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Autore: BlueOrchid    27/11/2008    4 recensioni
"si limitò a rimanere imbambolata a fissarlo nei suoi begli occhi neri e profondi..." Questa è la mia prima ff su one piece, spero che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Allora avanti andiamo!!!!” disse il capitano della Going Merry. La ciurma si divise per perlustrare quella nuova isola dove erano approdati. Sanji andò con Usop, Nami con Nico Robin e infine Zoro Rufy e Chopper.

 

“Speriamo di trovare provviste in abbondanza e magari del materiale nuovo per costruire le mie armi!”disse Usop “Speriamo di trovare delle belle indigene” mormorò con aria da pesce lesso Sanji

“Cosa hai detto Sanji?!” ma Sanji era troppo occupato a vagare con la sua mente per rispondergli, si vedeva già circondato da belle ragazze dell’isola che gli davano il benvenuto con collane di fiori e tanti baci.. “Sanji..Sanji!!!! Prontooo…mi senti!!!!!” tutto inutile.

 

“Ormai sono ore che camminiamo, che ne dici di tornare alla nave?”  “Certo Nami” sorrise Nico Robin anche se un po’ delusa di non aver trovato nessun sito archeologico. Tornarono indietro, proseguendo lungo la strada fatta in precedenza. Finalmente giunsero in prossimità della spiaggia, la si poteva già vedere, e fra gli alberi e i cespugli si intravedeva anche la Going Merry.

“Eccoci siamo quasi arrivate, chissà se gli altri sono già tornati!”  “Speriamo di sì, si sta facendo sera  possibilmente vorrei salpare da quest’isola prima che faccia buio!” esclamò la navigatrice, il suo tono era preoccupato “C’è qualcosa che non va Nami?” anche se aveva già intuito la risposta voleva avere una conferma direttamente da lei  “Penso che anche tu durante la nostra perlustrazione abbia sentito una strana sensazione, come se ci stessero osservando, vero?” “Già!” era proprio come sospettava, era la stessa cosa che preoccupava entrambe, era quella strana sensazione,  preferì non dire niente pensando che magari era solo la sua immaginazione…invece anche Nami dava conferma alla sua teoria, non poteva essere una coincidenza. Robin riprese a camminare “Vieni andiamo!” suggerì l’archeologa. “Sì vengo subito, tu avviati dalla ciurma e controlla che ci siano tutti per poter andarcene da qui, io intanto finisco di tracciare la cartina di quest’isola, tranquilla starò qui sulla spiaggia ben visibile dalla nave!” disse la rossa ammiccando e col sorriso “Va bene ma fai attenzione!”

 

Non fece nemmeno in tempo a fare due passi che ad un tratto un frutto molto pesante cadde su quella testolina rossa  “AHIIIIIII!!! ma che diavolo…”  alzò la testa e vide qualcuno arrampicarsi sull’albero ma non riuscì a distinguere chi era, gli urlò immediatamente “Ma sei impazzitoooo!!!! Chiunque tu sia!!! Mi hai fatto male idiota!!!!!!” “Non fare la piagnucolona!!” replicò quella figura che si arrampicava. Nami poteva riconoscere quella voce ovunque e soprattutto quei modi tanto gentili e raffinati “ZOROOO!!!! Ma che ci fai su quell’ albero?!!”  “Niente! Non sono affari tuoi” “E dove sono Rufy e Chopper?!!” a Nami gli venne un’illuminazione “Ah ho capito..” disse ridacchiando “ti sei perso vero?!” poi il suo tono cambiò, gli urlò con quanto fiato aveva in gola “SEI PROPRIO UN BABBEOOOO!!!!! Dovevamo immaginarcelo che ti saresti perso, sei sempre il solito!!!!!” Zoro ribatté infuriato “Non è vero!! Non mi sono perso, stavo solo ritrovando la strada guardando dall’alto!” “E secondo te questo come lo chiami….vuol dire perdersi!!! Imbranato!!!” poi aggiunse “E oltretutto ce l’hai anche davanti al naso la nave!! Non c’era bisogno di fare la scimmia sugli alberi” “Come osi brutta strega! Fammi scendere da qui e vedrai..” ma non poté nemmeno finire la frase che perse l’equilibrio e in un istante cadde proprio addosso alla bella navigatrice ‘Cavolo!’  pensò immediatamente Zoro ‘questa me la farà pagare fino alla fine dei miei giorni!’. I due si ritrovarono uno sopra all’altro e i loro volti quasi si sfioravano da quanto erano vicini, e forse era per quella situazione così imbarazzante o per il fatto che inaspettatamente le batteva così forte il cuore che stranamente Nami non gli urlò contro ricoprendolo di insulti, e nemmeno lo picchiò a sangue, come lui invece si aspettava infatti era già pronto a mettersi sulla difensiva, si limitò a rimanere imbambolata a fissarlo nei suoi begli occhi neri e profondi. Vista questa strana reazione della rossa Zoro rimase spiazzato, forse avrebbe preferito che lo insultasse, almeno per quello era preparato, ma senza nemmeno rendersene conto gli uscirono delle parole “Tutto bene?” domandò con sincera preoccupazione lo spadaccino “S-sì” rispose titubante Nami che non era la sola ad essere rimasta pietrificata da quella situazione, anche Zoro era come incantato dai quegli occhi magnetici, dai rossi capelli che le ricadevano sul suo bel viso che sembrava di porcellana , dal suo profumo, così dolce e delicato come i suoi adorati mandarini, sembrava una meravigliosa scoperta eppure tutti i giorni lei era lì a suo fianco, come il resto della ciurma, da molto tempo erano compagni d’avventura, ma da un po’ la guardava con occhi diversi cercava continuamente il suo sguardo e lei se ne era accorta, forse era per questo che in quel preciso momento le batteva forte il cuore e non era riuscita ad aggredirlo come al suo solito , probabilmente metodo che usavano entrambi per tenere ben nascosti i loro sentimenti. ‘Perché mi fissa in quel modo, dai Zoro dì qualcosa, qualsiasi cosa...aspetta un momento ma anch’io lo sto fissando, oh mamma che situazione imbarazzante, non mi è mai capitato di rimanere senza parole, non è da me’ la mente di Nami  era inondata da pensieri che si susseguivano uno dopo l’altro in quell’istante che sembrava durare un’eternità, ad un certo punto un gesto…un gesto inaspettato che arrivò come un ancora di salvataggio. Nami notò lo sguardo dello spadaccino che cambiò subito espressione, divenne quell’espressione che gli aveva visto in volto mille volte prima di ogni combattimento, uno sguardo duro, serio, di sfida, stava guardando dietro di lei, oltre la fitta vegetazione. In un movimento velocissimo dalla posizione in cui erano, Zoro le mise un braccio dietro la schiena e la sollevò tirandola verso di se così che la testa della ragazza ricadde proprio sul suo petto, poi  si girò di scatto tenendola stretta tra le braccia, a quel punto riuscì finalmente a dire qualcosa “Zoro ma che fai!!”  non ebbe nemmeno una risposta perché una forte esplosione divampò alle loro spalle, fu terribile, fortissima e purtroppo precisamente diretta su di loro. Nami guardò in direzione della spiaggia “La Marina!!! Ma cosa ci fa qui?!” esclamò terrorizzata ‘ecco a cosa era dovuta quella strana sensazione che avevamo avvertito poco fa, ci stavano già spiando’ il colpo era stato provocato proprio da uno dei cannoni della loro nave, poi riprendendosi dallo schok proseguì “Meno male che hai i riflessi pronti,  per un pelo non ci colpivano in pieno” ma il silenzio dello spadaccino le fece realizzare una terribile verità….ci mancò molto meno di un pelo…..l’esplosione aveva colpito Zoro!! Il ragazzo giaceva a terra  ricoperto di sangue “Zoro!!!! Zoro!! Rispondimi, riesci a muoverti, dimmi qualcosa ti prego!!!” a fatica riuscì a rispondergli “Non ti preoccupare sto bene” disse con voce sommossa cercando invano di rialzarsi “Tu torna alla nave, corri più veloce che puoi”  “Non fare lo stupido!!!! Non posso....non posso lasciarti qui, non lo farò” “Fai come ti dico!!!” urlò lo spadaccino, Nami non riusciva a trattenere le lacrime, le scorrevano sul viso ininterrottamente, non riusciva a credere che il suo forte e invincibile cacciatore di pirati fosse in quelle condizioni, è vero che innumerevoli volte era stato ferito gravemente ed era stato ad un passo dalla morte, ma adesso vederlo soffrire in quel modo proprio non ce la faceva, non se lo sapeva spiegare, non conosceva il motivo di quell’angoscia che l’assaliva, sicuramente era turbata da quello che era appena successo al suo compagno, ma c’era qualcos’altro, qualche altra misteriosa motivazione per quel suo stato d’animo, e ad un tratto eccola!!.....arrivò improvvisa come un colpo diretto al cuore!!!........lei lo amava! Finalmente lo aveva capito e lo avevo ammesso a se stessa, amava i suoi modi da uomo primitivo, amava la sua testa a carciofo, come lo chiamava sempre Sanji, amava il suo “insopportabile” orgoglio maschile, ma soprattutto amava  il suo coraggio, la sua determinazione, la sua straordinaria forza  e perché no la sua dolcezza, le vennero in mente tutte quelle volte che l’aveva salvata dalle situazioni più pericolose, compresa quella di poco fa, lo aveva fatto sempre con dolcezza, lui era sempre attento a dove fosse lei durante i più feroci combattimenti e si assicurava sempre, anche se non lo faceva notare a nessuno, che fosse al sicuro, lontana da ogni rischio. Intanto i colpi dei cannoni risuonavano intorno a loro portando distruzione su quella pacifica isola! Ma nulla poteva far distogliere lo sguardo della rossa da quella straziante visione che le si poneva davanti, quel corpo che l’aveva protetta centinaia di volte, ora era duramente provato, sentiva che stava per cedere, il suo volto traspariva dolore e preoccupazione per lei, sì, per lei che lo aveva stregato, per la ladra che gli aveva rubato il cuore ma che in quei momenti che lui definiva meravigliosi gli sapeva regalare anche sorrisi sinceri nonostante tutte le difficoltà, doveva proprio ammetterlo, quella mocciosa era la cosa più importante della sua vita!

 

E ora in quel triste momento temeva seriamente che sarebbe finito tutto, che non avrebbe mai più avuto l’onore di proteggerla, e di vedere così il suo viso rassicurato dalla  sua presenza, di litigare con lei, di consolarla, di portarla sulle spalle, di sentirla strillare perché gli deve dei soldi, niente di niente, sarebbe finito tutto quanto in un attimo e questa era una cosa che lo terrorizzava  più della morte stessa! “Resisti ancora un po’ Zoro, mi è venuta un idea” il ragazzo annuì ma non si rendeva più conto di quello che le diceva, sentiva troppo dolore e stava per perdere i sensi. Intanto Nami uscì da quella fitta boscaglia per dirigersi verso la spiaggia, la quale non era molto distane da dove si trovavano loro, e davanti a sé, proprio ai piedi della loro nave, vide una cosa che purtroppo si aspettava, la ciurma di cappello di paglia si scontrava con gli uomini della marina. Fortunatamente erano solo semplici soldati quindi potevano tenergli testa facilmente, ma Nami non poteva aspettare la conclusione della battaglia, doveva agire subito e doveva farlo in fretta perché anche se non voleva crederci si rendeva perfettamente conto che Zoro non aveva molto tempo da vivere se non lo avessero curato al più presto possibile, questa era la crudele realtà a cui non poteva sfuggire in alcun modo, e con tutta la forza che aveva in corpo urlò disperatamente il nome della piccola renna, che nel frattempo era intenta a combattere “CHOPPER!!!!!! CHOPPER!!!!!!!!” dovette gridare più forte che mai per sovrastare la confusione creata da quello scontro, ma finalmente riuscì ad attirare la sua attenzione, quando si voltò nella sua direzione proseguì “TI PREGO VIENI SUBITO QUA!! HO BISOGNO DEL TUO AIUTO!!!” la renna si precipitò da lei correndo più forte che poteva , la ragazza gli spiegò tutta la situazione e immediatamente tirò fuori dal suo zainetto tutto l’occorrente per le medicazioni. Quando cessò lo scontro con la Marina li raggiunsero anche gli altri e purtroppo videro le condizioni del loro amico, erano tutti sconvolti, attendevano con impazienza la sentenza di Chopper. Poi eccola, il dottore si diresse verso di loro e cominciò “Ha riportato gravi ustioni sulla schiena…” aveva il viso rivolto verso il basso e l’angoscia negli occhi non riusciva a proseguire ma doveva farlo “e profonde lacerazioni sul tutto il corpo dovute all’impatto con l’esplosione....” Rufy lo interruppe bruscamente “Allora Chopper cosa vuoi dirci!!??” tutti loro avevano compreso che c’era qualcos’altro che la piccola renna non aveva il coraggio di dire, le lacrime incominciarono a scendere dal viso di quest’ultima e con uno sforzo enorme proseguì “non ce l’ha fatta…” Una sensazione di vuoto assalì Nami, rabbia, dolore, disperazione, questo era quello che sentiva, e non solo lei ma anche i suoi compagni, per un istante non reagì, sembrava paralizzata, il suo sguardo era fisso nel nulla, il suo cuore sembrava che stesse rallentando, le mani tremavano, il fiato sembrava mancarle. Perfino Sanji, nonostante dicesse di odiare quello stupido spadaccino, non potè fare a meno di piangere. Rufy battè i pugni a terra con tutta la forza che aveva, non poteva crederci, il suo migliore amico, l’invincibile Roronoa Zoro, si ripeteva a se stesso che era un sogno, sì, un sogno, anzi un terribile incubo, già non c’era altra spiegazione, era stato il primo ad unirsi a lui, insieme avevano trascorso mille avventure e affrontato altrettanti avversari erano inseparabili, almeno così credeva. La rossa riuscì a pensare qualcosa…era successo di nuovo, l’incubo si ripeteva, per la seconda volta aveva perso la persona più cara della sua vita, prima una madre e adesso il suo primo vero amore, e la cosa che più la opprimeva e la consumava dentro era il fatto che non era mai riuscita a dirglielo, e ora era troppo tardi. Odiava la Marina, avrebbe voluto distruggerla, annientarla, eliminarla dalla faccia della Terra, era la cosa che le aveva portato via il suo Zoro, non ce la faceva più voleva urlare e piangere per sfogarsi ma non ci riusciva. Attorno a sé c’era il vuoto totale, come se fosse scesa la notte all’improvviso, poi da quel vuoto arrivarono delle mani ad afferrarla dolcemente, delle braccia ad avvolgerla per riscaldare quell’esile corpo gelato, fu l’unica cosa a tranquillizzarla da quello shock, per rispondere a quel gesto si strinse al petto di Sanji come se volesse nascondersi dal resto del mondo o se volesse sparire da esso per sempre. Una fitta pioggia cominciò a scendere, come per rispecchiare il suo stato d’animo, sembrava che anche il cielo fosse triste per la scomparsa del miglior spadaccino del mondo, sì perché per lei lo era nonostante non avesse e non avrebbe mai sconfitto Mihawk. Le venne una morsa al cuore soltanto a pensare di non osservarlo più durante i suoi faticosi allenamenti, di non vedere più il suo sorriso complice e il suo sguardo indifferente ai suoi rimproveri, le sarebbe mancato tutto di lui perfino la sua incredibile capacità di perdersi ovunque, anche quando seguiva qualcun altro, o di dormire nei momenti meno indicati, la sua voce calda e profonda e l’inconfondibile odore di rum di cui aveva sempre impregnati i vestiti. Tornarono tutti sulla nave, ma questa volta la Going Merry avrebbe avuto a bordo sei persone.

 

‘È già mattina… mi sento tutta frastornata…..che buon odore, deve essere Sanji che ha preparato la colazione..’ la rossa si svegliò quella mattina come se avesse un grosso peso addosso e con gli occhi pieni di stanchezza, ad un certo punto un pensiero le attraversò la mente, anzi, un nome….Zoro!  Incominciò a ricordare tutto e più ricordava e più l’assaliva una strana sensazione, ma non era tristezza o dolore, ad un tratto a interrompere i suoi pensieri fu qualcuno che bussò alla porta, “Avanti!” rispose smarrita la cartografa la quale vide spuntare dalla porta un vassoio con tante cose squisite sopra, la ragazza intuì subito “Ah vieni Sanji, grazie mille!”  “Mi spiace deluderti ma non sono Sanji” non sapeva perché ma sentire quella voce le riempì il cuore di gioia, tutti i pensieri tristi sparirono nel nulla, quel giovane uomo venne avanti con passo deciso e posò il vassoio sul tavolino, i suoi occhi erano visibilmente assonnati, doveva essersi alzato da poco “Quello stupido di un cuoco mi ha ordinato di portarti la colazione o altrimenti non l’avrei avuta io” poi continuò “Beh! Cos’è quella faccia?! Smettila di fissarmi con quell’aria da tonta!” in effetti poteva sembrare un offesa ma in realtà l’aveva sul serio quell’espressione in volto, aveva stampato un sorrisetto a mezze guance e dipinto occhi come quelli di un bambino che riceve un bel regalo a natale, ma improvvisamente cambiò espressione e non potè fare a meno di piangere “Adesso che fai!! Dai non piangere! Ma che ho fatto?!!” lui si agitò subito, ma le sue erano lacrime di gioia, provava un forte senso di sollievo….. ‘Era solo un terribile incubo, sono così felice!’ pensò la rossa “Dai smettila, mi dispiace, scusami!!” continuava imperterrito Zoro, ma lei si alzò di scatto e con un gesto veloce e imprevedibile si buttò con le braccia al collo dello spadaccino stringendolo forte “Oh Zoro!!” esclamò, lui arrossì “Ma che diavolo fai?! Hai la febbre per caso?!” sicuramente non se lo aspettava, non sapeva se ricambiare la sua dolce stretta, ma una cosa era certa lo desiderava tantissimo, finalmente aveva quella testolina rossa vicino a se e non perché la stava proteggendo. Con le mani le accarezzò i capelli lisci e morbidi mentre nella sua mente emerse un ricordo, già, il ricordo della prima volta che la vide, fu anche la prima volta che le salvò la vita, non se lo sarebbe mai scordato quel giorno compreso ogni impercettibile dettaglio di lei. “Mi dispiace Zoro, mi dispiace!” ripeteva fra le lacrime Nami “Ma perché dici così, che cosa è successo?!” “Ho fatto un terribile incubo in cui tu morivi per colpa mia, sì perché per l’ennesima volta mi facesti da scudo col tuo corpo, non posso permettere che accada una cosa del genere, eppure potrebbe succedere, e tutto perché io non sono in grado di difendermi da sola, e tu rischi sempre per me quando potresti benissimo pensare a te stesso e salvarti, non voglio esserti di peso, non voglio, perdonami Zoro!” “Non dire sciocchezze Nami!!” rispose con tono deciso “Tu non sei affatto un peso, sei un’ottima navigatrice, senza di te non ce la faremmo mai a solcare questi mari così pericolosi, e durante le battaglie dai il tuo prezioso contributo non esclusivamente con la forza fisica ma con le tue astuzie, sono necessarie anche quelle nei combattimenti….” Nami si sentì un po’ sollevata da quelle parole “Inoltre….” proseguì  “che tu lo voglia o no io sarò sempre lì per proteggerti!” fu come una doccia fredda non avrebbe mai immaginato di sentirsi dire una cosa del genere da lui, sbarrò gli occhi e smise di piangere all’istante, si voltò verso di lui, i due si guardarono intensamente, potevano percepire ogni minimo rumore intorno a loro lo sciabordio delle onde, i loro respiri, il vento leggero che attraversava la stanza trasportando il soave odore dei più dolci mandarini del mondo, in quel quadro fantastico c’erano solo loro due, loro due insieme per sempre e niente e nessuno poteva dividerli, e a sigillare quel patto segreto fu un bacio, fu spontaneo e inaspettato, entrambi si avvicinarono sfiorandosi delicatamente le labbra, poi quel bacio divenne sempre più deciso, profondo, forte……passionale! Zoro poteva sentire le calde mani della navigatrice attraversargli i capelli mentre lui trascinava le sue lungo la sua bianca schiena provocandole un piacevole fremito, in quel magico istante c’era solo una cosa che poteva dire con tutta sincerità lo spadaccino  “Sai Nami….. ne vale proprio la pena proteggerti…...anche a costo della vita!”   

  
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