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Autore: ariannaw    30/01/2015    0 recensioni
"Ma conosco abbastanza l’uomo da sapere che lui vuole ciò che è più semplice, non ciò che è più giusto. Ed è più semplice essere ciò che non si è, piuttosto che mostrare quello che non si vuole essere."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non vi dirò quando, o dove, o tantomeno chi. Molte cose non dirò, ma ciò che dirò sarà, nella sua totalità, estremamente vero. Chi sono io? Io non sono finzione, non sono maschera, non sono copertura, non sono travestimento, non sono diceria. Non sono bugia. Una cosa che conosco bene sono le persone, ma molte non conoscono me. Le vedo, ma non le vedo come le vedono tutti: le vedo veramente. Le vedo oltre la finzione, oltre la maschera, oltre la copertura, oltre il travestimento, oltre la diceria. Oltre la bugia. Ma conosco abbastanza l’uomo da sapere che lui vuole ciò che è più semplice, non ciò che è più giusto. Ed è più semplice essere ciò che non si è, piuttosto che mostrare quello che non si vuole essere.

Lui era un bambino, un ragazzo, e poi un uomo. Lo vidi crescere e lo vidi coprire pian piano tutto quello che era. Mi allontanò sempre più, ma da qualunque distanza potevo vedere il suo cuore che piangeva. Lui indossava una maschera sul volto, si copriva perché non aveva il coraggio di affrontare ciò che c’era sotto. Lei era una bambina, una ragazza, e poi una donna. Vidi anche Lei crescere, la vidi incontrare Lui. Erano innamorati, anche se il cuore di Lui non smise per un secondo di piangere. Quello di Lei, invece, iniziò a soffrire quando lo incontrò. Lo amava, era felice. Ma anche Lei indossava una maschera sul volto, Lei si copriva perché la maschera rappresentava la Lei che Lui aveva bisogno che fosse. Se non ci si fermavano a pensare, erano una coppia felice. Si amavano fra di loro, ma non amavano loro stessi. In breve, proprio come tutti si sposarono in chiesa, anche se nessuno dei due passava mai la domenica a pregare, e proprio come tutti fecero una grande cerimonia tradizionale, anche se Lei odiava i matrimoni in bianco. E fecero due splendidi bambini. La maschera di loro figlia, era lì perché rappresentava ciò che voleva essere. Un’illusione. La maschera di loro figlio era lì perché sperava di nascondercisi dietro. Se non ci si fermavano a pensare, erano una famiglia felice. Si amavano fra di loro, ma non amavano loro stessi.

Quanti Lui e quante Lei ho incontrato, e non ho mai smesso di scoprire nuovi modi per mettersi da parte ed indossare una maschera. O nuove cause per farlo. O persone per cui farlo. Certo, ne ho vista di gente, ma a volte sapete essere così complicati che sbalordite perfino me. Ho conosciuto persone che andavano molto d’accordo con la propria maschera. Ho visto persone litigarci e ho visto persone liberarvisi per interpretare ciò che veramente erano. Ho visto Lui che mettevano una maschera per nascondersi dalla propria vita, ho visto Lei che mettevano una maschera per abbracciarla, la propria vita.
 
Io ho visto molte persone, ma poche persone possono dire di aver visto me. A volte sono piacevole, il più delle volte sono scomoda. Spesso vengo nascosta, o messa da parte.  Eppure sono tutto ciò che avete sognato, ciò che avete vissuto, ciò che avete inventato, tutto quello che fa parte della vostra memoria, sono. In vero, veramente, vi dico che sono la Verità. Qualcuno mi odia, qualcuno mi ama, qualcuno mi sopporta. Molto spesso vengo coperta, o messa da parte. Ma, in ogni caso, ci sono. Esisto, e chi mi conosce non può più tornare indietro. C’è chi sceglie di ignorarmi. Vedo le persone coprirsi il viso, o il cuore, o coprire tutti loro stessi. Questa è la mia maschera.
   
 
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