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Autore: Caliburn    28/01/2015    2 recensioni
E a ME non lo chiedi eh? Maledetto damerino casalingo giapponese del piffero, a ME non lo chiedi?
A ME il dannatissimo e insipido miso piace piccante, molto piccante, tanto piccante da ustionare la lingua e cauterizzarti le narici e farti maledire di aver messo il cucchiaio in bocca senza prima averlo passato sotto un estintore o immerso nelle nevi del continente polare. E lui lo sa, maledizione, certo che lo sa, ma dio ce ne scampi se me lo chiede. Dio ce ne scampi se me lo chiede davanti a lei.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Shinji sta cucinando e io sto per strangolarlo. Sul serio.

Mi rivolge quelle spalle esili ed impassibili mentre mescola la zuppa di miso e sistema la pentola a pressione e mi sento rimbalzata peggio che da uno stramaledetto muro di gomma, che sia dannata la sua compostezza. Comprimo tutta la mia rabbia in un solo sguardo e glielo lancio preciso fra le scapole ossute, sperando di trapassarlo manco se partorissi la lancia di Longinus dalle pupille, impalarlo e sollevarlo e poi prorompere in un urlo di trionfo mentre la yakisoba si rovescia e le zucchine, il tofu e il suo sangue e le budella esplodono nell'aria tipo coriandoli a carnevale, olè.

Cristo, quanto sono incazzata.


"Ayanami... il miso non ti piace piccante, giusto?"


"Esatto, Ikari."


E a ME non lo chiedi eh? Maledetto damerino casalingo giapponese del piffero, a ME non lo chiedi?

A ME il dannatissimo e insipido miso piace piccante, molto piccante, tanto piccante da ustionare la lingua e cauterizzarti le narici e farti maledire di aver messo il cucchiaio in bocca senza prima averlo passato sotto un estintore o immerso nelle nevi del continente polare. E lui lo sa, maledizione, certo che lo sa, ma dio ce ne scampi se me lo chiede. Dio ce ne scampi se me lo chiede davanti a lei.

Si creerebbe un conflitto, una divergenza, e lei è l'ospite d'onore, e su certe cose la proverbiale ipocrita educazione giapponese impone di passarci sopra facendo finta di nulla, no? L'apparenza è tutto, spazza la polvere sotto il tappeto, tieni gli scheletri ben chiusi nell'armadio o nel fottutissimo Terminal Dogma, no?

Questa scena è talmente patetica che mi viene da vomitare, ridere e spaccare tutto contemporaneamente. Guardo la pentola fumante che quello stupido tiene fra le mani e la trovo sorprendentemente simile a me. Bollente, piena fin quasi all'orlo e intoccabile se non con un paio di guanti da forno molto robusti e tanta tanta tanta attenzione.

In realtà poi con le pentole di acqua bollente proprio non ci so fare. Quando preparo l'acqua bollente per il ramen istantaneo non riesco mai a tenere il coperchio chiuso per più di cinquantanove secondi alla volta, giuro, sono troppo impaziente e mi metto a fibrillare già da quando salgono le prime bollicine. Allora apro il coperchio in continuazione per controllare e giustamente l'acqua si raffredda un altro pochino, la tengo così al limite e ci metto un sacco di tempo per farla bollire sul serio. Vabbè. Adesso come adesso, l'unica cosa che farei con una pentola del genere sarebbe scaraventarla in faccia a questo stupido vigliacco di un Third Children con il preciso scopo di procurargli ustioni di terzo grado guaribili in non meno di novanta giorni e pregando ogni sera gli dei perchè gli rimangano delle cicatrici fortemente deturpanti.

Comincio a domandarmi fino a quando lui riuscirà a ignorarmi. Mi piace pensare che la mia presenza in questa stanza sia piuttosto ingombrante anche se non parlo, perchè quando sono arrabbiata mi gonfio come un gatto che arriccia il pelo, la pelle mi si arrossa manco avessi l'orticaria e comincio a respirare profondamente e rumorosamente tipo il compressore per gonfiare le ruote della bici. Di solito a quel punto lui mi guarda e mi fa "Asuka, che c'è che non va?" con quello sguardo che sembra appena caduto dalle nuvole. Cristo santo, lui recita talmente bene la parte dell'ingenuo che sembra SEMPRE caduto dalle nuvole, è in caduta libera da una vita, io spero che prima o poi la smetta di cadere dalle stramaledettissime nuvole e si schianti una buona volta al suolo, forte forte, con un bel rumore umido e disgustoso da schifare i passanti. Non c'è una volta che lo vedi pronto a risponderti a tono, sempre con quella faccia da cucciolo, da caso umano tutto gentile che spera che tu deponga le armi ancora prima di affrontarlo, lui è davvero così.

Spegne i conflitti sul nascere arrendendosi dal primo nanosecondo, alza bandiera bianca prima che sia stato esploso il primo colpo, si lascia cadere al tappeto senza nemmeno essersi fatto beccare una volta, ma dai, ma che tattica di melma.

Devo dire che mediamente lui e quelli come lui mi stanno proprio sullo stomaco, ma ci sono delle volte in cui sul serio arrivo a provare schifo, proprio lo schifo che provi per un insetto che ti cade nella minestra quando stai seduto a un ristorante figo tutta bella in tiro, di quegli insetti viscidi e con tante zampe che non vorresti toccare nemmeno con un fucile a baionetta e ti vergogni pure a dirlo al cameriere, quello schifo che arrivi al punto di chiederti perchè esista una cosa così ributtante, se c'è un dio in questo universo era sicuramente strafatto marcio di acidi e funghi mentre progettava questa vomitevole indegna forma di vita del cazzo.



Shinji Ikari mi fa schifo.


Mi fa schifo forse anche più del verme che ho detto prima, giusto per dare un'idea.


E dio santo mi fa schifo molto molto molto di più quando fa il premuroso con questa sciacquetta.


Per la First provo un universo di odio a parte, lo ammetto. Potrei cominciare a cartografarlo ora e finire fra un secolo o poco più, sul serio, centinaia di anni luce e decine di parallassi di disprezzo e disgusto. Ho una lista infinita di ragioni per odiarla, questa stupida bambola inespressiva, questa mera e abulica esecutrice di ordini insensati e suicidi, questa ottusa pecora con il vitino di vespa, il culetto da idol e la faccia da madonna addolorata, questa smorfiosa bionica, questa lecchina automatica, questa candida bagascia meccanica.


Io le sue motivazioni per fare la cocca del comandante le potrei anche capire, se fossero riconducibili a un sano opportunismo femminile. Quel tipo di opportunismo senza scrupoli, quello di quando sei anche disposta ad usare il tuo corpo per farti spazio nel mondo. Perchè essere ipocriti? Ognuno ha le sue armi. Io sono una ragazza prodigio, ne sono cosciente, mi sono fatta strada con il talento e l'intelligenza, ma gli altri mi trovano bella in una maniera rivoltante a giudicare da come mi guardano, e io lo so, e non esiterei un istante a comportarmi di conseguenza per ottenere quello che mi va.


Bè, dio sa se l'ho fatto con il signor Kaji. O per lo meno ci ho provato. Non riesco più neanche a tenere il conto delle volte in cui gli sono saltata addosso, toccato in posti equivoci, fatto vedere le tette o le mutandine o comunque di tutte le volte in cui ho tentato di metterlo nei guai facendo la lolita scema. Lui se ne esce sempre di classe, distoglie lo sguardo, la butta sullo scherzo, promette e non mantiene, si vede che ci sa fare. Se la tira il giusto, mi rimette sempre a posto ma in una maniera così adorabile che come una scema alla fine di tutti i miei tentativi falliti mi piace sempre più di prima. E' un maestro del guardare ma non toccare, annusare ma non assaggiare, stuzzicare ma non concludere, cioè in pratica è un bastardo con le mutande blindate - almeno per me - ma io lo adoro.

Ecco, se sapessi di poter essere la cocca di Kaji farei davvero di tutto, anche le cose più inconcepibili: lo laverei con la lingua, gli taglierei le unghie dei piedi con i denti, gli realizzerei un cuscino con i miei capelli, cristo, potrei persino sbroccare del tutto e arrivare a preparargli la cena.

Ma lo farei per un motivo ben preciso, cioè andare a letto con lui, che tipo è il mio sogno proibito da quando ho le mestruazioni, e forse anche da prima.

Quello che proprio non capisco è proprio cosa possa spingere la First a comportarsi in questo modo con il comandante Ikari. Pende dalle sue labbra, esegue ogni minimo ordine come una cagnetta ammaestrata e scodinzolante con le tette bene in mostra compresse nel plug suit fino a scoppiare, ma in fondo non ne approfitta, non ne ricava alcun vantaggio tangibile. Povero comandante, in parte mi metto nei suoi panni, a cinquant'anni e passa questa quindicenne avvenente che fa tutto quello che le si dice gli deve proprio scatenare certe fantasie scomode, roba da bollone rosso e vietato ai minori previo visto censura, altro che andropausa.

In verità mi sento anche un po' in imbarazzo per lui. Cioè diamine, hai il potere, hai i soldi, sei il capo di una organizzazione che fondamentalmente decide giorno per giorno il destino della Terra, ma tirarsela un po' no, eh? Invece si vede che le muore dietro, e la First di qua, la First di là, e ustionamoci le manine per salvarle il prezioso e cesellato didietro, e inviamo Shinji e lo 01 ancora senza tagliando ad evitarle la batosta, e sospendiamo gli esperimenti di attivazione per non rovinarle il visino con l'LCL bollente. Ma che cristo, è veramente patetico. Un comandante serio se la sarebbe già sbattuta sulla scrivania dell'ufficio parlando anche contemporaneamente di affari al telefono senza scomporsi.

Oh, poi magari io le cose non le so e quei due hanno davvero qualcosa da nascondere. Potrei chiederlo a Shinji, ma non sarebbe nemmeno divertente, mi guarderebbe con la faccia scandalizzata e cambierebbe discorso diventando del colore dello 02. Che non gli dona nemmeno, già lo so, sembrerebbe solo un bambinetto con la varicella invece di un adolescente con gli ormoni vivi e vegeti.

E ora questa sottospecie di bambola gonfiabile semovente, questa pizza moscia con un corpo da Gravure, questo elaborato e anatomicamente accurato utensile di masturbazione per la famiglia Ikari -perchè ovviamente lo so che a parte il padre le va dietro anche quel bavoso di suo figlio- me la ritrovo in casa. Invitata a cena. In una delle poche sere in cui Misato non c'è.



Contrariamente al solito, sto ancora riflettendo sul modo migliore di esprimere il mio disappunto. Strano. Forse arriva un punto in cui la rabbia eccessiva ti rende più lucida, non so, tipo la differenza fra il lanciafiamme e la lancia termica, sei talmente incazzata che incendiare a casaccio i mobili e le suppellettili e fare un gran casino non basterebbe, no, troppo dispersivo, vuoi concentrare la violenza in un solo punto, non disperdere le energie ma invece focalizzarle per creare una distruzione selettiva e chirurgica della causa del tuo disagio, annichilirne ogni singola molecola a livello nucleare.

Non so come, miracolosamente sono riuscita a sedermi composta a tavola, anche se per il nervoso mi muovo e cambio posizione di continuo, prima le caviglie sotto le cosce, poi le gambe accavallate di traverso, poi mi tiro la canotta da un lato e gli shorts di jeans dall'altro, non sto un attimo ferma, non si capisce più niente. La First ce l'ho di fronte ed è una sfinge apatica con gli occhi sbarrati -rossi poi, ma che cazzo di colore, c'avrà mica le lenti a contatto colorate o qualche schifosa malattia genetica?-, presumibilmente invece il deficiente si siederà accanto a lei, nel posto che solitamente occupa Misato.

Eh, Misato. E' da qualche mese che sono qui e mai avrei pensato di poter rimpiangere la sua presenza. Di solito non sono mai troppo contenta di vedere una cagna in calore che si struscia su Kaji ad ogni occasione, ci lascia sopra i suoi germi, mi domando se lui l'abbia mai fatta sverminare prima di andarci a letto. Io per Kaji farei di tutto ma sono certa che conserverei una certa dignità. Quella lì invece è proprio una svergognata, si ubriaca apposta per perdere i freni inibitori, comincia a strepitare e a zampettare in giro in un turbinio umidiccio di feromoni, estrogeni e fluidi corporei, cerca persino di riattizzare Shinji, ma dai ma che schifo, che vergogna.


A parte che "riattizzare" e "Shinji" sono due parole che non possono stare nella stessa frase, quello nelle mutande non ha un bel niente, non lo so, avrà un merluzzo surgelato, sul serio, non so cosa abbia lì dentro ma di sicuro non è qualcosa di vivo.


Ah, già! Ecco perchè vuole inzipparlo nella First!


Perchè così rispetterebbe la catena del freddo. La roba surgelata va tenuta nel freezer, giustamente.


...oddio, ma che schifo.


Insomma, se ci fosse la solita allegra, fracassona ancorchè baldracca di una Misato, le cose andrebbero sicuramente meno peggio. Per lo meno potrei rivolgere la parola a qualcuno senza esplodere e riverniciare i muri con la mia materia grigia o con le interiora dei miei colleghi piloti. Il che fra l'altro metterebbe l'intero pianeta un filino nei guai, mi risulta. Gut.


"Allora... buon appetito!"


Shinji si è seduto a tavola. Si è finalmente tolto quell'orribile grembiule da idiota che adora indossare mentre prepara i pasti, indumento che riesce nella peraltro difficilissima impresa di abbassare ulteriormente il suo coefficiente di virilità, già notoriamente lontano dall'essere quantificabile con un numero intero e ormai irrimediabilmente nel regno dei numeri immaginari. A parte l'orribile colore rosa cachettico e le agghiaccianti spalline a sbuffo, è la scritta "BACIATE IL CUOCO" a rendere le cose ancora più imbarazzanti.




Perchè cristo santo, io quell'individuo l'ho baciato davvero non più tardi di qualche mese fa e ancora non mi capacito di quale genere di sostanza psicotropa o malattia mentale acuta e parossistica mi abbia indotto a farlo.

Avevo forse bevuto? Non mi sembra, e comunque a parte la birra di Misato e la vodka pesca lemon che tengo imboscata nell'armadio per berla di nascosto quando viene a trovarmi Hikari, in questa casa non c'è nient'altro.

Avevo forse fumato? Non credo, sinceramente ho fumato solo una sigaretta nella mia vita e ho avuto la faringite per una settimana e passa, oltre a essermi presa un cazziatone esagerato da Kaji perchè i vestiti puzzavano. Che poi, come ha fatto ad accorgersene quello, che fuma come un turco e dovrebbe avere le narici bruciate? A volte ha il sesto senso per le sgamate di un padre e la capacità di rompere i coglioni di una madre. Comincio a pensare di avere il complesso di Elettra e una spruzzata di quello di Edipo, così, a gradire, insieme a tutta una serie di altri disturbi di personalità che Freud ci potrebbe realizzare una serie divulgativa a puntate, devo ammetterlo.

Cosa mi era passato per la mente? Sono forse anche io come Misato, o lo sto diventando? C'ho l'orologio biologico regolato qualche ora in avanti che mi ticchetta incalzante fra le ovaie? Davvero mi basta rimanere da sola una sera con un bambinetto da strapazzo per sbroccare e partire a razzo, agitata e vogliosa di cazz- oh io non stavo bene, non c'è altra spiegazione.

Me lo sto guardando per bene adesso, questo stupido, mentre passa la salsa di soia a questa schizzinosa sgualdrina - a proposito, è vegetariana, non è vero? Oh che peccato, povera cara, magari non mangi la carne ma il salsicciotto di marca Ikari non mi sembra ti crei problemi, no? Ah già, che stupida, dopotutto è talmente moscio che sembra di carne ma magari è tofu.

Sul serio, come diavolo ho fatto a baciare questo qui? Se ben ricordo sono rinsavita subito dopo ma magari invece del collutorio dovevo usare del viakal non troppo diluito per sciacquarmi la bocca. Dannazione, se ci ripenso mi sale una violenza inaudita, mi ribolle il sangue e mi si riempie la testa di bestemmie allucinanti.

Una volta ho visto un film di fantascienza, un tizio a un certo punto se ne esce a dire che bestemmiare in francese gli piace da morire perchè è come pulirsi il culo con la seta. Bè, se le cose stanno così, bestemmiare in tedesco è come scrostarselo con la carta vetrata, e sarò un po' strana ma a me piace da morire. Tipo mi piacerebbe appendere stupiShinji al muro e riempirlo di parolacce dal suono ruvido fino a farlo piangere, urlare come una camionista invasata e terrorizzarlo con il suono ruvido dei miei improperi, scartavetrargli di schiaffi il visino di porcellana da bravo bambino del cavolo e vedere se riesco a tirargli fuori un uomo come si deve da sotto alle guance paffute e alla divisa scolastica da sfigato senza speranza.

Divisa che oltretutto potrebbe anche darsi la pena di cambiare, giusto ogni tanto, non dico che improvvisamente debba diventare un modello da passerella con i mocassini e i pantaloni col risvolto figo alle caviglie, ma dico io, indossa SEMPRE gli stessi vestiti, maledizione, non è che per caso sul serio possiede solo un paio di pantaloni e una camicia? E in questo caso, quando cavolo se li lava? Dio mio, quei vestiti devono avere un odore terribile.

Distolgo un attimo lo sguardo dalla First che di fronte a me ingurgita asetticamente cucchiaiate di zuppa di vegetali senza fare il minimo rumore - e io invece lì che risucchio il brodo come un sifone, faccio un casino infernale, sembro lo scarico intasato del cesso o una stramaledetta diva del porno nel bel mezzo del più volgare dei soffocotti, maledetta Hikari che mi fa vedere certe cosacce per allenarsi per Toji - mi concentro un attimo e cerco di ricordarmi che razza di odore abbia Shinji.

Se è vero che non si cambia mai i vestiti, allora quella volta che l'ho baciato avrei dovuto sentire una puzza apocalittica, non so, quel forte odore di ascella tipico degli spogliatoi di basket maschili, quel miasma, quell'afrore umido che vira con decisione dalla fragranza di aria viziata al tanfo di latticino cagliato e stagionato per sedici mesi su scaffali di legno in ambiente termostabile. Invece no, porca miseria, non mi ricordo proprio.

Del resto se avesse avuto un odore personale così catastrofico non sarei nemmeno riuscita ad avvicinarmi. O magari ero raffreddata. Massì dai, deve essere così, ero raffreddata e non distinguevo gli odori, e se ero raffreddata significa che avevo l'influenza, e se avevo l'influenza avevo anche la febbre alta e le meningi in fiamme e quindi ero completamente rincoglionita con i neuroni sbattuti tipo la panna montata, non ragionavo giusto, ma guarda un po', quel bavoso maniaco ha approfittato di una ragazza convalescente, ma che schifo. Sì, è così che è andata, ecco spiegato tutto, ecco perchè l'ho baciato.


Ho proprio una memoria di ferro, sono riuscita a ricordarmi ogni singolo dettaglio. 

Che bello avere una memoria di ferro, puoi tornare indietro nel tempo e trovare sempre una spiegazione per tutto. Dopotutto io sono perfetta. Non ti è permesso alcun errore, Asuka, ma quando li fai almeno sei in grado di trovare una circostanziata giustificazione retroattiva.

Mamma mia che genio che sono.


Detto ciò, abbiamo deliberato che Shinji senza dubbio puzza, è solo che io non ero in grado di accorgermene. Il pensiero mi fa sentire sollevata: quell'essere non può possedere nemmeno una singola qualità positiva, cioè voglio dire, sa più o meno cucinare, ma in fondo quello saprebbe farlo anche una scimmia ammaestrata o un domestico filippino qualsiasi. Ah, e non mi si venga a dire che sono razzista solo perchè sono tedesca e non ho peli sulla lingua, io non faccio discriminazioni, odio tutti alla stessa maniera, il fatto che il mio lavoro consista nel salvare l'umanità non vuole dire necessariamente che mi piacciano le persone.


Continuo a guardare i due piccioncini che si cercano di sottecchi mentre mangiano - cioè, è Shinji che tenta di guardare la First di sottecchi mentre mangia, povero illuso, quella è frigida, ha la patata di legno e non se lo sta filando neanche di striscio. Ma guarda un po', le ha passato lo zenzero e le loro mani si sono sfiorate, ma che bella scenetta da shojo manga di serie zeta.

Lui è arrossito e si è ritratto. Lei è sempre bianca come Casper -il fantasma, non il computer del Magi System- e inespressiva come una lavatrice, non fa una piega e si mangia un petalo di zenzero asportandolo dalla coppetta con un preciso colpo di bacchette. Arriccia un pochino le narici per il sapore forte ma necessario prima di passare alla prossima portata e poi si dedica con calma olimpica alla porzione di yakisoba. Porta le bacchette alla bocca sempre con la stessa cadenza, nel frattempo io do uno sguardo rapido all'orologio da parete appeso vicino al televisore e conto una boccata ogni sedici secondi precisi, dio santo, avanza imperturbabile come un trattore a diesel, le installerei una telecamerina in bocca per quantificare il numero di volte che mastica il boccone prima di inghiottirlo e scoprire che a ogni boccata è sempre lo stesso: tipo quattro con i molari di destra e quattro con quelli di sinistra.

Cioè assurdo.


Non prendiamoci per il culo: questa o è un robot oppure è completamente fuori di testa e ha un disturbo ossessivo compulsivo tale che dovrebbe bersi lattine intere di coca cola e ansiolitici per non scompensare e dare di matto come un volpino ubriaco.

Guardo Shinji sperando che almeno lui, pur nella sua ingenuità e tremenda idiozia, si accorga della infinita stranezza della sua concupita.



E invece lui è lì che se la guarda adorante, con la bocca semiaperta e uno spaghetto di soia unto penzolante dal labbro inferiore.



Ma vaffanculo.



Questo stupido probabilmente ha un solo ormone sessuale in giro a passeggio qua e là per l'organismo e gli si va a risvegliare proprio al cospetto di questo bastoncino findus con le curve discretamente assortite. Ma che gusti pessimi.



Vorrei fare qualcosa per rovinare irrimediabilmente questa simpatica cenetta e questa magnifica atmosfera teso-erotica di 'sta cippa, dovrei tipo saltare in piedi e recidermi la giugulare con il coltello per squamare il salmone e spruzzare roba in giro modello Carrie, lo sguardo di Satana, oppure violentare Pen Pen con il controller della playstation sul divanetto buono di fronte al tavolo da pranzo, o potrei anche cominciare a parlare di mia madre fingendo di voler essere consolata. A pensarci bene, forse questa è l'unica cosa che smuoverebbe un pochino questo lobotomizzato di un Third Children, dio lui è sempre prontissimo quando si tratta di dispiacersi e fare la faccia del peccato originale.

Cioè lo guardi, magari sei tu che hai un problema e lui è lì pronto a prendersi la colpa di tutto e fare la sua cosa preferita.

Chiedere scusa.

Dio santo quanto mi fa incazzare. Io mi domando: ma ha un interruttore? Ha una fotocellula? Ha una stramaledettissima fessura per il gettone che ogni volta che tu dici qualcosa che possa creare un minimo disaccordo fra voi allora gli entra la monetina e lui parte istantaneo a chiedere scusa? Porca miseria io lo voglio sapere se ce l'ha questa fessura per il gettone, magari ce l'ha dove non batte il sole e mi verrebbe voglia di prendere il prog knife, schiaffarglielo dentro e scombinare tutto il marchingegno tipo i distributori della coca cola che cominciano a sputare lattine a raffica. Cioè per esempio:



"Guten morgen, Shinji!"

"B-buongiorno, Asuka!"

"Oggi fa davvero caldo, eh?" 

"Scusami, ti ho lavato il prendisole leggero ma non è ancora pronto e hai dovuto metterti i pantaloni."

"Però devo essermi raffreddata lo stesso, sto starnutendo di continuo."

"Scusami, evidentemente ho respirato troppo forte e ho creato uno spiffero che ti ha causato un malanno."

"Senti, ma mi stai prendendo per il culo? E smettila di scusarti."

"Scusami Asuka, non volevo farti arrabbiare."



E poi dicono che Asuka è nervosa, che Asuka è irascibile, ma se a quel punto uno non comincia a urlare con quanto fiato in corpo allora o è imbottito di valeriana oppure è Gandhi. Sorge anche spontaneo il dubbio: ma lui ci è o ci fa? Nel senso che se scoprissi che mi fa incazzare apposta per godersi i miei scleri allora non nascondo che arriverei persino a provare rispetto per lui, a complimentarmi per il coraggio. Ma dato che così non è, allora non mi rimane che riempirlo di insulti e avvicinarmi sclero dopo sclero al momento in cui le coronarie mi salteranno l'una dopo l'altra come pop-corn.



Smetto per un attimo di estraniarmi nelle mie truci ma comprensibilissime e giustificate fantasie di violenza e riesamino la situazione. Siamo seduti a tavola come tre carissimi amici, io, il Third Children e la cocca del comandante. Shinji non ha nemmeno acceso la televisione e la First è loquace più o meno quanto Casper -il computer del Magi System, non il fantasma-, di conseguenza la tensione è palpabile. Fra tutti e tre non è che siamo le persone più disinvolte del mondo, eh, di solito quando ci rivolgiamo più di tre frasi di seguito c'è sempre qualcuno che si becca uno schiaffo, qualcuno che esplode in isterismi assortiti, qualcun altro che si fa venire il dilemma del porcospino, sale sul primo treno e se ne va e altre amenità del genere. Siamo proprio tre quindicenni adorabili, peraltro affidati a una tutrice che necessiterebbe lei stessa di un assistente sociale o di una serie di sedute presso gli Alcolisti Anonimi, ma immagino che siano tutti dettagli trascurabili se sei fra i pochi che possono salire su un Eva. Il mondo è in buone mani, è tutto a posto, possiamo stare tranquilli.

Faccio una rapida ricognizione del cibo che è rimasto sul tavolo prima di alzare lo sguardo. A Shinji è rimasta la tazzina di the verde e il filetto di salmone piluccato senza troppa convinzione. L'allieva modello beve solo acqua ed è riuscita a sezionare con precisione gli involtini primavera senza che il ripieno si disseminasse per tutto il piatto in un tripudio di piselli, carciofi e quella verdura filamentosa pallida che Shinji ci mette dentro ma che non ho mai capito cos'è; la First deve essere ossessivo-compulsiva sul serio oppure faceva il chirurgo nella sua vita precedente: tagliare gli involtini primavera a fette come fa lei è IMPOSSIBILE, a me si frantumano sempre in una pappetta informe e irriconoscibile, come posso vedere abbassando lo sguardo sul mio piatto tutto sporco anche di maionese, ketchup e della loro combinazione alchemica, la famosa salsa rosa. Più in là giace la mia lattina vuota di coca cola, senza la linguetta -perchè l'ho smollata facendo quel gioco scemo della lettera del destino, è uscita la S, mi auguro sul serio che Kaji abbia un secondo nome che non conosco, se no vuol dire che il signor destino si sta divertendo a prendermi per il culo- e con la tovaglietta intorno macchiata da una costellazione di bollicine perchè versandola ne ho rovesciata un po'.

Mi sistemo la canotta facendo in modo che si intravedano le tette e il bordino rosa del push-up da combattimento che mi ero piazzata stasera, prima di scoprire che l'allieva modello sarebbe stata dei nostri. Chissà, magari Shinji lo nota e si scompensa, così posso pestarlo e giustificarmi anche agli occhi di Misato quando tornerà e lo troverà in un lago di sangue, perchè io ho intenzione di rovinarlo di mazzate in ogni caso prima della fine della serata. Oltretutto la First può anche rendersi utile facendo da testimone. Credo proprio che non interverrebbe per separarci durante il pestaggio, dopotutto ha spirito di iniziativa quanto ne ha un'unghia incarnita, sono convinta che quando è stata partorita qualcuno le abbia ORDINATO di emettere il primo vagito e cominciare a respirare, e magari sono quindici anni che continua perchè nessuno le ha ordinato di smettere.

Alzo lo sguardo e Shinji ha notato le mie manovre, certo che le ha notate, ha subito distolto lo sguardo dalla mia dotazione e lo ha fatto in maniera così disinvolta e poco appariscente che gli è caduto il tovagliolo. Ma si può essere più idioti, si può essere più ingenui, più impediti? Come diavolo fa a sembrare contemporaneamente così poco virile e così tanto morto di fica? E' una pessima combinazione, perchè per esempio Toji pur essendo di base una scimmia è riuscito a limonare con Hikari senza troppi problemi, tempo qualche mese e quella fessacchiotta della mia amica gliela darà su un piatto d'argento. Questo qui invece, mamma mia, sembra aver seguito un corso specialistico in dieci lezioni su come sopprimere la libido femminile. Probabilmente è una cosa che gli viene istintiva, è un talento naturale, o una sorta di contrappasso: quando dio ha distribuito le qualità innate agli esseri umani gli ha dato la facoltà di pilotare l'Eva a culo, senza studiare, poi ha deciso che era troppa grazia, sembrava troppo figo, e quindi l'ha inchiavicato in quest'altro modo.

Shinji recupera il tovagliolo dal pavimento chinandosi di lato. Gli ci vogliono qualcosa come tre tentativi perchè continua a scappargli dalle dita, un ottimo modo per dire al mondo che non sei affatto nervoso. Quando si rialza è un po' rosso e un po' cianotico, non si sa se è perchè è rimasto qualche minuto chino o se è perchè è conscio della figura di melma. La First continua imperterrita a nutrirsi col pilota automatico senza mostrare interesse per la scenetta, forse dovrei sollevarle la gonna e controllare perchè secondo me ha un dummy plug di riserva infilato da qualche parte che le controlla i movimenti.



"A-Asuka..."



Oddio non ci credo - Shinji sta per iniziare una conversazione con me. Davanti alla First. Sapendo benissimo quanto sono incazzata.



Gli leggo la tensione sul viso senza nemmeno aver bisogno dei sottotitoli.




Deve essere così che si sente un artificiere che si avvicina a un ordigno da disinnescare: hai la tuta, hai il casco, ci hai messo venti minuti buoni per bardarti con quindici chili di corazza ma se sbagli qualcosa lo sai che ti puoi mettere tutte le protezioni che vuoi e non servirà a un cazzo.





"..."


"..."


Io di sicuro non gli rispondo, non lo incoraggio a continuare. E' già tanto se riesco a mantenermi al tavolo, a non saltargli alla gola e chiudere i denti attorno alla sua trachea. Che bel rumore croccante che farebbe, quasi quasi mi torna la fame e mi finisco i resti scorporati dell'involtino primavera.







"T-ti è piaciuta la zuppa...?"








A questo punto è lecito chiedersi se questo individuo - il quale fra l'altro dovrebbe essere uno degli artefici della salvezza dell'umanità intera, badate bene - si senta poco bene o sia semplicemente un minus habens, per aver avuto il coraggio di iniziare la conversazione in questo modo.




Io lo ammetto senza alcuna difficoltà: sto cercando da ormai un'oretta un pretesto qualsiasi per esplodere e fondamentalmente qualsiasi cosa avesse detto sarebbe stata usata contro di lui. Però lui va oltre: è talmente idiota da andare oltre l'impressione di aver casualmente sbagliato l'approccio, il che può capitare, no, lui proprio fa l'esatto opposto di quello che servirebbe, in qualsiasi dannata situazione. Tipo assumi un tizio come impiegato in una centrale nucleare e gli dici, gli spieghi per bene, "guarda, qualunque cosa tu faccia, non premere mai questo tasto con scritto NON PREMERE in grande sulla targhetta, perchè se lo fai salta tutto per aria e Chernobyl sembra i botti di capodanno in confronto", e lui il primo giorno di lavoro va e lo preme.




"Era. Sciapa."





Comincio piano, riscaldo prima l'acqua a fiamma lenta, che non si fa mai perchè ci metti un sacco di tempo a far bollire. Però me la voglio godere.


"...c-come hai dett-"


"Era sciapa. Era terribilmente insipida. Non hai messo il sale, mancava il timo. Il tofu sembrava acqua gelificata. Anzi no, l'acqua di rubinetto è più saporita."


"...Asuka scusami, io non-"


"E non hai messo il peperoncino. Non era piccante. Tu lo sai benissimo che la zuppa di miso la mangio solo se è piccante. Perchè vengo da un posto dove la gente mangia come le persone normali, non ha paura di usare condimenti, non è ossessionata dalla percentuale grassi-proteine-carboidrati come lo siete voi, non è talmente fissata da pensare persino a come decorare le pietanze per renderle gradevoli alla vista. Cristo santo, non abbiamo gli occhi nello stomaco."


"Io ti chiedo scusa, avrei dovuto-"


"Smettila di scusarti. Tu l'hai fatto apposta, e io so perchè lo hai fatto, e so perchè non mi hai avvisata. So tutto. Bisogna pensare all'ospite d'onore, vero? L'ospite è sacro, bisogna accontentarlo in tutto e per tutto, vero?"


"Ma Ayanami-"


Mi alzo bruscamente e faccio cadere la sedia sul pavimento dietro di me. Shinji sobbalza, comincia a realizzare la cazzata gigantesca che ha fatto, la irreversibile e catastrofica reazione a catena che ha incautamente innescato, la piccola palla di neve ingranditasi fino a diventare valanga, una valanga di cazzi amarissimi che gli sta per piombare addosso.



"Perchè a te piace il cibo sciapo. A te piacciono le cose sciape. A te piacciono le persone sciape, maledetto stupido vigliacco di un Third Children, mai che prendi una posizione, mai che prendi una decisione e la rispetti, mai che hai il coraggio di contraddire qualcuno e farti rispettare, e sai perchè? Perchè tu non fai altro che vivere in una triste e fintissima commedia con te come coprotagonista, reciti e fingi, accetti passivamente quello che gli altri decidono per te, maledizione, sei sempre lì che non dici davvero quello che pensi, e non pensi davvero quello che dici, e quello che pensi non corrisponde a quello che senti, te ne rendi conto? Ti rendi conto di quanto sei labile? Ti rendi conto di come mi dovrei sentire quando ti parlo? Io non so mai se tieni davvero in considerazione quello che ti dico perchè non fai altro che chiedere scusa, scusa, scusa, torni in continuazione sui tuoi passi camminando al contrario sulle tue stesse orme per non lasciare tracce. Io non so mai se ti scusi perchè ti dispiace sul serio o perchè per te è diventato un comodo intercalare per navigare indisturbato senza urtare la sensibilità di nessuno, malediz-"


"Asuka, io-"


"Tutto sommato hai fatto bene a invitarla a cena. Lei è al posto giusto, lì dove dovrebbe essere, accanto a te. Sei talmente vigliacco che non puoi permetterti altro che una asettica e servizievole geisha del cazzo, giusto? Ognuno ha quel che si merita. Perchè sforzarsi di cercare qualcuno che ti completi? Se non hai la patente non puoi certo guidare una Ferrari, in fondo un po' ti capisco. Lei è accomodante, neutra e insipida al punto giusto, vero? Come la tua stramaledettissima zuppa di miso, vero?"


"Asuka, mi disp-"





Sbam.




L'ho colpito così forte che il palmo della mano mi brucia come se l'avessi immerso in una stupida pentola di acqua bollente. Il rumore è stato quasi assordante nel silenzio tremendo del salotto, tipo quando ti cade un piatto e si rompe e tu sobbalzi spaventata anche se l'hai visto cadere.

La testa di Shinji si è girata completamente dall'altra parte per la violenza inaudita con cui l'ho colpito, roba da colpo di frusta e torcicollo plurisettimanale. Non sono passati neanche due secondi e la guancia si è già completamente arrossata, domani mattina ne porterà ancora i segni, ne sono certa.

Se prima non riuscivo a stare ferma sulla sedia, adesso che l'ho colpito mi sento come se qualcosa si fosse allentato di colpo nella pancia, dentro, a fondo, mi sento rilassata e soddisfatta come dopo un bagno caldo. L'adrenalina si è scaricata tutta insieme e comincio a sentirmi stanca.



Prima di voltarmi e tornare a passo svelto nella mia stanza mi rendo conto che Shinji non si è ancora voltato, e non ha ancora respirato nè detto una parola. La First mi guarda senza mutare la sua espressione gelida e neutra, entrambe le mani poggiate sul tavolo, i gomiti appena staccati dal corpo, composta e diritta come se si trovasse a scuola e fosse appena cominciata la prima ora di lezione.




***********************************




Sto meglio, sto molto molto meglio. Dopo che ho mollato i due piccioncini ancora al tavolo da pranzo, non li ho sentiti mormorare nemmeno una parola. Per quel che ne so, magari la cocca del comandante è già andata via.




Come avrà reagito Shinji? Avrà pianto? Se lo ha fatto, ha tentato di nascondere l'indegno spettacolo alla First? Magari si è già fatto consolare, magari le ha toccato una tetta o si sono messi a limonare. Chi lo sa, dopotutto se l'ha invitata a cena l'intento doveva essere più o meno quello.




Afferro il cellulare e compongo prima il numero di Kaji - e riattacco - e poi quello di Hikari - e riattacco di nuovo.



Quella zuppa di miso faceva davvero schifo.



Mi alzo dal letto con una capriola e vado verso l'armadio. Apro le ante e tiro fuori l'altro push-up da combattimento che ho comprato la settimana scorsa, quello azzurro a cui avevo preferito questo rosa che indosso.




Chissà quand'è che Misato ci lascerà di nuovo soli a cena.
   
 
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