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Autore: Danail    30/01/2015    1 recensioni
“Uno col simbolo dell'Inizio, che l'Oceano ritrova.
Uno col simbolo della Fine, che la Terra reclama.
Una che col canto ammalia e nel mare dimora.
Una che brucia e rigenera nel Cielo infinito.
Un fratello con un'armatura d'acciaio, che inganna e schiaccia negli antri marini.
Un fratello con una pelliccia di rame, che sbrana e dilania nella notte più chiara.
Solo essi salveranno Raqalis e il mondo dall'incombente Oscurità”.
Con quest'oscura profezia, il pokemon Luxor si ritira nel suo mondo oscuro. La Terza Guerra di Raqalis sembra ormai finita: il mondo pokemon può ora tirare un sospiro di sollievo, la pace si instaura presto. Ma il Team Kigen si risveglia ancora: il suo capo riesce a scampare a Luxor e a rievocare i Demoni. Il Caos dilaga, e la Coalizione si ricostituisce: Raqalis, Altyerre, Sereal e Teyrnas sono ancora insieme. Morenti, ma insieme. Kanto, Jotho, Hoenn, Sinnoh, Unima e Kalos rispondono alla richiesta di aiuto, e tutte le persone venute a contatto con leggendari vengono invitate a combattere. Compresi i Team.
Attraverso gli occhi di Max, Ivan e i loro Team, la violenza e la disperazione della guerra raggiunge il suo apice.
Riusciranno a
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Cyrus, Max, N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Max era stupito di trovare il rivale ancora vivo. Dopo dieci anni dal crollo del Monte Pira erano accadute molte cose...
Il Capo Magma aveva riflettuto molto su come era riuscito a uscire dal vulcano: ricordava solo i cunicoli bui e pieni di gas che si sgretolavano. Ivan doveva averlo raccolto da terra quando era svenuto. Un atto stupido, certo, ma coraggioso. Max non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma da allora aveva cominciato a rivalutare il suo nemico. Si era risvegliato dopo cinque giorni di agonia nella sua stanza: i gas gli avevano paralizzato i muscoli provocando una morte apparente.
Incubi orrendi avevano popolato il suo sonno: corpi deformati, ossa, spettri, incendi e gli esseri più disgustosi abitavano la sua mente.
Rossella e Ottavio, da fedeli Tenenti che erano, lo avevano assistito assiduamente, e per questo Max li aveva premiati molto volentieri.
A differenza del Team Idro, che Hoenn aveva accolto come sua flotta navale, il Team Magma si nascose, cambiò nome e si mise ad aiutare le imprese e le aziende in via di sviluppo.
Un colpo di tosse, amplificato dagli altoparlanti, lo riportò alla realtà.
In fondo all'edificio c'era un palco con un rialzo, dietro al quale c'era Damson, la professoressa pokemon e la Campionessa Raqaliana.
Era come la ricordava Max: si erano incontrati qualche anno fa quando Damson e la sua famiglia erano a Hoenn...
Alta e fiera, la lunga chioma rosso vivo incorniciava un volto dai tratti fini e risaltava gli occhi azzurri.
Però... Max si sporse in avanti per vederla meglio.
“Si, Max, è incinta” anticipò Rossella, felice per la giovane.
Max sorrise: l'arrivo di un bambino potrebbe sollevare il morale in guerra.
Dietro a Damson, c'erano sua sorella Paula, la naturalista, e i gemelli Kali e Merry, poco più che ragazzini. Insieme a loro, i Capipalestra e la Lega erano schierati in ordine. I rappresentanti del resto della Coalizione erano al lato del palco di legno.
Dopo che il brusìo iniziale cessò, Damson cominciò a parlare.
“Amici, colleghi, Team, sapete già perchè siete qui: la Terza Guerra non è ancora finita” disse diretta, senza inutili preamboli.
“Kelsett è riuscito a uscire dal Mondo di Luxor indenne, anzi rafforzato. Ha acquisito poteri che non posso immaginare, tra qui quello di evocare le Ombre dal regno di Luxor. I suoi piani sono gli stessi di quando ha scatenato la guerra: liberare i Demoni per liberare il mondo dai pokemon che lui ritiene esseri demoniaci e creati per errore dallo Spirito”.
Si sentirono delle voci parlottare piano, concitate e impaurite.
Max se lo ricorda bene: Kelsett, in un'ideale distorto di mondo puro, libero da esseri malvagi, aveva finito per contaminarlo ancora di più, provocando stragi e massacri.
Kelsett vedeva nei Pokemon la reicarazione del demonio, per lui il semplice avvicinarsi a loro è motivo di disprezzo. Anche se sembra un paradosso. Ma tutte le forme di vita sono un paradosso, una contraddizione, anche esseri come le Ombre.
Max odiava le Ombre.
Nella Strage degli Innocenti gli avevano portato via suo fratello minore.
Non soddisfatti, i demoni avevano ucciso brutalmente i suoi genitori davanti a lui.
Le loro grida, i loro cormi martoriati... coperti di sangue... quelle scene ancora erano vivide nella sua mente. Erano passati trentaquattro anni, eppure certe cose non si possono rimuovere...
Il pianto del suo fratellino... l' incendio... la casa in crollo... e poi la trave che lo travolse, e che lo separò da suo fratello...
Max si accorse che stava stringendo troppo la sua tunica, e Ottavio, intuendo i suoi pensieri, gli poggiò la mano sulla spalla cercando di confortarlo.
“Tutti voi siete stati chiamati a uno scopo preciso. Noi della Coalizione cerchiamo più persone possibili che siano state a contatto con i Pokemon leggendari. Crediamo che queste persone abbiano ereditato esperienze uniche, se non addirittura un frammento dei poteri di questi Pokemon. Per questo, voi Team siete stati convocati. Alcuni di voi si sono integrati alla perfezione...” Lo sguardo di Damson indugiò per un attimo sul Team Idro e sul Team Magma.
“Altri un po' meno...” e Damson guardò Giovanni e il Team Rocket.
A Max non era mai piaciuto Giovanni. Non aveva etica, neanche in quello che faceva. Lui e Ivan rispettavano perlomeno i loro subalterni, erano leali, mentre Giovanni non aveva rispetto per niente e nessuno. Era cattivo, malvagio, quasi come Kelsett.
“... ma noi contiamo in egual modo su tutti voi. Oltre ai Team, ci sono i miei colleghi, gli studiosi dei nostri pokemon. La loro esperienza ci aiuterà a risvegliare i leggendari. Uno dei nostri obbiettivi è questo: combattere a fianco dei nostri amici pokemon, leggendari e non, risvegliando la magia che è in tutti noi”.
Altro brusìo, stavolta più speranzoso. Max sorrise lievemente: aveva passato gran parte della sua vita a studiare quella grande energia primordiale che risiedeva in ogni elemento, che viene comunemente definita magia.
Guardò Rossella e Ottavio. Loro erano la sua unica famiglia, i primi che l'avevano accolto veramente dopo la morte della sua famiglia naturale e l'abbandono di quella adottiva. Anche loro avevano una grande esperienza magica, ma perchè provenivano da famiglie che la praticavano da millenni. Infatti le loro erano le cosiddette famiglie delle Foreste, le famiglie che componevano i gruppi semi indigeni ancora presenti nelle Regioni...
Max sospirò: gli mancavano le verdi foreste di Teyrnas in compagnia del suo grande gruppo.
“Ognuno di voi può sviluppare il grande potenziale che ha dentro. Ci vorrà tempo, e di certo sarà dura per chi non si è addestrato. Molti dei presenti sanno già manipolare la magia a proprio piacimento, e sono ad un livello molto avanzato. Per questo verrete affiancati da queste persone, affinchè possiate difendervi e poi distruggere il nemico.
Inoltre, tra di voi sei individui determineranno le sorti della guerra”.
Silenzio di tomba.
Dopo attimi interminabili, venne spezzato da Elisio.
“Chi sarebbero queste persone?” chiese cauto.
“Abbiamo solo una specie di descrizione a proposito, lasciata da Luxor” spiegò la scienziata.
Max ricordava come lei e la sorella Paula avevano incanalato le potenze dei due Spettri Hearam e Fenaltir, assumendosi il ruolo di Guardiana Bianca e Guardiana Nera. Entrambe erano entrate, insieme a Kali, Merry e pochi altri, nel mondo oscuro di Luxor. Sapeva che era lo stesso mondo del ribelle Giratina, ma quello di Luxor era uno stato più profondo. Trovarono Kelsett che cercava di catturare il Pokemon, ma questo, sfruttando l'oscurità, lo inghiottì.
“Avrete già sentito la storia: prima che Luxor ci riportasse nella nostra dimensione lasciò un messaggio:
Uno col simbolo dell'Inizio, che l'Oceano ritrova.
 Uno col simbolo della Fine, che la Terra reclama.
 Una che col canto ammalia e nel mare dimora.
 Una che brucia e rigenera nel Cielo infinito.
 Un fratello con un'armatura d'acciaio, che inganna e schiaccia negli antri marini.
 Un fratello con una pelliccia di rame, che sbrana e dilania nella notte più chiara.
 Solo essi salveranno Raqalis e il mondo dall'incombente Oscurità”
Damson sospirò.
“Noi pensiamo che si riferisca al linguaggio delle rune e alla capacità di alcuni uomini o donne di trasformarsi in animali, pokemon o esseri mitologici. Ci sono rari casi di licantropia a Raqalis e ad Altyerre, e solo due presenti qua, ma nessuno rientra nei requisiti”.
Max era sorpreso: due licantropi? Non sapeva molto di questa malattia, aveva dimenticato i pochi accenni fatti quando era giovane.
“Chiunque di voi che noti atteggiamenti da mutaforme è pregato vivamente di segnalarlo. Ne va delle sorti del pianeta”.

Ada ascoltò con attenzione il resto del discorso della Campionessa, che per fortuna non era eccessivamente lungo. Sapeva dell'esistenza di quella forza che anima tutto lo spazio intorno a lei e i metodi per manipolarla. Nella sua lunga vita da guerriera e Corsara l'aveva imparata e applicata molte volte, anche se ben poche per combattere.
Lei era nata con un grande potenziale: sua madre era una Guaritrice, suo padre un licantropo.
A dieci anni era riuscita persino a guarire coi suoi poteri il le deformità di Ivan, una cosa notevole, se si considera che all'epoca Ivan aveva un occhio cieco e metà viso deformato a causa del attacco delle Ombre.
Anche la famiglia del Corsaro era stata colpita dalla Strage degli Innocenti, estinguendola.
Lui si era salvato nascondendosi tra le radici di un albero, scampando ai demoni.
L'unica traccia della ferita era la cicatrice scura a X sulla faccia, ma questa non lo imbruttiva affatto.
Alla fine del suo discorso Damson congedò tutti tranne i Capi dei Team e professori delle altre regioni.
Ada osservava gli scienziati: il calmo Oak, l'indaffarato Elm, l'allegro Birch, l'impertubarbile Rowan, la determinata Aralia e il giovane Platan. A loro si aggiungevano Ebany, da Sereal, Charles, da Altyerre, e Blackthorn da Teyrnas.
“Colleghi, Capi, guidate le vostre regioni e i vostri Team verso il castello di Cair Syltherin. Sarete stanchi per il lungo viaggio, domani decideremo il da farsi”.
“Ancora viaggi... “ si lamentò Max.
“Avanti nerd, ne abbiamo di strada da fare!” rise sadico Ivan.
“Tranquilli, non è molto lontano da qui” aggiunse Eskraas, il capopalestra Fuoco di Asan.

Effettivamente il castello non era troppo da Asan.
Ma ciò che colpiva Rossella non era tanto la distanza, ma l'estrema allegria che la compagnia aveva: i due fratelli Osmos, Eskraas e Frjals, entrambi capipalestra, suonavano accompagnati da canti dei vicini. Draganak, della palestra Drago, e gli altri ragazzi della Lega danzavano con ritmo veloce, facendo svolazzare i lembi dei vestiti. Era una festa di suoni e colori, che faceva ricordare alla donna gli anni della giovinezza, passati nelle Foreste di Teyrnas.
Quanto gli mancavano quei tempi...
Guardò Max: il Capo Magma osservava divertito le danze. Ottavio cercava di canticchiare.
Senza pensare, Rossella afferrò le mani del suo capo e cominciò a guidarlo tra i danzatori.
“R-Rossella che fai?” urlò spaventato Max, ma lei non lo stava a sentire, e accennò qualche passo. Tutti quelli vicini a loro, mentre camminavano, battevano le mani a ritmo, e Max non potè fare a meno che continuare a danzare con Rossella.
La Magmatenente era al settimo cielo: era dal Rituale che non faceva niente di simile (e son passati quasi vent'anni). Ben presto anche il Team Idro si unì alla festa.
Del tutto dimentichi della guerra, delle rivalità, di tutti i loro conflitti, tutti si unirono ai due Team, perfino il tetro Cyrus, che era rimasto per tutto il tempo in silenzio, accennò a un sorriso. Ghecis non ne voleva sapere niente, mentre N, felice di scoprire le tradizioni di Raqalis, si unì ai due fratelli Fuar, Kali e Merry.
Nella confusione, Rossella perse di vista Max e Ottavio. In compenso andò a sbattere contro Ivan, finendo a terra.
“Oh, scusami, non ti ho vista” disse gentilmente il Corsaro, porgendogli la mano per aiutarla ad alzarsi.
Rossella avvampò, anche se non era affaticata. E non faceva neanche caldo. S'aggrappò al braccio forte di Ivan, che la trascinò letteralmente in piedi. Lo guardò negli occhi: verdi come foglie, forti, coraggiosi, proprio come quelli di Max.
“Guarda, il secco sta più avanti. Lì” rispose Ivan, prima che lei potesse formulare la domanda.
Rossella si diresse in quella direzione, facendosi largo tra la folla, trattenendosi dal non voltarsi e guardare Ivan, imbarazzata.

Ivan la guardò allontanarsi con un sorriso sulle labbra.
“Non ti è passato, eh?” sospirò Ada, fingendosi rassegnata.
“No, ancora no. E non penso che se ne voglia andare” rispose l'idrofilo, felice come non mai.
Si sentiva sollevato dal fatto che Max era ancora vivo, i sensi di colpa erano quasi spariti, e ora sperava di passare un po di tempo in più con Rossella.

Dopo mezz'ora di cammino, finalmente il castello si stagliò fiammante all'orizzonte, illuminato dai caldi raggi del sole morente.

Kelsett guardava il gruppo radunato dalla Coalizione dallo schermo della sua base sotterranea. Tutti allenatori di quei demoni. Kelsett era profondamente disgustato. Non solo c'erano pericolosi mezzosangue in giro (tra cui i licantropi) ma anche gli uomini puri s'abbassavano a loro, allevando esseri tanto demoniaci quali i pokemon. Ma questo sarebbe finito presto. Le ombre che lui evocava pian piano erano sempre più forti. Alcune necessitavano di un corpo, quindi catturava pokemon per usarli come ospiti. I loro versi disperati mentre venivano posseduti era musica per lui. Le ombre più complesse richiedevano corpi umani, e lui progettava di usare i mutaforme.
Non manca molto ormai...

Nota dell'autrice:
Salve a tutti!!
Sono appena al terzo capitolo e già la storia riscuote successo. Sono felicissima di questo *^* *commossa*
(Si, sono una ragazza).
Nella storia ho inserito, oltre che alle regioni classiche, anche Sereal, Teyrnas, Raqalis e Altyerre. In realtà solo le ultime due sono gestite da me: ad Altyerre ci sto lavorando insieme ad amici, mentre Raqalis è solamente mia.
Forse qualcuno l'ha notato, ma io amo inserire elementi dei libri che leggo (le isole Doorn e Felimath, Syltherin, Cair ecc).
Passando alle cose serie...
Ho aggiornato le info sulla storia a causa dei capitoli che scriverò più avanti, e che ancora devo aggiustare...
Al prossimo capitolo!!
-Danail

   
 
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