~Metathesiofobia.

{E'l'ignoto che temiamo quando guardiamo la morte e il buio. Nient'altro.
Albus Silente}

Tu non lo sai come o perché sei diventata così.

Sai solamente che ti senti diecimila volte meglio di come stavi prima.

E sì, si potrebbe dire che sei una stronza insensibile, che sei cinica, acida, che sei senza cuore.

Forse il tuo "stare bene" è solo una messa in scena così ben elaborata da convincere anche te stessa, ma sai una cosa?

Non te ne importa niente.

Anche se adesso, come effetto collaterale, sei piena di ansia.

Preferisci l'ansia a come stavi prima.

L'ansia la riesci a gestire.

Il dolore no.

E sopporti volentieri, in solitudine, le rarissime giornate in cui tutto sembra caderti addosso e si risvegliano sentimenti che credevi ormai belli che spariti, perché tanto sai che la maggior parte del tempo stai bene.

Perché è vero che ti scivola tutto addosso, perché sei già talmente piena di troppo, dentro, che non c'è più niente al mondo capace di farti star male.

E non puoi capire quant'è brutto.
Ma non fa niente.
Era solo una giornata.
Domani sarà tutto ok e questo sfogo non sarà mai esistito.

Avete una vaga idea di come si sentisse prima?

Guardare le lame con bramosia, pensare di usarle, decidere di saltare dalla finestra, buttarsi sotto un treno o correre sotto una macchina.
Sarebbe stato così semplice.

Ma no. Non ha mai avuto neanche quello.

Qualcuno lo chiamerebbe spirito di sopravvivenza.

Lei lo chiama codardia.

Neanche ha mai avuto il coraggio di far finire tutte le sue pene.

E allora il suo cuore, o chi per lui, si è chiuso a riccio.

La sua anima, o chi per lei, ha fatto le valigie ed è partita.

Sono rimasta solo io.
Il contenitore di me stessa.

Ho paura a tornare indietro.
Non sono neanche sicura che possa, ma anche se potessi, avrei paura.
Così come non riuscii a mettere fine alla mia vita, a suo tempo, non riuscirei adesso a tornare a sentire qualcosa.

E, ti giuro, che adesso vorrei.