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Autore: IAmAKlainer    28/01/2015    2 recensioni
Klaine-Caskett AU Crossover:
[DALLA STORIA]
“C'è stato un omicidio tra la 86th e la Lexington Avenue, all'uscita della fermata della metropolitana.” disse Esposito abbassando la cornetta del telefono.
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[...] Kate vide suo fratello con la bocca spalancata e gli occhi che iniziavano a diventare lucidi. “Lo conoscevi?”
Attese, ma non arrivò nessuna risposta - “Ci sei?” - ancora niente.
“Kurt, lo conoscevi?”
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[...] in quel momento vide il piatto di suo fratello che era appena tornato a casa, cadere a terra e frantumarsi in mille pezzi.
Vide gli occhi dell'altro diventare lucidi.
“Per caso lo conoscevi?”
Attese una risposta, che non arrivò “Ci sei fratellino?”
Ancora niente, solamente delle lacrime che scendevano sulle guance del più piccolo.
“Allora Blaine, lo conoscevi?”
Genere: Fluff, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Cooper Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Allora guys. Due storie in un giorno, I know, sono pazza, ma questa ci tenevo tanto a metterla.
Non so se molti di voi conoscono Castle ma ragazzi è fantastico, se non lo conoscete, correte immediatamente a vederlo.
Questa storia è molto diversa rispetto al mio genere solito, ma dato che mi volevo cimentare in qualcosa di nuovo, questa mi sembrava l'idea perfetta.
Anyway, detto questo, eccovi il prologo.

(Grazie alla mia beta p o s e i d o n e ad Als che girls vi lovvo tanto.)




HOW EVERYTHING HAS BEGUN



“C'è stato un omicidio tra la 86th e la Lexington Avenue, all'uscita della fermata della metropolitana.” disse Esposito abbassando la cornetta del telefono.

 

“Perfetto. Andiamo” rispose Kate andando a prendere il cappotto “Castle abbiamo un altro caso che ci aspetta – si girò e non lo vide accanto a sé – Castle?”

Beckett vide che Esposito e Ryan che stavano cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere guardandola. Ritornò cautamente alla sua scrivania “Qualcuno si prende la briga di dirmi che cosa- CASTLE!”

 

Occupata da pensieri importanti, ovviamente la donna non aveva pensato a tenere d'occhio il suo partner, cosa che doveva fare più spesso probabilmente, perché voltandosi, lo trovò ad armeggiare con uno strano oggetto. Osservandolo meglio, notò che non erano nient'altro che due penne attaccate ad un righello con del nastro adesivo, e lo scrittore si divertiva a far finta che fosse un aereo imitandone persino i suoni dei motori.

 

“Che c'è?” le rispose lui calmissimo, come se non avesse fatto niente.

 

Kate si passò il palmo della mano su tutta la faccia ed emise un verso esasperato prima di dirsi Conta fino a dieci per calmarti e rispondere “Come devo fare con te? Che ho fatto per meritarti?” e con un ghigno lui le rispose “Evidentemente qualcosa di meraviglioso se sono qui a onorarvi della mia presenza” Beckett lo guardò torvo e quel sorrisetto divertito che aveva sulle labbra sparì subito.

 

“Noi due, andiamo, subito. Ryan, Esposito, ci vediamo lì.” disse a Castle e agli altri due che ancora stavano ridendo per la scena a cui avevano assistito, ma che era solamente una delle tante.

 

Il sole splendeva in quella calda, ma non troppo, mattinata di marzo.

Arrivarono sulla scena circa un quarto d'ora dopo per via del traffico che era sempre presente nelle strade di Manhattan.

Subito dopo aver oltrepassato le transenne e i nastri, andarono subito dalla dottoressa Lanie Parish, nonché migliore amica di Kate sin da quando avevano iniziato a lavorare insieme.

 

Accanto a lei notarono un ragazzo, alto e snello, con i capelli non molto lunghi spazzolati e degli occhi verdi penetranti.

“Kate, Castle, vi presento Sebastian Smythe. Per qualche mese mi farà da assistente prima di specializzarsi in medicina legale.”

Entrambi gli strinsero la mano e poi parlò rivolgendosi alla dottoressa “La vittima si chiama Chris Rackley, 27 anni, avvocato divorzista nel suo personale studio legale, famoso per riuscire sempre a vincere le cause che presentava. In verità è anche famoso per frequentare spesso i bar gay insieme al suo ragazzo” concluse con un ghigno malizioso. Lanie aveva uno sguardo come a dire Sì, è così, ma è un ragazzo in gamba, ci farete l'abitudine, ma, vedendo le facce stranite di Kate e Rick, il ragazzo si irrigidì un po' e borbottò “Spero solo che non abbiate problemi con gli omosessuali”

 

“No, figurati. Anzi, per quanto sia etero, mi sono sempre chiesto come siano le orgie gay” rispose un Castle con la faccia pensierosa e quasi sognante. Adesso Kate lo stava sul serio guardando male. Perché le avevano affidato un idiota come partner?!

Sebastian, con un sorriso divertito dipinto sul viso si allontanò dagli altri tre per fare altre analisi.

 

La detective e lo scrittore si avvicinarono al corpo per esaminarlo meglio.

Ogni volta che si trovava su una scena guardava tutto con quelli che lei definiva «occhi da principiante» perché ogni volta cercava di capire se ci fosse qualcosa in più, ogni minima cosa poteva tornare utile.

 

Passo per passo, fece il giro di tutta la scena del crimine.

Avvicinandosi alla vittima, trovò un foglio colorato di rosso, che poteva sembrare un semplice volantino come quelli per le promozioni che facevano i locali, ma prendendolo cautamente, sempre con i guanti, vide che non era per niente così.

Col sangue, perché si capiva che lo era, vi era segnata solo una grande X. Lo doveva aver lasciato l'assassino per farsi riconoscere.

Lo diede alla scientifica per farlo esaminare e poi si avvicinò anche lei finalmente al cadavere, situato appena fuori l'uscita della metropolitana.

 

Si avvicinò meglio al corpo. Si poteva perfettamente vedere che il ragazzo aveva un bell'aspetto. Un gran fisico, degli occhi azzurri, che anche se spenti si vedeva che prima avevano una luce bellissima, e dei capelli ben curati.

Il corpo non aveva riportato segni di lotta, quindi si poteva intuire che l'assassino lo avesse ucciso prima che potesse difendersi.

 

Era stato ferito con un'arma da taglio, anche il segno della ferita aveva una forma di X, situata proprio sulla gola. Di certo chi lo aveva ucciso era una persona che non ci aveva pensato due volte prima di farlo.

 

Lanie le si avvicinò e la anticipò, rispondendo alla domanda che stava per fare “In base al colorito della pelle e a come è ridotto, direi che non è morto da più di quattro o cinque ore quindi intorno alle sette di questa mattina circa. Quando sappiamo qualcosa di più, ti chiamo e ti faccio sapere.”

 

“Grazie Lanie.” poi la detective tornò dal resto della sua squadra e chiese ad Esposito “L'assistente di Lanie ci ha detto che la vittima aveva un ragazzo, sappiamo chi è?”

 

“Un certo Matthew Stuart. A quanto pare stavano insieme dall'ultimo anno del college e subito dopo la laurea andarono a vivere insieme. Rackley è riuscito a far carriera, ma Stuart per ora lavora come commesso da Abercrombie”

 

“Rintracciatelo e fatelo venire in centrale.”

 

Un paio d'ore dopo Kate si trovava in centrale, davanti la porta della saletta dentro la quale l'aspettava Stuart. Per lei non era mai stato facile parlare con gli affetti delle vittime. Sapeva cosa provavano. Sapeva cosa significava perdere qualcuno a cui tenevano molto, anche se magari non nello stesso modo.

Fece un respiro profondo ed entrò.

 

Il ragazzo la guardava con aria preoccupata. Evidentemente si aspettava che fosse successo qualcosa di grave.

Si sedette quasi tremando, cercando di non guardare direttamente negli occhi la persona che si trovava davanti, perché sarebbe stato troppo doloroso.

 

“Piacere signor Stuart, sono la detective Kate Beckett. Immagino che si aspetti qualcosa che sicuramente non può farla felice. Stamattina c'è stato un omicidio e la vittima è il suo compagno Chris.”

 

Ad ogni parola la donna vedeva gli occhi del ragazzo farsi sempre più lucidi per poi diventare pieni di lacrime.

 

“N-n-non p-può es-es-esse-essere” riuscì a balbettare il ragazzo tra le lacrime e i singhiozzi.

 

La detective lo guardò con compassione e noto che già gli occhi del ragazzo erano tutti rossi per il pianto “Capisco cosa sta provando a sapere che qualcuno che amava le è stato portato via da un momento all'altro e non ha nemmeno avuto il tempo di salutarlo per bene, sapendo che sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe potuto farlo. Noi vogliamo sapere chi è colui o colei che ha portato via la vita del suo ragazzo. E lei, signor Stuart, potrebbe aiutarci”, il ragazzo era ancora scioccato dalla notizia appena ricevuta, ma Kate riuscì a registrare da un movimento della testa piena di capelli del ragazzo un cenno di assenso da parte sua “Per caso saprebbe dirmi se il signor Rackley aveva dei nemici che avrebbero potuto compiere l'omicidio?”

 

“C-C-Chris era un avvocato divorzista che vinceva sempre le sue cause. Era un ottimo avvocato. So per certo che chi lo avesse come avversario non lo amasse, ma nessuno di loro, che io sappia, avrebbe mai potuto fare questo. Era una bravissima persona, non avrebbe mai fatto del male nemmeno a una mosca di sua volontà. E non è nemmeno successo niente nelle ultime settimane. Non sapeva nascondere le sue emozioni, quindi se fosse stato turbato o avesse avuto problemi lo avrei notato. S-solo c-che n-n-non riesco a capire p-perché proprio il mio C-Chris” disse il ragazzo con la testa fra le mani, scosso dai singhiozzi.

Beckett lo guardò negli occhi “Mi creda Matthew, non lo so nemmeno io, ma le prometto che lo scoprirò.”

Dopo che il ragazzo si fu calmato un po', lo accompagnò fuori.

 

 

****

 

 

Castle era rimasto fuori dalla saletta per lasciare quel momento a Kate. Parlare con i cari delle vittime non era una cosa che avrebbe potuto fare. Kate sapeva cosa si provava a perdere qualcuno quindi era meglio che si relazionasse lei con loro all'inizio.

 

Dopo un quarto d'ora vide uscire Beckett e quello che doveva essere il ragazzo della vittima, un certo Matthew Stuart, dalla stanza.

 

Erano ormai le cinque del pomeriggio, quindi la giornata per lui era finita ed era pronto a tornare a casa, dormire abbastanza per essere in forze la mattina presto dell'indomani con due caffè sia per lui che per Kate.

 

Salutò Ryan, Esposito e la sua partner e salì in ascensore.

 

 

****

 

 

Era ormai ora di cena quando Kate riuscì finalmente ad arrivare a casa.

Sperava proprio che il fratello le avesse fatto trovare qualche piatto pronto, perché stava morendo di fame.

 

Quando si tolse il cappotto e posò le chiavi sul mobiletto dell'ingresso, iniziò a sentire un odore sopraffino proveniente dalla cucina. Sicuramente era un piatto del fratello, che come al solito preparava piatti prelibati.

 

Vivere con il proprio fratello per molti sembrerebbe una pazzia, ma per Kate era normalissimo, perché lei e il fratellino sin da piccoli erano stati molto uniti e anche se c'erano stati dei litigi, ovviamente come ci sono tra tutti i fratelli, loro avevano un rapporto bellissimo.

 

“Katie! Dai vieni qui che la cena è pronta! Ho fatto il tuo piatto preferito!”

 

Adesso capite perché lo adorava? Perché sapeva sempre qual era la cosa giusta da fare e cosa le ci volesse dopo una giornata di lavoro che doveva essere stata per forza pesante se era tornata più tardi del solito.

 

Arrivata in cucina, diede subito un abbraccio a suo fratello come a dire “Ti adoro! Ti adoro!” al che lui rispose con una piccola risatina.

 

Seduti a tavola, iniziarono a parlare di quello che avevano fatto durante la giornata.

Lui le raccontò di come a volte erano proprio antipatici i registi, che aveva iniziato a registrare la prima canzone del suo album e che era stato a teatro a provare alcune scende del primo atto di West Side Story e che tornato a casa e non avendola vista ancora lì, aveva deciso di prepararle il suo piatto preferito.

 

Poi parlò Kate “Oggi c'è stato un omicidio all'uscita della metropolitana tra la Lexington Avenue e l'86th. Era un ragazzo, si chiamava Chris Rackley-” si sentirono delle posate cadere a terra e Kate vide suo fratello con la bocca spalancata e gli occhi che iniziavano a diventare lucidi. “Lo conoscevi?”

Attese, ma non arrivò nessuna risposta - “Ci sei?” - ancora niente.

 

“Kurt, lo conoscevi?”

 

 

****

 

 

Arrivato a casa, Rick fu subito avvolto dalle braccia di sua figlia Alexis.

Sorrise e le baciò la fronte.

 

Poi si avviò verso l'isola della cucina del suo loft, dove si trovava sua madre che stava mettendo la cena a tavola.

 

Quel giorno era stato stancante. Quel caso era strano.

Perché avrebbero dovuto uccidere un avvocato che non aveva dei nemici veri e propri? Una persona innocente?

 

Aveva rimuginato su questo per tutto il tragitto del ritorno a casa. Alcune cose per lui, anche dopo il tempo che aveva passato al distretto, erano ancora inconcepibili.

 

Mangiando, Alexis gli aveva raccontato della A che aveva preso al compito di letteratura inglese e di tutto il gossip che girava a scuola sua.

Sua madre invece aveva fatto un giro sulla 5th e aveva, ovviamente, usato la sua carta di credito, che doveva ricordare di portare con sé e di non lasciarla a casa.

 

“Oggi c'è stato un omicidio all'uscita della metropolitana tra la Lexington Avenue e l'86th. Era un ragazzo, si chiamava Chris Rackley-” e in quel momento vide il piatto di suo fratello che era appena tornato a casa, cadere a terra e frantumarsi in mille pezzi.

Vide gli occhi dell'altro diventare lucidi.

 

“Per caso lo conoscevi?”

 

Attese una risposta, che non arrivò “Ci sei fratellino?”

 

Ancora niente, solamente delle lacrime che scendevano sulle guance del più piccolo.

 

“Allora Blaine, lo conoscevi?”





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Arrivati fino a qui? Allora non era tanto male.
Bene, sappiate che sono lentissima per ora a scrivere, ho mooolti più impegni, ma ci voglio provare con questa sul serio, è un progetto che ho in mente da mesi e voglio terminarlo.
Anyway la prossima volta vi farò vedere chi sono le vittime e come dovreste immaginarle bc per ora non ho proprio le foto cwc
Ogni volta che non recensite un gaybie diventa etero! Fatelo per i gaybies! *imita la voce dei LushLaws*
Gaybye xx
Manu

 

   
 
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