ndHebi.
Salve a tutti! Volevo dire due paroline prima di lasciarvi alla lettura. Questa
storia è interamente dedicata alla mia sesshy94, dalla prima all'ultima
sillaba. Poiché vuole essere un regalo a tutti gli effetti, non è betata né corretta, quindi mi scuso se doveste trovare
degli errori (fatemeli pure notare, nel caso).
Socia, questo è il mio modo per dirti grazie,
per tutto, per la tua pazienza infinita, per il tuo appoggio costante. E beh,
diciamocelo, è anche un modo per farmi perdonare per quella sassata che ti ho
recentemente sottoposto...
Ti voglio bene, S.
Neve
Jack amava soffiare la neve tra i capelli di Hiccup, osservare i
fiocchi soffici posarsi tra le ciocche color legno, vederli sciogliersi in
rivoli freddi sulla sua fronte e sulle sue guance, seguire quei percorsi umidi
con la punta della lingua.
Amava sentire con le labbra
il contrasto delizioso tra i rivoli ghiacciati e la pelle bollente di Hiccup, e le sue orecchie erano piene della sua risata
sincera, più cristallina della neve, più bella della neve.
Ora stringe la sua mano
forte e adulta e si specchia nei suoi occhi che brillano della stessa luce
calda che avevano quel pomeriggio di trent'anni prima, quando avevano giocato
con la neve.
Jack aveva continuato a
raffreddare con i fiocchi leggeri la pelle calda di Hiccup,
finché lui non aveva cominciato a battere i denti fra le risate, e allora l'aveva
scaldato di nuovo, con le sue mani e la sua bocca questa volta, e aveva fatto
l'amore con lui mentre intorno a loro continuava a scendere, leggera, la neve.
Aveva dormito con lui
quella notte, e con la testa appoggiata al suo petto aveva capito.
Mentre Hiccup dormiva sereno, aveva avuto una minuscola,
dolcissima epifania, perché i respiri lenti di Hic tre i suoi capelli
profumavano di casa, molto più della neve.
Aveva lasciato le coperta
calde di sonno e di amore pochi attimi dopo, lasciando un biglietto e una rosa
di ghiaccio sulla sua metà di cuscino.
Era accaduto tutto talmente
in fretta che a volte si era domandato se per caso non avesse preso una
decisione affrettata quella notte, ma ogni volta aveva trovato la sua risposta
negli occhi verdi di Hiccup, tra le sue mani
rovinate dalle redini di Sdentato, tra le sue cosce pallide. Ne trovava una
nuova giorno dopo giorno, anno dopo anno, nei piccoli cambiamenti nel suo corpo
di ventenne, nell'affascinante bellezza di quello di cinquantenne.
Jack aveva scoperto
stagione dopo stagione di amare i radi fili d'argento che andavano
comparendo tra i suoi capelli,
l'abbassarsi del tono della sua voce, i nuovi rilievi di vene sulle sue mani
grandi.
Ma più di ogni altra cosa,
aveva scoperto di amare incredibilmente l'apparire di quegli stessi cambiamenti
sul proprio corpo, a seguire o a precedere quelli sul corpo di Hiccup, a fargli misurare insieme a lui, e allo stesso
modo, il lento trascorrere del Tempo.
Aveva avuto l'impressione
che l'Uomo nella Luna non fosse sorpreso della sua richiesta, perché, appena
l'aveva formulata, si era ripreso la sua eternità così in fretta che Jack si
era chiesto spesso se per caso non lo sapesse già, che avrebbe rinunciato al
suo dono, in cambio di quello di poter invecchiare con Hiccup.
Gli aveva tolto la neve, l'Uomo
della Luna, ma aveva lasciato il ghiaccio nei suoi occhi e tra i suoi capelli,
Jack ne era stato grato.
Era accaduto tutto talmente
in fretta che quando Jack era tornato da lui, Hiccup
non si era ancora svegliato, e allora lui gli aveva accarezzato i capelli
finché non l'aveva fatto e aveva sorriso della sua espressione stranita e
assonnata finché non si era accorto che nelle sue vene era tornato a scorrere
il sangue al posto della neve, che le sue mani erano meno fresche e che le sue
guance potevano tingersi di rosso per l'emozione o l'eccitazione.
Era seguita una litigata
memorabile, e Jack, tra gli insulti e le lacrime di Hiccup
aveva letto più amore di quanto pensasse di meritarne, insieme alla certezza
assoluta che quel ragazzo non gli avrebbe mai, mai chiesto di rinunciare
alla neve per lui.
Erano volate parole grosse,
un cuscino e un paio di soprammobili, e poi avevano fatto l'amore come se fosse
stata la prima volta. E una prima volta in un certo senso lo era stata, la
prima di molte, moltissime altre, in cui il corpo di Jack arrossiva e sudava,
cresceva e cambiava, proprio come quello di Hiccup.
«Che hai da ridere?» gli
chiede d'un tratto Hiccup, sorridendo incuriosito.
«Cosa?»
«Non lo so, Jack, sei tu
che stai ridendo»
«Hai della neve tra i
capelli» risponde allora, assorto, ancora perso tra i ricordi, accarezzando le
ciocche morbide screziate d'argento e di cristalli freschi, sollevando
gli occhi al cielo, da dove avevano cominciato a scendere impalpabili e radi
fiocchi di neve.
Hic appoggia la guancia
alla mano che non ha smesso di accarezzarlo, per poi attirare a sé Jack in un
bacio morbido e fresco, bello come quelli che si scambiavano tanti anni prima,
come quelli che si sarebbero scambiati sempre.
«Allora? Andiamo?»
«Sono pronto»
«E allora muoviti ché siamo
in ritardo! Non possiamo fare tardi, hai presente?» lo riprende Hiccup ammiccando e sorridendogli complice.
«No, certo che no. Stanno
aspettando noi, dopotutto» risponde Jack sorridendo.
Si prende un altro bacio e un altro ancora,
prima di salire sul proprio drago affianco a Hic per raggiungere Berk, dove li stanno aspettando i festeggiamenti per le Nozze d'Argento del Capo Villaggio e di suo
marito, sotto i primi fiocchi di neve dell'anno.
ndHebi. (parte II)
Che dire... ho scritto questa storia
piccina piccina perché avevo assolutamente bisogno di
speranza, di dolcezza, di un lieto fine e soprattutto di coraggio, il coraggio
di sacrificare qualcosa al proprio amore. Ma soprattutto, ho pensato che
potesse averne bisogno la persona a cui è dedicata!
Grazie a chiunque sia passato :)
Vale!
Hebi
Crossover, questo sconosciuto: ho pubblicato inizialmente nella sezione de "Le 5 leggende" ma, sebbene il POV sia di Jack, la storia è ambientata nel "mondo" di Hiccup, per questo ho modificato la categoria principale... credo stia meglio in questo fandom. Spero di non aver fatto danni. Abbiate pazienza ma non ho praticità con questo genere di storie m(_ _)m