Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Mei91    29/01/2015    3 recensioni
Lei, una ragazza che odia tutto ciò che significa farsi bella.
Lei, una ragazza traumatizzata dalla vita e dall’ amore.
Lei, una ragazza chiusa in se stessa e che non parla con nessuno nemmeno con i genitori.
Lei, considerata persino dai genitori, agenti federali e della CIA, un maschiaccio senza femminilità.
Lei, una ragazza delusa dalla vita e con i suoi sogni infranti.
Lei, una ragazza che ama tantissimo gli sport: tennis, equitazione, e pattinaggio artistico.
Lei, che odia il teatro, tutti i suoi attoruncoli da quattro soldi, e soprattutto odia Recitare!
Lui, ragazzo sexy, affascinante e figo e all’apparenza arrogante, ma bellissimo da far paura.
Lui, infiltrato al l’ultimo anno di liceo, per aiutare il padre a scovare nuovi talenti per i prossimi provini dell’accademia.
Lui, studente universitario di medicina.
Lui, il tipico uomo affascinante, a parere di lei, tutto muscoli e niente cervello.
Lui, che dalla vita ha sofferto parecchio e che ancora soffre.
Lui, misterioso e pieno di segreti.
Lui, ragazzo traumatizzato dagli eventi della propria vita.
Lui, in bilico tra vita e morte.
Lui, che potrebbe essere amico di lei se non fosse per il fatto che è un attore.
Lei, sorvolerebbe su questo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pov Shone

Era così strano. Pensai tra me e me seduto alla scrivania della mia camera da letto con i libri di anatomia davanti. Da più di due mesi sorridevo sempre come un ebete. Da quando avevo fatto l’amore con Seyra, ogni cosa passo passo si stava sistemando ed ero dannatamente contento. La settimana scorsa, l’FBI aveva trovato e catturato James, arrestandolo. Per la mia Seyra quello fu uno schok assurdo tanto da farla svenire per la liberazione che aveva sentito e per poco non svenni anche io dalla felicità. Non riuscivo a credere che erano passati già due anni da quando avevo conosciuto la mia Seyra. Adesso ero al quinto anno di università e le lezioni si facevano sempre più interessanti ma anche pesanti, ma andava bene così, adesso avevo una prospettiva di vita davvero non da poco. Lo zio continua a tenermi sempre sotto controllo, ma lo sento, sento di stare bene e di poter iniziare di nuovo a riprendere tutte quelle attività che facevo prima di ammalarmi, dal pattinaggio a tutto quello che volevo, persino fare l’amore tutto il giorno con la mia donna. Sorrisi sollevando il libro di anatomia per prendere una lettera che l’università aveva spedito a Seyra.

Ero curioso, dannatamente curioso di sapere cosa diceva quella lettera e quale università Seyra avesse scelto, ma non mi sembrava giusto aprire quella busta senza che lei fosse presente. Se lo facessi questa si chiamerebbe violazione della privacy, ma dannazione la curiosità mi sta mangiando vivo. Mi rigirai quella busta tra le mani trepidante.

“Aprila!” esclamò una voce che conoscevo benissimo. Seyra mi aveva colto in fallo. Accidenti. Arrossii come un adolescente e lei mi sorrise venendosi a sedere accanto a me.

“Di sotto ci sono Paride, Dafne, e tutti i nostri amici, so che la curiosità è una brutta bestia, aprila dai..” mi sorrise la mia donna.

“Tu non sei curiosa?” chiesi rosso in volto e la vidi scoppiare a ridere.

“Shone,ma io so quale università ho scelto, sei tu quello che non lo sa.” Rise di cuore e io misi il broncio. Essì dopo che  due mesi fa avevamo fatto l’amore, Seyra se ne era uscita con la frase – ho deciso di provare i test universitari- ma poi non aveva detto nient altro. Ne quale università avesse scelto, né quali test avesse provato. Lei sapeva tutto tutto di me, persino quale specializzazione avrei voluto prendere: oncologia. Invece lei si era chiusa in un misterioso silenzio e con un sorriso beffardo. Dannazione.

“Muoviti Shone o mi piglio la lettera e non lo saprai mai.” Rise. Con il broncio la guardai.

“Medicina?” chiesi

“Apri!”esclamò lei. E io mi misi ad aprire la busta, poi lessi.

“Egregia Signorina Lowell, siamo lieti di comunicarle la sua ammissione alla nostra università di Pisicologia e psichiatria, la attendiamo per la sua immatricolazione…” lessi incredulo. Psicologia…

“Seyra…”

“Voglio aiutare le persone che nella loro vita non vedono più la speranza e dir loro che c’è sempre speranza di una vita migliore, proprio come è accaduto a me, e poi di medico in famiglia uno basta e avanza, ovvero tu!” rise e io la guardai ma poi sorrisi. Non aveva tutti i torti, ma poi la presi in giro.

“Ma perché secondo te un psicologo o psichiatra cos’è? Non è un medico!” esclamai ridendo posando la lettera sul tavolo e prendendo la mai donna tra le braccia per farla sedere sulle mie gambe, ma nel modo di spostarla dalla sedia lei sbattè la pancia e si spinse via.

“Piano, cretino!” esclamò quasi ringhiando e io la guardai dubbiosa mettendosi una mano sulla pancia e una sulle labbra.

“Shhh” ridacchiò.

“No, aspetta …che significa?” esclamai incredulo. Non avevo capito male vero?

“Non mi dirai che …che…”

“Si” rise lei.

“Si che?”  la guardai strabuzzando gli occhi e la vidi alzare gli occhi al cielo.

“Sono incinta” ridacchiò e per poco non mi venne un infarto.

“Cheee? E quando avevi intenzione di dirmelo eh?” sbuffai prendendola di nuovo tra le braccia e stando attento sta volta a non farla sbattere.

“Ma se l’ho saputo solo sta mattina. Ho comprato il test di gravidanza due ore fa e poi l’ ho fatto ed è risultato positivo.” Esclamò mettendo il broncio e mettendo le sue braccia attorno al mio collo. Santa Eva stavamo per diventare genitori.

“Seyra…ma mamma…papà..lo zio…”

“Non diciamo nulla fino al matrimoni ti prego, tanto manca solo un mese.” Esclamò e io la guardai dubbioso ma dopotutto la capivo. Suo padre quando ci aveva beccato a letto assieme aveva dato di matto, dicendo che era ancora troppo piccola, che Seyra era la sua bambina e la mia ragazza non se l’è sopportata, lei si sentiva una mia proprietà privata e a me andava benissimo così. La baciasi teneramente e poi depositai un bacino sul suo nasino.

“Grazie” sussurrai

“No, grazie a te” sorrise lei.

“Seyra ma se sei incinta con l’università come fai?” chiesi e lei sorrise.

“Di qua a che comincia l’ università mia saremo già sposati.”

“No, non è questo che intendevo, non ti devi stancare, per quest’ anno lascia perdere l’uni !” esclamai e lei inarcò un sopracciglio.

“Shone le nostre università sono confinanti, se ho bisogno d’aiuto mi bastano due passi per essere da te e ti prometto che non mi affaticherò, ma per favore non tapparmi le ali solo perché sono incinta.” Esclamò e io mi feci pensieroso.

“Ok, ma per i mesi della gravidanza scordati il pattinaggio artistico chiaro!” esclamai e la vidi strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite e poi cercare di obiettare ma alla fine riflettè e capii che era la cosa giusta annuendo.

“Bene” sorrisi. Poi lei si alzò dalle mie ginocchia.

“Staccati da quei libri almeno un po’, ci sono tutti la sotto compreso i ragazzi della compagnia tetatrale.” Dichairò Seyra.

“Cosa? E perché sono qui?”

“Non lo so Shone, li ha portati qui tutti Bea!” mi spiegò e io alzai gli occhi al cielo.

“Ok, mia cugina ha intenzione di organizzare una mega festa tutti quanti. I nostri genitori?”

“Pure giù!”

“Oddio!”

“Shone, è giusto così. Sono settimane che prepari questo esame, un po’ di sfogo ci vuole anche a te!” esclamò la mia saggia donna .

“Conosco un modo più divertente per distrarsi che fare festa!” esclamai e lei ride.

“Maniaco pervertito, sono incinta io!” rise ancora “ Ma Shone non vediamo i nostri amici da troppo tempo!” con quelle parole Seyra riuscì a convincermi. Nonostante fosse aprile inoltrato, un brivido di freddo mi passò lungo la colonna vertebrale. Avevo una strana percezione. Presi il cellulare e prima di metterlo in tasca guardai i  messaggi. Ce ne era uno di Shane.

-Arrivooooo…Non iniziate senza me!-

Risi leggendo quel messaggio. Tipico di Shane essere il solito scapestrato e di sicuro averva scritto quel messaggio mentre guidava, ma la mia risata e anche condita di quel brivido di freddo che aveva deciso di non abbandonarmi. In un primo momento lo ignorai e mi rivolsi a Seyra..

“Amore..”

Lei si girò e mi sorrise.

“Ho un regalo per te…è giù in garage. Sono arrivati giusto stamane. Vieni?” sussurrai tendendole la mano. La vidi inarcare un sopracciglio.

“Chi è arrivato Keith?” chiese Seyra e io risi.

“No, quel brontolone di tuo fratello è arrivato sta notte e ancora dorme!” le spiegai ridendo.

“Tipico di Keith!” esclamò  divertita. Dei adoravo vedere la mai Seyra cosi rilassata e felice.

“te proprio non lo hai sentito sta notte vero?” chiesi

“Sentito cosa?” mi chiese dubbiosa e io alzai gli occhi al cielo.

“Certo che quando sei rilassata e dormi bene non senti manco le bombe Seyra!”

“eh?”

“Tuo fratelloo Keith, mia cara Seyra ha dormito con noi sta notte, se è infilato nel nostro lettono!” sbuffai.

“che cosa?” strabbbuzzò gli occhi la mia piccola e io sorrisii.

“Continuava a dire che eri sua!” dichiarai vedendola diventare rossa di rabbia mentre io apriò la porta del garage…

“Keithhh!” urlò pronta all’ attacco ma la fermai in tempo.

“Lasciami devo prendere a pugni quel cretino di un fratello rompi balle!” urlò e io risi.

“Aspetta prima i regali..”

La vidi fermarsi e attendere trepidante e ancora rossa in volto. Rimase senza fiato quando vide una vasca gigante con dentro un delfino e accanto una gabbietta con dentro un cucciolotto di tigre.

“S…Shone?” esclamò guardandomi.

“Assicurazione…” ridacchiai spiegando come avevo fatto a trovare i soldi per quei due animali. Lo stato mi aveva pagato per tutta la sofferenza patita a causa dei medici ciarlatani…

“Io..ma che dia…”

“Naa..Seyra bastano e avanzano..i muratori stanno anche costruendo casa nostra, poi ho un amico che ha uno zoo, ma non poteva tenere questi due cuccioli per mancanza di spazio, ho dovuto pagare solo le spese di trasporto dall’ australia.” Sorrisi.

“E questo amico australiano è?” chiese e io sorrisi

“Dereck Hale. Suo padre ha lo zoo!”

“Porca paletta il fidanzato di Aleandra è stato in grado insieme a te di organizzare tutto questo?” chiese e io annuii

“Oddio oddio oddiooo” saltellò la mia donna.

“Cosa..”

“Il delfino Femmina, la tigre maschio” spiegai.

“Oh allora chiamerò la tigre Kivar, e il delfino..uhm..si Dufur!” rise e io risi con lei.

“Come le caramelle?”

“Si perché il delfino è dolcissimo..” rise ancora, per poi dirigersi alla gabbietta e prendere in braccio il cucciolotto di tigre.

“Ciao Kivar!” la tigre miagolò

“*w* che amoreeeee!” rise Seyra carezzando la testa della tigre.

“Grazie Shone..Grazie amore mio..” sussurrò con le lacrime agli occhie io mi avvicinai a lei e la baciai

“Di niente”

Si staccò da me e si avvicinò alla vasca e il delfino si avvicinò

“Noi faremo presto bagnetto assieme Cara Dufur!” sorrise e il delfino mosse la testa in segno di approvazione, poi si voltò verso di me.

“Andiamo dai nostri amici Shone e sta sera ci divertiremo a dovere noi due! Saprò come ripagarti..” sorrise Seyra e io arrossi avviandomi verso la porta seguendo Seyra che ancora aveva Kivar in mano.

Arrivati dai nostri amici Seyra  se la prese a morte con suo fratello che per tutta la sera non fece altro che chiedere scusa, ci divertimmo un mondo con i nostri amici e Seyra saltò addosso a Dereck ringraziandolo di cuore e lui aveva alzato le spalle sorridendo e carezzando la testa alla mia donna come fosse una gattina. Seyra non mollava un secondo Kivar che si era addormentato tra le sue braccia.

L’ idillio fini quando la porta suonò e mio padre andò ad aprire.

“Signor Wilder?” chiese un poliziotto.

“Si”

“Shane Wilder e suo figlio?” chiese il poliziotto e tutti ci irrigidimmo.

“Si, che è successo?”chiese mio padre spaventato e quel brivido alla mia schiena si fece sentire di nuovo.

“Un camion andava contro senso..suo figlio ha avuto un incidente con l’ auto..è ricoverato d’urgenza, il dottor Lowel mi ha detto di venire qui…Suo figlio è in coma. Mi dispiace.” Sussurrò mio padre cadde a terra e io a ruota. Seyra mi venne subito vicino.

“Shone…” era spaventata e in lacrime anche lei. Sentivo quel brivido..è mio fratello gemello e ora…persi i sensi…

 

To be continued

 

Ed eccoci qua signori e signore al penultimo capitolo di Lezioni di recitazione, non ci credo ancora che dopo ani siamo giunti alla fine di questa storia lunga e Sofferta. Mi mancheranno da morire le vicende di Seyra e Shone, ma anche loro come ogni cosa sono destinati a salutarci.

Fatemi sapere che ve ne è parso

Al prossimo e ultimo capitolo

Baci Mei

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Mei91