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Autore: Cassie78    28/01/2015    2 recensioni
(SPOILER PER CHI NON SEGUE LA PROGRAMMAZIONE AMERICANA)
E se Ra's al Ghul avesse trovato un altro modo per risolvere la questione della morte di Sara? E se questo modo includesse Felicity?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nyssa al Ghul, Oliver Queen
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Guardare negli occhi il famoso Ra's al Ghul non era affatto paragonabile a quello che mi aspettavo. 
Vedevo nei suoi occhi una luce strana, quella di una persona spietata e che non provava rancore per quello che faceva, per quello che era. 
Un assassino.
E avevo paura.
Ora qui davanti a lui avevo davvero paura. 
Ma bastò ricordarmi perché ero lì per prendere subito coraggio e parlare.
-ho ucciso io Sara- dissi.
-non è possibile! Stai mentendo! Non puoi aver ucciso la donna che dicevi di amare!- disse Nyssa furiosa avvicinandosi.
-me lo ha chiesto lei!- replicai io a denti stretti.
Dovevo essere il più possibile convincente per salvare mia sorella.
-allora sei venuto qui a morire?!- chiese Ra's al Ghul freddo.
-In realtà sono qui per sfidarti a duello- dissi io con non so quale forza.
-sono anni che nessuno mi sfida a duello- disse lui con un sorriso compiaciuto- accetterei molto volentieri... ma ho un'idea migliore- disse lui continuando a guardarmi.
-e sarebbe?- chiesi timoroso constatando che effettivamente il mio e il suo concetto di "idea migliore" erano ben diversi.
-sai Oliver Queen, tu non solo hai ucciso un membro della lega, ma hai ucciso la donna amata da mia figlia e questo le ha procurato molto dolore e ho pensato di ripagarti con la stessa moneta- disse lui pacatamente. 
Non mi piaceva affatto la piega che aveva preso questo discorso e se mi ero anche solo minimamente avvicinato a dove cercava di arrivare, sarebbe stata la fine.
-che vuol dire?- chiesi io.
-soffrirai Oliver, e proverai lo stesso dolore che ha provato e che sta provando mia figlia. Come? Semplice! uccidendo la donna che ami!- disse lui con naturalezza.
Il sangue mi si gelò nelle vene, il terrore mi invase. 
Indietreggiai di un passo e serrai i pugni.
-mi dispiace deluderti ma non c'è nessuna donna- dissi io cercando di sembrare calmo e disinvolto, cosa che mi riusciva piuttosto difficile.
-non é quello che mi risulta Oliver- si intromise Nyssa alle mie spalle. 
Io mi voltai a guardarla con freddezza e odio.
-e cosa ti risulta  esattamente?- chiesi io. La mia voce non era ferma come poco prima.
Lei iniziò a girarmi attorno e a parlare mentre io restavo immobile a guardare in basso.
-mi risulta che mesi fa io sono venuta a Starling City ad aiutarti a sconfiggere il tuo acerrimo nemico, e mi risulta che lui volesse uccidere la donna che ami perché tu avevi ucciso la sua, a proposito sembra che tu sia recidivo signor Queen- disse lei fermandosi davanti a me. Io alzai lo sguardo guardandola preoccupato- e mi risulta inoltre che lui avesse preso la donna sbagliata- a quell'ultima affermazione capii che sapeva e questa consapevolezza mi terrorizzò.
Abbassai lo sguardo così che lei non potesse leggere quel terrore nei miei occhi.
-puoi stare certo che io non commetterò lo stesso errore- disse lei a pochi passi da me incrociando le braccia al petto con un sorriso soddisfatto.
Io sollevai la testa guardandola con aria di sfida. 
-ti sbagli, stai bluffando!- stavo cercando di fare lo spavaldo, ma dentro stavo morendo.
-ah si?- chiese lei poi si voltò e si allontanò. Tirai un sospiro di sollievo, forse stava davvero solo bluffando. 
Ma il sollievo durò pochissimo.
-si chiama Felicity Smoak giusto?!- chiese lei girandosi verso di me sorridendomi- MIT classe '09- aggiunse. 
La mia reazione fu immediata.
Scattai in avanti verso di lei.
Ero furioso.
Delle braccia mi bloccarono.
Era Masao.
-non ti azzardare a toccarla capito?!- gridai contro di lei.
-e tu chi sei per impedirmelo?- chiese lei.
Nessuno ...non avrei potuto fare nulla e questa consapevolezza mi distrusse.
-ti prego non farlo per favore, lasciala fuori da questa storia. Lei non c'entra nulla, é una faccenda tra me e te!- gridai ancora disperato.
-vero peccato che in questa faccenda c'entri anche lei- disse Nyssa uscendo dalla sala mentre io ancora mi dimenavo e gridavo.
-andiamo Oliver- disse alle mie spalle Masao mentre mi trascinava via con molta facilità visto che io aveva smesso di opporre resistenza.
Ero in uno stato confusionale, nella disperazione più totale con lo sguardo perso nel vuoto.
Senza accorgermene ero stato trascinato in una cella ed ero stato fatto sedere sul letto.
Masao comparve davanti alle grate della mia cella.
Lo fissai senza davvero guardarlo.
-mi dispiace Oliver- disse lui dispiaciuto. 
Io allora mi alzai furioso e mi scagliai sulle grate della cella strattonandole e prendendole a calci più forte che potevo e con tutta la rabbia che avevo in corpo.
-apri questa porta! Apri questa cazzo di porta!- gridai io rabbioso.
-so cosa stai provando- disse lui allontanandosi dalla grata.
-si lo sai! Lo sai molto bene!- gridai io.-quando ti ho aiutato a riavere tua moglie mi avevi detto che mi saresti stato debitore a vita!- dissi io puntandogli un dito contro- ora è arrivato il momento per sdebitarti!- gridai io.
-perdonami, non posso farlo. Non questa volta.- disse lui abbassando la testa.
Io lo guardai furioso pronto a scagliarmi nuovamente sulle grate ma poi capii che non avrei risolto nulla. Mi passai le mani sul viso e poi tra i capelli e mi riavvicinai alla grata.
-ti prego Masao, io la amo da morire. Se...se conosci anche solo un modo per salvarla ti prego aiutami!- lo pregai io, le lacrime spingevano per uscire ma le ricaccia.
Vidi l'indecisione sul suo volto ma poi scosse la testa e il mondo mi cadde di nuovo addosso.
-scusami Oliver, non c'è!- disse lui.
Rassegnato mi staccai dalla grata e mi sedetti sulla brandina prendendomi la testa tra le mani. 
Fu allora che diedi sfogo a tutta la mia disperazione e alla mia rabbia e scoppiai a piangere.
Piansi come non piangevo da tempo, piansi come avevo pianto quando Tommy era morto.
La stavo per perdere e io ero impotente, chiuso in questa prigione senza via di uscita, per la prima volta nella mia vita mi sentii inutile. 
Che senso aveva saper combattere i peggiori criminali del mondo se poi non ero capace di salvare la donna che amavo.
-------------------
Era tarda serata, non c'era nessuno in giro.
Non vedevo l'ora di arrivare a casa e mettermi sul divano. 
Questa giornata era stata un inferno, neanche un attimo di pace.
Il parcheggio era deserto.
Arrivai alla mia macchina e misi la mano sulla maniglia dello sportello ma prima di aprirlo alzai lo sguardo e fu allora che mi accorsi di due figure vestite di nero che si avvicinavano.
Mi paralizzai per la paura.
Iniziai a guardarmi intorno e mi ritrovai altre due figure incappucciate alle mie spalle.
Feci per correre ma i tacchi mi rallentavano e fui presto raggiunta dalle due figure.
Sentii un ago infilarsi nel mio collo e poi...il nulla.

Quando mi risvegliai avevo la testa pesante.
Subito immagini di quello che era successo riaffiorarono alla mente e io balzai in piedi.
Qualunque posto in cui fossi, quella non era casa mia.
Era una cella.
Iniziai a guardarmi intorno spaesata poi sentii la grata della cella aprirsi con un cigolio.
Mi voltai di scatto e vidi due uomini incappucciati che si avvicinavano.
-dove sono? Cosa volete da me?- non ci fu nessuna risposta, mi afferrarono le braccia, uno da un lato e uno dall'altro, e mi trascinarono via contro la mia volontà. Io iniziai a gridare e a dimenarmi.- noooo! Lasciatemi! Toglietemi le mani di dosso!- continuai a gridare in preda al terrore.
Entrammo in una grande sala, e al centro della sala c'era una grande sedia, molto simile ad un trono, su cui sedeva un uomo.
Mai visto prima, ma incuteva terrore solo a guardarlo.
A pochi passi da quella sedia venni scaraventata in avanti e, se non avessi avuto i riflessi pronti, sarei finita di sicuro con la faccia a terra.
-chi sei tu? E perché sono qui?- chiesi io. Ormai stavo piangendo a dirotto.
-io sono Ra's al Ghul- disse lui alzandosi in piedi. Un brivido mi percorse lungo la schiena.
Era proprio lui? Lo stesso Ra's al Ghul capo della lega degli assassini?
-hai per caso sentito parlare di me?- chiese lui avvicinandosi a me.
-si! Ma ancora non mi é chiaro perché sono qui!- dissi io fredda alzandomi in piedi.
-è una sorpresa!- disse lui guardandomi dritto negli occhi.
-odio le sorprese- dissi in tono rabbioso. Lui sorridendomi mi prese il mento tra l'indice e il pollice.
-bene bene...- disse lui soddisfatto.
-allontanati subito da lei!- questo grido furioso riecheggiò nella sala.
Mi voltai di scatto avendo riconosciuto quella voce.
-Oliver!- dissi io correndogli incontro. 
Lui si liberò dalla presa dei due uomini e allargò le braccia pronto a stringermi a se.
Mise la sua testa tra i miei capelli ormai sciolti e inspirò più e più volte.
Mi stringeva come se fosse l'ultima volta, come se non volesse lasciarmi andare.
-Oliver che ci faccio qui?- chiesi io timorosa. Lui abbassò lo sguardo colpevole.
-Felicity...- iniziò lui.
-ma che bel quadretto!- disse Ra's al Ghul interrompendoci. Oliver mi strinse forte al suo fianco.-devo farti i complimenti Oliver, non è solo molto bella ma é anche molto forte, hai saputo scegliere. É molto coraggiosa, nessuno ha mai avuto il coraggio di parlarmi in quel modo.- disse lui sorridendo compiaciuto.
-é per questo che la amo- disse Oliver deciso e freddo. Io lo guardai sbalordita. Era la prima volta che lo ammetteva apertamente.
-già Emmm...- disse Ra's al Ghul grattandosi la nuca - mi dispiace dovertene privare!- aggiunse lui. Ovviamente non gli di spiaceva affatto.
Io guardai subito Oliver in cerca di risposta.
Lui mi spostò dietro di se come a farmi da scudo con il suo corpo.
-non la toccherai! Dovrai uccidermi per arrivare a lei!- ringhiò Oliver serrando i pugno.
-come vuoi tu- disse il demone. Fece un cenno con la mano e a quel gesto tutti gli assassini presenti in sala si scagliarono su di noi.
Oliver mi spinse ancora più indietro prima di scagliarsi a sua volta contro gli assassini.
Riuscì ad atterrare i primi due, ma erano troppi per un solo uomo e anche disarmato.
Oliver ora era in ginocchio tenuto ben saldo da ben tre uomini mentre ancora cercava di dimenarsi.
Ra's al Ghul allora ridendo si avvicinò a me.
-bel tentativo ragazzo, peccato che sia stato inutile!- poi si rivolse a me- volevi sapere perché sei qui? Ti accontento subito! Oliver ha ucciso l'amata di mia figlia e così é condannato a provare lo stesso dolore...- disse lui.
-uccidendo me- continuai io terrorizzata.
-esatto- disse lui- mi dispiace davvero ma purtroppo, occhio per occhio...- aggiunse lui dandomi le spalle e allontanandosi da me.-ma sono buono, vi do 30 minuti per dirvi addio per sempre, dopo di che morirai davanti ai suoi occhi.- disse lui indicando Oliver.
Quest'ultimo lo stava guardando con odio, furia e disprezzo. Io dal canto mio ero paralizzata sul posto, in preda alla paura.
Un uomo mi prese per un braccio e mi riportò nella cella, seguita da Oliver.
Ci chiusero dentro e fu allora che Oliver si avvicinò e mi strinse stretta a se.
-perdonami Fel ti prego perdonami è tutta colpa mia!- continuava a ripetere lui con il volto nascosto tra i miei capelli. 
Quando finalmente mi risvegliai da quello stato confusionale mi allontanai da Oliver giusto il necessario per guardarlo in faccia.
Il suo volto era rigato dalle lacrime e gli occhi erano bagnati, quegli occhi blu che non avrei mai pensato di poter veder piangere.
E invece lo stava facendo, stava piangendo e non cercava di nascondere le sue emozioni come sempre. Si stava lasciando vedere. 
Gli presi il volto tra le mani e lo guardai con dolcezza mentre lui mi stringeva possessivamente i fianchi.
-ehi tu non hai nessuna colpa capito?!- dissi io cercando di rassicurarlo ma la mia voce tremava, anche io ormai sull'orlo delle lacrime, le sentivo premere per uscire.
-nessuno poteva immaginare cosa la mente malata di quel pazzo potesse elaborare!- aggiunsi io mentre una lacrima mi scendeva lungo la guancia.
-e invece si! É stata colpa mia! La mia colpa è stata amarti, amarti più della mia vita.- disse lui prendendomi il viso tra le mani- dovevo ascoltare la mia testa quando mi diceva di non lasciarmi andare con te perché saresti stata in pericolo e ora tutti i miei peggiori incubi si sono avverati!- disse lui chiudendo gli occhi.
Ci fu un momento di silenzio.
-Oliver promettimi che andrai avanti- dissi io iniziano a piangere.
-no- disse lui guardandomi come fossi pazza e ricominciando a piangere.
-promettimi che questo non ti cambierà e che resterai così come sei- aggiunsi io.
Lui ormai si limitava solo a scuotere la testa con convinzione. 
-e promettimi che non mi dimenticherai- dissi io dopo un attimo di esitazione scoppiando definitivamente a piangere. Era una richiesta egoista ma non volevo che mi dimenticasse.
-shhhh- disse lui. Poi si avventò con violenza sulle mie labbra come a volermi zittire.
Le nostre labbra si scontrarono violentemente, poi schiusi le labbra lasciando libero accesso alla sua lingua per entrare e unirsi alla mia.
Fu un bacio passionale, tutto tranne che delicato. 
Un bacio salato, in cui le mie e le sue lacrime si erano unite.
Un bacio ricco di amore e di disperazione per quello che sarebbe successo di lì a poco.
Poi ci staccammo lentamente mentre lui ancora mi teneva stretta a se.
-ti amo Oliver- dissi io guardandolo negli occhi.
-ti amo anche io Felicity, tu non sai quanto!- disse lui abbracciandomi.
Restammo così per interminabili minuti prima di sentire il cigolio delle sbarre della prigione che venivano aperte e ci voltammo subito.
Un uomo si stava avvicinando a me.
-faccio da sola!- dissi io facendo un passo indietro. 
Guardai Oliver negli occhi e poi mi avviai fuori dalla cella seguita da due uomini.
Oliver era dietro di noi scortato a sua volta da altri due uomini.
Rientrammo nella grande sala e vidi Ra's al Ghul voltarsi verso di noi e, accanto a lui, c'era Nyssa che mi guardava soddisfatta.
Io continuai ad avanzare e mi fermai solo a poca distanza da loro.
-Felicity Smoak non leggo paura nei tuoi occhi!- constatò Ra's al Ghul avvicinandosi.
-non ho paura di morire! E anche se ne avessi, non la mostrerei davanti a un bastardo come te!- dissi io guardandolo rabbiosa.
Subito venni colpita da un bastone sulle gambe e il ginocchio destro cedette facendomi cadere a terra, ma mi rialzai subito.
-é giunto il momento- disse Ra's al Ghul serio.
-no- sibilò Oliver alle mie spalle. Io mi girai verso di lui giusto in tempo per vederlo liberarsi dalla stretta delle guardie e corrermi incontro, mi prese il viso tra le mani e le sue labbra furono sulle mie. Fu un bacio come il precedente, il nostro ultimo bacio.
-non ti dimenticherò mai Felicity- disse Oliver sulle mie labbra per poi baciarmi di nuovo.
Ma qualcuno lo allontanò da me con violenza e qualcun'altro invece tenne me salda per un braccio. Io miei occhi però non lasciarono quelli di Oliver che ancora si dimenava.
Qualcuno mi costrinse a inginocchiarmi. La scena sembrava a rallentatore e senza accorgermene avevo iniziato a pingere.
-Felicity guardami ok? Andrà tutto bene!- mi stava gridando Oliver cercando di essere convincente, probabilmente anche per autoconvincersi.
-si guardala bene Oliver, osserva bene mentre alla donna che ami viene tolta la vita- disse il demone. Io chiusi gli occhi un secondo.
Oliver cercò di scattare contro Ra's al Ghul ma venne trattenuto.
-tu brutto bastardo- gli gridò contro Oliver furioso.
Poi riportò i suoi occhi su di me. Erano pieni di lacrime.
Poi un dolore lancinante al petto mi fece spalancare la bocca in un grido muto. Abbassai lo sguardo e vidi una spada che usciva fuori dal mio torace.
-noo!- era un urlo disperato, disumano.
L'urlo di Oliver.
Alzai lo sguardo su di lui.
Aprì le labbra e dal labiale capii un "ti amo" e io in risposta mimai un "anche io", poi il buio mi avvolse e tutto finì.
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Nyssa piantò la spada nel petto di Felicity.
Vidi il dolore nel suo sguardo.
Mi liberai dalla stretta dei due uomini e corsi da Felicity.
Presi il suo corpo senza vita tra le braccia e piansi disperato.
Il suo sangue era sulle mie mani.
I miei peggiori incubi ora erano realtà.
I suoi occhi erano ancora aperti, senza vita. Avvicinai le dita ai suoi occhi e, con delicatezza, abbassai le palpebre.
Mi chinai su di lei e la strinsi con più forza a me.

UNA SETTIMANA DOPO...
ero seduto sulla sedia un tempo occupata da Felicity al covo.
Mi mancava da morire, più di quanto a una persona sia concesso.
Ogni volta che chiudevo gli occhi rivedevo il suo sangue sulle mie mani. Erano giorni infatti che non dormivo.
Quando uscivo a dare la caccia ai criminali, erano più quelli che prima di arrivare in cella finivano in ospedale che quelli che venivano trasportati direttamente in prigione.
Mi aveva chiesto di prometterle che non sarei cambiato.
Non avevo mantenuto la promessa.
Mi avevo chiesto di prometterle che sarei andato avanti.
Bhe non lo stavo facendo.
Mi aveva chiesto di non dimenticarla e effettivamente questa era l'unica promessa che avevo mantenuto.
Diggle erano giorni che mi guardava preoccupato, ma non aveva il coraggio di dirmi nulla, sapeva che sarebbe stato inutile.
La porta del covo si aprì.
-Diggle vai da Lyla, sto bene tranquillo!- dissi io senza voltarmi.
-non sono Diggle!- disse una voce femminile alle mie spalle. Quella voce.
Felicity!
Mi alzai di scatto e mi voltai.
Era lì viva che mi sorrideva e mi guardava. Ero senza parole.
Io corsi da lei e la presi tra le braccia stringendola forte a me.
-sto sognando?- chiesi io ancora sotto shock
-no Oliver é tutto vero- disse lei allontanandosi di poco.
-come é possibile?- chiesi io perplesso. 
Lei mi guardò negli occhi prima di parlare.
-dopo essere morta, ero convinta che fosse la fine. Poi iniziai a risentire la vita scorrere in me di nuovo. Quando aprii gli occhi ero sott'acqua, non capivo come ci fossi arrivata ma iniziai a nuotare per tornare in superficie. Una volta riemersa c'erano due persone. Una donna e un uomo, si chiamavano Tatsu e Masao. Mi aiutarono ad uscire dall'acqua. Mi spiegarono di avermi immerso in una delle Fosse di Lazzaro, uno dei tesori più preziosi scoperti da Ra's al Ghul. Sono pozze che contengono acque dai poteri guaritivi. E allora tutto fu chiaro.- disse lei sorridendomi.
-Masao ti ha aiutata?- chiesi io sbalordito.
-si! Lo conosci?- chiese lei con un sopracciglio alzato.
-si , mi doveva un favore- dissi io avvicinandomi a lei.-l'ho aiutato a salvare la donna che ama- aggiunsi sorridendogli.
-Aaaa ecco- fece lei sorridendomi. 
Mi avvicinai e premetti le labbra sulle sue con delicatezza.
-non avrei mai potuto fare a meno di te- dissi io tristemente.
-non devi più pensare a questa eventualità- aggiunse lei tornando a baciarmi.
É vero, non ci avrei mai più pensato. L'avrei protetta.
A costo della mia stessa vita.
Perché l'amavo.


Ciao a tuttiiii!! Questa storia é frutto della mia mente malata. Mi é venuta in mente rivedendo l'episodio 2x23 e ho pensato "e se qualcuno la prendesse VERAMENTE per ferire lui?!" E poi "e se fosse Oliver a soffrire per la morte di Felicity e non viceversa? Cosa farebbe?"
Così è venuta fuori questa storia folle, un what if davvero enorme lo ammetto! Ma il bello delle FF è proprio questo, possiamo scrivere qualunque cosa, più o meno pazza, che ci passi per la testa! :)
Ora dopo aver detto questo vi chiedo la vostra opinione. Piaciuta la storia??
Recensite mi raccomando e fatemi sapere cosa ne pensate. ;)
Ciaoooo alla prossimaaa!!







 
   
 
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