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Autore: _Riddle    29/01/2015    3 recensioni
Scritto per la Shoah.
Per non dimenticare.
{ Se il cielo fosse bianco di carta,
e tutti i mari neri d'inchiostro... }
Genere: Drammatico, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Se il cielo fosse bianco di carta...
Genere: Triste, Drammatico, Storico, Introspettivo.
Introduzione:
Scritto per la Shoah.
Per non dimenticare.
{ Se il cielo fosse bianco di carta,
e tutti imari neri d'inchiostro... }
Note dell'autrice: ormai è da un secolo che non pubblico qui, per moltecpli motivi, i quali non voglio elencare.
Cosa mi ha spinto quindi a scrivere su questo fandom, ancora una volta?
Semplice, un argomento così delicato e così forte allo stesso tempo potevo trattarlo solo ivi, nel mio nido, nel luogo natio.
Vi chiedo solo di riflettere, niente di più.

Il testo che accompagna la fic è tratto dalla lettera di un ebreo morto in un lager, lettere ritrovata in seguito.
Vi consiglio vivamente di ascoltare anche la composizione musicale su questo testo, che, a parer mio, è molto bella ( in alcune versioni ).
E niente, vi lascio a questo mio piccolo tributo in onore di tutte quelle vittime.

Shalom in ebraico significa " addio "
.
_Riddle







 
Se il cielo fosse bianco di carta...

 



Se il cielo fosse bianco di carta,
e tutti imari neri d'inchiostro...




 
- Atsuya, Atsuya - borbottai a mio fratello.
Lui si voltò dall'altra parte, tentando invano di fermare il liquido vermiglio che sgorgava a fiotti dalla sua mano.
- Che vuoi, Shirou - sbottò.
Indicai allora il cielo con un dito.
- Come mai è perennmente grigio? -
- Pensa a sopravvivere scemo- sibilò sprezzante.
Tutto questo ci rende più cattivi ed egoisti. Il mio fratellone si è sempre preoccupato molti di me, della mia salute e della mia felicità. Adesso, invece, è maleducato. Ma non lo fa appposta: è solamente triste. Non l'ho mai visto in uno stato simile: sento che, di notte, si rannicchia su sè stesso, e piange, piange fiocamente per non svegliarmi. Però le ombre delle lacrime le lascia sempre, si si. Le posso contemplare mentre gocciolano sul pavimento lurido, intriso di sangue e terra.




Non saprei dire a voi miei cari,
quanta tristezza ho in fondo al cuore,
qual è il pianto, qual è il dolore,
intorno a me...




Una mattina, una di queste, mi svegliai a causa di un grido che aveva dilaniato il silenzio. allora mi alzai e, temendo il peggio, uscii

dalla nostra cella, mia e di Atsu-chan. Dinanzi a me v'era una donna, una donna come tutte le altre.

Qui, al campo, si assomigliano tutte, ma non sembrano donne. Non hanno i capelli e i loro volti risultano degli scheletri cupi e straziati dal dolore.

Questa invocava il nome di suo figlio, cui corpo giaceva riverso tra le sue braccia.

Nessuno chiama nessuno per nome, qui. Ce l'hanno carpito, e adesso siamo solo delle fredde cifre incise su un braccio.

Non ho più un nome.

Non sonono nessuno


 


Due ragazzi sono fuggiti,
ci han raccolto in un quadrato,
uno su cinque han fucilato...




 
Da piccolino amavo giocare con i soldatini.

La mamma mi spiegava sempre, però, che erano persone crudeli.

Mi manca tanto lei: mi manca il suo sorriso, il modo con il quale mi accarezzava le gote, quando mi consolava affermando che andava tutto bene, anche nel male.

Persino primo di morire me lo sussurrò. Posso sentire le sue dolci parole rimbombarmi come cannoni nei timpani ancora adesso.
Mi verrebbe da strapparmi le orecchie.

La riesco a scorger quando c'è la luna piena.

Spero con i quattro angoli del cuore che la stia fissando insieme a me, da lassù, nell'immensità del blu.

Se in questo istante potessi tornare indietro, incendierei ogni modellino di soldato, uno per uno.

 


ma anche se io non ero un quinto,
non ho domani in questo campo,
e io non vivo...




 
Cosa ci sia dopo la morte non lo so. Alcuni dicono che ci si catapulti in prati infiniti, ove scorrono fiumi cristallini e nascono alberi colmi di frutti maturi.

Si vive per sempre, lì.

Altri ritengono che la morte si aun eterno sonno, come una fine, un traguardo. Dopo di che il nulla più ignoto ci attende, imprigionandoci. Oppure fluttueremo tra le pagine del tempo.

Non m'importa un gran che, spero solo che tutto questo finisca il prima spossibile.

Credo che termineremo, Atsuya meco, nella volta celeste, insieme a mamma e papà. Diventeremo le stelle più abbaglianti del firmamento. Noi quattro finalmente insieme.

I passanti crederanno di venir accecati dalla nostra luce, quando, invece, li veglieremo dall'alto, proteggendoli come angeli custodi.

E tutto si sistemerà.
nessun bambino dovrà soffrire quanto ho soferto io, non se lo merita, non si addice a un bambino.

Un infante dovrebbe pensrae solo a giocare. A me questo diritto l'hanno strappato dalla mani, come del resto qualsiasi motivo valga la pena vivere.

Il bene non albeggia più su queste terre desolate. Solo ceneri di creature innocenti.

Respiro Levi, respiro Hans...

Sono cresciuto troppo presto.



 
Qusto è l'addio,
a tutti voi,
genitori cari,
fratelli e amici,
vi saluto e piango.



 
Addio Atsuya, sappi che ti amo e ti amerò per sempre, e nulla, nemmeno la morte ci separerà.

Noi siamo invincibili e resisteremo. Fisseremo la morte in quel suo agghiacciante ghigno e urleremo a squarciagola
" C'è chi fa più male, inziia a tremare! ".

Le luci si spengono. Il gas ci pervade i sensi.
Shalom




 
Chaim



 



 
 



 
  
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