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Autore: notaconstantstar    28/01/2015    1 recensioni
"Siamo tutti prigionieri di una pazzia che non avrà mai fine, per questo, io dico che siamo tutti anime con il guinzaglio. Ci innamoriamo, ci riempiamo di un'amore che prima o poi finirà per poi impazzire quando ciò succederà. Resteranno i vuoti, ci saranno le mancanze, mancanze che cercano solamente di farci impazzire."
Spero vi piacerà, è un pezzo di me.
[712 parole]
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Souls with the feash

 

"Anime stanziate in uno spazio bianco infinito tra la vita e la morte.

Anime tormentate.

Anime incatenate.

Anime con il guinzaglio.

Le sento.

Urlano, ridono, si strappano i capelli. Sono tutte matte.

Sono pazze dalla punta di un capello fino all'unghio del mignolo del piede.

Sono rinchiuse, non sono libere.

Graffiano i muri con le unghia.

Le sento ancora.

Urlano qualcosa, non le capisco.

Sono immobile, fermissima, gli occhi fermi, non sto nemmeno sbattendo le palpebre.

Sto impazzendo anch'io.

Mi scoppia la testa, loro continuano ad urlare, fanno schiamazzo dentro di me.

Non reggo più, non ce la faccio più.

Qualcuno mi grida qualcosa ma non lo capisco nemmeno.

Credo mi stia chiedendo-urlando che cosa mi sta succedendo, perché non mi muovo, perché non parlo, ma non capisco chi sta parlando.

Vedo tutto sfuocato.

Sento altre urla: è la voce che amo, ma è talmente distante che non riesco a sentirla bene.

Le anime continuano ad impazzire ed io con loro.

C'è una tale confusione nella mia mente, è come se una cassetta audio stesse srotolando tutto il suo nastro alla velocità della luce, è come se tutte le voci siano alterate, è come se un rullino stesse scorrendo a una velocità assurda.

È come quando premi al massimo sull'accelleratore, tutto scorre attorno a te alla massima velocità, ma prima o poi ti schianti.

Sto male.

Non reggo.

E allora crollo.

Un crollo psicologico.

Un altro.

Mi odio.

Perché non sono in grado di gestire le cose, i problemi...le mancanze.

E mi chiudo in me stessa.

E le anime mi tormentano, ma soltanto perché sono crudeli: loro sono tormentate dalla voglia di tormentare me.

Continuano ad urlarmi qualcosa, qualcun'altro grida qualcosa. Ma non lo capisco ancora una volta. Non capisco ne cosa dice, ne chi è.

Tutti urlano.

È tutto un continuo urlare e la mia testa sta scoppiando.

Ma anche io urlo.

Urlo da una vita io.

Solo che nessuno mi ha mai sentita.

Nessuno mi ha mai ascoltata, capita.

Anche lui urlava, ma io lo capivo eccome, e continuava a ripetermi che siamo tutti destinati a morire con un grido dentro che nessuno potrà mai sentire.

Parlava sempre tanto.

Amavo ascoltarlo parlare, amavo vedere le parole uscire da quelle labbra che tanto mi piacciono.

Alle volte pensavo di essere muta, urlavo senza che le mie corde vocali emettessero un suono udibile, ma non è davvero così.

Forse questo è solo un trucchetto per non farmi uccidere dalle voci, che da quando è andato via hanno cominciato a tormentarmi.

Sono così stanca.

Non dormo da ore, forse giorni.

Mi logorano la mente e non riesco a dormire, a mangiare, a parlare.

Non riesco a vivere, non più.

Sento di nuovo quella voce, la voce che amo, ma adesso è più vicina.

Vedo due pietre blu che mi fissano, mi attraversano, mi guardano dentro.

È come se la mia pelle non ci fosse e lui potesse leggere tutti i miei pensieri, come se potesse sfogliare tutti i miei dolori come si fa con un catalogo o con una rivista.

Vedo la sua figura sfuocata piazzarsi davanti alla mia.

Pochi centimetri ci separano.

Mi mancano da morire quelle sue labbra così belle e fine.

Mi manca da morire il suo sapore.

Mi manca talmente tanto che sto impazzendo, e sto anche crollando.

Ed ecco: crollo.

Di nuovo.

Ma stavolta piango.

Non piango da tanto.

Sono intrappolata in questa pazzia che mi divora giorno dopo giorno.

Lacrime salate scorrono sul mio viso, arrivano al mento, cadono, mi bagnano le mani.

Odio piangere.

Braccia forti e familiari mi stringono a sè.

Mi mancavano da morire i suoi abbracci.

Assaporo il suo profumo.

Mi mancava da morire anche il suo profumo.

"Ti amo ancora" sussurra.

Mi stringe ancora una volta.

Forte.

Potrei morirci fra le sue braccia.

In un attimo vedo di nuovo bene e riconosco le persone.

Le voci sono sparite.

Le urla non ci sono più.

Adesso mi posso muovere, stritolo fra le mie mani la sua maglietta.

È tutta bagnata dalle lacrime.

Mi sporgo verso il suo orecchio.

Posso parlare.

"Ti amo anche io" sussurro.

Mi stringe più forte e mi bacia.

Mi mancava da morire il suo sapore.

Lo assaporo.

Mi assaporo questo momento.

"Ci sono io adesso, sono di nuovo qui amore" sussurra ancora.

È tornato.

È tornato da me.

Adesso posso vivere."


 

[scritta fra le 00:03 e le 00:51]
 

Writer's corner:
l'ho scritta tutta d'un fiato. C'ho messa tutta me stessa, c'ho messo tutto il mio amore incondizionato per lui.
Lui che è il mio demone. E io sono un'animella e lui mi ha rovinata. Ma anche lui è un'animella, tutti siamo delle anime incatenate.
Siamo appunto, anime con il guinzaglio.
Vengo da una storia triste e complicata e questa OS è un pezzo di me.
Come a volte si reagisce alle mancanze in un modo così malato e folle, come io stessa per prima ho reagito troppo male a questo vuoto incolmabile che ho nel petto.
Anyway... ho voluto rappresentare la figura maschile come Niall Horan perché è davvero la cosa migliore che ho e che è la cura ai miei dolori.

È una cosa estremamente personale ma mi è parsa una -forse- buona idea pubblicarla.
Baci,
notaconstantstar.
 

 
  
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