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Autore: stellinasple    28/01/2015    0 recensioni
Non c’è cosa più brutta che essere dipendente da qualcosa. Sapere di non riuscire a sopravvivere senza, non riuscire a pensare ad un futuro se non con lei, la mia unica sola ragione di vita, la mia ossessione, la mia droga.
Esatto, droga! Per quanto possa far male, ti possa prosciugare la vita senza che tu te ne accorga poiché troppo occupato a procurartene altra, quello che è iniziato come uno scherzo, adesso è finito per diventare l’essenza della mia vita.
Ne ero dipendente, dipendente fino al midollo. Ero, perché pian piano quest’ossessione è stata sostituita, inconsapevolmente, da un nome: Liam.
Tratto dalla storia:
La sua voce calda e rassicurante che penetrava la mia anima, rinforzando le mie fragilità, dando vigore alle mie debolezze, colmando i vuoti lasciati dalle incertezze e abbattendo gli ostacoli delle mie paure. Non potevo chiedere di meglio.
Ero io il problema. Lui era perfetto, io un disastro a piede libero capace di provare emozioni solo attraverso le deformate e distorte vie della droga. Sì, era così, ma prima che incontrassi lui. Solo allora realizzai che quello era stato il primo giorno da anni che mi sentivo viva, capace di provare sentimenti ed emozioni senza drogarmi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Steal my girl

Eccomi con la mia solita vita di prima ma con una marcia in più. 
Mi dimenticai per un lasso di tempo, che ora non saprei se descrivere infinitamente piccolo o spaventosamente grande , quanto l’esistenza fosse piatta, come tutto potesse andare a rotoli da un momento all’altro, come persone ed eventi potessero cambiarti radicalmente.
Nulla di tutto ciò era presente, ero uno spirito che sovrastava tutto questo guardando ad un qualcosa di migliore, cosa fosse non saprei spiegarlo, ciò di cui ero pienamente sicura è che quella cosa mi rendeva felice come non lo ero mai stata.
Nulla era comparabile o eguagliabile. Mi sentivo solo viva ma senza pensieri e illusioni. 

Ero in un vortice di assoluta meraviglia e bellezza che niente e nessuno poteva distruggere.
Era dentro me e pian piano si impadroniva del mio corpo facendomi sentire un misero esserino in balia di qualcosa di più grande che mi  prendeva i  sensi .
Niente, non c’era niente, il vuoto assoluto, ma mi sentivo così bene da amare quel vuoto e avere la capacità di riempirlo con ciò che desideravo.

 Improvvisamente l’assenza di Liam si faceva sentire sempre meno grazie alla mia nuova amica, ma come tale, a volte ti pugnala alle spalle.
Infatti quando ritornavo alla realtà, la sua mancanza piombava nuovamente su di me come un’onda che ti travolge e ti conduce violentemente sugli scogli, senza lasciarti alcuna forza per reagire.
Così trascorsero quei giorni senza il mio ragazzo, ma con l’unica compagnia di Zayn.
Alla scadenza delle due settimane, delle quali non vedevo mai una fine, per tutto il giorno non aspettavo altro che una sua chiamata o, come al suo solito, una grande sorpresa. Entrambe le mie aspettative, però, furono deluse poiché né lui né un suo messaggio o una chiamata si presentarono, lasciandomi completamente affranta.
Quella sera mi procurai una dose leggermente più potente del solito, forse perché avevo concentrato troppe energie nel prepararmi sia esteriormente che psicologicamente al suo arrivo e dovevo cancellare quel sentimento di delusione che aleggiava in me.
Mi sentii immediatamente meglio, anche se quei sentimenti negativi, che mi aveva suscitato l’assenza del ragazzo, non si cancellarono del tutto.
Dopo aver riposto gli “attrezzi” al loro posto, mi accorsi di aver finito la roba per la prossima dose.
Sapevo che non sarebbe tardata molto la voglia di un'altro schizzo e dovevo fare qualcosa per porre rimedio, così chiamai l’unica persona che sapevo mi avrebbe potuto aiutare.

“Hey Malik” esclamai appena sentii che dall’altra parte avevano risposto.

“Ciao Prime, tutto bene?”.

“Insomma, le solite cose. Come vanno gli affari?”.

“La crisi si fa sentire anche qui” disse con tono ironico.

“Ahah, lo sappiamo entrambi che questa è la palla più grande del mondo. Ti sei scelto uno dei pochi, se non l’unico, settore in cui la crisi non può mettere le mani, e nemmeno le tasse”.

“hmm .. effettivamente. Ultimamente me la passo molto bene. Non mi posso lamentare”  disse con tono di sufficienza.

“Io non posso dire la stessa cosa …”.

“Che è successo piccola? Problemi in paradiso?”.

“Ma che paradiso, io sto passando l’inferno. Non sento il mio ragazzo da due settimane e oggi sarebbe dovuto arrivare,  ma non si è fatto ancora sentire”.

“Non ti preoccupare, vedrai che vi vedrete domani e si farà perdonare. Posso fare qualcosa per te?” mi chiese arrivando dritto al punto, che io colsi al volo.

“In effetti, ci sarebbe qualcosa che puoi fare per me”. Gli spiegai tutta la situazione e lui, come al suo solito, si rese disponibile a procurarmi quello che mi serviva.  

“Dammi mezz’ora e sarò lì da te”.

“Ti aspetto” gli risposi concludendo la chiamata.
Aspettai impazientemente mentre l’effetto dell’ultima soddisfacente pera si dileguava lasciandomi completamente scoperta sul fronte “la vita è una merda e dovrai affrontarla con le tue sole miserabili forze”.
Credo che aspettassi, o meglio sperassi, più nell’arrivo inaspettato di Liam che di Zayn.
Mi mancava terribilmente, quelle due settimane sarebbero state un inferno se non … beh sì, se non fossi incappata in qualcosa di sensazionale, se così vogliamo definirla.
I miei pensieri si dissolsero quando vidi spuntare dal buio della notte la figura esile e slanciata di Zayn.
Non si smentiva mai, sempre impeccabile, un drogato impeccabile è difficile da trovare. Ripensandoci era l’unico in questo “settore” con quel fascino consumato, ma tremendamente sexy .In ogni modo mi avvistò immediatamente e si avvicinò di gran passo.

“Heilàà. Ti vedo rinvigorita,  l’approccio con la nuova “cura” fa effetto!” disse alla sua solita maniera.

“Con te invece non cambia nulla, stronzo eri e stronzo rimani” sparai beffarda.

“Uno stronzo con i fiocchi. So di esserti sempre piaciuto, non negarlo” rispose non perdendosi in smancerie.

“Oh sì. Hai sempre occupato un posto speciale nel mio cuore! Cioè da chi avrei mai potuto procurarmi tutta quella roba favolosa?” dissi ironicamente. Il ricordo di Beth mi sfiorò di nuovo dopo tanto tempo e dell’amarezza sopraggiunse. Lei mi aveva presentato a lui.

“Simpaticona. Sì, è così. Sono il numero uno. Inchinatevi davanti al re, plebei” disse spocchioso.

"Signor 'sono il numero uno' arriviamo al punto, non ti ho chiamato perché sentivo la tua mancanza, ce l’hai?” dissi infine stanca di chiacchiere inutili.

“Ohoo calma bimba! Per favore non diventare come tutti gli altri, pressanti e arroganti. Certo che l’ho portata, altrimenti perché sarei qui?” rispose a tono.
Contrattammo e infine ottenemmo entrambi ciò che desideravamo.

"E’ un onore fare affare con lei, signorina” disse soddisfatto di aver ottenuto quanto desiderava.
Feci un sorriso di rimando. Un caloroso e sincero abbraccio chiuse il nostro incontro, o almeno quelle erano le nostre intenzioni.
Stretta nelle sue braccia vidi sopraggiungere in lontananza un ragazzo, correva come se gli urgesse di fare qualcosa o incontrare qualcuno. Lo riconobbi, era lui.
Era il mio lui. Era il mio Liam.
Il mio volto, ancora vicino a quello di Zayn, si accese di un sorriso irradiante. Solo, perché correva in quel modo? Non ebbi nemmeno il tempo di lasciare le braccia di Zayn che si avventò su di lui spingendolo via da me con impeto.
Mi accostò a lui con un braccio mentre con l’altro caricò un gancio da maciullare i denti, colpendo in pieno viso Zayn.
Il ragazzo barcollò all’indietro, disorientato, appoggiandosi poi al suolo per non sbandare ulteriormente.

“Stai lontano dalla mia ragazza” esclamò Liam furioso, abbassandosi verso il ragazzo mentre si preparava a caricare un altro pugno.
Mi fiondai su di lui cercando di impedire un altro colpo, ma nonostante tutta la forza che impiegai non riuscii ad evitare l’inevitabile.
Improvvisamente quel ragazzo dolce e sincero a cui avevo pian piano aperto il mio cuore ed abbassato ogni mia difesa sparì, sostituendolo ad un corpo freddo e violento.

“Liam. Liam. Liam, fermati. Non è come pensi” dissi rivolgendomi invano al ragazzo, che sembrava come impossessato.                

“Basta Liam. Lascialo stare” continuai  quasi in lacrime fiondandomi su Zayn a mo’ di barriera. Sapevo che solo così Liam si sarebbe fermato, forse per paura di farmi male, infatti così successe.
 
Liam’s pov         
Dopo due settimane di assenza, non vedevo l’ora di vedere Clara, mi era mancata troppo.
Ma poi la vidi, vidi la mia ragazza tra le braccia di qualcuno che non ero io e persi il controllo. Come poteva già avermi sostituito con un altro? E non uno qualsiasi. Ancora lui, Zayn! Lo riconobbi, lo stesso stronzo smunto che aveva sul cellulare.

“Liam, ma sei impazzito? Cosa cazzo ti è preso?” mi domandò ormai con le lacrime che le rigavano il viso, accasciata vicino al corpo assente di Zayn.
Solo allora, solo quando la vidi piangere tornai in me realizzando quello che avevo fatto.
Non era la prima volta che vedevo Clara piangere, ma di certo era la prima volta che il motivo delle sue lacrime ero io.

“M-mi dispiace, non so cosa mi è preso. Ti ho visto nelle braccia di questo e non ho capito più niente” le risposi forzando la voce che non voleva uscire.

“Zayn è solo un amico” mi disse quasi affannata. Anche per lei parlare in quel momento non era molto facile.
Zayn, Zayn, Zayn … quanto odiavo quel nome. Era la prima volta che lo vedevo in carne ed ossa (più ossa che carne) che già mi stava sulle palle, però sapere che non stavano insieme mi fece sentir meglio. Stessa cosa non si poteva dire di Clara.
Rimasi per dei secondi a guardarla, forse non sapendo che dire dopo aver scoperto che quello era solo un amico e non qualcosa di più come pensavo.
Il suo viso era diventato pallido, le lacrime che fino ad allora le avevano rigato il viso, ora si erano mischiate a goccioline di sudore che le cadevano dalla fronte.
Vidi i suoi occhi sbattere incessantemente e piccoli tremori diffondersi per tutto il suo corpo. Quella scena ... quell'aspetto terrificante, disorientato, non mi erano nuovi.
In quel frangente ricordai la crisi che l'aveva colta in precedenza dopo la giornata trascorsa a mare, eppure non ero pronto.
Non ero pronto a sopportare ancora una volta la sofferenza che trapelava dai suoi occhi, a non cedere alla paura che le potesse succedere qualcosa.

“Hey piccola, che hai? Parla, dimmi qualcosa, mi stai spaventando” le dissi con tono supplichevole.

Si alzò da terra.
“Liam non mi sento tanto ben…”.Non riuscì nemmeno a finire di parlare che perse i sensi, non prima che l'avessi afferrata prontamente.
Decisi di portarla a casa e di lasciar andare quel ragazzo ancora dolorante.
   
 
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