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Autore: uffauffauffa    31/01/2015    2 recensioni
La saga della Meyer narrata da Leah Clearwater
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Più libri/film
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Chiedo scusa per gli errori e la lunghezza del capitolo... e se a qualcuno non piacerà come tratto i loro personaggi preferiti... e chiedo scusa anche a chi ama LEAH e per il modo in cui vedo la storia, in maniera un po' troppo melodrammatica.

Per quanto riguarda il rapporto tra LEAH e Bella... be mi sembra strano che la protagonista ha un vago ricordo di Sue (nel secondo libro), ma non di sua figlia e mi sembra strano che Harry e Charlie non abbiano cercato di farle stare assieme da bambine.

 

Twilight (capitolo 1)

17 Gennaio 2005

 

17 Gennaio. Papà ha segnato in rosso questa data. La figlia dell'Ispettore Swan nonché miglior amico, insieme a Billy Black, di mio padre torna a Forks.

So che vuole che ricominci a frequentarla e che ne diventi la migliore amica, o qualcosa del genere. Ricordo bene quella ragazza, aveva lunghi capelli folti e di un bel castano, come gli occhi: grandi e molto espressivi, nonostante tenesse sempre lo sguardo basso. Era timidissima, come le figlie di Billy. Sembrava perennemente chiedere scusa. Una sola cosa non mi piaceva, il modo in cui guardava la riserva. So che molti le definiscono ghetti, ma per me non lo è: montagna e mare fanno da padrone da queste parti. Una volta però anche a me piaceva molto di più, soprattutto la spiaggia. Ora non è più così. Quel luogo è legato a dei ricordi bellissimi, ma ora non mi appartiene più.

17 Gennaio. È domani.

“Potresti portarla alla spiaggia”.

Le parole di mia madre mi gelano subito. Non vado più là, perché so che potrei vedere loro. Questo è uno dei tanti motivi per cui preferisco la compagnia di mio padre. È buffo, ma lui mi comprende meglio di lei.

Qualche volta li sento litigare e so che la causa sono io: 'ha il diritto di sapere', 'non è giusto...'. Una frase più delle altre mi ha fatto davvero arrabbiare, 'ha bisogno di te, ma sembri più vicina a lei'.

Lei. So perfettamente a chi si riferisce mio padre: Emily. A mia madre dispiace che non riesca a perdonarla. Voglio bene a mia cugina, nonostante tutto le voglio bene. Ma non riesco a non pensare che mi ha portato via la mia vita presente e futura. Mamma dice che non è colpa sua e nemmeno di Sam. È semplicemente capitato. Questa cosa non l'ho mai digerita. Mi hanno tradito, presa in giro, umiliata e dovrei far scivolare tutto come se niente fosse? Entrambi hanno spezzato il mio cuore.

Quel giorno avevo rotto il piccolo specchio della mia cameretta. L'immagine che rimandava alla fine era simile a quella che Emily deve vedere ogni giorno. Ci sono momenti in cui vorrei io le sue ferite, su entrambi i lati del viso. Almeno avrei qualcosa a cui aggrapparmi, qualcosa per giustificare tutto quanto.

Mi giro verso di loro trattenendo a stento le lacrime.

“È meglio che chiedete a qualcun altro di fare compagnia alla figlia dell'Ispettore Swan”. Dico freddamente.

Finisco di aiutare mia madre in casa e mi rinchiudo in camera mia. Adesso le faccio uscire senza ritegno. Voglio molto bene ai miei genitori e al mio fratellino, ma non sono più capace di dimostrarlo. Non riesco nemmeno a fare un semplice favore a mio padre. A volte penso che Sam mi ha lasciato per il semplice motivo che io, in realtà, sono incapace di amare veramente. Troppo egoista e cattiva come ripete spesso Seth. Voglio un mondo di bene a quel ragazzino, ma a volte vorrei strangolarlo. Non posso dargli torto però, non mi sono sforzata di sorridere ed essere serena nemmeno a Natale. Rovinando le vacanze a tutti.

  
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