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Autore: Diaryofwriters    29/01/2015    1 recensioni
- LoScandalo in collaborazione con Scriverepervivere. -
10 capitoli, 10 storie da raccontare.
1 – Photograph| Terremo il nostro amore in una fotografia.
2 – Against All Odds| So che non sarebbe mai più tornata da me. Era contro ogni probabilità.
3 – Am I Wrong| Sono così sbagliato se credevo potessimo diventare qualcosa di reale?
4 – I Will Always Love You| Nonostante tutto, sono riuscita a sentirti. Devo lasciarti andare? Si, peró ricorda che ti ameró per sempre.
5 – Thinking Out Loud| E ora sto pensando ad alta voce, a quanto sia bello ballare con lei.
6 – Que Hiciste| Fino a ieri credevo che avremmo affrontato tutto insieme, e poi hai buttato tutto all’aria.
7 – The Hanging Tree| Doneremo la nostra libertà a persone innocenti. E’ peggio raccogliere i pezzi, che cadere in frantumi.
8 – Colors Of The Wind| Solo se rispetterai la vita, Rosy, scoprirai le tante cose che non sai.
9 – Tee Shirt| Ci rincontriamo stanotte. Stessa ora, stesso posto, stesso sogno.
10 - Skyfall| "Usciresti con me?" "Facciamo cosi: uscirò con te solo quando il cielo cadrà a pezzi"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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The Hanging Tree.
 
 
Are u, are u … coming to the tree?
They strung up a man,
they say who murdered three.
Strange things did happened here,
no stranger would it be.
If we met at midnight,
in the Haning Tree.
Verrai, verrai … all’albero verrai?
a cui loro hanno appeso un uomo che tre ne ha uccise, o pare?
Strani eventi qui si sono verificati,
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all’Albero degli Impiccati.
 
Are u, are u … coming to the tree?
Where dead man called out,
for his love to flee.
Strange things did happened here,
no stranger would it be.
If we met at midnight,
in the Hanging Tree.
Verrai, verrai … all’albero verrai?
Là dove il morto implorò
L’amor suo di scappare
Strani eventi si sono verificati qui,
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo,
all’Albero degli Impiccati.
 
Are u, are u … coming to the tree?
Where I told you to run,
so we’re both be free.
Strange things did happened here,
no strange would it be.
If we met at midnight,
in the Hanging Tree.
 
Verrai, verrai … all’albero verrai?
Dove ti dissi
“Corri se ci vuoi liberare …”
Strani eventi si sono verificati qui,
e nessuno mai verrebbe a curiosare,
se a mezzanotte ci incontrassimo,
all’Albero degli Impiccati.

 
 
Are u, are u … coming to the tree?
Wear a necklace of rope,
side by side with me.
Are u, are u .. coming to the tree?
Where I told you to run,
so we’re both be free.
 
Verrai, verrai … all’albero verrai?
Con addosso una collana di corda,
insieme a dondolare.
Verrai, verrai … all’albero verrai?
Dove ti dissi
“Corri se ci vuoi liberare …”

 
 
Where dead man called out …
for his Love to flee.
Dove il morto implorò,
l’amor suo di scappare …
 

“Doneremo la nostra liberà a persone innocenti. E’ meglio cadere in frantumi, che raccogliere i pezzi.”
 
*******SPOILER ALLERT: per chi non ha visto il Canto della Rivolta PARTE UNO******



«Vuoi per caso scherzare?» la voce di Laura risuonò per tutto il Distretto 12.
L’eco che si formò riempì il silenzio che prima aveva impadronito la ‘città’ ormai in frantumi.
Haymitch spostò lo sguardo su di lei, e protese la mano.
«Sapevo di non doverti portare qui …» sussurrò.
La sua faccia era sporca, i vestiti altrettanto. Sembrava avesse lottato contro le macerie, ed era così infatti.
I capelli biondi che gli arrivavano alle spalle erano bagnati, sudati.
Gli occhi erano distrutti, non dormiva da tanto.
«E volevi nascondermi tutto questo? Non credi lo sarei venuta a sapere lo stesso?» chiese la ragazza, anch’essa piena di ferite sulle braccia e sul collo, con i capelli sudati, raccolti in una ‘specie’ di coda.
«Dopo gli ultimi Hunger Games, la faccenda è peggiorata. Credevano fossi morta, lo credevo anch’io. Il Distretto 12 ormai era distrutto anche a livello psicologico. La verità è che … Capitol City è più forte ormai, non possiamo fare più niente, se non arrenderci» l’aveva detto con la voce rotta, spezzata, piegata in due. Nemmeno lui ci credeva che stava pronunciando medesime parole.
«Sapevano tutti che la relazione tra te e Ross, insieme al bambino, era una balla»
Laura tremava. Non sapeva che dire.
«Cosa mi dici di Cinna?» sussurrò a bassa voce, non voleva aprire l’argomento su Ross, avrebbe fatto troppo male.
Dov’era? Probabilmente, come tutti pensavano, era nell’altro mondo, morto.
«Cinna è stato ucciso davanti ai tuoi occhi. Non era una messa in scena, era vero. L’hanno ucciso 20 secondi prima che iniziassero gli Hunger Games, per farti soffrire, per buttarti fuori il prima possibile, sapevano che non ti saresti concentrata ganchè»
«Eppure …» continuò lui.
Laura si buttò sulle ginocchia, le mani sulla faccia.
Piangeva. La vista di tutte le macerie che aveva davanti e le ossa putrefatte le spezzavano il cuore, e, il fatto ormai di aver perso tutti – tutti – la mandava in frantumi.
 
 
 
Heymitch entrò nella sala ospitante del Distretto 13, dopo aver accompagnato Laura a mangiare qualcosa.
Si sedette sulla sedia nera di pelle girevole e si mise a fissare Effie, Alma e Plutarch.
«E’ andata male?» sentenziò Plutarch, sbattendo il piede ripetutamente sul pavimento.
«Non è in grado di reggere, non lo sarà mai. I giochi l’hanno distrutta» Alma l’aveva guardato negli occhi, una frecciatina, niente di che, eppure con così tanta amerezza.
«Dobbiamo unire tutta la gente. Lei è il volto di questa ribellione, e la seguiranno» ribatté Plutarch spazientito e assai stranito dall’occhiatina di Alma.
Quindi, si mise a sedere più comodamente e guardò Effie.
«Non sarà mai in grado di..» Effie giocherellava con un pezzo di stoffa che ricadeva dal suo vestito grigio cenere.
«Balle!» l’aveva interrotta Heymitch. «Se dobbiamo salvarci, lei è quella che dovrà gettare l’ancora. Se rivuole Ross indietro, con sé anche il Distretto 12»
«Ross … Ross è morto, Heymitch! Come il distretto 12! Capitol City ha già vinto dall’inizio» Alma era spazientita.
«E con loro portano le nostre macerie, cercando di rialzarci! Arrenderci, è tutto quello che dobbiamo fare. Il Presidente ha vinto, per quanto sia odioso dirlo»
Plutarch prese una carta, un foglio. Un foglio che sembrava una lettera. Lo aprì. Sentiva gli occhi puntati su di lui.
«Ogni riferimento alla Ghiandaia Imitatrice è proibito» aveva letto lentamente.
«Il Presidente Snow» continuò richiudendo il pezzo di carta.
«Basta. Lei deve parlare con lui» Detto ciò, Heymitch si dissolse dalla sala con una rapida camminata.
Arrivò nella sala da pranzo, dove Laura sedeva pensierosa su una delle sedie grigie. Il suo sguardo era metallico, privo di emozioni specifiche.
Era follia? Era dolore?
Era distruzione, si continuò a dire. Quel continuo sgretolarsi che lo rendeva nervoso, quello sguardo di cenere che moriva ad ogni notizia data.
Lo schermo della Tv era acceso, ci mise poco a mettere a fuoco che era  Caesar a parlare. Vicino a lui si poteva notare un braccio, rivestito da una manica bianco latte.

«C’è stato un montare di speculazione su ciò che è realmente accaduto nell’edizione della memoria. E per aiutarci a far luce sulla vicenda, abbiamo un ospite davvero speciale … diamo il benvenuto al Signor Ross Lynch» aveva annunciato e poi inquadrato Ross.
Era cambiato. Era spaventoso.
La sua faccia era priva di espressione, lo sguardo metallico diretto alla telecamera e a Caesar faceva paura.
Il viso era perennemente dimagrito, si potevano ben vedere gli zigomi appuntiti che delimitavano la sua guancia.
Indossava un vestito bianco, la gamba era accavallata a quella opposta.
Era l’arma di Capitol City.
Fu Laura, ad alzarsi lentamente, con gli occhi spalancati e la bocca asciutta.
Era incredula, come tutte le persone che erano in quella sala.
Ross era vivo.
«Quindi, facci capire davvero cos’è successo in quell’ultima e dolorosa notte» continuò Caesar.
Ross trasalì. «Prima di tutto si deve capire che durante gli Hunger Games tu hai soltanto un desiderio. Che costa molto caro …» aveva detto.
«Sei vivo …» sussurrò Laura con le lacrime agli occhi. Ora era davanti allo schermo.
«Laura…LAURA» l’aveva presa per il braccio Heymitch per portarla via.
«E’ VIVO! TU NON CAPISCI E’ VIVO!» si dimenò Laura.
«Che cosa gli hanno fatto?!» aveva continuato in lacrime.
Heymitch la portò via.
L’ultima frase che riuscì a sentire fu:
«Voglio che chi ci sta guardando, deponga subito le armi»

* * * 
 
«Dobbiamo portarlo via di lì, voi non capite!» urlò lei in preda ad un attacco di panico. Alma e Effie la guardavano incredule.
«Laura…Laura devi ascoltarci ora» sussurrò Plutarch cercandola di calmare
«Dobbiamo collegarti in linea con Snow. Dovete parlare»
«No! Se non liberate Ross…trovatevi pure un’altra Ghiandaia Imitatrice!»
«Laura…è per il suo bene, e il tuo» intervenne Effie dolcemente.
«Chiamatemelo» fu l’ultima parola pronunciata da lei.
 

«Oh, Signorina Marano … aspettavo una suo chiamata» il sorriso ironico del Presidente era irritabile.
«Ebbene, eccomi» sbattè i pugni sulla cattedra e si scostò.
«Abbiamo pensato..» continuò.
«Il pensiero collettivo ha la vita breve» aveva detto lui, sogghignando.
«Avevo pensato, che le facesse piacere sentirmi»
Lui rise di gusto.
«Mi senta. Io non ho mai voluto tutto questo. Non volevo far parte dei giochi. Volevo salvare mia sorella, e che Ross stesse con me»
«Marano … sono le cose più belle, a distruggerci»
«I nostri antenati non mi sembrano qualcosa di cui vantarsi granché. Basta guardare lo stato in cui ci hanno lasciati, con le guerre e il pianeta in rovinA. È evidente che non gli importava di quello che sarebbe successo a chi sarebbe venuto dopo di loro. Ma questa idea della repubblica suona come un miglioramento rispetto al nostro attuale governo» Disse Laura.
«Ebbene, corri se vuoi liberare i tuoi amichetti»
«Io sono la ghiandaia di Cinna, che vola frenetica per evitare l’inevitabile. Le piume di fuoco che mi spuntano dal corpo. Battere le ali non fa che attirare l’incendio. Mi consumo, ma invano. E tu non potrai mai distruggermi»
«L’ho già fatto» divenne serio.
«No! Un giorno dovrò spiegare i miei incubi. Perché sono venuti, e perché non se ne andranno mai del tutto. Dirò loro come li supero. Dirò loro che nelle mattine brutte, mi sembra impossibile trarre piacere da qualcosa perché temo che possano portarmelo via. E che in quei momenti faccio mentalmente un elenco di ogni atto di bontà che ho visto fare. E’ come un gioco. Ripetitivo. Persino un po’ noioso, ma esistono giochi molto peggiori a cui giocare»
Laura lo guardò, stava per dire qualcosa, ne era certa.
La linea cascò, e si trovò in un impercettibile vuoto. La sua vita stava andando lentamente da nessuna parte.
 

«Devi fare buona impressione. Questo messaggio sarà mandato a Snow. Tu sei la nostra arma, come Ross lo è per Capitol City»
L’ingresso al Distretto 8 fu un colpo al cuore per Laura.
Appena entrò gli occhi si spostarono su di lei.
Persone che si stavano facendo medicare, feriti, bambini senza una mamma …
C’era un odore di bruciato e di morte mischiati assieme. Il silenzio era regnante e Laura non sapeva cosa dire. Si portò la mano sulla bocca incredula a ciò che vedeva.
«Tu sei Laura Marano» la indicò una ragazza, che ritrasse il braccio ferito dal dolore.
«Cosa ci fai qui?»
«Sono venuta per il sostegno»
Heymitch era alle sue spalle, riprendeva tutto.

«Questa Rivolta riguarda tutti noi. Tutto quello che sta succedendo è contro di noi. Capitol City ha ormai attaccato ben cinque distretti, tra qui il vostro. Noi dobbiamo far vedere chi siamo, se valiamo e come ci vendichiamo. Siamo ben forti per farlo, ma siamo troppo vigliacchi per dimostrarlo. Bè, il Presidente non vuole una Ghiandaia Imitatrice nella sua città, ma io ci sono, io esisto e io sono pronta per combattere contro loro. Contro l’ingiustizia che si sta riversando a noi, innocenti persone. Contro gli Hunger Games. Contro la Legge del governo. Ebbene, se uno deve patire dolore, noi, come patria unita, lo patiremo insieme, lo supereremo e lo sconfiggeremo. Doneremo la nostra vita a persone innocenti, perché siamo onesti quanto spaventati a quello che sta accadendo. Ed io con voi»
Aveva alzato la mano, con le tre dita all’insù.
«Combatterai Laura? Combatterai con noi?» le chiese un ragazzo.
«Io combatterò con voi»
Le persone si erano alzate, malgrado lo stato pietoso di alcuni. Alzarono le tre dita centrali.
Laura si girò verso Heymitch.
«Ho un messaggio importante per Snow: se noi bruciamo, voi bruciate con noi»
 
 * * * 
Flashback ...

L’aria era pura, e il rumore del ruscello si poteva distinguere tra i vari suoni della natura.
Laura era accigliata a guardare le onde, mentre Ross le stava dietro e la osservava. Poteva essere così pacifica e allo stesso tempo distruttiva?
Il suo respiro si poteva sentire, era forte, era irregolare. Forse per via della corsa avvenuta minuti prima.
Ross le si avvicinò, piano.
Guardò lei e poi il ruscello. Poi di nuovo la ragazza.
Esitò. «Tu mi ami, vero o falso?»
«Vero» aveva sussurrato senza guardarlo.

 


 
   
 
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