in quel momento fossi la persona piú importante per lui. << ti volevo chiedere........se oggi ti andava di studiare insieme.Potrbbe essere un modo per conoscerci meglio non pensi?>> era chiaro che aspettava solo un mio " si ". << certo......é una buona idea >> risposi gentile << però ti avviso in matematica non sono per niente brava>> << bene.......ti aiuto io se mi dici cosa non hai capito>> si girò verso di me e mi sorrise.Il mio cuore iniziò a battere forte e le mie guance diventarono un fuoco. << ok....va bene>>. Stare accanto a Mike mi faceva sentire me stessa, mi stava iniziando a piacere quel ragazzo dal carattere pazzo.Chi mi piaceva veramente tra i due fratelli? << come é andata oggi a scuola?>> chiese lui per rompere quel silenzio imbarazzante tra di noi. << come al solito penso.......e a te come é andata?>> stavo pensando proprio a Justin, avevo impresso nella mente la sua voce e i suoi occhi verde smeraldo.Forse avevo esagerato con lui. << bene....direi.Non é stato per niente brutto il mio primo giorno di scuola>> << nha.....perché sarebbe dovuto andare male.Avrai rubato il cuore a molte ragazze >> dico spiritosa. << e tu invece.... hai conquistato qualcuno?>> io risi ma solo dopo mi accorsi che lui mi stava guardando con sguardo serio. << no.....non penso>> sospirai e nescosi il mio rossore sulle guance portandomi i capelli davanti. << io penso proprio di si......>> poi scostandomi il ciuffu davanti gli occhi,continuò con una dolcezza da fare aumentare ancora di piú i battiti del mio cuore <> << mi prendi in giro? Sono cose che dici a tutte le ragazze vero?>> risi malgrado il mio pessimo umore. << no....non é mia abitudine fare complimenti ad una ragazza in soli due giorni che la conosco.Lo penso veramente>> Quello che aveva detto era vero, i suoi pensieri erano dolci e sinceri. Sentivo le lacrime agli occhi, ero confusa e sorpresa allo stesso tempo, non sapevo cosa risondere a quel complimento.Non ne ricevevo , anzi spesso venivo considerata troppo semplice e scialba.Perfino mia sorella mi diceva sempre di cambiare il mio look come dice lei " per piacere".Come poteva piacere una come me, dal carattere freddo e del tutto priva di fascino? Aveva bisogno degli occhiali o cosa?
  
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